Breve corso di Farsopolosofia in 5 lezioni (e 5 minuti)

Calciopoli?No, FarsopoliPrima lezione (approssimativamente 1,8 secondi per switchare dalla modalità "sguardo dolce e severo" a "rapace protervia").


1. La legittima difesa.

Dice che loro, le parti (audio)lese, lo facevano (ah dunque lo facevano!) per difendersi dalla cupola.

Moggi: «Senti un po' invece un'altra cosa, ieri sera c'avevo un ragazzino di Roma di Atalanta (Bergamo, ndr), dell'Atalanta no»
Giraudo: «Sì sì quello là sì»
Moggi: «Porca puttana, l'Atalanta è un gran figlio di puttana»
Giraudo: «Ah sì?»
Moggi: «Ha detto che noi, il campionato sarà sicuramente Milan-Inter»
Giraudo: «Secondo me, sai cosa mi ha detto Adriano, secondo me, mi ha detto guarda io ho saputo una cosa, bisogna chiamare questi due qua, mi ha detto ieri, mi ha preso da parte, m'ha detto, sappi mi han detto che puntano tutto sull'Inter quest'anno»
Moggi: «Eh mi sa, mi sa, sta sta a sentire, Milan-Inter, ma è andato anche oltre, ha detto tanto Moggi e Giraudo, alla fine dell'anno, Montezemolo li manda via»


- Secondo me hanno paura di essere marchiati dopo così... di essere contro. Va a capire perché, poi gli facciam le polemiche, ma qui siamo arrivati al punto che nel dubbio ci dan, nel dubbio puoi dare a favore o contro, qui nel dubbio dai sempre contro. (tra Moggi e Giraudo si parla di arbitri, ndr)

- Così ci assassinano in tutto (sempre Moggi e Giraudo, riferito ad arbitri e designatori, ndr).

Le ultime due citazioni, entrambe dalla stessa telefonata, sono solo alcune di una lunga serie di lamentele da parte di Luciano Moggi e Antonio Giraudo per un trattamento dei designatori che è ritenuto dai due assolutamente preferenziale nei confronti del Milan, discorsi che avvengono nel periodo cruciale del campionato, le ultime undici giornate di quella stagione, in cui, dopo le assoluzioni per Giraudo e Baglioni in merito a Milan-Siena, non sopravvive nei tribunali veri alcuna accusa di frode sportiva per la Juventus.
E' esattamente questo il periodo delle contestate vittorie dei rossoneri contro Parma e Fiorentina, ad esempio, arbitri Rosetti e De Santis, con ammonizioni ed espulsioni nette, risparmiate prima del decisivo match contro la Juve, è il periodo dell'illecito di Milan-Chievo (Decisioni della CAF, punto 68), di cui recentemente abbiamo riascoltato alcuni passi salienti, significativi come l'assoluta convinzione espressa da Collina riguardo al fatto che la terna composta da Babini (che si vergogna), Puglisi e Paparesta fosse talmente filo-milanista da poter esser stata designata da Meani stesso, che non nega affatto, ma si bulla dei suoi successi.
Per intenderci: da quattro anni ne scriviamo, ma tocca riscriverlo, perché c'è chi si confonde. Paparesta. L'arbitro di Reggina-Juventus è ritenuto, da Collina e da Meani, arbitro "amico" dei rossoneri. E' forse per questo che Moggi si arrabbiò così terribilmente per quella grave sequela di errori ai nostri danni che impedì la vittoria bianconera a Reggio, fermando la fuga della Juve in testa al campionato (25 punti in 9 giornate)?
Chi stava in difesa allora?
Sì certo, Meani pensava male della Juve, e i suoi brutti pensieri infatti sono statI considerati come elementi di prova contro il suo avversario.
Moggi e Giraudo però pensavano male del Milan e dell'Inter e, lo testimoniano moltissime telefonate trascritte, concepiscono i loro interventi verso le autorità come puramente difensivi. Le telefonate della Juve sono le più esplicitamente difensive sia per contenuto che per contesto.
I dirigenti dell'Inter, unicum e va detto, non esprimono invece alcun pensiero difensivo, quando chiedono di evitare le imprevedibili pastoie del sorteggio.
Altro che la cupola da una parte e quelli costretti a delinquere per sopravvivere dall'altra. Questa è una tesi che potrebbe sostenere con più legittimità la Juve, restando alle telefonate. Che poi, perché Bergamo e Pairetto avrebbero dovuto favorire la Juve, tra i loro grandi elettori, rimane un mistero.
E non si dica che la Juve poteva orientare il consenso verso i designatori attraverso il controllo su altre squadre. Mediaset (Auricchio dice che col Milan non c'entra niente) comprava i diritti tv delle altre squadre, e i presidenti di serie A, lo dicono tutti, perché non creder loro?, erano tutti nemici di Moggi, tranne De Luca e Franza.
Dazioni di denaro o in altri beni, regalini da passare a prendere in sede? Zero.
Dazioni ambientali? Come no? Infatti a fine stagione Pairetto e Bergamo vengono segati. E perché? Boh, gli inquirenti smettono di intercettare appena prima, evidentemente non ritenendo importante di capire se, dopo tutto questo casino, i tasselli essenziali della Cupola sarebbero sopravvissuti all'estate. La Cupola infatti era talmente Cupola che i suoi due presunti pezzi pregiati vengono mandati a casa, a fine anno.

Non è finita. La telefonata più "difensiva" di tutte, quella di cui sono riportate le ultime due citazioni, è valsa a Giraudo una condanna in primo grado nel rito abbreviato. Una condanna assurda, ma tant'è. Moggi e Giraudo nella telefonata esplicitamente, chiaramente, dicono che ci sono arbitri a cui è stata appiccicata l'etichetta di filojuventini, per errori passati e stampa e tv contrarie alla Juventus che li amplificano pro domo sua; e oggi, nel periodo cruciale del campionato, vengono mandati alla Juve proprio per poter dimostrare il contrario, commettendo errori ai suoi danni ripetutamente. Moggi e Giraudo si dicono convinti che nel rush finale che vede in lotta per lo scudetto solo Juve e Milan staccate di circa 20 punti dalle inseguitrici, i rossoneri siano favoriti dagli arbitri. E i pm cosa contestano? Moggi dice che"Quando sei al limite deve essere in un'altra maniera", ossia la convinzione espressa anche pubblicamente da centinaia di dirigenti in tutto il mondo che, se due squadre lottano per lo stesso obiettivo, da parte dei designatori ci vuole particolare cautela per garantire equità di trattamento. Moggi aggiunge che "Qui nel dubbio dai sempre contro e non va bene perché tu ti vuoi prendere l'interno ma anche l'esterno", e questo interno/esterno viene considerato in senso colpevolista, nonostante la convinzione di essere in una posizione in cui si viene ripetutamente svantaggiati.

Insomma, no. Non ci sono vittime, la Juve si "difendeva" come tutte le altre.
E nonostante l'atteggiamento esplicitamente difensivo, un giudice ha ritenuto lo stesso di condannare.
Perché invece quando si chiede di evitare il sorteggio, senza alcuno scopo difensivo esplicito, si accantonano le telefonate come non pertinenti?

Cosa impariamo dalla prima lezione? Qualora esistessero telefonate sleali "difensive" e telefonate sleali "offensive", quelle juventine appartengono alla prima categoria. Quelle degli altri, mica si capisce bene.

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