L'intervista di Sabelli Fioretti a Moratti diceva anche altro

News, 9 aprile 2010.

Nell'intervista di Sabelli Fioretti a Moratti c'era anche altro di interessante. Pancalli: poteva non essere assegnato. La meraviglia di Garrone. L'avvocato Trofino parla di accusa sbriciolata. Slalom di Abete sulla questione scudetto di cartone. Capello: li ho vinti sul campo.

L'intervista di Fioretti a Moratti. Marco Tronchetti Provera, consigliere d'amministrazione dell'Inter, a margine di un convegno di Confindustria a Parma ha detto: "C'è una strumentalizzazione del nulla e questo è estremamente grave. Io credo che in questi giorni non sia emerso assolutamente niente: c'è un'intervista di Moratti del 2006 che dice con chiarezza quello che avveniva e che oggi si cerca di ribaltare come se ci fosse qualcosa di illegale: invece non c'è niente di illegale".
Quell'intervista che oggi viene sbandierata dall'ambiente nerazzurro, conteneva anche altro. Sabelli Fioretti nella stessa intervista aveva chiesto:

Tempo fa l’ex arbitro Nucini venne da voi e vi raccontò tutto il marcio che c’era.

Moratti: "Lo mandammo dai giudici ma non confermò il suo racconto. Ebbe paura delle conseguenze".
Poteva denunciare la cosa lei.
Moratti: "Temevo fosse una trappola per farci fare brutta figura. Però nacque la voglia di capire cosa ci fosse di vero".
Metteste sotto sorveglianza l’arbitro De Santis.
Moratti: "Una persona si offrì di farlo. Ma non ne uscì nulla".

"Non ne uscì nulla" dimostrerebbe che Moratti fu messo al corrente degli esiti, come minimo. Allora sembrò un'autoaccusa, ripetuta pochi giorni dopo, a settembre, in un'intervista a La Stampa: "È ormai un episodio di dominio pubblico. Le rispondo come risposi a Claudio Sabelli Fioretti: un tizio si offrì di farlo. Era in contatto con persone del ministero presso il quale aveva lavorato De Santis. Potevano offrirci delle informazioni. Risultato: zero su tutta la linea. E comunque, c’è un’inchiesta in corso. Meglio attendere gli esiti".
Davanti a Borrelli, che aveva raccolto quegli articoli, Moratti smentì.

Pancalli sugli sviluppi di Calciopoli. Sull'attualità di Calciopoli è intervenuto oggi anche Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico e Commissario Straordinario Figc nel 2006, dopo l'improvviso ritorno a Milano (in Telecom) del prof. Guido Rossi. Sullo scudetto 2005-06 queste le sue parole "Io ho sempre detto che poteva non essere assegnato"; sulla situazione attuale ha aggiunto "Qualche valutazione in più può essere fatta ma all'epoca queste novità non c'erano", concludendo "Ammesso e non concesso che siano stati commessi errori in passato, sarebbe il caso di non ripeterli".

Cosa ha avuto la FIGC nel 2006. Sembra, secondo quanto riportato da fonti d'informazione, che la Procura Federale abbia dal 2006 gli stessi file audio che i legali di Moggi stanno scandagliando. Se fosse vero, Palazzi dovrebbe qualche spiegazione. Se fosse vero, il ruolo della FIGC come super partes, appena ieri richiamato da Abete, subirebbe un colpo.  Serve sapere quali trascrizioni conteneva, oltre i cd, il materiale passato dalla Procura di Napoli a Borrelli, e quindi alla Procura Federale. Quando Auricchio dice che le telefonate non trascritte, come quelle tra Bergamo e l'Inter, "sono compendiate", lascia intendere che sono riportate nei brogliacci di polizia giudiziaria ma non trascritte, altrimenti la difesa non avrebbe dovuto trascriverle ora, ma le avrebbe già trovate agli atti al momento della "discovery". Ma se la FIGC aveva i file audio di tutte le 170.000 telefonate Palazzi avrebbe potuto, con tanti 007 federali, continurare le indagini. Aspettiamo risposte chiare.

Garrone stupito. Il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, sui recenti sviluppi di Calciopoli ha dichiarato: "Sono cose che lasciano un po' di meraviglia e danno ragione a chi, a suo tempo, riteneva che oltre a Juventus e altre società, poi processate e condannate, ci fosse anche il coinvolgimento di altre che non apparrivano. Riaprire l’inchiesta? Non sono in grado di dirlo. A Napoli il giudice dovrà decidere se riammettere queste nuove prove. Per quanto riguarda la giustizia sportiva la prescrizione è un fatto tassativo. E’ un problema che tocca l’immagine, un fatto che è ancora più grave di un eventuale processo-condanna. Lo scudetto del 2006? Non vorrei esprimere un’opinione al riguardo. Ricordo che quando fu assegnato molti miei amici interisti rimasero scanadalizzati. Noi non avemmo assolutamente alcun rapporto con i designatori".

Trofino: "Accusa sbriciolata". Il difensore di Moggi si esprime così ai microfoni di Rai2, puntando il dito verso gli inquirenti: "Queste intercettazioni erano già nel fascicolo, bisogna solo lamentarsi che gli investigatori non gli abbiano dato rilievo e che non le abbiano trascritte come hanno fatto con altre che, credo, siano ininfluenti." A livello processuale, un macigno contro le accuse dei pm: "Uno dei pilastri dell'accusa, per quanto riguarda l'associazione a delinquere con Moggi capo di questa cupola, si è sbriciolato perchè tanti altri dirigenti chiamavano i designatori. Moggi ha un'amicizia trentennale con Bergamo e che lo chiamasse anche lui non può essere un elemento di accusa o di carico". Un breve commento sul comunicato della Juventus: "Non spetta a me parlarne, ma ai dirigenti e alla proprietà della Juventus, ma alla luce di quanto è emerso credo che ci sia spazio non solo per una rivalsa processuale, ma anche morale".

Slalom di Abete. Sullo scudetto di cartone assegnato all'Inter nel 2006 oggi Abete ha detto che: "Nel 2006 la decisione di assegnare lo scudetto all'Inter fu presa dal commissario della Figc Guido Rossi, ma a monte c'era una sentenza della giustizia sportiva che cambiò la classifica. La base di partenza per un'eventuale decisione, anche in futuro, rimane la giustizia sportiva". Lo avesse assegnato all'Inter la sentenza della giustizia sportiva il discorso di Abete sarebbe condivisibile, ma nei giorni scorsi Ruperto ha ricordato che la sua sentenza revocava quello scudetto ma non lo assegnava a nessuno. Fu la FIGC, rappresentata da Guido Rossi, ad assegnarlo all'Inter, come ricordato dallo stesso "saggio" Aigner. Ma la FIGC è vigile, assicura Abete: "La Figc segue con la massima attenzione l'evolversi della situazione, avendo come obiettivo quello di favorire la massima chiarezza". Speriamo che stavolta sia più chiara rispetto al giorno in cui comunicò l'archiviazione per il dossieraggio su Vieri, De Santis ed altri addebitato all'Inter.
Inoltre, Abete ha risposto alla richiesta di pari trattamento avanzata dalla Juve, garantendo sul ruolo super partes della FIGC: "Abbiamo le responsabilità di garantire pari trattamento per tutti. Sono fiducioso che il sistema sportivo italiano, a tutti i livelli, sappia che non c'è neanche la necessità di chiedere pari dignità fra i tesserati. La federazione è e sarà super partes e non si farà tirare la giacchetta da nessuno, garantendo piena autonomia in primis agli organi di giustizia". Sulla FIGC, nei giorni scorsi, aveva puntato il dito l'avvocato Morescanti: "Tutto questo materiale è arrivato nelle mani del Dottor Francesco Saverio Borrelli nell'aprile del 2007. Nel 2007 la Federazione sapeva perfettamente quello che era successo. Cosa ha fatto nei confronti dell'Inter visto che da quell'indagine è emerso chiaramente che i mandanti per far seguire e pedinare determinate persone del mondo del calcio sono stati Moratti e Facchetti? La Federazione queste documentazioni le ha, io ho le prove, io ho la documentazione e l'ho portata anche al CONI quando ho difeso Fabiani e, addirittura, l'ho mandata per far riaprire il procedimento anche nei confronti dell'Inter. La Federazione ha taciuto ed ha ritenuto di non dover riaprire un procedimento così importante". Ci piacerebbe sapere da Abete se risponde al vero quello che ha sostenuto l'avvocato Morescanti.

Capello: li ho vinti sul campo. Al nascere dello scandalo, nel maggio 2006, disse "Alla fine ci divertiremo". Chissà se pensava e si riferiva a quanto solo oggi sta venendo a galla, ovvero non una cupola ma un sistema diffuso di relazioni a cui non sfuggivano grandi e picole squadre. Capello ha sempre rivendicato le sue vittorie in bianconero ed ieri, come riportato da Tuttosport, dopo aver esaminato il comunicato della Juventus ha dichiarato: "Per il ruolo che ricopro non posso, né ritengo opportuno, dire niente. Ripeto però quello che ho già detto in più di un occasione, ovvero che quei due scudetti sono stati vinti sul campo".

Scontro Bergamo-Sacchi in radio. Intervenuto telefonicamente a RadioRadio, Paolo Bergamo si è dimostrato risentito dalle dichiarazioni rilasciate pochi minuti prima da Arrigo Sacchi, durante il programma pomeridiano "RadioRadio Lo sport" condotto da Cristiano Ditta. L'ex designatore arbitrale ha ricordato a Sacchi che anche con lui aveva avuto diversi colloqui telefonici e, nello specifico, ve ne era uno in cui l'allenatore lo aveva invitato a Parma per presentargli Calisto Tanzi. Sacchi, dopo alcuni minuti di evidente imbarazzo, si è giustificato dicendo che era il proprietario della Parmalat a voler conoscere Bergamo. Durante l'intervento Bergamo ha anche dichiarato che la polizza assicurativa che, secondo gli inquirenti, Giraudo avrebbe stipulato con lui, era in realtà stata stipulata con l'agenzia Ina-Assitalia di Roma, che fece il preventivo più favorevole alla società juventina.

Juventus-Cagliari a Valeri. Collina ha diramato le designazioni per le partite del prossimo turno di campionato. Alla Juve tocca Valeri, trentaduenne impiegato romano, arbitro dal 1994.
Questo l'elenco completo delle altre designazioni: Bologna-Lazio: Rosetti, Fiorentina-Inter (sabato ore 20.45): Bergonzi; Livorno-Udinese: Brighi; Milan-Catania: Orsato; Napoli-Parma: (sabato ore 18.00): Romeo; Palermo-Chievo: Gervasoni; Roma-Atalanta: Rocchi; Sampdoria-Genoa (ore 20.45): Tagliavento; Siena-Bari: Mazzoleni.


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