Le prime parole di Andrea Agnelli. Moggi: non sono stato radiato

News, 29 aprile 2010.

Video del saluto di Andrea Agnelli. Moggi: non sono stato radiato. La Lazio pensa di ricorrere all'art. 39. Cosa c'è nella carte di Facchetti date ai pm. Capezzone: doppiopesisti trattano Moggi come capro espiatorio. Le valutazioni di Paco D'Onofrio. Per Preziosi la radiazione non è "automatica"? John Elkann: Andrea ama la Juve in modo genuino. Moggi: si dovrebbero vergognare.

Moggi: non sono stato radiato - L'Ansa riporta le ultime dichiarazioni di Luciano Moggi: "Non sono stato radiato, chi dice questo dice una bugia: nessun organo della Federazione ha finora avuto il coraggio di notificarmi alcuna comunicazione e nessun provvedimento è stato assunto nei miei confronti". Luciano Moggi torna ad attaccare la Figc. In un articolo che sarà pubblicarto domani da Libero, Moggi scrive: "La vicenda della mia presunta radiazione non è altro che l'ennesimo capitolo di una sceneggiatura maldestra che nella Federazione hanno scritto coloro che hanno paura del contenuto probatorio delle nuove intercettazioni emerse nel processo di Napoli". Moggi continua dicendo: "Mi auguro che a breve le autorità statali decidano di intervenire sulle nefandezze federali che si sono compiute e si stanno rinnovando nei miei confronti, magari attraverso un organo di controllo istituzionale". Organo che dovrebbe accertare "come mai i giudici sportivi, dover avermi condannato sulla base di una manciata di telefonate, pur sapendo dell'esistenza di molte altre, non abbiano continuato doverosamente ad indagare e, solo in questi giorni, si siano accorti delle loro gravi e colpevoli omissioni, che pretendono sorprendentemente di concludere con una prescrizione per Moratti &Co. ed una radiazione per il sottoscritto, come nemmeno nella Repubblica delle Banane avrebbero mai osato fare".

Andrea Agnelli: "Per la Juventus, la mia Juventus". Nel corso della conferenza stampa di oggi a Vinovo (guarda il video), Andrea Agnelli, presentato da Jean-Claude Blanc (che è rimasto seduto al fianco di Andrea per tutta la durata della chiacchierata), ha pronunciato le sue prime dichiarazioni da futuro presidente della Juventus: "Potete immaginare quanto possa essere emozionante per me essere qui oggi: faccio fatica a parlare. In questi due o tre mesi ci sono state una serie di speculazioni sul futuro della Juventus e alcune riflessioni interne alla famiglia. Dopo l’articolo ieri da parte di John Elkann, ho trovato doverso venire qui a salutarvi. Il fatto che oggi io sia qui è l'ennesima testimonianza dell'unità della nostra famiglia".
Sull'evoluzione della situazione in casa Juventus: "Questi ultimi tre mesi sono stati difficilissimi: dovevamo aspettare che diversi tasselli si incastrassero, e così è stato. Lo dico subito: Jean-Claude Blanc continuerà a restare con noi e continuerà ad esserne l'amministratore delegato. E' un uomo importantissimo per la Juventus. Si occuperà della gestione operativa della società a 360 gradi. Con due compiti su tutti: lo sviluppo della voce ricavi, e il portare a termine il progetto stadio, fondamentale per una società come la nostra".
Sugli obiettivi, ha precisato: "Ho accettato questa sfida, perché sono convinto di poter fare grandi cose per lo sviluppo della società e della mia squadra del cuore. Sarà un percorso complicato, perché la realtà è davanti agli occhi di tutti: non è un bel periodo. Rafforzerò la struttura della società a tutti i livelli. Potete immaginare quanto io sia fiero ed orgoglioso di poter dare il mio contributo per la mia Juve".
Le parole più importanti, sul rapporto tra il nome Agnelli e la Juventus: "La storia della mia famiglia è sempre stata legata a questi colori e a questa maglia: sono ben 84 anni che Agnelli è sinonimo di Juve. Non voglio paragonarmi a questo o a quel periodo storico, ma sono contento di poter dare il mio contributo. Oggi si chiude il cerchio: cercheremo di staccarci sempre di più dalla dipendenza della Exor, la finanziaria della famiglia. La mia investitura ufficiale avverrà a fine campionato, e non vedo lora di cominciare la mia nuova avventura. Darò il massimo e cercherò di impegnarmi in tutto e per tutto. Per la Juventus, la mia Juventus".

La Lazio chiederà la revoca delle sentenze 2006?- L'avvocato Gian Michele Gentile, difensore della Lazio al processo di Napoli, in una trasmissione radiofonica ha oggi detto che la società di Lotito è intenzionata a chiedere la revoca delle sentenze del 2006 e, a seguire, i risarcimenti in sede civile.
Secondo l'avvocato quelle sentenze si basavano su una serie di indizi (Carraro che spinge sui designatori per aiutare la Lazio; i designatori che chiamano gli arbitri; gli arbitri che favoriscono effettivamente la Lazio) che al processo di Napoli si sono rivelati falsi, visto che Carraro è stato prosciolto e gli arbitri di Lazio-Parma e Chievo-Lazio assolti; l'avvocato ha anche aggiunto che gli arbitri hanno smentito di aver avuto sollecitazioni dai designatori, e i giocatori delle partite incriminate hanno a loro volta smentito che le partite fossero truccate. La Lazio, a questo punto, fa capire che, se non ci saranno novità importanti circa il comportamento di Bergamo per le partite dei biancocelesti, allora la società chiederà che siano revocate le sentenze che l'hanno penalizzata nel 2006.
Questo è possibile, aggiungiamo, in base all'art.39 del Codice di Giustizia Sportiva; i giornali non l'hanno mai scritto, o magari l'hanno negato, ma questo articolo dice una cosa molto importante: che chi ha subito una condanna già passata in giudicato (come nel caso di Calciopoli) può, al ricorrere di certe condizioni, chiedere che venga annullata.

Cosa c'è nella carte di Facchetti date ai pm - Dopo aver definito "quattro barboni" chi si stava avvalendo del diritto alla difesa, ed aver promesso che della vicenda non avrebbe più parlato, Gianfelice Facchetti lunedì scorso si è recato a Napoli ed ha rilasciato ai pm sette pagine di deposizione e 10 fogli di appunti del padre, che poi dovrebbero essere le rivelazioni di Nucini, materiale già noto e dibattuto in aula a Napoli. Da quanto riferisce La Stampa, sembra che Facchettino abbia parlato di situazioni riferibili ad anni precedenti allo scandalo, dicendo "Mio padre conosceva la struttura di potere riconducibile a Moggi e Galliani", che abbia poi raccontato, prendendo spunto dagli appunti del padre, che "I componenti dell’organizzazione erano Bergamo, Racalbuto, Pellegrino, Cassarà, Gabriele, Bertini, Trefoloni, Palanca", e che "alla Juve nel campionato 2001/02 venivano inviati arbitri giovani per favorirla". Niente di nuovo, i nomi che fa Facchetti sono quelli che Nucini aveva appuntato sui suoi "diari investigativi" e letti in udienza al processo. Da notare che Cassarà e Gabriele, nel frattempo, e contro l'accusa dei pm, sono stati assolti con rito abbreviato. Inoltre Gianfelice Facchetti, sulla cena a casa Bergamo, sembra abbia rivelato: "Mia madre disse che era poco opportuno e mio padre rispose che tutti chiamavano i designatori, ma in realtà facevano affari solo con qualcuno". Se sono vere queste anticipazioni, Gianfelice rivela solo oggi cose, la cena e le telefonate, che sarebbe stato interessante che il padre rivelasse allo scoppio di Calciopoli, a Borrelli ed ai pm, o quando lo sosteneva Bergamo in tv (l'8 giugno 2006). A luglio 2006 Giacinto Facchetti, invece, festeggiò lo scudetto di cartone con queste parole: ''Questo è lo scudetto della correttezza e del rispetto delle regole, uno scudetto ottenuto da una squadra che ha dimostrato di avere forza tecnica e spirito importanti. È uno scudetto che arriva nel momento in cui il calcio italiano ha deciso di mettere al centro di tutto la questione etica. Per questo motivo è uno scudetto che ha un doppio significato''. Chissà se Gianfelice ha parlato anche delle telefonate che il padre faceva a De Santis e se anche per queste c'è una giustificazione. Lo scopriremo in aula a Napoli.

Capezzone: doppiopesisti trattano Moggi come capro espiatorio - Dichiarazione di Daniele Capezzone, portavoce Pdl: "Prosegue un grande inganno ai danni e alle spalle di milioni di tifosi italiani. E' ormai evidente che c'è chi vuole trattare Luciano Moggi come un capro espiatorio, come l'unico bersaglio da colpire, per meglio dimenticare e occultare le responsabilità di troppi altri. E' chiaro che, grazie alla vera e propria puntigliosa controinchiesta condotta dalla difesa di Moggi, guidata dall'avv. Prioreschi, è emerso che moltissimi altri tenevano comportamenti ben peggiori di quelli di Moggi. E però, mentre nel processo penale, l'impianto accusatorio anti-Moggi vacilla e appare sempre più fragile, altri si incaricano di continuare a indicare Moggi e solo Moggi al pubblico ludibrio. Una bruttissima pagina di doppiopesismo, che non sfugge al giudizio di milioni di cittadini e di appassionati di calcio".

D'Onofrio sulla radiazione - L'avvocato Paco D'Onofrio, che si occupa della difesa di Moggi in ambito sportivo, sul parere della Corte di Giustizia Federale, a proposito della radiazione, ha dichiarato: "Appare singolare che la Figc si attivi per interpretare una norma del nuovo codice dopo oltre tre anni dalla sua entrata in vigore e proprio quando dal processo di Napoli emergono prove che confermano quanti errori sono stati compiuti dai giudici sportivi di Calciopoli. Cosa accadrà, adesso, allora a Preziosi, verrà radiato anche lui? In considerazione di questo che appare un accanimento nei confronti di Moggi stiamo valutando di non limitarci ad una difesa sportiva, ma di adire anche l’autorità penale".

Radiazione per Moggi? E Preziosi? - Già ieri nel commentare il parere della Commissione Consultiva della Corte di Giustizia della Figc, secondo il quale la radiazione di Moggi era automatica, avevamo sottolineato che anche la posizione del presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ricadeva sotto lo stesso automatismo perchè anche Preziosi aveva subito una condanna a cinque anni con proposta di radiazione. Si tratta della stessa osservazione che stamattina fa, in una intervista a La Stampa, l'avvocato Paco D'Onofrio, difensore di Moggi per i rapporti con la Figc, solo che, sull'argomento, possiamo anticipare che deve essere successo un gran pasticcio.
Fatto è che i giornali genovesi hanno scritto recentemente di un accordo stragiudiziale tra Genoa e Figc, in occasione del ricorso in Appello di Presiosi per il processo relativo alla famosa frode sportiva della partita Genoa-Venezia; i giornali hanno scritto che in Appello la Figc non si è più presentata come parte offesa perché, appunto, era stato raggiunto un accordo col Genoa che comprendeva anche la cancellazione della radiazione del presidente Preziosi.
Tutto regolare? A noi, alla luce del parere emesso per cui la radiazione è automatica, sembrerebbe di no; a meno che la Figc non abbia altre spiegazioni da fornire all'avvocato D'Onofrio e all'opinione pubblica. Ricordiamo che, rispetto a Moggi, la posizione di Presiosi risultava aggravata da una seconda condanna in sede sportiva (vicenda fallimento Como).

Elkann spiega il passaggio del testimone ad Andrea - John Elkann, neo presidente della Fiat, ha così spiegato, in un'intervista a 'La Stampa', la decisione di affidare la guida della Juve al cugino Andrea: "La Juve è molto importante per la mia famiglia e per me, c'è bisogno di una vicinanza costante. Con il fatto di aver aumentato il mio livello di responsabilità ho chiesto ad Andrea se fosse stato disponibile a fare il presidente. Andrea non è solo un rappresentante della nostra famiglia, ma è anche una persona che ama la Juventus in modo genuino. Non è solo per questo che diventerà presidente. Andrea ha una reale esperienza nel mondo dello sport, ha lavorato in Juventus, Ferrari, con la Philip Morris per la parte sportiva. Oggi è molto impegnato nel golf con un progetto di rilancio del Royal Park I Roveri, dove tra l'altro la settimana prossima si svolgerà l'Open d'Italia, ed è Consigliere Federale. C'è un percorso che condividiamo, procederemo insieme. Andrea lavorerà fianco a fianco con Blanc, che uscirà rafforzato da una presidenza familiare con cui instaurerà un legame molto stretto". Quanto all'amore per la Juventus c'è da fidarsi, ed è da troppo tempo che non veniva citato come un prerequisito indispensabile per guidarla...

A Vinovo si lavora per Catania - Continua la preparazione juventina in vista dell'incontro di domenica prossima contro il Catania. Rispetto alla seduta del martedì il mister Zaccheroni ha potuto contare su un gruppo decisamente più numeroso: sono tornati a disposizione, e quindi ad allenarsi con i compagni, il neo-sposo Candreva (rientrante dal permesso), Del Piero, Felipe Melo e Zebina. La seduta mattutina di allenamento si è svolta interamente sul campo: si è lavorato prima sul possesso e la circolazione della palla, poi sulla parte atletica. Lavoro seguito da qualche sfida a campo ridotto, poi la classica partitella finale. Ancora lavoro differenziato per De Ceglie e Diego, per i quali si ritiene che possano comunque essere in campo a Catania, e per Sissoko e Trezeguet.

Moggi sulle notizie della giornata - In un intervento radiofonico al 'Chiambretti Night' Luciano Moggi ha così commentato le ultime notizie: "La mia radiazione? Non so nulla, non so cosa significhi, si dovrebbero vergognare dopo quello che è venuto fuori. Parlo per me, Giraudo, per coloro che soffrono questa situazione, dovrebbero radiare Carraro. Non ho mai detto che tutti sono colpevoli e che quindi non c'è nessun colpevole. C'è una prassi, bisogna radiare Carraro quando dice nelle intercettazioni che bisogna salvare la Fiorentina e la Lazio". Poi ha dato il suo giudizio sull'altra notizia del pomeriggio: "Andrea Agnelli nuovo presidente della Juve? La cosa migliore che potevano fare, capisce di calcio e sa come trattare i calciatori". Chiusura con una critica all'attuale dirigenza: "Non c'è stata una società, hanno persino dato la colpa ai giocatori, per fortuna che c'erano gli anziani. Ci sono giocatori che non sono all'altezza della tradizione bianconera. Fortunatamente che c'è Del Piero, altrimenti sarebbe finita peggio. Se non ci fosse Alex non ci sarebbe la Juve".

Alex: Con Moggi anni magnifici - Alex Del Piero, ospite del 'Chiambretti Night', interpellato sul suo rapporto con Luciano Moggi, ha detto: "Gli anni con Luciano Moggi? Sono stati magnifici. Non lo sento più, non spesso, ma il nostro rapporto comunque è rimasto preservato, aldilà della giustizia, da anni di vittorie e sconfitte".

Platini contro il liberismo della Premier - Michel Platini, presidente dell’Uefa, in un’intervista al ‘Times’ attacca il liberismo della Premier League, che ha portato numerosi club della stessa, anche e soprattutto tra le big, ad avere bilanci in profondo rosso: “Non sono d’accordo col grande liberismo dei club inglesi. Non sono un esperto di finanza, ma era facile comprendere che società come il Portsmouth sarebbero state a forte rischio di bancarotta. Noi dobbiamo proteggerle. Perché questo club stava vincendo (la FA Cup nel2008) con 5° milioni di sterline di perdita?”. E aggiunge esemplificando: “Quando ero più giovane, ricordo di aver visto gente senza soldi acquistare le Ferrari. E, grazie alle Ferrari, usciva con le ragazze migliori! Non è corretto, ma è proprio quel che è successo nel calcio: non ha i soldi per acquistare i giocatori ma li acquisti; e alla fine metti in atto un frode e vinci la competizione. Non è corretto”. Già, e purtroppo mica succede solo in Inghilterra, anche in Italia questo è un modo, reale e praticato, per alterare i campionati. E infatti Platini cita altri Paesi: “Il problema non è solo inglese. Abbiamo gli stessi problemi in Ucraina, Russia, Repubblica Ceca, Francia” (si è scordato l’Italia, ndr). Respinge infatti così l’accusa di essere anti-inglese, perché vuol fare semplicemente il suo lavoro, combattendo i mali del calcio: violenza sugli spalti, razzismo, doping, scommesse, trasferimenti internazionali di giovani calciatori. La risposta, per il problema dei debiti – crede Platini - è il Fair Play finanziario: “E’ un modo per aiutare i club, non per rovinarli”. E precisa: “Abbiamo un accordo con i club e ne faremo la presentazione nel giugno 2012. I dettagli sono complicati, ma io ho una filosofia semplice: non si può spendere più di quanto si generi”.

Niente manifestazione per i romanisti: mancano le autorizzazioni - I tifosi della Roma, intenzionati a radunarsi venerdì mattina alle 10 in via Allegri, di fronte agli uffici della Figc, dovranno probabilmente rinunciarvi. La polizia non ha dato le necessarie autorizzazioni, quindi un'eventuale manifestazione metterebbe a rischio l'ordine pubblico. I tifosi giallorossi dovranno rinunciare all'idea di protestare contro la designazione e la direzione di gara dell'arbitro Damato in occasione della partita casalinga di campionato persa domenica sera contro la Sampdoria.


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