Anche Sissoko infortunato?! La giustizia ingiusta del nuovo calcio pulito.

News, 3 novembre 2010.

Problemi anche per Sissoko: affaticamento muscolare. Una giornata a Totti; Melo in diffida. La giustizia ingiusta: Pozzi e Bovo. Camoranesi: Vincevamo perché eravamo la squadra più forte. Pepe: Scudetto? Cominciamo a vincere con Salisburgo e Cesena! Lo svedese Stalhammar dirigerà Juve-Salisburgo. Sabatini lascia il Palermo. Abete: O accordo presto tra Lega e Aic o commissario ad acta. Champions League: gruppo A: il Tottenham strapazza l'Inter; gruppo B: a Lisbona reti a gogo; gruppo C: il Man U spazza via il Bursaspor; gruppo D: il Barça bloccato sul pari in Danimarca.

Affaticamento muscolare per Sissoko - Momo Sissoko ha accusato ieri un affaticamento muscolare, ed è rimasto in palestra a svolgere esercizi specifici: oggi le sue condizioni verranno valutate, ma la sua presenza in Europa League è in forte dubbio. Torna quindi l'emergenza anche a centrocampo, stante la non utilizzabilità di Aquilani; potrebbe debuttare il promettente primavera Giandonato. In difesa Chiellini è tuttora in fase di valutazione: se negli ultimi allenamenti non darà la sicurezza di aver completamente superato il problema, il difensore potrebbe esser tenuto precauzionalmente fuori, perché Del Neri non può rischiare di perderlo più a lungo; in Europa League potrebbe dunque giocare la retroguardia che ha finito la partita contro il Milan, con Bonucci e Legrottaglie al centro e Motta e Pepe terzini. In attacco non c'è possibilità di scelta: con Iaquinta infortunato e Quagliarella non utilizzabile, in campo dovranno scendere forzatamente Amauri e Del Piero. Nell'allenamento di ieri, dopo il riscaldamento e una prima parte atletica, la maggior parte del tempo è stata dedicata alla tattica, in vista della gara di giovedì: prima Del Neri si è occupato dei movimenti della difesa, impegnato contro centrocampo e attacco, poi ha dedicato le sue attenzioni alla fase offensiva. Aquilani e Quagliarella, che alla gara contro il Salisburgo non potranno prender parte, hanno svolto un programma atletico personalizzato. All'allenamento hanno partecipato sei Primavera: Boniperti, Camilleri, De Paola, Giandonato, Giannetti e Liviero.

Totti se la cava con un turno di squalifica. Melo in diffida - Francesco Totti, per l'espulsione rimediata sabato nella gara casalinga contro il Lecce, è stato punito dal Giudice Sportivo con una giornata di squalifica (salterà dunque il derby con la Lazio) e 20.000 euro di multa, "per avere, al 31' del secondo tempo, colpito con una manata al capo un avversario; per avere inoltre, al rientro negli spogliatoi, dopo la consequenziale espulsione, tenuto un atteggiamento platealmente aggressivo nei confronti di un calciatore avversario, senza ulteriori conseguenze per l’intervento dei presenti; infrazione quest'ultima rilevata dai collaboratori della Procura federale". La stessa sanzione a Ruben Olivera, l'autore del fallo che ha portato Totti a reagire. Sempre una giornata sono stati squalificati, perché espulsi per comportamento scorretto: Biava (Lazio), Dzemaili (Parma) e Tavares (Chievo); perché ammoniti per comportamento scorretto, e già in diffida: Colucci (del Cesena, che quindi salterà la trasferta a Torino contro la Juve), Boateng (Milan), Milanetto (Genoa), Natali (Fiorentina); e inoltre Pozzi (Sampdoria) "per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, proferito un'espressione blasfema; infrazione rilevata dal collaboratore della Procura federale". Tra i bianconeri è entrato in diffida Felipe Melo, ammonito contro il Milan per gioco scorretto. Ammonito e multato di 20.000 euro Meggiorini (Bologna) per avere "simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria". Squalificato per un turno il team manager del Lecce, Mario Zanotti, "per avere, verso il 35' del secondo tempo, negli spogliatoi, rivolto ad un sostituto Procuratore federale espressioni ingiuriose". Tra le società, multa di 10.000 euro al Brescia "per avere suoi sostenitori in due occasioni nel corso della gara rivolto ad un calciatore avversario grida costituenti espressione di discriminazione razziale" (il calciatore preso di mira è stato il colombiano Zuniga, fatto oggetto, secondo quanto riferisce 'Il Roma' di 'bububu' e di frasi come 'Solo immondizia, voi siete solo immondizia'); di 8.000 euro al Milan, "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato sul terreno di giuoco due bottigliette e, nel proprio settore, acceso alcuni fumogeni e fatto esplodere alcuni petardi"; di 1.500 euro al Palermo "a titolo di responsabilità oggettiva per aver ingiustificatamente ritardato l'inizio della gara di circa due minuti; recidiva".

Giustizia ingiusta: c'è chi può bestemmiare e chi no - Come c'è chi può simulare (Robinho) e chi no (Krasic), c'è evidentemente chi può bestemmiare e chi no, a dispetto di quanto il presidente federale Abete aveva detto (febbraio 2010). La Federcalcio sarebbe intervenuta con una specifica previsione nelle "decisioni ufficiali della Figc" per punire a tutti i livelli, "anche attraverso la prova tv, questo tipo di comportamento". "Interverremo sulle decisioni ufficiali per chiarire che all'interno di comportamenti offensivi e oltraggiosi rientra anche la bestemmia": ma la giustizia, quella sportiva almeno, non è uguale per tutti, e ce ne siamo ben accorti, nel calcio pulito post 2006. Il blucerchiato Nicola Pozzi è stato squalificato per un turno dal giudice sportivo Tosel per aver proferito, al rientro negli spogliatoi, un'espressione blasfema rilevata dal collaboratore della Procura federale. Ma un altro calciatore aveva commesso la stessa infrazione, domenica 31 ottobre, davanti alle telecamere che riprendevano Palermo-Lazio, all'ora di pranzo; la bestemmia era rivolta verso l'assistente e il blasfemo era Cesare Bovo; l'assistente, che non può non aver sentito, non ha segnalato nulla all'arbitro, nessun giornalista ha menzionato il fatto, la gogna mediatica ha taciuto; e chi lo sentiva poi Zamparini? E dunque Bovo giocherà domenica sera con i rosanero che affronteranno il Genoa, mentre la Samp dovrà fare a meno di Pozzi nella gara di Marassi contro il Catania.

Camoranesi: "Scudetti tolti? Noi nettamente i più forti" - In un'intervista rilasciata al quotidiano italiano Tuttosport, Mauro German Camoranesi commenta così il buon momento della sua ex squadra: "Credo che Del Neri stia facendo un buono lavoro e i risultati, che sono la cosa più importante nel mondo del calcio, gli stiano dando ragione. Non ho visto la partita contro il Milan perché ero in viaggio con la squadra, ma ho letto che la Juve ha fatto una grande par­tita e che Alex ancora una volta è stato determinante. Vincere a San Siro non è mai facile e quando ci rie­sci e perché sei una squadra di qua­lità e con ambizioni. Quindi potreb­be essere stato il primo segnale che la squadra bianconera si comincia a sentire pronta per ottenere risulta­ti importanti". Indica chi sarà il giocatore rivelazione della Juventus in questa stagione: "La Juve ha preso ottimi giocatori come Quagliarella, Krasic e Aquilani che secondo me sarà la vera rivelazione di questo campionato. L’ex romani­sta ha tanta voglia di riscatto dopo un anno orribile a causa degli infor­tuni a Liverpool". E fa i complimenti al suo ex compagno di squadra Alessandro Del Piero: "Ogni nuova stagione tutti gli di­cono che non troverà spazio in squa­dra, che non potrà più giocare ai suoi livelli che sarebbe meglio che smettesse. Quello che posso dire è che se continua a giocare come sta facendo se decidesse di terminare la sua carriera sarebbe un peccato non solo per la Juventus". Poi commenta così l'incisione del suo nome su una delle cinquanta stelle che compariranno nel nuovo stadio: "Ne vado fiero. È un grandissimo onore poter far parte della storia della Juventus che è uno dei club più importanti al mondo in cui am­biscono a giocare in tantissimi. Co­me ho sempre detto io sono molto grato per gli otto anni passati a To­rino. A parlarne o a pensarci mi vie­ne la pelle d’oca. Non smetterò mai di ringraziare il club per quel perio­do fantastico e spero veramente di cuore che la squadra torni prestissi­mo ai vertici e soprattutto torni a vincere perché questo non accade da troppi anni". Infine, stoccata finale inerente agli scudetti sottratti alla Vecchia Signora: "Io posso solo dire che nel 2005 quando abbiamo vinto erava­mo senza dubbio la squadra più for­te. Quello che dicono che sia successo non può cancellarlo".

Pepe vola basso - In un'intervista rilasciata a Juve Channel, Simone Pepe commenta così la vittoriosa trasferta a Milano contro il 'Diavolo': "La vittoria di sabato ci ha dato ancora più sicurezza nei nostri mezzi. Già ne avevamo prima, ma ora ce n’è molta di più". Il prossimo impegno per la Juve sarà giovedì contro il Salisburgo e l'ex Udinese ha le idee chiare: "Finora abbiamo ottenuto tre pareggi. Buono quello di Manchester e penalizzante quello casalingo contro il Lech Poznan. Abbiamo bisogno di una vittoria per riuscire ad andare avanti in questa Europa League a cui tutti teniamo. Sappiamo di avere tanti infortunati, ma chi scenderà in campo sarà bravo a non far sentire la loro assenza". Il jolly bianconero, in ogni caso, si mette sempre a disposizione del mister sia nel ruolo di terzino sia nel ruolo di esterno alto: "Io ho sempre detto che se c’è bisogno, il mister può contare su di me, come è successo a Milano. Penso che con sacrificio e buona volontà ci si possa adattare a tutti i ruoli. Sabato ce la siamo cavata bene in difesa, abbiamo superato un esame importante". Sull'eventuale vittoria finale del campionato, Simone Pepe è categorico: "La parola scudetto non la pronuncio, a me ora interessano solo le partite con il Salisburgo e con il Cesena".

Juve-Salisburgo sarà diretta dallo svedese Stalhammar - Toccherà al 36enne svedese Daniel Stalhammar dirigere la partita tra Juve e Salisburgo; gli assistenti saranno Joakim Flink e Daniel Warnmark; quarto uomo: Andreas Ekberg; gli assistenti d'area Markus Strombergson e Tobias Mattson. L'osservatore sarà il serbo Petrovic. Stalhammar è internazionale dal 2004 ma non ha mai arbitrato squadre italiane.
Per Cska Mosca-Palermo è stato designato il 35nne portoghese Jorge de Sousa; assistenti: Ramalho e Ferreira; quarto uomo: Gomes Costa; assistenti d'area: Xistra e Moreira. Osservatore il ceco Bohunek. Sampdoria-Metalist Kharkiv sarà diretta dal 39nne spagnolo Fernando Teixeira Vitienes; assistenti: Diaz e Torre; quarto uomo: José Antonio Teixeira Vitienes (fratello dell'arbitro); assistenti d'area: Rubinos e Mateu. Osservatore il tedesco Strigel. Liverpool-Napoli infine è stata affidata al 39nne francese Fredy Fautrel; assistenti: Gringore e Pottier; quarto uomo: Bien; assistenti d'area: Ennjimi e Buquet. Osservatore il greco Vassaras.
L'arbitro italiano Paolo Tagliavento sarà impegnato nella direzione di Porto-Besiktas; assistenti: Cariolato e Grilli; quarto uomo: Russo; assistenti d'area: Gava e Brighi.

Il ds Sabatini si dimette - Improvvise dimissioni, "per motivi strettamente personali", del direttore sportivo del Palermo Calcio Walter Sabatini. Lo ha comunicato con una nota la stessa società rosanero che per il prossimo venerdì ha convocato il Cda "per le valutazioni e decisioni del caso".

Abete minaccia di nominare il commissario ad acta - Il presidente della Federcalcio Abete ha deciso di usare le maniere forti: o le parti (Lega e Aic) trovano un accordo entro una decina di giorni o verrà nominato il commissario ad acta. propone quindi un incontro a tre (Abete-Campana-Beretta) "necessario per capire se sussistono i termini per tornare a sedersi al tavolo della trattativa per un ulteriore incontro tecnico. A quel punto, o ci saranno le condizioni per riprendere il confronto oppure il tavolo salterà e sarò costretto a nominare entro 10-12 giorni il commissario ad acta, col compito di riscrivere la base del contratto sulla quale aprire la trattativa". I punti della discordia sono sempre gli stessi: la mobilità e il diritto dei fuori rosa di allenarsi col gruppo. Ieri Lega e Aic hanno incontrato Beretta separatamente. Beretta all'uscita ha manifestato "sconcerto per il comportamento dell'Aic, che ha deciso di disertare l'incontro. Abbiamo ribadito che si tratta di un comportamento grave, così come sono gravi e inopportune le parole del vice-presidente della Figc, Demetrio Albertini. Non accettiamo più i mezzucci tattici tendenti a sabotare l'accordo. Noi siamo disponibili a ritrovarci intorno a un tavolo anche stasera". E a Sky Sport ha aggiunto: "C'è stato un strappo grave e pretestuoso: se un personaggio come Oddo, portavoce dei giocatori, che ha lanciato l'idea dello sciopero, prima ancora che avesse inizio la trattativa, dice che ci sono tutte le condizioni per un accordo e non per lo sciopero, vuol dire che oggi sia questa la situazione". Per l'Aic ha parlato il vicepresidente Grosso: "Abbiamo espresso la nostra volontà di trovare un accordo ma anche le perplessità sulla situazione che si è venuta a creare. Allo stato attuale, infatti, a noi pare che non ci sia la volontà da parte della Lega per chiudere, ogni volta c'è un problema". E ha rilanciato l'ipotesi sciopero: "Noi cerchiamo l'accordo, altrimenti liberi tutti. Certo, i calciatori ci hanno detto 'adesso basta'".

Champions League. Gruppo A: il Tottenham strapazza l'Inter - Un'Inter deludente e decimata dagli infortuni è stata meritatamente battuta al White Hart Lane di Londra dal Tottenham, grazie ad una prova mostruosa di Gareth Bale che, pur non figurando tra i marcatori di giornata, come era invece accaduto a Milano, è risultato il migliore in campo. Ha aperto le segnature Van der Vaart già al 18' dopo un gran numero di Luka Modric; il raddoppio è arrivato al 61', per opera di Crouch, ma il merito è tutto di Bale che, acceso il turbo sulla sinistra, bruciati Maicon e Nwankwo, ha servito una palla sul secondo palo al compagno, che da due metri non poteva proprio sbagliare. A dieci minuti dal termine Eto'o con un potente destro ad incrociare metteva dentro il goal della speranza, speranza spenta però dal solito Bale che all'89', partito in contropiede, faceva secchi tre nerazzurri e metteva al centro per il liberissimo Pavlyuchenko, che chiudeva la partita con il definitivo tris.
Sempre nel gruppo A il Twente ha battuto al Weserstadion di Brema il Werder: entrambe le reti nella ripresa nell'arco di cinque minuti, prima Chadli e poi De Jong, dopo però che i tedeschi avevano perso il loro capitano Frigs per espulsione per un fallo volontario e da ultimo uomo ai danni di Ruiz.
Classifica del gruppo: Tottenham e Inter punti 7; Twente 5; Werder Brema 2 (ormai quasi fuori).

Champions League. Gruppo B - A Lisbona reti a gogo - Tra Benfica e Lione accade di tutto: parte bene il Lione , ma presto il Benfica prende il comando delle operazioni e dal 20' al 67' la mette dentro ben quattro volte con Kardec, Coentrao, Javi Garcia e ancora Coentrao. Poi il Lione improvvisamente si sveglia e dal 75' al 95' ne fa tre, rispettivamente con Gourcuff, Gomis e Lovren: ma è troppo tardi e finisce 4-3 per i lusitani. Noiosissimo l'altro incontro, uno 0-0 senza brividi tra Hapoel Tel Aviv e Schalke, punteggio che ha l'unico risultato di escludere matematicamente gli israeliani dalla Champions, mentre i tedeschi perdono l'occasione di agganciare il Lione in vetta alla classifica e anzi si vedono pericolosamente riavvicinare dal Benfica.
Questa la classifica del gruppo B: Lione 9; Schalke 7; Benfica 6; Hapoel 1.

Champions League. Gruppo C: il Man U spazza via il Bursaspor - Il Manchester archivia praticamente il discorso qualificazione asfaltando in Turchia il Bursaspor con le reti di Fletcher, di Obertan e del giovane portoghese (classe 1990) Bebè. Ma c'è un neo: l'infortunio di Nani, uscito al 23' con un problema al ginocchio destro. Il Valencia schianta invece i Rangers e si installa al secondo posto nel girone: doppietta di Soldado e rete finale di Tino Costa.
La classifica del gruppo C: Manchester United 10; Valencia 7; Rangers 5; Bursaspor 0 (matematicamente eliminato).

Champions League. Gruppo D: Il Barça bloccato sul pari in Danimarca - poteva chiudere i conti per il primato nel girone, ma non l'ha fatto, il Barça: In rete il solito Messi, sempre e solo lui, al 31'; al 32° goal in Europa, e al centesimo goal con Guardiola allenatore. Ma immediato è stato il pareggio del Copenhagen, agevolato da un papera di Valdes. Al 91' un destro a giro di Pedro avrebbe potuto regalare successo e primato sicuro ai catalani, ma il tiro del giovane canterano è finito sul palo. E l'1-1 è rimasto. Rubin e Panathinaikos non si sono schiodate dalla 0-0, esattamente come all'andata; pareggio inutile, di cui si avvantaggia solo il Copenhagen che resta saldamente al secondo posto.


Foto Gallery