Andrea Agnelli deciso a smascherare al più presto Calciopoli: "E' stato un procedimento ridicolo."

News, 16 dicembre 2010.

La Juve adesso ha un Presidente che dichiara: Calciopoli è stato un procedimento ridicolo, acceleriamo i tempi della giustizia! Marotta: Non esiste una squadra forte senza una società forte, e Andrea è competente. Gigi Del Neri risponde a Ferrara. Convocati diciannove bianconeri. Del Neri: La gara col City sarà utile per vedere chi ha giocato di meno. Gazzoni Frascara vorrebbe dalla Juve 35 milioni come risarcimento per Calciopoli. Svaligiata la residenza di Pavel Nedved. L'Inter in finale del Mondiale per club. Dzeko verso il City? Oggi verrà finalmente depositato il lodo Cassano. La Spagna guida sempre il ranking Fifa, l'Italia solo quattordicesima. Il Napoli avanza in Europa League.

Andrea Agnelli è deciso a smascherare Calciopoli - "È una parte della nostra identità che dovrà essere chiarita al più presto. In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi, ora dobbiamo ancora aspettare le decisioni della giustizia ordinaria. Certo, se si riuscisse ad accelerarla....". Parole chiare, nette, inequivocabili, che lasciano intendere come Andrea sia deciso, senza esitazioni, a far uscire al più presto la verità di quella farsa conosciuta come Calciopoli, su cui ha idee altrettanto precise ed esplicite: "In cuor mio tutti sanno cosa penso di Calciopoli, e cioè che è stato un procedimento ridicolo. I legali mi hanno detto che non sono riusciti nemmeno a leggere tutte le carte". Ed è un bene che dal cuore le idee si siano fatte voce. Voce che Andrea ha fatto udire alle orecchie dei deputati del club Juventus Parlamento, nel corso di una cena organizzata sulla terrazza del Vittoriano, a proposito dei due scudetti revocati nel 2004-2005 e 2005-2006 (riassegnato all'Inter). Ma, oltre a riprenderci quello che ci è stato rapinato a tavolino, Andrea sa che bisogna ricominciare a vincere: "E' stato un periodo poco felice della nostra storia, e di certo non ricorderemo con piacere lo scorso campionato. Ho voluto puntare forte su Marotta, e insieme, abbiamo accettato la sfida importante di riportare la Juve nel posto che le compete. Le condizioni per fare bene ci sono, e lotteremo per vincere. Abbiamo una squadra composta da giocatori forti, i più forti, ed il mio principio è di spingerli a fare sempre meglio. Detto questo, se a gennaio ci saranno delle opportunità di mercato importanti le coglieremo di certo, perché il rinnovamento è continuo". Sul rinnovo del contratto a Del Piero ha osservato: "Il capitano ha la mia massima, stima e ammirazione e tra l'altro, ci lega un'amicizia vera. A novembre, Alex ha compiuto 36 anni, e tra qualche mese valuteremo insieme il futuro, confrontando le sue esigenze e quelle commerciali della Juve". Le ragioni del cuore, ma anche quelle del bilancio.

Marotta: Squadra forte presuppone società forte - Alla cena organizzata dallo Juventus Club Parlamento sulla terrazza del Vittoriano, accanto ad Andrea Agnelli, era presente Beppe Marotta, che ribadisce l'importanza di un Presidente come Andrea Agnelli, perché non esiste squadra forte senza un società all'altezza: "Noi vogliamo vincere. Ma ci vuole pazienza. Con l'arrivo di Andrea Agnelli, la società ha cominciato un'opera di rinnovamento che non è mai facile. Il blasone e la storia di questa società ci obbligano a dare tutto per vincere. Di certo non esiste una squadra forte senza una società forte, e il nostro presidente è molto competente". Quanto ai verdetti del campo, l'attuale vantaggio del Milan non lo spaventa, il ritrovato animus pugnandi et vincendi della Juve potrebbe fare miracoli, quantomeno permetterle di rimanere in quota sino al termine della stagione: "Milan più forte? Il campionato è ancora lungo, ma se il Milan è Ibra-dipendente noi puntiamo di più sull'organizzazione di squadra, tanto che abbiamo mandato in gol tanti giocatori diversi. La squadra sta colmando anche delle lacune difensive mostrate ad inizio stagione e sta dimostrando di aver appreso i dettami di Del Neri. Ma quello che conta più di tutto, è che abbiamo ritrovato lo spirito vincente che mancava da qualche anno". Mancava, perché mancava una società forte. Ma ora la Juve sta tornando la Juve.

Botta e risposta Ferrara-Del Neri - Ciro Ferrara l'aveva punzecchiato e Del Neri ha risposto. Che aveva detto Ciro? Che è vero che "l'inizio di stagione della Juventus non è stato male e sono ancora in corsa. In fondo i numeri dicono che lo scorso anno avevano gli stessi punti di oggi, quindi forse non erano andati male neanche nella scorsa stagione". Che, se contassero solo le statistiche, sarebbe pure vero. Ma i numeri non sono tutto: perché, a parte che subito dopo sarebbe iniziata una discesa senza fine, la Juve di quest'anno, che non è ancora ovviamente la Juve pre-Calciopoli, pare ben diversa da quello dello scorso anno e la differenza l'ha spiegata Gigi del Neri in conferenza stampa: "Se io dovessi guardare al mio passato, potrei dire che a questo punto avevo anche 35 punti col Chievo, il primo anno di serie A. Per cui, direi, di lasciar perdere. Andiamo avanti tranquillamente per la nostra strada, che è quella giusta. Il passato, secondo me, non porta mai, punti aggiuntivi. C'è voglia di migliorare, qualche volta abbiamo fatto meno bene, qualche volta meglio, però penso che la Juve di quest'anno abbia perlomeno, al di là dei punti, un alto spessore caratteriale e la voglia di andare in campo sempre con un certo tipo di atteggiamento di grande rispetto per quello che fa e di grande rispetto anche per quello che fa meno bene. Non è un risultato che a noi dà soddisfazione. A noi dà soddisfazione giocare bene e ottenere dei risultati. Penso che la squadra nelle ultime partite abbia dimostrato, al di là dei punti in classifica uguali all'anno scorso o meno, di essere sulla squadra giusta per continuità, per mentalità e quindi questa credo sia la cosa migliore, al di là del punto in più o del punto in meno".

I convocati di Del Neri sono diciannove - Per la gara interna col Manchester City Gigi Del Neri ha convocato 19 giocatori: oltre ai lungodegenti, mancano Marchisio (che sta pian piano recuperando dal problemino accusato domenica sera), i non utilizzabili Aquilani e Quagliarella, e Motta, tuttora afflitto dalla lombalgia. Rientra però Grygera; aggregati anche sei Primavera. Questo l'elenco: Chiellini, Felipe Melo, Sissoko, Iaquinta, Del Piero, Manninger, Traoré, Bonucci, Grygera, Pepe, Krasic, Storari, Costantino, Legrottaglie, Buchel, Giandonato, Boniperti, Camilleri, Giannetti.

Del Neri: Juve-City utile per vedere chi ha giocato meno - La sfida di stasera tra Juve e Manchester City viene genericamente definita una partita inutile, in quanto ininfluente ai fini del passaggio del turno (Juve già fuori, City già qualificato), ma per Del Neri un senso ce l'ha: gli consentirà di vedere all'opera, e contro una squadra "di spessore" chi ha giocato meno: "No, non è inutile per me - dice in conferenza stampa - Non è un fatto di inutilità. Io parlo di utilità per vedere dei giocatori che hanno giocato meno e che fanno parte della rosa della Juventus. E' un'utilità anche affrontare squadre di spessore come il Manchester che hanno giocatori di valore e che insegnano sicuramente a vedere in prospettiva europea in modo diverso; ogni partita europea dà esperienza, al di là di quello che poi puoi ottenere come risultato. Diciamo che la Juventus non ha mai perso, tra parentesi; non ha mai vinto, ma non ha mai perso. Diciamo che potremo essere messi perlomeno alla pari sul discorso europeo, quindi andiamoci piano col fallimento. Fallimento nel senso che non abbiamo passato il turno..." Non snobba la partita, anche se ovviamente non le dà la stessa importanza di quella col Chievo: "Giocherà chi fa parte della rosa, chi ha giocato poco e cercheremo di fare una partita dignitosa, perchè mi sembra che abbiamo la forza e le qualità per giocarci una partita senza affanno, senza avere un risultato a disposizione, se non quello di fare un'ottima figura e un buon allenamento, questo è il mio pensiero. Affrontiamo una squadra di grande spessore e cercheremo di vincere una partita in questo girone. Non snobbiamo questa partita, però penso che la Juventus deve dare molta più importanza al Chievo". La chiusura è sulle parole di Andrea Agnelli, che ha definito straordinario il lavoro del suo tecnico: "I complimenti fanno sempre piacere, specialmente se arrivano dal Presidente, che io stimo molto, perchè è un uomo molto importante per la Juventus in questo momento. E devo dire che lui, Beppe, Paratici e chi lavora, che magari non è così visibile, stanno facendo delle cose importantissime per la Juventus e danno grande stimolo. Quindi fanno sempre piacere, perchè vuol dire che lui ha scelto bene fino a questo momento. Quindi da questo punto di vista sono soddisfatto di avergli dato ragione. Questo è merito anche dei miei giocatori e dei miei collaboratori, perchè non sono solo io che lavoro qui. Si lavora in tanti. Tanti sono visibili, tanti meno, però non sono meno importanti di chi parla sempre con me o di chi appare nei giornali. Io penso che la squadra sia un gruppo unito, importante. Questa è una base importante per poter andare avanti. E ringrazio chiaramente il Presidente per queste parole".

Gazzoni vorrebbe chiedere 35 milioni di risarcimento alla Juve - Ora che la sua famiglia ha rilevato, come riporta "La Repubblica" di ieri, una nuova società ('Jacta est'), che ha rilevato i diritti risarcitori da Vittoria srl (la società finanziaria cui faceva capo la società rossoblù prima della cessione del 2005), a Gazzoni Frascara servono 35 milioni di euro, che corrispondono pari pari al buco creato da Victoria attraverso operazioni destinate a nascondere la crisi finanziaria del Bologna F.C., perché potesse iscriversi al campionato 2004-05. E a chi intende chiederli? A Moggi, Giraudo e, per responsabilità oggettiva, alla Juventus. Perché, dice, "la difesa di Moggi ha provato a coinvolgere l'Inter, ma non ci è riuscita. Solo lui e Giraudo si riunivano insieme a Lanese e ai designatori. Purtroppo il calcio è uno sport straordinario che attira persone non straordinarie". Evidentemente Gazzoni Frascara si è scordato di seguire il processo di Napoli, perché avrebbe scoperto che la difesa Moggi ha trovato un pacco di intercettazioni a tinte nerazzurre, di "quelle che non c'erano", ma solo perché "l'Inter non interessava". Sul fatto che il calcio attiri anche persone non straordinarie siamo d'accordo, di squali ne abbiamo contati a decine in questi anni.

Furto in casa Nedved - Brutta sorpresa per Pavel Nedved rientrato a casa dopo quattro giorni di assenza per una vacanza all'estero con la famiglia: nella sua villa, situata all'interno della tenuta La Mandria, si erano infilati i ladri, passando per una finestra forzata probabilmente con un palanchino. La villa non era protetta da un sistema di allarme, ma si trova dentro un'oasi isolata (in cui vivono circa 150 famiglie) e sorvegliata 24 ore su 24 da agenti, tra alberi e campi da golf circondati da un muro in cemento con ingressi controllati da personale fisso e occhi elettronici che filmano chi entra e chi esce quando si alzano le sbarre. I malviventi devono aver effettuato il colpo nottetempo, scavalcando il muro di recinzione o dalla parte di via Agnelli o dal confine di Druento; il bottino è stato di svariate decine di migliaia di euro: contanti, orologi e gioielli contenuti in una cassaforte nascosta in un armadio e il cui acciaio è stato inciso con un flessibile. Salvi ricordi sportivi, targhe e coppe.

L'Inter in finale - Era cominciata male per l'Inter la semifinale del Mondiale per Club: neanche 30' e si rompeva Sneijder, vittima di un problema muscolare alla coscia sinistra; ma al 3' i nerazzurri erano già avanti con Stankovic. Nonostante lo svantaggio i coreani dello Seongnam non avevano la capacità di spingere e allora al 32' Zanetti realizzava il 2-0 su assist di Milito; nella ripresa arrivava la rete del 3-0, di Milito. Tutto semplice per l'Inter, contro un avversario decisamente mediocre, quello stesso Seongnam che già dalla Juve ne aveva prese tre nella Peace Cup del luglio 2009. Adesso l'Inter è attesa sabato dalla finalissima contro gli africani del Mazembe.

Dzeko si promette al City? - E' l'autorevole The Guardian a lanciare la notizia: il forte centravanti bosniaco del Wolfsburg scalpiterebbe per un passaggio a Eastlands nella finestra di mercato di Gennaio, tanto da aver inviato una lettera nei mesi scorsi a un importante dirigente del City, dichiarando la sua volontà di vestire la casacca azzurrina e ringraziando per l'interessamento mostrato nel mercato estivo, con un'offerta di 35 milioni di euro, rifiutata dal club della Volkswagen, che ha alzato la posta fino a 50.
Una mossa a Gennaio batterebbe la concorrenza della Juve, interessata al giocatore ma impossibilitata a muoversi per un extracomunitario nel mercato invernale. Il City è alla disperata ricerca di un attaccante, dopo le recenti bizze di Tevez che, dopo aver litigato con Mancini, ha espresso la volontà di essere ceduto; anche Adebayor vorrebbe cambiare maglia, e Balotelli sta mostrando ancora diversi limiti caratteriali, nonostante qualche buona prestazione.
Niente di buono per la Juve, in quanto sia Tevez che Adebayor sono extracomunitari. Uno sviluppo interessante per il mercato bianconero potrebbe però essere legato alla partenza dell'attaccante argentino, per cui pare in pole position il Real Madrid. In tal caso, gli spagnoli potrebbero optare per la cessione, anche in prestito, di Benzema.

Oggi si chiude il caso Cassano - Sono arrivati proprio all'ultimo giorno utile i componenti del collegio arbitrale (presidente Giuggioli, Fazzo per la Samp e Macrì per Fantantonio) per comunicare la decisione relativa al lodo arbitrale tra Il giocatore barese e la Samp; la questione è stata assai dibattuta per le implicazioni giuridiche e relative al diritto sportivo dall'altra. Il deposito della sentenza è previsto per la tarda mattinata.

Spagna sempre in vetta al ranking Fifa - A fine 2010 il ranking Fifa (la classifica che tiene conto dei risultati delle rappresentative nazionali) vede sempre in testa la Spagna, con 1887, sempre seconda l'Olanda con 1723. Al terzo posto si porta la Germania (1485), che scavalca il Brasile (1446). A seguire, posizioni invariate per l'Argentina (quinta con 1338), l'Inghilterra (sesta con 1195), l'Uruguay (settimo con1152) e il Portogallo (ottavo con 1090). Al nono posto si porta l'Egitto (1078), che supera la Croazia (ora decima con 1075). L'Italia rimane quattordicesima, con 965 punti, preceduta anche da Grecia, Norvegia e Russia e appena sopra il Cile. All'ultimo posto, il 203esimo, con 0 punti ci sono San Marino e alcune isole stato come Angulla, Montserrat, Samoa Americane e Papua Nuova Guinea.

Il Napoli va avanti - Il Napoli, battendo lo Steaua, si è qualificato ai sedicesimi di finale di Europa League: è stato un goal di Cavani al 93' a consentire all'Italia di portare una squadra al prossimo turno: la vittoria dei partenopei è stata meritata, soprattutto in virtù di un secondo tempo passato tutto all'attacco. Assieme al Napoli, nel gruppo G, passa il già qualificato Liverpool che ha pareggiato (0-0) in casa con l'Utrecht.
Già eliminato ma vittorioso, di misura ma meritatamente, a Losanna il Palermo. Nel suo girone, gruppo F, vanno avanti Cska Mosca e Sparta Praga.
Nel gruppo D è una doppietta di Giuseppe Rossi a regalare la qualificazione, col primo posto nel girone, al Villarreal, impostosi a Bruges per 2-1. L'altra qualificata del gruppo D è il Paok Salonicco, impostosi per 1-0 a Zagabria.
Nel gruppo E passano la Dinamo Kiev di Shevchenko e il Bate Borisov. Agli ucraini è sufficiente un pareggio a reti inviolate con i moldavi dello Sheriff. Ininfluente la sconfitta per 3-0 del Bate in Olanda, ad opera dell'Az Alkmaar.
Infine la sorpresa è arrivata dal gruppo J dove ai dominatori della Bundesliga, i tedeschi del Borussia Dortmund, non basta il pareggio (2-2) a Siviglia per passare il turno. Vanno avanti appunto gli spagnoli e il Paris Saint-Germain che pareggia (1-1) in Ucraina, in casa del Karpaty Lviv.


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