Del Neri: C'è fiducia, ma serve tanta pazienza. L'argomento Calciopoli annoia l'Inter, non noi!

News, 13 febbraio 2011.

La fiducia di Del Neri. I convocati sono venti: Marchisio c'è. Per i nerazzurri Calciopoli ha ormai stancato tutti, non parliamone più! Buffon corregge il tiro e si spiega: giusto chiedere giustizia. Per Del Neri per tornare a vincere tutto serviranno cinque anni. Marotta, tra i ricordi della Samp e la realtà della Juve. Roma-Napoli: sarà prova tv per Lavezzi e Rosi? Analisi di Stage Up: migliorano i conti della serie A. In serie B cadono Varese, Padova e Livorno. In Premier League è Wayne Rooney a decidere il derby in favore dei Red Devils. Liga: pareggia il Barça. Bundesliga: secondo pareggio consecutivo per il Borussia Dortmund.

 Del Neri è fiducioso – Del Neri così presenta la gara di stasera: "E' una partita importante, di grande spessore. Giochiamo contro una squadra in piena forma, di risultati e anche a livello psicologico, dunque è chiaro che fare una buona prestazione e dimostrare di essere competitivi a questi livelli mi sembra dia grande stimolo e grande fiducia per il prosieguo del campionato. E' indubbiamente una partita molto difficile ma importante. E quindi la Juventus la giocherà al massimo delle sue possibilità. E vedendo Palermo, vedendo Cagliari, mi sembra che possa un attimino dire la sua in questa partita… bisogna giocare al massimo delle nostre possibilità. Affrontiamo una squadra che ha giocatori di spessore, però noi siamo convinti e consapevoli che possiamo dire la nostra. L'importante è che sia una partita corretta come lo è stata all'andata, di cui tutti hanno parlato: molto corretta sul campo, molto intensa, molto emotiva, ed io spero che sia una partita di quel tipo, a livello di visione. Poi spero che il risultato sia favorevole chiaramente". Sulla posizione di Chiellini dice: "In questo momento mi serve a sinistra. Fino a quando non recupero giocatori di un certo tipo che ritengo adatti a stare a sinistra giocherà a sinistra. Ma può essere temporanea". E quando gli viene chiesto se dunque Chiellini sia in realtà un centrale o un terzino, non si sbilancia e lapalissianamente osserva: “Per me è un giocatore”. Su Calciopoli si chiama fuori; infatti alla domanda se anche lui, come il suo collega-antagonista Leonardo, sia annoiato da Calciopoli, risponde: “No, ma io devo pensare ad altro, non lo guardo molto. Sono molto concentrato su quello che la Juventus deve fare, non su situazioni che possono distogliere dal nostro lavoro".

Venti i convocati di Del Neri - Al termine della seduta di rifinitura, cui ha assistito anche il presidente Andrea Agnelli, Gigi Del Neri ha diramato l'elenco dei convocati. In pratica mancano solo quattro infortunati: De Ceglie, Quagliarella, Rinaudo e Traoré. Iaquinta, Marchisio e Pepe ce la fanno. Grosso e Salihamidzic, finita l'emergenza, ritornano nel limbo.
Questi i convocati: Buffon, Motta, Chiellini, Felipe Melo, Sissoko, Marchisio, Iaquinta, Del Piero, Manninger, Aquilani, Barzagli, Bonucci, Toni, Grygera, Pepe, Martinez, Krasic, Storari, Matri, Sorensen.

In casa Inter Calciopoli è un vergognoso capitolo chiuso - Ormai chiunque parli, in casa nerazzurra, non fa che evidenziare la sua noia per l'argomento Calciopoli, che deve restare chiuso così com'è, per il bene del nuovo calcio italiano finalmente pulito; questo a partire dal presidente probabilmente sino all'ultimo magazziniere. Forse finiranno di sbadigliare quando Moratti sarà chiamato da Palazzi e qualche risposta la dovrà pur dare. Oggi, anche per preparare bene la partita con la Juve, ne ha parlato ad esempio Leonardo il quale, dopo aver affermato nei giorni scorsi che dopo Calciopoli il calcio ora è più pulito, adesso ritiene che non valga più davvero la pena di parlarne perché "è una noia assoluta. Lasciamo che ci pensino gli organi competenti, facciamo che la gente si diverta. La gente secondo me si è stancata...". I tifosi bianconeri proprio per niente, non si stancheranno mai finché non avranno recuperato il maltolto. Ma anche l'ultimo arrivato, Andrea Ranocchia, si è già calato benissimo nella situazione e alla 'Gazzetta' dice: "Come ho vissuto Calciopoli? Con l’iniziale distacco di chi a 18 anni stava passando dalla Primavera al calcio vero. Al tempo non ragionavo in termini di salvezza e risultato a tutti i costi. Però quella resta una cosa brutta, che fa male al calcio e che ha falsato diversi campionati". Solo l'ultimissima parte è corretta e aderente alla verità storica: da Calciopoli in poi i campionati sono di cartone, come lo scudetto assegnato a tavolino dal tifoso nerazzurro Guido Rossi all'Inter, la terza in classifica a 15 punti dalla Juve dei 91 punti. Ma anche gli ex rispuntano dall'oblio che li ha avvolti. Fabio Galante, un difensore ex Inter, ora senza contratto, oltre a sottolineare quanto l'argomento sia usurato, ribadisce, a Radio Sportiva, la natura purificatrice di Calciopoli: "Ormai si è parlato anche troppo di questi fatti, io posso dire che in passato ci sono state annate particolari dove la Juve fu agevolata": Certo che fu agevolata, ma lo fu dalla perizia di chi era al suo timone, mentre i dirigenti nerazzurri inseguivano chimerici successi acquistando caterve di giocatori del peso di Pistone, Domoraud, Gresko, Sorondo e lo stesso Galante; per poi lamentarsi dei 5 maggio.

Buffon corregge il tiro - Finito l'effetto dei fiori di loto, che lo avevano portato a mettere una pietra tombale sul passato e su Calciopoli per guardare finalmente solo avanti, Gigi Buffon, in un'intervista al 'Corriere dello Sport' corregge il tiro delle sue riflessioni, riconoscendo che seppellire l'argomento Calciopoli è oggettivamente impossibile: "D'altra parte si è trattato di un evento che ha stravolto la storia del calcio: è normale che se ne parli e credo che se ne parlerà ancora tra vent'anni"; e chiarisce: "Ho solo detto che noi calciatori dovremmo pensare a giocare e guardare avanti, anche perché sul tema ci siamo espressi più volte. Trovo invece giusto che la nostra società si batta perché sia fatta giustizia definitiva".

Del Neri: Noi come il Manchester, cinque anni per vincere tutto - A quanto pare la Juve è diventata la società dei piani quinquennali: fallito il piano Blanc, c'è il piano Del Neri; beh in fondo il Bianco-Nero qua è di casa. L'ipotesi Del Neri l'ha tirata fuori nel corso di una sua intervista a 'La Repubblica', paragonando la sorte della Juve a quella del Manchester United: "Tutti sono abituati a vedere la Juve vincere, ma da quanto non succede? Capitano periodi come questo. Al successo bisogna arrivarci per gradi, attraverso difficoltà. Come il Manchester. Prima di diventare una superpotenza, non vinceva più niente. Ferguson disse: in cinque anni vinceremo tutto, ed è successo". Veramente noi un quinquennio con relativo projectò ce l'abbiamo, ahimè, già avuto, preferiremmo spingere sull'acceleratore.... E una piccola speranza ce la dà: "Se avremo fortuna e abilità, noi potremo riuscirci anche prima. Senza infortuni, per esempio, avremmo 5 o 6 punti in più: per cosa lotteremmo, allora? Ma ci vuole pazienza. Ma come si può tirar su una casa, se non ti danno il tempo? Noi restiamo coerenti con le nostre idee". Al momento, contratto alla mano, non è nemmeno certo che sarà lui ad arrivare al tetto della 'costruzione': "Magari decidono di cambiare architetto, ma per almeno due anni mi dovrete sopportare. E dei giudizi negativi non me ne frega niente. Questo è un lavoro che va fatto senza condizionamenti. E a me non mi condiziona nessuno". Dopo tanti anni di gavetta ("Non c’è una strada sola per arrivare, io ho preso la mia e sono a posto con la coscienza. Non mi sono mai sentito discriminato") è passato dall'altra parte della barricata, dalle provinciali a una grande: "Mah, visto come ci trattano mi sembra di non averla mai passata, la barricata". Come, la Juve una provinciale? "Ma no, era una battuta. Sono in una squadra che sta cercando di stare al passo col suo nome". E lui è soddisfatto di come si muove la società: "Costruire è il mio mestiere. Mi piace questa idea di cercare, di trovare, contenere gli stipendi, abbattere l’età media, recuperare quello che si poteva recuperare, tipo Melo. E comprato quello che ci serviva: Matri è stato inseguito a lungo, il suo arrivo è una bontà. Il 1° gennaio non ce l’avrebbero dato". Conclude col problema dell'immagine, la sua: "Vent’anni so di non poterli più avere, amen. E se l’allenatore lo fa una cravatta, si è messi male. Uno come me, che allena dieci anni di filato in serie A, ha qualcosa in più dell’aplomb".

I retroscena di Marotta - In un'intervista a "Il secolo XIX", Marotta racconta alcuni retroscena relativi al suo passato blucerchiato e ai primi mesi in bianconero. Per esempio il motivo per cui ha lasciato la Samp per traslocare a Torino; alla Samp era riuscito a creare, dice, "grazie a una squadra di straordinari collaboratori, un modello vincente per una società di seconda fascia. Un elemento fondamentale è stata la creazione di un modello per il settore giovanile, capace di vincere e garantire giocatori in prospettiva per la prima squadra". Poi, dopo otto anni che etichetta come "meravigliosi" il rapporto si era incrinato: "La proprietà voleva intervenire in maniera diretta nella gestione della società. Sottolineo: giustamente voleva intervenire. Ma a quel punto è anche giusto che un manager faccia un passo indietro. Non condivido questo modo di operare. La penso così, mi sono comportato di conseguenza". E si è arrivati all'addio che definisce "amaro". Con la Juve c'erano già stati dei contatti, e presto venne raggiunto un accordo. Sottolinea poi la profonda differenza tra Garrone e Andrea Agnelli: "Il presidente Garrone si è innamorato del calcio solo da qualche anno, lo ha dichiarato lui stesso. Il presidente Agnelli aveva due anni, i calzoncini corti e già viveva il calcio. Ne conosce tutte le dinamiche, ha dentro i valori dello sport e li trasmette, quotidianamente. È la sensazione che si respira alla Juventus, un orgoglio senza essere spavaldi, una voglia di vincere fatta anche di cose semplici. Ognuno qui sa quale ruolo deve ricoprire, quali sono competenze e responsabilità. Tutto riesce a funzionare in modo naturale, direi automatico". Un altro retroscena riguarda il passaggio di Pazzini all'Inter, anziché alla Juve: "Mi ha chiamato il dottor Guastoni, che è il commercialista della famiglia Garrone ed è anche nel comitato strategico della società blucerchiata. La Samp voleva sapere se a giugno la Juventus era disposta a prendere Pazzini alle stesse condizioni proposte a gennaio dall’Inter. C’è più di un motivo. Intanto non c’erano i tempi tecnici, troppo stretti. E da parte nostra c’erano altre esigenze strategiche. E comunque non ci sembrava corretto, e neppure possibile, impegnarci per giugno. Ma una cosa la posso aggiungere: ho trovato singolare questa proposta. A giugno il presidente Garrone aveva fatto sapere chiaramente che non avrebbe mai trattato giocatori con la Juventus di Marotta".

Gli sputi di Roma-Napoli - Nella gara che ha visto l'impresa del Napoli che ha espugnato l'Olimpico battendo la Roma con una doppietta di Cavani, le telecamere di Sky hanno immortalato un increscioso episodio, avvenuto tra Rosi e Lavezzi, ma probabilmente sfuggito alla terna arbitrale guidata da Bergonzi: nelle immagini si vede Rosi ricevere uno sputo in viso da Lavezzi, in risposta ad uno precedente, proprio di Rosi. Cassetti ha segnalato subito il fatto al direttore di gara, che non prende provvedimenti sullo specifico episodio, non avendolo visto direttamente. A fine gara Mazzarri ha giustificato il gesto del 'Pocho' con la provocazione ricevuta: "Il ragazzo è stato pesantemente provocato, anche Rosi ha sputato a Lavezzi". A sua volta Rosi ha dato la sua 'spiegazione': "Lui mi ha tirato una gomitata allo stomaco a gioco fermo. Poi avete visto tutto quello che è successo. L'arbitro non ha visto perché Lavezzi è stato molto furbo a non farsi vedere quando mi ha tirato la gomitata. Non è solo colpa mia. Lui era nervoso, già dall'inizio della partita. Io gli ho sputato ma non l'ho preso... lui invece mi ha colpito in faccia". Adesso si attendono le decisioni del giudice sportivo: potrebbe per scattare per entrambi una squalifica dalle due alle tre giornate, che sarebbe particolarmente deleteria per il Napoli, che fra due settimane dovrà affrontare il Milan a San Siro.

Migliorano i conti della serie A - Le nuove norme Uefa sul Fair Play finanziario impongono al calcio un deciso sforzo per raggiungere l'equilibrio fra costi e ricavi; e i conti dei club della serie A, secondo un'analisi di Stage Up-Sport Leisure Business, condotta per il Guerin Sportivo, evidenzia che un club medio della massime serie nel 2009-2010 ha visto i ricavi crescere più dei costi, e questo soprattutto riuscendo a ridurre il peso degli stipendi sul fatturato. Tale peso, nel 2008-2009, aveva raggiunto addirittura il 72%, il più elevato tra i massimi campionati europei: la Ligue 1 di Francia era attestata sul 70%, la Premier League inglese e la Liga spagnola sul 62% e la Bundesliga tedesca sul 52%. Anche come risultato operativo la serie A italiana era la peggio messa, con una perdita media per club di quasi il 6% sul fatturato (la Ligue 1 era a -5%, le altre tre erano in positivo, con la Premier League a +3%, la Liga a +8% e la Bundesliga a +10%. Stage Up sottolinea che "occorre, senza indugio, avviare programmi di investimento su un impianto di proprietà per accelerare sul fronte delle entrate e, contemporaneamente, per avere una migliore qualità dei costi". Questo perché, si spiega poi, i costi che derivano da investimenti sugli impianti (come quelli sui vivai), non sono da imputare nel calcolo previsto dalle norme Uefa sul Fair Play finanziario.

Serie B: cadono le grandi - La 26esima giornata di serie B ha visto la sconfitta di più d'una tra quelle che sinora erano le grandi del torneo cadetto. Perde il Varese a Pescara a causa di un rigore concesso più che generosamente ai padroni di casa dall'arbitro Nasca. E' la quinta sconfitta stagionale per la quarta forza del campionato cadetto, la cui classifica finisce peraltro per non risentirne più di tanto perché dietro si fermano ancora il Padova, sconfitto davanti al suo pubblico dalla Triestina (0-1) e il Livorno (battuto 2-0 in trasferta dal Portogruaro; la sconfitta è costata la panchina a Pillon, sostituito da Novellino); guadagnano terreno solo Reggina (corsara a Modena, 1-2) ed Empoli (1-0 sull'Ascoli). Poi: Vicenza-Sassuolo 1-1; Crotone-Albinoleffe 0-1; Piacenza-Grosseto 4-0; Frosinone-Cittadella 1-1. Il tutto in attesa di Novara-Torino, posticipo del lunedì.

Premier League: Rooney decide il derby - E' stato lo United ad assicurarsi il derby di Manchester, risolto da una prodezza di Wayne Rooney. Il City ha per lunghi tratti saputo tener testa agli uomini di Ferguson ma, dopo il vantaggio di Nani, non è bastato il goal di Silva del momentaneo pareggio. Una volta ripassati in vantaggio con la rovesciata di Rooney il Man U ha saputo gestire con maestria il gioco e ad uno sconsolato Mancini non è rimasto che prender atto del risultato e del fatto che ora, nonostante i copiosi investimenti dello sceicco, il City è solo terzo in classifica, a otto punti dalla vetta." Non appena ho colpito la palla, ho capito che sarebbe entrata e che sarebbe stato il gol più bello che abbia mai segnato - ha detto Rooney dopo la splendida rete ai danni dei Citizens - E' stata una sensazione speciale i tifosi se lo meritavano visto che questa non è stata la migliore delle mie stagioni". "Incredibile - il commento di Alex Ferguson - All'Old Trafford abbiamo visto alcuni gol fantastici ma in termini d'esecuzione non si vedrà mai una cosa del genere".
Il Tottenham, a tre giorni dalla sfida di Champions contro il Milan, conquista in trasferta contro il Sunderland un successo prezioso per la classifica e per il morale, facendo bottino pieno pur con una formazione molto rimaneggiata per i numerosi infortuni con cui Redknapp deve fare i conti. A regalare i tre punti agli Spurs è stato Niko Kranjcar; i padroni di casa erano passati in vantaggio con Gyan, ma il Tottenham nel finale del primo tempo perveniva al pareggio grazie ad un colpo di testa di Dawson; poi nella ripresa un bel destro a volo di Kranjcar fissava il punteggio sul 2-1, infliggendo agli uomini di Bruce il terzo ko consecutivo, che dà un brutto colpo slle ambizioni europee del Sunderland.
Gli altri risultati: Arsenal-Wolverhampton 2-0; Blackburn-Newcastle 0-0; Birmingham-Stoke City 1-0; Blackpool-Aston Villa 1-1; Liverpool-Wigan Athletic 1-1; West Bromwich Albion-West Ham 3-3.

Il Barça torna sulla Terra - Anche il Barça stellare ha rallentato la sua corsa, pareggiando a Gijon e ridando un barlume di speranza alla Liga: se oggi il Real dovesse farcela a battere l'Espanyol tornerebbe a meno 5... Ieri al Molinon lo Sporting, con una gara aggressiva, era passato in vantaggio dopo un quarto d'ora grazie ad una rete di Barral, cui i blaugrana erano riusciti a rispondere solo a dieci minuti dalla fine grazie ad un delizioso pallonetto di David Villa su assist di Messi; per la verità, a cinque dal termine, Messi aveva offerto un altro dei suoi assist a Pedro, che però si era letteralmente divorato l'occasione. Negli altri due anticipi il Valencia ha espugnato il 'Vicente Calderon' di Madrid: al vantaggio di Reyes per l'Atletico ha risposto la doppietta di Joaquin. Il Siviglia è stato poi sconfitto in trasferta dal Racing Santander: dopo il goal di Christian e l'autorete del neoarrivato Rakitic, che portavano il Racing sul 2-0, c'era la reazione del Siviglia che prima con Fazio, poi con un rigore di Luis Fabiano, raggiungeva il pareggio; ma Arana al 90' metteva il sigillo sulla vittoria dei padroni di casa.

Bundesliga: altro pari per il Borussia Dortmund - Nella 22sima giornata di Bundesliga per il Borussia Dortmund è arrivato il secondo pareggio di fila, questa volta a Kaiserslauten: gli uomini di Klopp erano anche andati in vantaggio, all'82' con Bender, ma al 90', nel forcing finale, il Kaiserslauten ha colto il pareggio con un siluro dal limite. Al Borussia rimangono comunque dieci punti di vantaggio in classifica sul Bayer Leverkusen, che ha espugnato Francoforte, battendo l'Eintracht per 3-0. Al terzo posto c'è il Bayern Monaco che ha battuto in casa l'Hoffenheim per 4-0. Poi: Stoccarda-Norimberga 1-4; Wolfsburg-Amburgo 0-1; Schalke 04-Friburgo 1-0; St. Pauli- Borussia Moenchengladbach 3-1.

 


Foto Gallery