Sarà il giorno di Mazzei e Nucini da Palazzi? Guerra tra Sky e Mediaset per i diritti Dahlia tv.

News, 3 marzo 2011.

Oggi Mazzei e Nucini hanno un appuntamento: con Palazzi; ma Nucini potrebbe dare buca. Per sabato Chiellini dovrebbe farcela, Aquilani forse. Agnelli: E' un momento di difficoltà, ma il gruppo è unito; quest'estate il secondo round. E' guerra aperta tra Sky e Mediaset per i diritti di Dahlia tv. Contro la Juve Ibra ci sarà. La rivincita di Amauri in quel di Parma. Ventrone: Quella nostra Juve era straordinaria; Di Livio conferma. Raiola: Nedved non vuole allenare. Platini chiede all'International Board l'utilizzo dei cinque arbitri nell'Europeo 2102. Messi espugna il Mestalla e spedisce il Real a meno 10.

Il giorno di Mazzei e Nucini - Il calendario dice che oggi è il 3 di marzo e nell'agenda di Palazzi ci sono scritti due nomi: Gennaro Mazzei, ex designatore degli assistenti, quello della 'brutta' telefonata con Facchetti sull'inghippo dei preclusi, e Danilo Nucini, che ha dato buca all'udienza di ieri l'altro del processo di Napoli, anche se la sua presenza è comunque aleggiata nell'aula nel corso della testimonianza di Fabio Monti; ora a Napoli, il 15 marzo Nucini dovrà presentarsi (se è impegnato si disimpegni, ha sentenziato la presidente Casoria), pena l'accompagnamento coatto; ma a Palazzi potrebbe tranquillamente non presentarsi, non essendovi più obbligato in quanto non più tesserato: ed è un'eventualità da mettere in conto, se si pensa che ormai incontrerà anche lui qualche problema a districarsi tra le sue numerose verità, tra i suoi ricordi che riemergono improvvisamente a distanza di anni.

Per sabato si punta al recupero di Chiellini (e di Aquilani?) - Ieri allenamento in seduta unica per la Juve, visto che nel pomeriggio era prevista la presentazione della maglietta celebrativa dell'Unità d'Italia, che i bianconeri sfoggeranno sabato contro il Milan. Tutti gli sforzi dello staff medico bianconero sono per il momento tesi a recuperare Giorgio Chiellini (che risente dei postumi di una botta al ginocchio sinistro rimediata nella gara contro il Bologna), il quale ha lavorato a parte con uno dei preparatori atletici, con un menu a base di tocchi di palla e scatti: c'è ottimismo; un po' più difficile, ma ancora possibile, il recupero di Alberto Aquilani, che si è allenato a parte, limitandosi a correre, assieme a Manuel Giandonato, in uno dei campi laterali. A parte anche Paolo De Ceglie, che continua il suo programma di recupero. Non manca l'infortunato di giornata: è Simone Pepe, comunque già sicura assente contro il Milan per squalifica; l'esterno, molto arrabbiato, ha abbandonato anzitempo il campo lamentando un fastidio alla coscia destra, le sue condizioni sono ora da valutare. Nel corso dell'allenamento, disputato come il giorno precedente sotto lo sguardo attento di Pavel Nedved e Fabio Paratici, Del Neri ha fatto disputare una partitella 11 contro 11 a tutto campo; per integrare la seconda squadra, il mister si è avvalso di alcuni elementie della formazione Allievi; il modulo provato è stato costantemente il 4-4-2: un solo goal, messo dentro da Iaquinta.
Nel frattempo sono stati eseguiti gli accertamenti clinici su Hasan Salihamidzic, le cui condizioni ieri avevano fatto temere un lungo stop: fortunatamente il guaio si è rivelato solo un sovraccarico muscolare al bicipite femorale della coscia sinistra, tre-quattro giorni di prognosi: rimane tuttavia in fortissimo dubbio la sua disponibilità contro il Milan.

Agnelli: E solo un momento di difficoltà, quest'estate provvederemo - Ai margini della presentazione della maglia celebrativa dell'Unità d'Italia, che ha avuto luogo nelle sale della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli, al Lingotto, Agnelli ha accettato di esprimere coi giornali alcune considerazioni sul momento buio della Juventus. Della difficoltà del momento il presidente, pur essendone pienamente consapevole, non fa un dramma: "E' un momento di difficoltà, lo sappiamo, credo di interpretare il sentimento di tutti i giocatori quando dico che i risultati delle ultime due partite non erano assolutamente in linea con quello che erano le aspettative. Ma quello che vorrei ribadire è che l'unità del gruppo è assolutamente intatta. Ci troviamo a gestire sicuramente un momento di cronaca più difficile, però la storia che stiamo scrivendo non è mutata da quello che è il risultato di una partita o di due partite. Quindi, da questo punto di vista, vi posso dire di stare tranquilli perché questo è un gruppo unito, compatto, che sa quelle che sono le sue potenzialità e ha voglia di dimostrarlo in campo tutte le volte che vi scende". E, a suo dire, quella attuale è solo la prima puntata di 'questa' storia, la seconda è rimandata all'estate: "Sono perfettamente consapevole, altresì, però che quelli che sono i cambiamenti che la Juventus dovrà ancora andare ad attuare, quindi quando io parlo di una seconda fase dell'iniziativa, quindi l'estate prossima, i problemi di fondo sono gli stessi". Nel contempo però Andrea farebbe bene a ricordare che di storia ce n'è un'altra, quella della Juve, non meno gloriosa di quella dell'Italia che è lì a celebrare, storia che va difesa in tutte le sedi, sarebbe bene che non se lo dimentichi mai. Sul rapporto con Del Neri osserva: "Sicuramente avrete delle riflessioni da fare su quello che è mister Del Neri. Da questo punto di vista, voi sapete che nel mondo del calcio, esistono momenti dove il dialogo diventa più intenso e momenti dove il dialogo è meno intenso anche alla luce dei risultati che si ottengono sul campo. Questo sicuramente è un momento in cui il dialogo è intenso".
L'ultima domanda che gli è stata rivolta ha avuto come argomento la situazione che si è creata in Libia: ''Siamo tutti attenti all'evoluzione di quanto sta accadendo in tutta quella parte del mondo, soggetta a diversi cambiamenti geopolitici. La quota del 7,5% delle azioni della Juventus è in mano alla Lafico. Quando riceveremo disposizioni di un eventuale congelamento della quota ne prenderemo atto, ma non siamo preoccupati. Al momento non c'è molto da fare".

Dahlia tv: tra Sky e Mediaset adesso è vera guerra - IL fallimento di Dahlia tv ha fatto scoppiare una vera guerra tra i due colossi della pay tv di casa nostra: Sky e Mediaset. Il casus belli è costituito dai diritti televisivi per trasmettere le partite delle squadre ex Dahlia. Fallito il piano Chiusano, e con esso Dahlia, la titolarità dei diritti è tornata alla Lega Calcio che ne ha deciso la riassegnazione attraverso un'asta-lampo cui hanno partecipato Europa 7, ImOve e Rti=Mediaset. E questo ha fatto esplodere Sky, che ha posto immediatamente il suo veto, presentando un ricorso d'urgenza alla Magistratura affinché blocchi l'assegnazione dei diritti. Infatti, sostiene Sky, qualora Mediaset si aggiudicasse i diritti che erano di Dahlia, il Biscione godrebbe dell'esclusiva sul digitale terrestre di tutte le partite di serie A a soli 230 milioni di euro, mentre la stessa Sky, per la medesima esclusiva, ma sul satellite, di milioni ne ha dovuti sborsare 570. Mediaset si difende affermando che agisce per assicurare il servizio agli utenti di Dahlia, che hanno già pagato e che ora non vedono più nulla; e si dichiara anche disponibile ad accollarsi i costi di banda, di produzione e di telecronaca della partita. Dahlia deteneva i diritti, in esclusiva per il digitale terrestre, per la trasmissione delle gare di otto club di A (Cagliari, Catania, Cesena, Chievo, Lecce, Parma, Sampdoria e Udinese) e degli incontri della serie B. La decisione dei giudici sulla controversia è attesa per domani, venerdì 4 marzo.

Ibra ci sarà - Nel pomeriggio di ieri i notiziari sportivi avevano diffuso la notizia che Zlatan Ibrahimovic, durante un allenamento in palestra, aveva avvertito un fastidio alla schiena, interrompendo il lavoro e facendo sorgere preoccupazioni nelle staff rossonero in ordine alla possibilità di schierarlo in campo sabato sera a Torino. Allarme rientrato: Ibra ci sarà, l'ecografia, subito effettuata, ha evidenziato solo una leggera contrattura dorsale, già da domani Ibra dovrebbe tornare in gruppo.

La rivincita di Amauri - A Torino ormai non lo sopportavano più, la contestazione dei tifosi nei suoi confronti era lampante e il suo rendimento non aiutava certo. E, dopo aver rifiutato, pare, più di una destinazione, aveva accettato di andarsene 'in esilio' a Parma, dichiarando con una mal dissimulata vena polemica: "Adesso vedremo se il problema, se il colpevole alla Juve ero io". E ora è soddisfatto della decisione presa. La Juve non è che sia migliorata granché, però lui non si sente più rottamato, bensì gratificato dalla nuova esperienza; e lo ha raccontato in un'intervista alla Gazzetta: "Credo che ci prenderemo delle belle soddisfazioni, un po' s'è già visto; qui tutti mi hanno accolto benissimo, Hernan compreso. Io ho un debito con tutti e li ripagherò dando gol e cattiveria ad una squadra tecnica ma ingenua. Ci salveremo". Perché Parma? "Il presidente Ghirardi è stato molto convincente. Ho capito che non bluffava e ora devo ringraziarlo. Lui e Leonardi hanno creduto in me quando non era facile". In effetti, se continua così, la rinascita di Amauri è un 'successo' anche per la Juve: si trovava in casa un giocatore ormai deprezzato ed ora, una volta terminato il prestito ai ducali (prestito secco), potrebbe essere ceduto ad una cifra più interessante di quanto a gennaio si potesse ottenere.

Ventrone: Quella straordinaria Juve - Giampiero Ventrone, ex preparatore atletico di Juventus, Bari e Atalanta, oggi disoccupato, è intervenuto ieri a 'Buongiorno Calcio', su Radio Manà Manà e tra gli argomenti che ha trattato si è soffermato in modo particolare su come ha lavorato, per un decennio, alla Juve, la Juve di Lippi e di Ancelotti: "Indubbiamente quello che si faceva tanti anni fa diventa impossibile per le squadre di calcio oggi. Alla Juventus avevamo una società d’eccellenza, c’erano degli uomini straordinari, e Marcello Lippi infine lavorava di comune accordo: questi tre elementi ci portarono lontano. Quegli allenamenti diventano molto difficili da svolgere oggi. In Italia si copia molto colui che vince: ai nostri tempi si lavorava molto sulla forza e quando c’erano degli infortunati la colpa era della forza. Queste credenze hanno sempre generato confusione. Non credo che oggi le squadre di calcio lavorino sulla vera forza che nel nostro sport si utilizza in piccole percentuali: dà interessi altissimi, ma bisogna conoscerla, come i mercati finanziari. E le persone che la conoscono sono veramente molto poche”. E così continua: "Ci sono tre tipi di preparazione: tradizionale, integrata e unica che è quella di Mourinho. Oggi il preparatore deve avere dai 3 ai 5 anni per costruire una squadra. Nel calcio la potenza si acquista nel tempo, mentre nell’immediato ai giocatori si può dare volume e forza, tutti restavano increduli nel vedere lo sviluppo di atleti come Del Piero e Vialli ed invece vi dico che è normale, perché è quello della crescita muscolare il primo effetto che si ottiene sull’atleta, poi con il tempo si riesce a dargli anche la potenza". E Angelo Di Livio così ricorda quegli allenamenti: "Si lavorava tanto, ma si lavorava in armonia perché vedevamo che arrivavano i risultati. Giampiero mi faceva volare in quel periodo: era il mio preparatore atletico ideale. Ero una piccola macchina e mi faceva viaggiare a mille per tutto l’anno. Sono state dette delle cose che ci hanno fatto male, e Giampiero avrebbe potuto smentire i nostri detrattori, bastava far vedere loro il lavoro che facevamo in palestra. Eravamo una squadra vera, di grandi amici, di collaboratori perfetti, dove tutti remavano dalla stessa parte”.

Pavel non vuole allenare - Nei giorni scorsi si era parlato di un Del Neri seduto su una panchina assai traballante, petizioni e sondaggi lo hanno messo spietatamente al muro; e così, anche se la società, almeno pubblicamente, lo ha continuamente confermato, i nomi dei possibili successori si sono sprecati: ma per alcuni di essi sarebbe stato comunque stato necessario attendere il mese di giugno, e allora si era fatta strada l'ipotesi un traghettatore, ruolo per il quale era spuntato anche il nome di Pavel Nedved: in fondo già era lì. Ma il suo ex agente Mino Raiola (sì, proprio lui, quello che gli aveva proposto di andare a vestire la maglia nerazzurra, al termine dell'esperienza in bianconero), parlando ai microfoni di Radio Manà Manà, ha detto: "Pavel Nedved non vuole diventare allenatore. Non è questa la sua ambizione".

Platini vuole i cinque arbitri - Michel Platini, a margine della cerimonia che aperto la vendita dei biglietti per l'Europeo 2012, ha dichiarato di aver ufficialmente chiesto all'International Board, che si riunirà in Galles a fine settimana in Galles, l'autorizzazione ad utilizzare i cinque arbitri appunto nell'Europeo 2012, che si svolgerà in Ucraina e Polonia: "Sull'arbitraggio a cinque sono soddisfatto al 500% per quanto riguarda Champions ed Europa League. Abbiamo raggiunto risultati eccezionali - ha spiegato Platini -. Ho chiesto all'International Board di avere cinque arbitri durante l'Euro. Ora, dobbiamo aspettare la loro risposta e spero sia positiva". Poi, prendendo spunto da qualche intoppo tecnico verificatosi prima della cerimonia, ha ribadito la sua avversione al ricorso alla moviola in campo: "Come vedete, con le tecnologie ci sono spesso problemi. Per questo sono contrario all'uso dell'ausilio televisivo".

La Pulce manda il Real a meno 10 - Grazie ad un goal di Messi al 76' il Barça espugna il Mestalla e spedisce il Real a meno 10. E dire che questa contro il Valencia non è stata una delle esibizioni migliori del fuoriclasse argentino, che ha fallito tre nitide palle-goal. E comunque così Guardiola cancella anche la maledizione Mestalla (lo stadio che in due apparizioni da allenatore non lo ha mai visto vincere, ma solo pareggiare). E' stata anche la serata del ritorno 'a casa' di David Villa, cui gli ex tifosi hanno dedicato corti del tenore "Bentornato a casa". Il Barça allunga, ma il Valencia rimane ancora terzo, pur se il fiato del Villarreal sul collo ormai si fa sentire. Nelle altre partite Pepito Rossi fa sorridere il Villarreal, con un goal in contropiede che regala il successo alla sua squadra, impegnata contro l'Hercules di Trezeguet; adesso il "Sottomarino giallo" è quarto, con 50 punti, ad un tiro di schioppo dal Valencia (fermo a 51). Poi Atletico Madrid-Getafe 1-1; Osasuna-Deportivo La Coruña 0-0; Real Sociedad-levante 1-1; Saragoza- Athletic Bilbao 2-1.


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