Moggi non si arrende: Continuerò a lottare, fino in fondo. Zoff: Togliamo lo scudetto all'Inter...

News, 16 giugno 2011.

Moggi non si arrende: Continuerò a lottare. Moggi a 7Gold: Dal calcio voglio uscire quando lo dico io, non quando lo dicono gli altri, ingiustamente. I commenti degli avvocati Rodella e D'Onofrio. Zoff: Togliamo lo scudetto all'Inter, poi vediamo. Calciomercato Juventus: video. Cobolli Gigli: Si indaghi seriamente, bando alle sensazioni. Tavecchio: le sanzioni siano rapide, non bisogna fare come nel 2006. Dopo l'Assemblea di Lega Beretta e Ghirardi ottimisti, Cellino pessimista. Petrucci contro Lotito per la questione stadio.

Moggi: Io non mi arrendo, continuerò a lottare – Luciano Moggi, appena appresa la notizia della sentenza di radiazione inflittagli dalla Commissione Disciplinare, era su Libero Tv, con Fabrizio Biasin, per il consueto appuntamento settimanale con la rubrica ‘Il calcio dal suo punto di vista’. E così ha commentato l’accaduto: “Evidentemente non ci vogliono nel calcio; adesso poi chi fa queste cose poi ne pagherà le conseguenze. Adesso io aspetto solo il processo di Napoli, dopodiché deciderò il da farsi. Era una decisione che mi aspettavo. In fondo per me non è cambiato molto, anche perché da un mondo come quello del calcio di ora forse è meglio star lontani che vicini. Ma chi s’arrende? Prima faccio il secondo grado, poi vado all’Alta corte del Coni e poi dopo vediamo il da farsi. Adesso per Scommessopoli i garantisti sono tanti a cominciare da Sandulli che si era inventato l’illecito strutturato per mandare la Juventus in B, e Luca Palamara che adesso dice che i pm non si devono mettere in evidenza, ma senti chi lo dice… Anche adesso però con Scommessopoli si preoccupano di fare in fretta, perché bisogna fare i calendari, che evidentemente sono più importanti delle persone; se così la intendono, meglio star lontani dalla Federazione che ha sicuramente qualche scheletro nell’armadio e poi di questo vedremo quel che viene fuori. Prime dichiarazioni da radiato? Finora non mi sento radiato: abbiamo fatto la prima sezione, poi facciamo la seconda, poi facciamo la terza e poi vediamo quello che succede. Cosa si sente di dire? Il problema vero è che si son fermati al 2006, evidentemente gli orologi si sono rotti e non hanno tenuto conto di quel che sostanzialmente c’era: però voglio leggere le motivazioni, perché non credo che le motivazioni siano stringenti in maniera negativa. Ma continuerò a lottare, su questo non credo che ci siano dubbi, ormai ho fatto il callo, quindi giorno più giorno meno… va bene”.

Luciano Moggi a 7Gold - Scatenato in Tv, ospite di una trasmissione sportiva, Luciano Moggi ha commentato la radiazione e ha lanciato pesanti accuse alla Federazione e al Procuratore Palazzi. Ha ribadito la sua volontà di lottare fino in fondo per ottenere giustizia: sull’appello non c’è da sperare, mentre l’Alta Corte del Coni, che aveva detto di attualizzare, e che è stata completamente disattesa, offre maggiori garanzie. E comunque, ha ribadito “Dal calcio voglio uscire quando lo dico io, non quando lo dicono gli altri, ingiustamente”.
Linkiamo un video pescato su Youtube dell'intervento di Moggi.
Video 1 - Moggi commenta la Radiazione a 7Gold

Rodella e D’Onofrio – L’avv. Rodella così ha commentato la sentenza: “Vorrei rilevare che dalle 100 e passa delle nostre tesi abbiamo meno di cinque pagine e tre sulle eccezioni preliminari. Questo la dice tutta: vista la debolezza della sentenza, già la Corte di Giustizia voglia sovvertire”.
E l’avvo. Paco D’Onofrio su Facebook: “E' solo la sentenza di primo grado e presenta tanti profili di illegittimità che ne consentono l'annullamento. Non hanno detto quali responsabilità ATTUALI giustificherebbero la radiazione. Non finisce qui!”.

Zoff: Togliamo lo scudetto all’Inter, poi vediamo – Dino Zoff è uno dei grandi protagonisti della storia bianconera; non lo sentiamo spesso, perché è nel suo carattere essere molto misurato, al limite del taciturno, ma quando parla le sue parole sono pietre. Come quelle che ha detto a Calcio Gp. Su come uscire dall’impasse di Calciopoli, il suo consiglio è lampante: “La prima cosa da fare è togliere lo scudetto all’Inter. Poi aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Da quello che sta venendo fuori adesso sembra che la situazione sia un po’ cambiata. Una volta finito il processo, trarremo le conclusioni”. Finalmente qualcuno il cui orologio non si è fermato al 2006 e che ci conferma che il processo nell’aula 216 si è svolto veramente e che la cupola è ridotta ad un cumulo di macerie. Invece tutto quel che si è riusciti a fare è radiare Moggi, guardando un orologio rotto. Zoff parla anche della sua avventura in bianconero, con tante vittorie e una grande delusione, “la sconfitta di Champions ad Atene contro l’Amburgo. Ci tenevo tanto, sarebbe stato il giusto premio alla nostra straordinaria cavalcata. Ma il calcio è questo, non c’è nulla di scontato. Se avessimo giocato altre dieci volte quella partita probabilmente non avremmo mai perso”. Perché quella era una squadra in cui “non c’era un solo leader, eravamo in tanti ad avere gli attributi. Ho avuto la fortuna di giocatore accanto a gente del calibro di Furino, Causio, Bettega, tutti gregari prima di essere campioni. Eravamo un gruppo veramente unito, soprattutto nelle difficoltà. Da lì veniva fuori il nostro spirito vincente, la voglia di non mollare mai”; e con la coda come allenatore, finita prima del dovuto. Perché? “Il mio allontanamento dalla Juventus fu la conseguenza di un radicale cambiamento societario. Non ho mai fatto polemiche, ho cercato di tenere compatto lo spogliatoio e i risultati si sono visti. Conquistare in un anno Coppa Italia e Coppa Uefa non è roba da poco. Se consideriamo che in quel periodo avevamo di fronte il grande Milan, un Napoli spietato e il fatto che non eravamo a livello qualitativo come una delle più grandi Juventus della storia, allora certi successi acquistano ancora più valore. La scelta di puntare su un nuovo indirizzo di gioco si è poi rivelata scellerata e devastante”. Scelta compiuta da quel Montezemolo che, parola di Blatter, tanta parte ebbe nel ritiro del ricorso al Tar da parte della Juve, con conseguente sprofondamento in serie B e disgrazie conseguenti. In Andrea Agnelli Zoff ha fiducia: “Il cognome che porta è una garanzia, è in grado di ripetere i successi dello zio e del padre. Lasciamolo lavorare, è alle prime armi ma è sulla buona strada. I tifosi possono stare tranquilli, hanno un presidente motivato che ci mette tanta passione. Devono tenerselo stretto, in giro ne vedo pochi come lui. Io personalmente ho piena fiducia nel suo operato”. Diciamo pure che un cognome non basta. Ma vedremo. Chiusa, positiva, su Conte: “Antonio lo conosco bene avendolo allenato in Nazionale. Persona squisita, un punto di riferimento per i compagni. Ha la furbizia giusta, la inculcherà alla sua squadra. E’ un grande motivatore con una mentalità vincente. Poi conosce l’ambiente e questo è un aspetto da non sottovalutare. Hanno fatto la scelta giusta, la migliore che potessero fare. Le sue squadre praticano un calcio di qualità, farà bene. Non ho dubbi”.

Calciomercato Juventus - Le ipotesi di lavoro: Vucinic, Aguero, Higuaìn, Diarra, Lichsteiner, ecc. Linkiamo un video pescato dal grande forum Tifosibianconeri.com realizzato attraverso filmati tratti da SkySport24.
Video 1 - Calciomercato 16-06-2011

Cobolli Gigli: Si indaghi seriamente, bando alle sensazioni – A volte riparlano: capita anche a Giovanni Cobolli Gigli, ex, mai rimpianto, presidente della Juve, l’uomo del ritiro del ricorso al Tar e delle belle trasferte della serie B, a Caltagirone o pressappoco. Ma questo è un Cobolli nuovo di zecca, uno che vuole prove, quelle che nel 2006 non c’erano e non ci sono ora, ma sono riuscite ugualmente a sottrarci due scudetti e a mandarci inserie B. E così parla ora, rispondendo, nel corso di un’intervista rilasciata a calciomercato.com, ad una domanda sul Calcioscommesse: “Io mi rifaccio alle intercettazioni telefoniche e alle indagini. Credo che le intercettazioni telefoniche sono strumento utile ed importante nelle mani dei magistrati, che le debbano usare con consapevolezza ed intelligenza, penso che sia sbagliato far uscire dei nomi che inevitabilmente poi vengono recepiti dalla stampa, dalla comunicazione perché si creano dei problemi a delle persone che probabilmente non hanno motivo di avere questi problemi. I magistrati indaghino, forse rilascino meno dichiarazioni. 'Ho la sensazione che..' un magistrato, secondo me, non lo deve dire, quando avranno le prove le portino in primo luogo in giudizio sportivo ed eventualmente in quello penale e si portino avanti le cose con serietà". Ecco, allora grazie per le belle trasferte in serie B, emozionanti solo per lui, Elkann e Blanc.
Poi passa a parlare del mercato Juve: “Io penso che in primo luogo la Juventus dovrà fare i conti con i soldi che avrà a disposizione, credo che ci sia un consiglio di amministrazione a fine giugno che parlerà di aumento di capitale. Sulla base di questo sapremo, noi tifosi, e in primo luogo i dirigenti quanto potranno investire. Francamente mi sembra che le cose fatte fino adesso siano state fatte bene, Pirlo è un buon acquisto, mi fa pensare invece che Aquilani verrà lasciato, a volte alcuni sacrifici, se troppo costosi, devono essere fatti. Lichtsteiner, se arriva, è un ottimo innesto e poi per il resto io ormai faccio solo il tifo per il marchio, non sono così informato”. Commenta infine la scelta di Antonio Conte: "Ha dimostrato di essere un buon tecnico, un ottimo giocatore, una delle importanti stelle della Juve e credo che abbia anche molta grinta. Chiaro che dovrà affrontare il rapporto con alcuni anziani, ma ormai di anziani non ne sono rimasti molti tranne le stelle Del Piero e Buffon e lui dovrà essere capace di gestire con autorità e in primo luogo autorevolezza la squadra"

Tavecchio: Sanzioni rapide, non come nel 2006 – Carlo Tavecchio, vicepresidente della Figc e numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, chiede l’adozione di sanzioni rapide per lo scandalo del Calcioscommesse: "Entro la metà di luglio o i primi di agosto è necessario adottare sanzioni definitive. Non bisogna fare come nel 2006. Avrei voluto vedere cosa sarebbe successo nel 2006 se non fosse iniziato il campionato". Anche noi.

Dopo l’Assemblea di Lega pareri contrastanti – Si è tenuta ieri un’assemblea informale della Lega di serie A, al termine della quale Beretta è apparso soddisfatto: "Abbiamo fatto il punto sul quadro complessivo delle questioni che il calcio italiano si trova ad affrontare” - ha spiegato - “Ho trovato unità d’intenti, compattezza e spirito propositivo per arrivare a una soluzione dei problemi. Non siamo alla soluzione dei problemi, ma si è imboccata la strada per cercare di arrivare a definire un'intesa ampia che eviti scenari con contenziosi. Lo spirito di ricerca è stato costruttivo. Con una richiesta unanime le Società presenti mi hanno chiesto di convocare per il 22 giugno la prossima Assemblea inserendo nell’ordine del giorno tutti i temi trattati. In questa richiesta colgo un segnale importante della volontà di chiudere il cerchio. La consapevolezza di cercare e trovare un'intesa e un'unità di comportamenti è avvertita da tutte le società". Analoga impressione favorevole l’ha riportata il presidente del Parma Ghirardi, che ha accennato a “spiragli di accordo”, osservando anche: "Siamo tornati ad essere una vera associazione”. Di parere completamente diverso il presidente del Cagliari Massimo Cellino che ha manifestato il suo disappunto: “Incontri come quello di oggi non servono a nulla, si bada soprattutto a perdere tempo in particolari insignificanti. E' come se si stesse discutendo con quale carta incartare un regalo – ha detto in riferimento alla vicenda della ripartizione dei diritti tv – Adesso si passi all’assemblea vera e propria e si prenda finalmente una decisione definitiva”. Cellino ha anche chiesto di lasciare la carica di consigliere federale, considerando esaurita la sua esperienza in quel ruolo.

Petrucci contro Lotito – Non è ancora finito il contrasto tra il presidente del Coni Gianni Petrucci e il presidente della Lazio Lotito, in relazione al debito che la Lazio ha nei confronti del Coni per l’utilizza dello stadio Olimpico. Petrucci è stato chiaro ieri: "O la Lazio paga il debito entro il 30 giugno oppure non potrà giocare allo stadio Olimpico il prossimo campionato. Quando si firma un contratto, poi bisogna onorarlo. Punto e basta. Non è possibile ridiscutere l'accordo".


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