Moggi come Bosman, predice Paniz. La Juve decide di adire la giustizia ordinaria per i diritti tv .

News, 18 giugno 2011.

Paniz: Se Moggi e Giraudo andranno alla Corte Europea, diventeranno i Bosman del diritto sportivo. Per i diritti televisivi la Juventus si rivolge alla giustizia ordinaria. Moggi: Ancora non sono stato radiato, ci sono l'Appello e l'Alta Corte del Coni. Tiago vuole risolvere il contratto per accasarsi a parametro zero, la Juve non è d'accordo. Dopo un letargo durato quasi nove mesi rispunta Premiopoli. Il Coni ha respinto l'istanza della Lega di serie A sulla mutualità; sui diritti televisivi decisione rinviata. Ferma l'intransigenza dell'Uefa sulla partite truccate. Zamparini contro misure di sapore poliziesco.

 Moggi sarà il Bosman di casa nostra? - La radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini, oltre a resuscitare gli spiriti forcaioli e sciacalleschi di quanti fino al giorno prima avevano recitato il De Profundis di Calciopoli esortandoci a guardare avanti (e che adesso invece si scoprono avere indietro persino l’orologio, e di ben cinque anni), ha risvegliato anche l’interesse di qualche tifoso ‘eccellente’, come per esempio l’avv. Maurizio Paniz, fondatore della Juventus Club Montecitorio che, evidentemente poco fiducioso nella giustizia privata del calcio italiano, allunga il suo sguardo oltre i confini nazionali, verso Strasburgo. Ne ha parlato in un’intervista rilasciata ieri a ‘Tuttosport’: "Se Moggi e Giraudo vanno alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, questa condanna arrivata dopo 5 anni li trasformerà nei Bosman del diritto sportivo: la Disciplinare ha rifiutato di valutare questo elemento, i giudici e le istituzioni sportive fecero lo stesso col giocatore belga: il calcio ne fu travolto. Capiterà ancora. Ignorare l’articolo 6 del Cedu vuol dire che la lezione di Bosman a chi governa la giustizia sportiva non è servita. Moggi, Giraudo e Mazzini possono infliggere un colpo tremendo al sistema della giustizia sportiva: l’Europa ci impone a tutti i livelli processi rapidi e tempi certi per l’esecuzione delle pene”. Un indizio che strizza l’occhio all’Europa potrebbe risiedere nel fatto che tra i difensori di Giraudo vi è l’avv. Jean-Louis Dupont, proprio quello che fu il difensore di Bosman. E il giudizio di Paniz sulla sentenza di radiazione è netto: “Aberrante!” “Inconcepibile: ma come si fa non tenere conto di quanto emerso in un Tribunale…”. “Sono emersi fatti attenuanti la colpa e fatti addirittura scriminanti, che eliminano la colpa sanzionata. Abbiamo ascoltato telefonate subdolamente dimenticate in cui dirigenti hanno comportamenti peggiori di quelli imputati a Moggi e questo dice lui difendendosi, attualizzando come pretendeva l’Alta Corte Coni. Altri dirigenti coperti dalla prescrizione hanno commesso gli illeciti e si salvano: si passa in cavalleria e si fanno due pesi e due misure. Questa è una non giustizia, questa è ingiustizia”.

Per i diritti Tv la Juve si rivolge alla giustizia ordinaria - La battaglia sui criteri di spartizione dei 200 milioni di diritti televisivi va per le lunghe, un tira e molla che neanche la risposta del Governo sulla corretta interpretazione della Legge Melandri ha potuto sbloccare. E allora, come riferisce toplegal.it, il club bianconero avrebbe incaricato lo studio Grande Stevens di proporre un ricorso cautelare (ai sensi degli articoli 669bis e 700 del codice civile) al Tribunale di Milano, allo scopo di ottenere la nullità dei contratti con i quali la Lega di serie A ha commissionato a tre agenzie demoscopiche il mandato relativo ai sondaggi di opinione sui tifosi, parametro secondo cui ridistribuire le risorse da assegnare in base ai bacini di utenza. Nel ricorso, la Juventus, rappresentata da Franzo Grande Stevens, Michele Briamonte e Roberto Podda, chiede che sia disposta l’immediata sospensione dell’efficacia dei contratti e che venga inibito a Lega e società demoscopiche ricompiere qualunque attività diretta a far in modo che i contratti producano qualsivoglia tipo di effetto tra le parti contraenti e nei riguardi della Juventus. I legali bianconeri chiedono anche al Tribunale di fissare, a carico delle controparti, una misura coercitiva non inferiore a 100.000 euro per ogni violazione, inosservanza o ritardo nell’esecuzione del provvedimento inibitorio.

Moggi: Non sono stato radiato – A Sportitalia, passata la prima ‘irritazione’, Luciano Moggi ha fatto, in’Speciale CalcioMercato’, il punto della situazione: “Non sono ancora stato radiato dal mondo del calcio, ci sono altri due gradi di giudizio: la Commissione Disciplinare non poteva che dar retta a Palazzi che ha preso per oro colato 21 telefonate dell’investigatore Auricchio (e quest’ultimo, come tutti sappiamo, ha fatto una brutta figura sotto giuramento dicendo di non ricordare varie cose). Loro, a questo punto, hanno agito tenendo fede alle sentenze del 2006 e non pensando a quanto detto dall’Alta Corte del Coni. Questo significa non tener conto di ciò che è emerso dall’istruttoria di Napoli. Io aspetto l’Alta Corte del Coni che nella prima sentenza è stata disattesa, perché ha detto che l’inchiesta doveva essere attualizzata e invece si è rimasti al 2006”. Tuttavia Moggi per tutti i media è ormai irrimediabilmente radiato, perché tutti quelli che stanno trasudando garantismo nel Calcioscommesse (dice in proposito Moggi: “Scandalo scommesse? Quelli che non erano garantisti nel 2006 lo sono diventati improvvisamente ora. Abete, Luca Palamara, chi l'avrebbe mai detto...”.) per Moggi rimangono fermi al mostro in prima pagina. Tutti i media per due giorni hanno rimabalzato un’espressione pronunciata da Moggi a ‘Diretta Stadio’ su 7Gold. “Se vogliono la guerra gliela facciamo”; e Moggi su Sportitalia (ma anche nel suo editoriale su ‘Tuttomercatoweb’) ha precisato: “Guerra? E’ scappata una parola fuori posto, non farò la guerra a nessuno ma non tollero che venga fatta a me. Cercherò di fare tutto il possibile per dimostrare quella che è la verità. Quando si parla di contatti con i designatori non erano proibiti e tutti li hanno avuti. Dal Chievo al Parma, senza parlare di Inter e Milan che erano sempre attaccati al telefono. Se avessi saputo che il sorteggio era pilotato, visto che indicano Bergamo come mio amico, facevo prima a indicargli il nome dell'arbitro. Solo che poi si verifica nel contesto dell'istruttoria che Bergamo parlava con tutti, e molto più con gli altri che con me”. Insomma, Moggi lotterà sino in fondo, e venderà cara la pelle. Infine due parole sul silenzio di tomba della Juve dopo la sentenza di radiazione, quasi che Moggi nel 2006 fosse un dirigente del Vattelapesca: “Il silenzio della Juventus dopo la radiazione? In secondo grado ho preso un anno perché non ho dato due milioni di stipendio in più a Blasi che veniva da un prestito con sei mesi di squalifica per doping. Gli dissi che glieli davo qualora li avesse meritati e facendo così ho fatto violenza privata. Nello stesso tempo ho fatto risparmiare due milioni di stipendio alla Juventus e la società non mi ha nemmeno ringraziato. Chiamata di Agnelli? Lo sento ma non parlo di calcio con lui. L'andamento della Juventus dimostra comunque che io non ho dato consigli”.

Tiago vuole la risoluzione, la Juve no – Alla Juve per Marotta c’è un problema Tiago. Infatti il portoghese pare voglia arrivare ad una risoluzione consensuale del rapporto con la Juve: infatti l’Atletico non è disposto a riscattare Tiago dalla Juve; al massimo è disposto a metterlo sotto contratto se arrivasse a parametro zero. Ma Tiago ha ancora un anno di contratto con la Juve, che non vorrebbe senza ricavarne nulla, visto che qualche offerta, dalla Turchia, sembra sia arrivata.

Rispunta Premiopoli – Se ne era parlato mesi fa, a fine settembre 2010, come di un nuovo scandalo del calcio italiano: poi da metà ottobre la questione sembrava essere stata insabbiata per rispuntare ora, come spiegato dalle pagine dell’’Espresso’ e menzionato anche in alcune parole del Moggi-radiato. E’ un pastrocchio che tocca un punto delicato, come i vivai giovanili delle squadre minori cui, quando un giocatore cresciuto nei loro ranghi esordisce in serie A o in Nazionale, spetta un premio oscillante tra i 18.000 e i 100.000 euro, in base agli anni di militanza: con questi danari un club dilettantistico può finanziare un’intera stagione. Il problema nasce quando occorre documentare la vicenda di un ragazzino che ce l’ha fatta: spesso si deve ricorrere all’autocertificazione; il che ha dato luogo a più di un falso. La Procura federale ha aperto un’indagine; però, riferisce l’Espresso, i primi investigatori che se ne occuparono furono allontanati. Adesso Palazzi dovrà chiudere il cerchio anche qua. Vedremo come.

Coni: Respinto ricorso della Lega di A sulla mutualità e rinvio per i diritti Tv – Il Tribunale Nazionale Arbitrale dello Sport presso il Coni, giudicando infondato il dubbio di legittimità costituzionale sollevato dalla Lega di A, ha respinto l’istanza della Lega stessa che, in relazione alla questione della mutualità con la Lega Pro, chiedeva che la controversia fosse rimessa alla Corte Costituzionale.
E’ stata invece rinviata la decisione dell’Alta Corte di Giustizia presso il Coni che doveva decidere sulla controversa questione dei diritti Tv, sorta col ricorso delle cinque big di A contro la delibera dell’Assemblea di Lega che determinava i criteri per la definizione dei bacini d’utenza. Le parti sono state ascoltate, la discussione è stata vivace, nei prossimi giorni la Corte comunicherà la sua decisione.

La Uefa a muso duro contro le truffe – L’esecutivo Uefa si è occupata del problema delle gare truccate inserendo nei suoi regolamenti la specifica che "qualsiasi persona legata alle regole Uefa e ai regolamenti sia obbligata a riferire qualsiasi avvicinamento possa aver subito da parte di potenziali truffatori" e che "I nostri organi disciplinari potranno cooperare più strettamente con le la polizia e le autorità politiche in caso di sospetti", come ha dichiarato il segretario generale dell'Uefa Gianni Infantino, che ha aggiunto: "Abbiamo anche inserito l'obbligo per i giocatori e tutti i membri di club di denunciare qualsiasi tentativo di corruzione. Se un club è riconosciuto colpevole di corruzione, gli si potrà togliere il trofeo a posteriori. Se la corruzione per una gara di girone della Champions League è avverata dopo la suddetta fase, il club colpevole verrebbe escluso e sostituito dalla formazione che lo segue in classifica nelle partite ad eliminazione diretta”. Ma, mentre Platini il giorno precedente aveva minacciato squalifiche a vita per chi avesse violato queste regole, e Infantino sembrava sulla stessa linea, una successiva nota dell’Uefa va in direzione diversa: "Le nuove norme disciplinari, che saranno pubblicate il primo luglio, non includono alcun provvedimento di squalifica a vita per partite truccate”.

Zamparini: Abbasso le misure poliziesche – Maurizio Zamparini ha commentato con disappunto la decisione dell’esecutivo Uefa in virtù della quale calciatori, allenatori e dirigenti saranno obbligati a denunciare qualsiasi tentativo di corruzione, pensa sanzioni severissime: "Detesto le misure poliziesche, esiste già un codice penale e la giustizia sportiva. Innalzare le pene per chi scommette o è implicato in questo giro è assolutamente inutile. E' come pensare che stabilire l'ergastolo per chi uccide impedisca gli omicidi. Quello che è successo in Italia è scaturito da una piccola bollicina che poi in questo Paese è diventata una cosa gigantesca. E' ora di finirla".



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