Della Valle a Moratti: Cosa è successo prima e durante Calciopoli? Basta battute offensive!

News, 18 agosto 2011.

Della Valle torna all'attacco di Moratti: Si nasconde dietro battute offensive; spieghi invece cosa è successo prima e durante lo scandalo del calcio. Tavecchio: Facchetti rispondeva con il tirasassi ai bazooka. Altro, ennesimo, problema muscolare per Iaquinta. Per Bari sono partiti in 23 per il trofeo Tim di stasera. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. Non bastasse il contratto collettivo, anche la querelle sulla tassa di solidarietà può mettere di fronte a muso duro calciatori e club. Clasico, e supercoppa spagnola, al Barça, con rissa.

Diego Della Valle: Moratti deve rispondere, il suo comportamento è offensivo - Dopo il primo invito di Della Valle di dare spiegazioni su Calciopoli, Moratti aveva risposto sprezzante che non era certo lui a dover dare spiegazioni e che, per soprammercato, il tono non gli era piaciuto per niente. E da allora in poi, tutte le volte che si era sfiorato l'argomento Calciopoli, l'atteggiamento di Moratti era sempre stato lo stesso, un chiamarsi fuori, fino all'ultima intervista, forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già pieno sino all'orlo di risentimento, di Della Valle. Moratti, dalle sue vacanze al mare, aveva ribadito: "Calciopoli? Io non c'entro". E Diego Della Valle allora non ci sta più, è un gioco in cui qualcuno sta barando. E allora ha risposto alle continue provocazioni di Moratti con un comunicato, molto duro e molto esplicito: "Dopo la mia proposta del tavolo del chiarimento e della pacificazione, Moratti insiste nel fuggire dalle proprie responsabilità, continuando invece a nascondersi dietro battute offensive e inopportune, rilasciate agli angoli di una strada o al tavolo di un bar al mare. Dal mio punto di vista il suo è un comportamento offensivo per chi è stato vittima di una situazione assurda, non chiara, e che dovrà essere (e mi auguro sarà) ben analizzata, senza preconcetti per quanto riguarda quello che la Fiorentina ha dovuto subire. Il suo comportamento è altrettanto inopportuno in quanto Moratti stesso è stato considerato colpevole di un comportamento scorretto, sportivamente parlando, ed avrebbe dovuto essere giudicato per questo, se non fosse sopraggiunta una prescrizione arrivata con la precisione di un cronometro. Questi sono i fatti che nessun atteggiamento sprezzante e supponente può cancellare, queste sono ombre, o più che ombre macigni che Moratti ha sopra la sua reputazione personale. Per chiarire anche la sua posizione, l’unico modo serio e civile da parte di Moratti può essere solo quello di accettare un confronto leale, nel quale potrà spiegare dal suo punto di vista cosa è successo prima e durante lo scandalo del calcio, qual è stato il suo ruolo, il suo comportamento personale, senza nascondersi dietro persone per bene che non ci sono più e tanto meno senza nascondersi dietro i propri tifosi, che in questa faccenda non c’entrano nulla e nulla hanno fatto di male. Pertanto gli rinnovo l’invito a sedersi al tavolo del chiarimento prima che inizi il campionato, in modo che si possa tentare di mandare allo stadio i tifosi, tutti i tifosi, con uno stato d’animo più sereno, cosa ancora più indispensabile in un momento così difficile e socialmente incerto. Per fare questo non servono battute estemporanee, ma serve solo senso del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, rispetto delle persone e dei valori e un po’ di coraggio. Diego Della Valle". Ovverosia, basta battutine e fuga dalla realtà, occorrono spiegazioni chiare, da parte di Moratti su cosa è successo' prima e durante lo scandalo del calcio': parole come pietre stavolta, prima (dossieraggio? Nucini?) e durante. E forse Della Valle qualche idea, qua e là, grazie alle sue amicizie d'alto bordo, se l'è pure fatta: ma vuole che sia Moratti a parlare, quel Moratti sfuggito al giudizio grazie ad una 'prescrizione arrivata con la precisione di un cronometro', quel Moratti che con un comportamento definito 'sprezzante e supponente' spera di cancellare i macigni sopra la sua reputazione. E Diego Della Valle lo invita a chiarire il suo ruolo e il suo comportamento, senza nascondersi dietro a Facchetti. Vuole da Moratti senso di responsabilità, rispetto delle persone e dei valori. E se l'altra volta non gli era piaciuto il tono, che dirà ora Moratti, ormai accerchiato da quanti, in varia misura, s'intende, hanno pagato per Calciopoli e vedono il presidente dell'unico club gravato di art. 6 che se la ride beato e si chiama fuori?

Tavecchio: una storia di bazooka e tirasassi – Carlo Tavecchio, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, di fede nerazzurra, aveva già esposto chiaramente il suo pensiero il 14 luglio, poco prima della non decisione del Consiglio Federale e la ripropone, incrollabile, a distanza di un mese, in un'intervista a Calciomercato.it: “Nel momento topico al dott. Guido Rossi non sono arrivate che le intercettazioni che riguardavano Juventus e Milan; l’Inter è dunque diventata Campione d’Italia ‘per scorrimento’ in quanto la UEFA aveva bisogno delle classifiche per la Champions e non fare la Champions sarebbe stata una pazzia. A distanza di 5 anni subentrano altre intercettazioni, sulle quali ognuno fa le sue considerazioni, personalmente credo che Facchetti rispondeva con il tirasassi ai bazooka, però è un’opinione personale che non c’entra niente con la questione legale. In ogni caso il Consiglio Federale è un organo amministrativo, se noi vogliamo trasformare il Consiglio Federale in organo di giustizia, vuol dire che i 27 membri devono conoscere non solo le telefonate di Facchetti, ma tutte le 170.000 telefonate. Noi non siamo organo di giustizia, abbiamo la Corte di Giustizia, il Tnas, il TAR, scusate, volete dare a noi questa responsabilità? La prendano gli organi di giustizia. Il Dottor Palazzi ha dichiarato che la sentenza è prescritta dal punto di vista sportivo e quindi non più giudicabile; il signor Moratti, se vuole togliersi la prescrizione, deve farlo lui, non noi”. Premesso che dare i nomi delle squadre all’Uefa non comporta automaticamente l’assegnazione dello scudetto (è l’ennesima foglia di fico), premesso che ci chiediamo tutti perché delle 170.000 telefonate siano state allora prese in considerazione solo quelle che riguardavano la Juve, se Carlo Tavecchio avesse forse letto con attenzione lo Statuto, e magari avesse anche ascoltato con attenzione il collega Cudicio, forse si sarebbe ritrovato d’incanto competente; anche se magari non avrebbe gradito. Quanto alla prescrizione di Moratti, a farsela togliere non ci pensa nemmeno lontanamente, figuriamoci! E veniamo ai tirasassi: definire tirasassi la telefonata dei preclusi e quella del 4-3-3, nonché l’assiduità dei contatti con Nucini, è davvero un po’ troppo... E dove sarebbe, in confronto, il bazooka di Moggi? Suvvia…

Iaquinta ancora KO - Vincenzo Iaquinta si è bloccato di nuovo: ieri ha infatti dovuto abbandonare l'allenamento a causa di un fastidio muscolare alla coscia sinistra. L’attaccante non parteciperà dunque alla trasferta di Bari e le sue condizioni saranno oggetto di valutazione nelle prossime 48 ore. L'ennesimo infortunio per un giocatore che la Juventus vorrebbe cedere, ma che i continui infortuni rendono estremamente difficile piazzare.

Per Bari son partiti in 23 - Dopo la duplice sessione di allenamento (prevalentemente atletica al mattino, tattica al pomeriggio), Antonio Conte ha diramato l'elenco dei convocati per il trofeo Tim, triangolare con Inter e Milan, in programma stasera a Bari allo stadio San Nicola. Esclusi, oltre al già citato Iaquinta, anche gli altri infortunati: Chiellini, Martinez, Pepe e Quagliarella, tutti impegnati a recuperare dai rispettivi problemi con un lavoro personalizzato in base ai singoli programmi di recupero. Sono dunque partiti in serata per Bari: Buffon, Motta, Pazienza, Marchisio, Del Piero, Manninger, Vucinic, Barzagli, Ziegler, Bonucci, Pirlo, Vidal, Lichsteiner, Krasic, De Ceglie, Storari, Matri, Sorensen, Marrone, Pasquato, Ruggiero, Libertazzi, Spinazzola.

Stadio Juventus Under Construction - Oggi pubblichiamo delle foto scattate nell'Area Sud-Ovest dalle quali è ben visibile che i lavori esterni sono pressoché terminati, vi sono in atto solo le rifiniture.
Area Sud-Ovest, Corso Grosseto angolo Corso Grande Torino, 12-08-2011:
Foto 1 - Ingresso Ovest
Foto 2 - Stadio e parcheggi

Tra società e calciatori si apre un nuovo fronte di lotta: il contributo di solidarietà – Galliani aveva messo le mani avanti sin dall’inizio: “Il contributo di solidarietà lo pagheranno i calciatori, su questo non si transige”. Ieri sulla questione era intervenuto, a gamba tesa, il ministro della Semplificazione Normativa Roberto Calderoli: “Se dovessero continuare a minacciare scioperi o ritorsioni, proporrò che come ai politici anche ai calciatori venga raddoppiata l'aliquota del contributo di solidarietà. I calciatori fanno i capricci: non so se sia giusto o meno il contributo di solidarietà, ma se c'è qualcuno che dovrebbe pagarlo sono proprio i calciatori, che rappresentano la casta dei viziati". L’espressione ‘casta dei viziati’ ha irritato il versante Aic che con il presidente Damiano Tommasi si è limitato a: "Casta di viziati? Non capisco come mai il ministro si sia inalberato su una questione non ancora affrontata o commentata dai calciatori". E’ andato invece al cuore del problema il vicepresidente dell'Associazione calciatori, Leonardo Grosso: "I calciatori una casta di viziati? Con tutto il rispetto per il ministro, sono stupidaggini". Grosso evidenzia che "è facile speculare sui giocatori e i loro stipendi, ma bisogna ricordare che per alcuni che guadagnano molto, tanti hanno introiti modesti e spesso non certi". Sulla questione di chi dovrà pagare il contributo di solidarietà, secondo Grosso non ci sono dubbi. "Intanto dico che i calciatori sono lavoratori subordinati e devono rispettare le stesse regole. Se nel contratto c'è scritto che i compensi sono calcolati al netto, il contributo va pagato dalla società. Se invece sono calcolati al lordo, spetta al giocatore". Perché il busillis sta proprio qui: i calciatori trattano le loro retribuzioni con le società al netto delle tasse: nei contratti depositati in Lega è indicata anche la cifra netta percepita dall'atleta. La nuova tassa graverebbe sulle società di serie A per circa 40 milioni di euro: e i club questa volta non ci stanno.

La supercoppa spagnola, con rissa finale, va al Barça - Trascinato dal solito Messi versione blaugrana, il Barça si è aggiudicato la Supercoppa di Spagna, al termine di una bella partita, con un finale purtroppo indegno. Barça subito in vantaggio al 15' con Iniesta, pareggio di Cristiano Ronaldo a 20'; e poi inizia il Messi-show: ad un minuto dal termine del primo tempo un delizioso colpo di tacco di Piqué smarca in area la Pulce che beffa Casillas con un dolcissimo pallonetto sul secondo palo. All'81' però Benzema riesce a pareggiare. Ma sei minuti più tardi sarà ancora Lionel Messi a far esplodere il Camp Nou, spegnendo i sogni del Real. Davvero deprecabile invece la rissa finale, originata da un'entrata killer di Marcelo sul neo-blaugrana Fabregas, proprio davanti alla panchina; ne sortisce un rissone con tre espulsi: Marcelo, Villa e Özil. Mourinho non può certo perdere la ghiotta occasione di partecipare e lo fa rifilando una manata a Villanova, vice di Guardiola, che lo ricambia con un manrovescio. Conclusione indegna per uno spettacolo super.


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