Nedved confessa: Sì, c'erano incomprensioni. Conte umile e felice. Un Moratti da deferire.

News, 3 ottobre 2011.

Nedved, a distanza di quasi un mese dalla sua inspiegabile assenza all'inaugurazione dello Juventus Stadium, ammette le incomprensioni col club, ma è passato tutto. Conte, felice: Abbiamo vinto strameritatamente, ma non dobbiamo perdere l'umiltà. Buffon: Adesso c'è un progetto che non fa acqua e io me ne sento parte integrante. Dopo gara: parlano Marchisio, Vucinic e Chiellini. Le dichiarazioni di Moratti meritano il deferimento. Le convocazioni di Prandelli: i bianconeri sono sei.

Nedved ammette: C'è stata qualche incomprensione - Aveva fatto rumore l'assenza di Pavel Nedved all'inaugurazione dello Juventus Stadium: c'erano tutti, quelli della Juve di ieri e di oggi, ma lui, ieri e oggi della Juve, non c'era. Grande delusione dei tifosi, che si son sentiti traditi da quel Pavel che tanto amavano; nelle dichiarazioni il club minimizzava, ma certo il fatto che Nedved avesse potuto mancare l'8 settembre per un evento benefico non se l'era bevuto nessuno. E stasera è uscito, dallo stesso Nedved, il primo frammento di verità. Sentito da Sky pochi minuti prima della gara col Milan ha confessato: "Il progetto tecnico va avanti, ovviamente ho parlato sia col presidente sia con tutti quelli che si occupano di mercato. Io sono perfezionista: volevo ottenere sempre il massimo e qualche incomprensione che c'è stata, ma nelle migliori famiglie ci sono sempre... Però, come dicevo, sono contento di come stanno andando le cose: sono sulla strada giusta. Forse si poteva riprendere la strada senza mancare l'8 settembre... Comunque Nedved stasera era felice di essere lì, anzi, avrebbe voluto essere in campo: "Ci sarebbe tanta voglia di scendere in campo; vedendo questo stadio è una roba impressionante, anche per me che ho visto tanti stadi. Questo ha qualcosa in più e perciò sono molto contento di essere qui, ho grandi ricordi. Non sempre abbiamo vinto, ma abbiamo sempre messo in mostra un grande spettacolo. Noi stiamo aspettando una grande partita da tanto tempo. Spero che noi siamo pronti. Sono curioso di vedere a che punto siamo, anche se il Milan fa paura". A giochi fatti, possiamo dire che fa molta meno paura.

Conte, esultanza e umiltà - Il finale di gara e l'immediata dopo-gara sono stati tutti un'esultanza per Antonio Conte: esultanza pienamente giustificata per la vittoria su un avversario di prestigio, con l'affettuosa spinta incessante dei tifosi e per di più dopo due partite conclusasi con altrettanti pareggi che avevano lasciato un po' di amaro in bocca. Ma una volta davanti ai microfoni di Sky Sport questa esultanza riveste il saio dell'umiltà, perché Antonio sa che nulla è ancora stato fatto in realtà, se non vincere strameritatamente una bella partita; ma per i voli pindarici c'è tempo: "Siamo grandi ora? Rimaniamo degli studenti, aspiranti big, che hanno intrapreso un percorso, che è quello giusto, fatto di sacrificio, di determinazione e di voglia. Noi sappiamo che dobbiamo giocare sempre di squadra e metterci al servizio di essa, basti vedere Vucinic e Vidal per esempio. Abbiamo un gruppo di grandi giocatori che possono diventare campioni e voglio aiutarli a fare questo passo. E' troppo presto per perdere l'umiltà di chi viene dal settimo posto, è troppo presto per fare proclami, quando giocavo ricordo, pensando a quella Juventus che ritrovò lo scudetto nel 1994 che gli elogi andavano fatti scivolare addosso e bisognava continuare a lavorare. Ci stiamo impegnando per bruciare le tappe e tornare competitivi il più presto possibile dove la Juve merita di stare". E fino all'ultimo stasera ha temuto anche la beffa: "Mi son passati tanti pensieri in testa, giocavamo benissimo e meritavamo ben prima il gol ma temevo anche la beffa perchè il Milan è grandissimo e con Ibra, Boateng e anche Emanuelson poteva fregarci. Sarebbe stato brutto perché i ragazzi sono stati meravigliosi, corti, aggressivi e capaci di creare tantissimo". E i complimenti vanno a tutti, perché il gruppo non è fatto solo da quelli che sono scesi in campo: "Complimenti e un applauso anche a chi è stato in panchina e tribuna perché si è pensato oggi tutti al bene della squadra". Protegge i suoi e non accetta che si critichi nemmeno Krasic, senz'altro il più deludente, l'unico che non ha fatto bene: Penso che Milos abbia fatto il suo, dopo un'ora di gioco l'ho tolto perché ha preso un pestone, non faccio pagelle o do giudizi, ripeto che dobbiamo vincere da squadra e il serbo sta sacrificandosi in ruoli non suoi in difesa. Ha potenzialità tali da diventare un campione anche lui".

Buffon: Non siamo più forti ma c'è un progetto che non fa acqua - In realtà di credere nel 'progetto' Buffon l'aveva già detto anche gli anni scorsi, ma adesso si è accorto che quel progetto faceva acqua e la disillusione l'aveva avuta vinta. Ora, dice a Sky, le cose sono cambiate: "Certi giocatori, anch'io, hanno vissuto l'epopea della Juventus: io sono disilluso e se non si crede in un progetto fai fatica a buttarti anima e corpo. Quest'anno è diverso, quando invece c'è un progetto che fa acqua anche alcuni giocatori rappresentativi, come me, rischiano magari di non giocare all'altezza". Concetto ribadito a Raisport: "Rispetto all'anno scorso non ho avuto problematiche di inserimento, da subito società e mister mi han dato fiducia facendomi sentire parte integrante del progetto, giocatori come me vanno un po' coccolati per arrivare al top. Se mi dicevano che la squadra dell'anno scorso poteva competere per lo scudetto era un po' un prendere in giro perché non potevo crederci con rabbia e determinazione". Qual è la forza di questa Juve? "Quello che ci accomuna è lo spirito e la grande forza morale che mettiamo in campo - dice a Sky - Sono cambiate tante cose e anche qualche calciatore, ci sono stati acquisti di ottimo valore e abbiamo ritrovato qualche giocatore che diversi davano per bolliti. Non ci sentiamo la squadra più forte, lo dico in tutta franchezza. Quest'anno l'unica fortuna che abbiamo è poter preparare al meglio le partite. Come stiamo preparando le gare ci permette di colmare un gap contro compagini più forti". Ma non bisogna fermarsi qui, né tantomeno illudersi, come dice a Mediaset Premium: "La Juve ha meritato la vittoria, ma tra due settimane c'è un'altra gara se non mettiamo la stessa determinazione andiamo incontro a figuracce".

Dallo spogliatoio - Quando le cose vanno bene le bocche si aprono più facilmente e ieri sera tutti nello spogliatoio bianconero rispondevano volentieri ai microfoni che si paravano loro davanti. Ecco Marchisio (Sky): "Ci abbiamo creduto fino alla fine e il mio primo gol è la dimostrazione che non bisognava mollare. E' anche la mia prima doppietta e sono felicissimo, noi lavoriamo per arrivare al top e contrastare Udinese, Roma, Milan, Napoli, Inter e Lazio. Questo stadio e questo pubblico per quel che dimostrano meritano questo tipo di partita e di serata, noi l'abbiamo preparata benissimo sapendo che era difficilissimo ma si sa, ottenere stimoli da queste sfide comunque vien da sé". Poi Vucinic (Juventus Channel): "Se abbiamo vinto è merito soprattutto della squadra, perchè in undici abbiamo saputo soffrire ed in undici abbiamo costruito una grande vittoria. Quello che mi sta piacendo di più è che ci mettiamo tutti quanti a disposizione del prossimo compagno, questa è la cosa importante. Dobbiamo continuare così". Poi Chiellini, che parla anzitutto della posizione di laterale sinistro in cui il mister lo ha schierato stasera: "Io credo possa essere una scelta in più per il mister. Io sono a disposizione e lui dopo stasera sa di poter avere una variante in più, a seconda degli avversari, a seconda delle condizioni nostre, mie e degli altri difensori. Ha una possibilità in più di scegliere. Dipenderà dalle nostre condizioni, dai risultati, da mille fattori. Il mister sa di avere una freccia in più nel suo arco"; e poi le sue sensazioni sulla partita: "La sensazione, sinceramente, era quella di non poterla perdere, cioè di avere la partita in mano, di essere pronti su ogni palla per non farli partire, per attaccarli, per riuscire a fargli male. Poi siamo stati fortunati a trovare il gol a tre minuti dalla fine con, se vogliamo, un rimpallo, però potevamo vincerla anche prima".

Arriverà il deferimento per Moratti? - La sconfitta dell'Inter ad opera del Napoli ha suscitato reazioni furibonde nell'ambiente nerazzurro: abituati da cinque anni a vedersi stendere il tappeto rosso sul prato verde, davanti alla scadente, questo sì, prestazione dell'arbitro Rocchi, hanno letteralmente perso la tramontana. Tutti: giocatori, l'allenatore Ranieri (che dal 'beh pazienza' dei tempi bianconeri è passato ad insinuare addirittura collegamenti con lo scudetto conteso) e, naturalmente, Massimo Moratti che, ai microfoni di Sky, così è esploso: "Deluso proprio per niente, perché mi è sembrato che la squadra abbia giocato molto bene. Anzi, mi ha dato molta speranza, quasi una certezza che faremo un campionato molto bello, sia a livello individuale che di squadra. Arrabbiato... Beh arrabbiato... Resti deluso per il livello dell'arbitraggio, perché così scarso, testardamente scarso, nel senso che la sua scarsezza è durata per novanta minuti. Io credo che fare tanti sforzi per poi trovarsi un personaggio che proprio non è all'altezza del proprio ruolo è una cosa che dà fastidio, è un danno grave alla società, e spero che facciano qualche cosa, o di non ritrovarmelo più di fronte perchè molto sinceramente non fa nessun piacere ed è una persona che mi ha e ci ha danneggiato tantissimo. È stato terribile oggi, terribile". Ora Rocchi sicuramente salterà due o tre turni ma per Moratti dovrà arrivare un deferimento. Piaccia o non piaccia. L'allenatore Claudio Ranieri, a sua volta, deposte le manìe di espiazione del periodo bianconero, non disdegna di raccogliere l'idea che possa esserci, nell'atteggiamento di Rocchi, un legame con la polemica per lo scudetto 2006: "Sarebbe diabolico. Ma che arbitri e designatori stessero con gli occhi ben aperti, perché un indizio non dice nulla, tre indizi fanno una prova". Beh, i tifosi nerazzurri le settimane scorse invocavano Mourinho, non è stato possibile: Ranieri fa di tutto per assomigliargli, però.

La difesa bianconera in azzurro - La bella prova della difesa bianconera contro il Milan avrà fatto sorridere Cesare Prandelli perché lui quella difesa l'aveva già convocata tutta in Nazionale: infatti Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini sono nell'elenco dei convocati di Cesare Prandelli in vista dei match contro Serbia e Irlanda del Nord, che chiudono le qualificazioni ad Euro 2012; ma i bianconeri convocati sono in tutto sei perché, oltre ai tre difensori citati, faranno parte della pattuglia azzurra anche Gigi Buffon, Claudio Marchisio e Andrea Pirlo.
Questo l'elenco dei giocatori che dovranno trovarsi oggi a mezzogiono al Centro Tecnico di Coverciano: Buffon, De Sanctis, Sirigu; Astori, Balzaretti, Barzagli, Bonucci, Cassani, Chiellini, Criscito, Maggio; Aquilani, Cigarini, De Rossi, Marchisio, Montolivo, Pirlo; Balotelli, Cassano, Giovinco, Pazzini, Rossi.


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