Ingiurie a Moggi: Baldini rinviato a giudizio. Moggi all'Alta Corte. E la Juve prepara già il Tar.

News, 13 ottobre 2011.

Franco Baldini è stato rinviato a giudizio per le ingiurie a Luciano Moggi nel processo di Napoli. Oggi Moggi, Giraudo e Mazzini vanno davanti all'Alta Corte del Coni per discutere il ricorso contro la radiazione. Marotta: Vogliamo veder riconosciuti i nostri diritti: ma il 29 ottobre sarà solo il campo a parlare. In attesa che il Tnas decida se essere competente, la Juventus prepara i ricorsi al Tar per i risarcimenti. De Santis: Il danno che ho subìto non è nemmeno quantificabile, ma rivoglio la mia dignità; se la Juve nel 2006 fosse stata quella di oggi, non saremmo a questo punto. A Vinovo lavora ancora il gruppo ridotto: domani tornano i Nazionali, che hanno goduto di un giorno di riposo. Nell'assemblea di Lega non si riesce a trovare un accordo per il diritti televisivi 2010/11.

Baldini rinviato a giudizio per ingiurie - Franco Baldini, ex dirigente della Roma, buon amico del maggiore Attilio Auricchio e tra i principali accusatori di Luciano Moggi al Processo di Napoli, è stato rinviato a giudizio per ingiurie nei confronti proprio dell'ex Direttore Generale della Juventus. Il procedimento prende origine dalle parole pronunciate in aula dal Baldini nel corso della sua testimonianza, quando defini Luciano Moggi "un uomo senza qualità..." e dalla susseguente querela depositata dai legali di Moggi. L'ideologo del "ribaltone" dovrà presentarsi in aula come imputato il prossimo 24 novembre, presso il Tribunale di Napoli, davanti al Giudice Schiano.

Sotto a chi tocca: oggi è il turno dell'Alta Corte - Oggi pomeriggio alle ore 16 è in programma presso l'Alta Corte del Coni l'ultimo grado di giudizio sportivo in merito al ricorso di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini contro la radiazione approvata e confermata nei due precedenti gradi di giudizio. E' la puntata conclusiva dell'iter creato ad hoc, quasi ad personam, per arrivare alla radiazione dei tre. In pratica questo è un ritorno della vicenda radiazione all'Alta Corte che già se n'era dovuta occupare ad inizio anno, quando Abete, nelle ambasce di non saper come fare per arrivare allo scopo, aveva chiesto un parere all'Alta Corte, che l'aveva rimbalzato indietro come inammissibile, perché appunto all'Alta Corte stessa poi i radiati avrebbero potuto appellarsi. E allora era stata creata la norma ad hoc, il cui sbocco finale lì ritorna.

Marotta: Chiediamo di veder riconosciuti i nostri diritti - Molte e di vario genere sono state le domande poste ieri a Beppe Marotta, al suo arrivo il Lega (dove era in programma l'Assemblea dei club di serie A). C'era anzitutto il desiderio di sapere come la Juventus avesse preso l'esito assolutamente interlocutorio della prima udienza presso il Tnas, visto che né Andrea Agnelli né il suo entourage avevano voluto rilasciare dichiarazioni all'uscita: "Noi, come sapete, portiamo avanti qualsiasi tipo di iniziativa, legittimamente, perché vengano riconosciuti quelli che sono i nostri diritti - ha risposto Marotta - Quindi, siamo in una fase interlocutoria, ma siamo fiduciosi e ottimisti che il cammino possa portare ad una conclusione di riconoscere quelli che sono i nostri diritti". Adesso tutti si chiedono cosa accadrà il 29 ottobre, quando le due squadre si affronteranno sul terreno del Meazza; ma Marotta ha spazzato via gli equivoci: la parola toccherà solo al campo che racconterà le sue verità, come ha sempre fatto. "Direi che la querelle che è sulla bocca di tutti in questo periodo non è verso l'Inter, ma potrebbe essere verso qualsiasi altra squadra che magari ha usufruito illegittimamente di un titolo. Noi con l'Inter, dal punto di vista calcistico, non abbiamo nulla. Sicuramente i giocatori sono dei professionisti, sanno quale sarà il loro dovere; abbiamo giocato già l'anno scorso due partite all'insegna del fair play dal punto di vista sportivo, quindi sono sicuro che sarà un'altra bella partita e che i giocatori sapranno recitare un ruolo importante". E a Luciano Moggi fa giungere un 'in bocca al lupo', in merito alla vicenda della radiazione, che sarà discussa domani: "Sicuramente Moggi sta soffrendo e patendo delle situazioni che non sono assolutamente da invidiare. Quindi, come collega, io mi auguro che si possa definire in modo positivo". Passando al piano più squisitamente sportivo, non nasconde la sua soddisfazione nel vedere che il lavoro suo, ma non solo, quello di tutto il gruppo, dalla dirigenza allo staff tecnico, comincia a dare i suoi frutti: "La partita col Milan ci ha lasciato tanta felicità e tanta consapevolezza di poter recitare un ruolo autorevole, fermo restando il grande rispetto che abbiamo per i nostri avversari, ma fiduciosi anche che il lavoro di Conte comincia a produrre dei frutti positivi. Al centro di tutto c'è la Juventus. Una Juventus fatta di tante persone, di tanti profili professionali. Devo dire che dal presidente in giù, tutti siamo rivolti verso un pensiero positivo su quello che può essere il nostro risultato finale e quindi da questo punto di vista garantiamo il massimo impegno". Quanto a quelli che potranno essere i risultati emerge chiaramente, oltre ad un certo ottimismo, la volontà di non mollare mai, un assaggio di quello che è sempre stata la Juve: "Sicuramente lotteremo, vogliamo vincere, vogliamo tornare a vincere e quindi è evidente che tutte le occasioni che si presentano domenicalmente dobbiamo sfruttarle al massimo, così come abbiamo approcciato nelle partite precedenti".

La Juve prepara già anche il ricorso al Tar - La Juventus sta portando avanti il suo percorso al Tnas, che è l'ultima speranza a livello di giustizia sportiva: perché il club ci tiene a far comprendere che l'uscita da questo alveo è avvenuta dopo aver esperito tutti i tentativi possibili; fallita ogni strada, non rimane che la giustizia ordinaria, che in questo momento si chiama Tar. Quindi anche un'eventuale dichiarazione di incompetenza del Tnas non scompaginerebbe più di tanto i piani bianconeri, anzi potrebbe addirittura accelerarli, perché in corso Galileo Ferraris al ricorso al Tar già si sta lavorando, visto che comunque il Tnas ha già dichiarato la sua incompetenza per quanto riguarda i risarcimenti. Risarcimenti che potrebbero assumere proporzioni vistosissime qualora la sentenza del processo di Napoli, che è ormai in dirittura d'arrivo, evidenziasse risultanze molto diverse da quelle dei frettolosi processi sportivi del 2006. Tra perdite e mancati guadagni si arriverebbe sui 300 milioni di euro.

De Santis: Rivoglio la mia dignità, che nessun risarcimento potrà mai ripagare - Il ricorso presentato da Massimo De Santis per ottenere un risarcimento plurimilionario da Massimo Moratti a causa dei danni causati all'ex arbitro dall'opera di intelligence privata messa in opera nei suoi confronti. Nella sua intervista a 'Tuttosport' De Santis spiega che in realtà cifre precise non le ha fatte perché ritiene il danno patito nemmeno quantificabile: "L’invasione della privacy mia, della mia famiglia non è quantificabile. Ci siamo riferiti a Vieri, che ha chiesto 21 milioni, ma lui era un dipendente di Moratti. Io non avevo vincoli con l’Inter: non ha prezzo quello che m’hanno fatto. Anche perché da quelle cose dette da Nucini a Facchetti, dall’indagine degli 007 di Telecom parte il filo rosso agganciato a Napoli con Calciopoli: ammonizioni preventive, combriccola romana... Il risarcimento lo decida il giudice: sono entrati nella mia vita usando il cavallo di troia di un collega che stavo cercando di aiutare, senza metterlo in contatto con Moggi". Quanto alla 'faccia tosta' con cui Moratti ha definito 'non una bella cosa' il fatto che la Juve si sia rivolta all'Uefa, De Santis ha ribattuto, non trascurando anche un frecciatina alla Juve, quella del 2006: "E invece è 'una bella cosa' quella che ha fatto a me e alla Juve, a Bergamo? Visto che nei documenti Telecom si parla anche dell’attività sui telefoni della sede bianconera e dei suoi tesserati. La Juve all’Uefa o al Tnas, io al tribunale civile ci muoviamo alla luce del sole. Se la Juve nel 2006 avesse battuto le strade di oggi, avremmo scritto un’altra storia. Nulla da nascondere, non come chi si rivolgeva agli spioni illegali. E poi c’è da appurare se Moratti si sia rivolto alla Boccassini, come dice Tronchetti Provera". Non riesce proprio a digerire il comportamento di Nucini: "Aveva un carattere difficile, lo tenevano ai margini, io parlavo coi capi perché avessero più considerazione. Non era male tecnicamente. Ha fatto una cosa molto grave: ha sfruttato la mia disponibilità per elemosinare un posto di lavoro con Facchetti. Mi ha tradito". Anche lui, come noi, vorrebbe sapere cosa ci sia davvero in quel famigerato fascicolo 45, su cui i legali non riescono proprio a mettere gli occhi: "A Borrelli dissi che era più logico chiedere alla Boccassini cosa ci fosse in quel fascicolo segreto. Lui, Palazzi e la Figc non dovevano chiuderlo ma lavorarci sopra. Anche qui hanno agito usando due pesi e due misure". E conclude: "Vorrei che chi ha sbagliato paghi. Perché la dignità la rivoglio, quella nessun risarcimento la ripagherà".

Ancora in pochi a Vinovo: riposo per i Nazionali - Sono rientrati i nazionali sparsi per il mondo, ma Conte ha concesso loro un giorno di riposo, perché possano smaltire non solo le fatiche delle gare, ma anche quelle legate agli spostamenti; ragion per cui ieri a Vinovo si è lavorato ancora a ranghi ridotti. Il mister ha fatto svolgere ai suoi un lavoro tecnico alternato a quello atletico. Dopo il riscaldamento i giocatori si sono affrontati in una partitella sette contro sette, nella quel avevano l'obbligo di giocare il pallone di prima. Poi sono rientrati in palestra (erano rimasti in campo solo i portieri, affidati alle cure di Claudio Filippi, ma in seguito ne sono di nuovo usciti per provare una serie di scatti e di cambi di direzione. Si è rivisto Sorensen, reduce dall'operazione al naso, che ha lavorato a parte con i tecnici, rimanendo sempre sul campo. Altrettanto ha fatto Giaccherini, che però ha svolto la prima metà del lavoro col gruppo.

Ancora niente accordo sui diritti tv pregressi - Nemmeno nell'odierna assemblea di Lega i club sono riusciti a trovare un accordo sui diritti tv della scorsa stagione. Ma il presidente Beretta rimane ottimista: "Oggi siamo andati oggettivamente vicini a un’ipotesi soddisfacente su larga base. Ci siamo molto focalizzati sulla ripartizione del pregresso 2010/2011, per il quale si è cercata una sorta di soluzione. Alla fine, essendoci ancora alcuni aspetti tecnici da definire, ci si è lasciati con l’impegno di arrivare alla prossima assemblea con una proposta di delibera preventivamente esaminata dalle parti”.


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