Alta Corte Coni: Sentenza a breve. Prioreschi, D'Onofrio e Moggi attendono...

News, 14 ottobre 2011.

Tre ore e mezza di udienza per l'Alta Corte del Coni: la sentenza è attesa a giorni. Prioreschi: Abbiamo parlato di attualizzazione e ci ascoltavano con interesse; ma noi siamo pronti anche ad andare alla Corte Europea. Anche Paco D'Onofrio ha rinvenuto nell'udienza tracce di attualizzazione. Luciano Moggi dopo l'udienza appare sereno: 'Le sensazioni sono positive'. E all'ex dg bianconero 21 milioni da Moratti e dall'Inter non bastano, lui ne vuole 30. L'Anm apre un procedimento disciplinare contro Narducci. Anche Innocenzo Mazzini pensa positivo. Galasso (legale Giraudo): Hanno colpito il diritto fondamentale della persona umana. I bianconeri a Vinovo hanno ricevuto la visita e il saluto di Andrea Agnelli, Marotta e Paratici. A Verona dirigerà De Marco. Paolo Bergamo: Le ammonizioni mirate sono una leggenda metropolitana.

Moggi, Giraudo e Mazzini all'Alta Corte del Coni - E' durata tre ore e mezza l'udienza per Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini, innanzi all'Alta Corte di Giustizia presso il Coni. I tre erano stati radiati dalla Commissione Disciplinare e la condanna era stata confermata anche in appello. L'Alta Corte era presieduta da Roberto Chieppa: con lui Giovanni Francesco Lo Turco, Roberto Pardolesi e Alberto De Roberto. Dei tre imputati erano presenti solo Mazzini e Moggi, mentre Giraudo, che si trova all'estero, era rappresentato dai suoi legali Andrea Galasso e Massimo Krogh. Con Moggi c'erano i suoi difensori di sempre: l'amministrativista Federico Tedeschini, gli esperti di diritto sportivo Paco D'Onofrio e Paolo Rodella, il penalista Maurilio Prioreschi, l'avv. Sabrina Rondinella e l'avv. Flavia Tortorella. Per Innocenzo Mazzini gli avvocati Gaetano Viciconte e Flavia Tortorella. Per la Federazione Italiana Gioco Calcio gli avvocati Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli. Incerti i tempi della sentenza, ma potrebbero essere molto brevi: la decisione potrebbe arrivare infatti già nei prossimi giorni.

Prioreschi: Attualizzazione o Corte di Giustizia Europea - Maurilio Prioreschi, al termine dell'udienza con l'Alta Corte, è più deciso che mai: se non sarà tolta la radiazione, si va a Strasburgo. Queste le sue parole: "All'Alta Corte abbiamo chiesto come dobbiamo difendere Moggi se non ci fanno attualizzare il processo, se non valutano come richiesto da Giraudo la buona condotta, se non ci fanno inserire atti nuovi emersi in questi anni. L'attualizzazione del procedimento l'avete chiesta voi alla Federazione. Eppoi abbiamo fatto presente che di fronte a questo processo-truffa istruito dalla Federazione, noi non ci fermeremo e andremo ai tribunali civili chiedendo risarcimento per questo trattamento: il nuovo processo con due gradi di giustizia è stata una farsa. Abbiamo notato che qui ci stavano ad ascoltare con interesse, d'altronde certi temi giuridici l'hanno inseriti proprio loro quando Mazzini ha chiesto il parere sulla legittimità del comunicato federale 143/a" e ancora: "Siamo pronti a proseguire fino alla Corte di Giustizia Europea. Questa storia non finirà qua".

Ma Paco D'Onofrio intravede uno spiraglio - Il fatto che l'Alta Corte del Coni ieri nel corso dell'udienza abbia voluto discutere di attualizzazione ha fatto intravedere a Paco D'Onofrio un piccolo spiraglio di luce dopo cinque anni di buio pesto: "Udienza al Coni conclusa - annuncia su Facebook - precisando che solo per la Figc il tempo è fermo al 2006. Ora si attende la sentenza che, se fosse favorevole, consentirebbe di segnare un primo passo verso quella verità che da cinque anni viene scientificamente ignorata".

Luciano Moggi prima e dopo - Moggi era ieri all'udienza dell'Alta Corte di Giustizia presso il Coni dove si decide della sua radiazione. Prima di recarvisi, ai microfoni di 'Libero Tv', a Fabrizio Biasin che lo stimolava in 'Il calcio dal suo punto di vista' si era già detto tranquillo perché, con quello che è emerso a Napoli, i dubbi non dovrebbero sussistere. Comunque, in caso contrario, non sarebbe l'ultima spiaggia: a farsi togliere la radiazione si andrebbe a Strasburgo. In aggiunta: un ringraziamento a Marotta per la solidarietà espressagli il giorno precedente. Ma forse più interessante era sapere le reazioni dell'ex dg bianconero dopo l'udienza presso l'Alta Corte. E le ha esternate in serata su Radio Manà Manà: "Non è stata presa nessuna decisione all’Alta Corte del Coni, ma le sensazioni tante e sono più che positive. Se dovessi fare un pronostico direi 'uno fisso'. Speriamo di giocare in casa. Una notizia importante uscita oggi è stata l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Giuseppe Narducci da parte del Collegio dei probiviri dell'Associazione Nazionale Magistrati. Ora possiamo iniziare il girone di ritorno”.

Moggi: Io a Moratti chiederò 30 milioni - Una delle domande scontate poste da Fabrizio Biasin a Luciano Moggi su 'Libero Tv' riguardava l'eventualità di chiedere un risarcimento a Moratti (sulla scia di Vieri, De Santis e, pare, Bergamo); e Moggi ha confermato, chiederà, non ora, appena concluso il processo di Napoli: "Ventun milioni sono pochi, io ne chiederò di più. I pedinamenti e le intercettazioni ci sono stati, l'ha detto il processo Telecom, quindi ognuno deve subire quello che in pratica è giusto che subisca. Io ho subìto per cinque anni, probabilmente adesso è venuto il momento che si deve fare in un'altra maniera. Ne chiederà qualcuno in più di 21, diciamo 30 circa. Ma faro tutto al momento opportuno, una volta concluso il processo di Napoli. Se citerò solo l'Inter e Moratti o anche qualcun altro? Vedremo...".
Un'altra domanda verteva sull'ipotesi, talora fatta, che uno dei motivi del desiderio della proprietà della Juve di liberarsi dalla Triade era un presunto tentativo messo in atto da lui e Giraudo di accaparrarsi azioni per un tentativo di 'scalata'. Moggi ha recisamente negato: "Assolutamente no, io lavoro per una squadra e per guadagnare lo stipendio, non riesco a pensare e concepire il contrario. Poi ovvio che parlo per me, di Giraudo non so. Sono tuttora in possesso di azioni della Juventus, che mi furono però regalate dalla società stessa per via delle operazioni effettuate, che vennero considerate eccezionali".

L'Anm ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Narducci - Il pm Giuseppe Narducci, ora assessore alla sicurezza della giunta De Magistris al Comune di Napoli, è stato deferito dal Collegio dei probiviri dell'Associazione Nazionale Magistrati. Narducci è ritenuto responsabile di violazione dell'art. 8 del codice deontologico, per aver assunto un incarico politico-amministrativi nei luoghi dove ha esercitato l'attività di magistrato. Il pm di Calciopoli è stato dunque convocato dal collegio dei probiviri per il 22 novembre prossimo.

Innocenzo Mazzini pensa positivo - E' apparso sereno, se non ottimista, Innocenzo Mazzini dopo il suo turno, durato un'ora e mezza, all'udienza presso l'Alta Corte di Giustizia del Coni: "C'è stata grande attenzione alle nostre tesi e un dibattito molto caldo sui punti fondamentali di questa vicenda".

Galasso: Colpito un diritto fondamentale delle persona umana - L'avvocato Andrea Galasso, legale di Antonio Giraudo, così ha commentato all'uscita: "Il potere di radiare è morto con cambiamento dello statuto che trasferiva la potestà dal presidente ai giudici sportivi. Qui si è fuoriusciti dai limiti della giustizia sportiva: hanno colpito il diritto fondamentale della persona umana. E quindi l'ambito autonomo dei giudici sportivi viene superato dai principi di quello statale e comunitario, da quello dei diritti dell'uomo stesso. E si apre un profilo che riguarda, oltre ai suoi rapporti sociali e familiari, anche di quelli professionali".

Agnelli, Marotta e Paratici in visita a Vinovo - Finalmente Antonio Conte ha ritrovato tutti i suoi giocatori che a Vinovo, hanno avuto in regalo i saluti del presidente Andrea Agnelli, di Beppe Marotta e di Fabio Paratici. Poi i bianconeri si sono messi al lavoro. Dopo il riscaldamento, è iniziata una parte atletica impegnativa, a base di scatti e cambi di direzione; ha fatto seguito una partitella undici contro undici su metà campo. La seconda parte dell'allenamento è stata invece dedicata alla tattica, con esercizi di circolazione palla a particolare attenzione alla fase offensiva: un prezioso ripasso in vista dell'esame-Chievo.
Linkiamo un breve video, tratto dal forum tifosibianconeri.com e realizzato con immagini Sky, relativo proprio alla giornata a Vinovo
Video - Verso il Chievo

Al Bentegodi fischia De Marco - Sarà Andrea De Marco a dirigere Chievo-Juventus, incontro valevole per la settima giornata, in programma domenica 16 ottobre alle ore 15; il fischietto ligure sarà coadiuvato dagli assistenti Rosi e Manganelli, quarto uomo Bergonzi. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario sempre per domenica 16 ottobre alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Catania-Inter (anticipo di sabato 15 ottobre alle ore 18): Orsato (Di Liberatore-Maggiani; Rizzoli); Milan-Palermo (anticipo di sabato 15 ottobre, ore 20.45): Valeri (Dobosz-Marzaloni; Romeo); Napoli-Parma (altro anticipo di sabato 15 ottobre, ore 20.45): Mazzoleni (De Luca-Petrella; Damato); Cesena-Fiorentina (domenica 16 ottobre, ore 12.30): Russo (Preti-Vuoto; Guida); Atalanta-Udinese: Gervasoni (Passeri-Giachero; Gallione); Cagliari-Siena: Tommasi (Galloni-La Rocca; Tozzi); Genoa-Lecce: Gava (Comito-Costanzo; Velotto); Novara-Bologna: Doveri (Viazzi-Liberti; Merchiori); Lazio-Roma (posticipo delle ore 20.45): Tagliavento (Ghiandai-Giordano; Celi).

Bergamo: Le ammonizioni mirate sono una leggenda metropolitana - L'ex designatore Paolo Bergamo, intervenuto telefonicamente a 'Il Bianco e il Nero' su Radio Radio, ha inizialmente affrontato l'argomento dell'ormai celeberrima intercettazione tra lui e Rodomonti che, secondo lo stesso Bergamo, è proprio la testimonianza del clima invivibile di quegli anni: "Eravamo nel periodo della caccia alle streghe in cui per ogni errore venivi lapidato, quindi mi raccomandai con lui in modo normale, poi ovviamente gli dissi "se hai un dubbio...". Quella frase ve la spiego, se si fosse verificata una di quelle situazioni complesse e difficili da decidere gli dissi quelle cose che ho effettivamente detto ovvero di guardare a chi sta dietro, non mi nascondo dietro un dito, dissi quello per evitare casini mediatici, sapete quale sia l'atteggiamento della stampa a seconda di dove sia l'errore, pro o contro la Juve, se fai un errore a favore della Juventus sostanzialmente sei morto per l'opinione pubblica, viceversa no. A questo punto mi aspetto che Narducci dica che mi sono sdoganato pure io come De Santis". Dunque la telefonata andrebbe "collocata nel contesto temporale e degli eventi, non era permesso alcun errore dato che si strumentalizzava ogni minimo episodio, dato che le situazioni societarie erano quelle che erano, se si falliva l'obiettivo era sempre colpa degli arbitri e dunque eravamo sempre nell'occhi del ciclone". E dunque "Purtroppo non vogliono capire quelli dell'opinione pubblica che non c'era un legame tra me e Moggi, lui era uno che faceva un gran lavoro e costruiva squadre fortissime, l'Inter no e per accampare le scuse dei loro insuccessi additavano noi". Bergamo rade poi al suolo quella che è diventata una vera leggenda metropolitana, quella della ammonizioni mirate: "Le ammonizioni mirate? Leggende metropolitane raccontate da chi non ha mai giocato a calcio, quando sei li non fai nemmeno in tempo a capire chi ha fatto fallo quasi, hai in testa solo la dinamica dell'intervento e non il nome o la faccia del giocatore, la storia delle ammonizioni mirate sono vere idiozie raccontate e sparse per vere. Ma vi sembra possibile che un arbitro va dal giocatore, controlla se questo è diffidato e lo ammonisce a richiesta? Queste cose le racconta solo chi non ha mai messo piede su un campo di calcio, quando sei li sei come un robot che ha dei compiti e memorizza il regolamento, stop". E conclude: "Sto preparando le memorie per l'udienza del 25 ottobre, ricordo che in quel campionato, 1999/00, a otto giornate dalla fine la Juve aveva 9 punti di vantaggio sulla Lazio, questa è la storia vera e a 6 dalla fine i romani dovevano giocare a Torino, ora per un'organizzazione che era predisposta a far vincere la Juventus era facile la cosa. Invece i bianconeri non fecero risultati tali da mantenere il primo posto e la Lazio addirittura vinse a Torino e fece il sorpasso all'ultima giornata con il famoso Perugia-Juventus. Andatevi a vedere i tabellini, c'erano 9 punti di vantaggio, ma di cosa parliamo, le accuse sono delle stupidate. Ricordo tutto di quella stagione, Juve-Lazio fu arbitrata in modo impeccabile da Farina. Ci fosse stata la cupola sarebbe stato possibile tutto ciò? Nella storia del calcio gli unici due anni in cui lo scudetto si ferma consecutivamente a Roma sono i nostri primi due anni, sono dati di fatto, è una cosa mai successa. E tra l'altro vinsero all'ultima giornata sempre sulla Juventus, fate voi i vostri calcoli".


Foto Gallery