Calciopoli attende risposte da Alta Corte e Tnas. L'eleganza di Blanc.

News, 20 ottobre 2011.

Non è arrivata ieri, è attesa, forse, per oggi, la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia Sportiva presso il Coni sulla radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini. C'è attesa anche per la decisione di competenza o incompetenza da parte del Collegio arbitrale del Tnas, che ha ricevuto le memorie delle parti e presto, al più tardi lunedì, si pronuncerà. Platini e Infantino si sono presentati al procuratore generale vodese come persone informate sui fatti in merito alla querelle in essere tra Sion e Uefa. Contrattura per Vidal: molto in forse per sabato. Monsieur Blanc da Chambéry se ne va con le tasche gonfie e predicando eleganza. Per Del Piero, nel day after dei media, è stata una giornata di lavoro assolutamente normale. Per Claudio Gentile non è ancora tempo di tornare in Libia: lo farà solo dopo la cattura di Gheddafi, a paese pacificato. L'Italia stabile al sesto posto nel ranking Fifa sempre guidato dalla Spagna.


L'Alta Corte ancora in silenzio - Era atteso per ieri, almeno così si vociferava, il verdetto dell'Alta Corte del Coni sulla radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini. Ma la pronuncia non è arrivata: potrebbe essere per oggi, forse. Questo ritardo potrebbe anche voler significare che l'Alta Corte non è ancora riuscita a dissipare tutti i suoi dubbi in merito alla vicenda. In sede di discussione, per esempio, l'Alta Corte ha dibattuto diffusamente con gli avvocati Prioreschi e Tortorella, del collegio difensivo di Luciano Moggi, la questione di Paparesta sequestrato nello spogliatoio di Reggio Calabria, 'fattaccio' che era contenuto nella sentenza Sandulli e che la Figc si è trascinata dietro sino ad ora, nonostante il tutto sia stato archiviato su proposta dello stesso Pm, in quanto il fatto non sussisteva, come poi spesso confermato dallo stesso Paparesta. In realtà quella del Paparesta sequestrato è solo una delle tante leggende metropolitane che affollano Calciopoli, ma in questo caso potrebbe essere stata una delle spie che si sono accese davanti ai giudici dell'Alta Corte a far loro comprendere che la raccomandazione, proprio dell'Alta Corte nei confronti della Figc, di attualizzare le sentenze, è in realtà stata completamente disattesa.

I tre giudici del Tnas leggono le memorie - I tre arbitri del Tnas, il presidente Angelo Grieco e i componenti, avvocati Dario Buzzelli ed Enrico De Giovanni, hanno ricevuto le memorie da Juventus, Figc e Inter, le stanno leggendo e a breve, molto a breve, lunedì al più tardi, decideranno se essere competenti o in-competenti. In realtà le parti sono tre solo in apparenza, perché Inter e Figc procedono assolutamente di pari passo, il che ha già fatto abbondantemente infuriare i legali bianconeri Briamonte, Chiappero e Landi, che parlano di violazione del diritto di difesa e prefigurano l'eventualità di impugnare il lodo presso il tribunale civile, ai sensi dell'art. 829 del cpc. Ormai da parte bianconera non si fa passare più nulla, a quanto pare, la razione di pazienza e di fair play è stata tutta abbondantemente consumata nella lunghissima attesa della risposta all'esposto; e con essa è finito anche quel poco che rimaneva della fiducia nella giustizia sportiva. Ragion per cui se il Tnas si dovesse dire incompetente, la Juventus uscirebbe dall'ambito sportivo per approdare direttamente al Tar. Gli avvocati della Figc, Medugno e Mazzarelli, ben supportati da quelli dell'Inter, Raffaelli, Capellini e la professoressa Torchia, mettono in dubbio il diritto soggettivo della Juve a chiedere la cancellazione del titolo; la Juve a sua volta non ne fa una questione disciplinare, perché non chiede sanzioni da irrogare all'Inter, ma solo un atto di revoca di tipo amministrativo. La prima parola i tre arbitri del Tnas la diranno sulla loro competenza (sostenuta dalla Juve) o incompetenza (chiesta da Figc&Inter). E qualora decidessero per la competenza, come già ha fatto il loro presidente De Roberto, non sarà una lotta a colpi di fioretto.

Caso Sion: Platini è stato ascoltato dal giudice - Il presidente dell'Uefa Michel Platini ieri mattina è stato ascoltato per circa due ore, in qualità di testimone, dal procuratore generale del Canton Vaud, Eric Cottier, in merito al contenzioso in essere tra il Sion e la Federazione europea. Platini, al termine non ha voluto rilasciare dichiarazioni (se non un ironico "Posso solo dire che sta piovendo"); per lui ha parlato Alexandre Fourtoy, portavoce dell'Uefa, che ha riferito che Platini è molto contento di aver potuto rispondere alle domande, perché è molto importante che la giustizia civile e quella sportiva possano fare il loro lavoro, aggiungendo: "Questo caso non è una barzelletta, perché al di là di tutto c'è in gioco l'uguaglianza delle squadre che si affrontano in una competizione. Tutte le squadre che disputano le coppe dell'Uefa firmano una clausola compromissoria con cui accettano le regole, tra le quali quella di accettare le decisioni del Tribunale di arbitrato sportivo (Tas) in caso di disputa. L'Europa League ha delle regole che sono pubbliche. Il Tas è tra queste regole. Qualcuno potrebbe mai giocare in Europa League senza seguire le regole?". Dopo di lui è stato ascoltato il segretario generale dell'Uefa Gianni Infantino; anch'egli, all'uscita, non ha rilasciato commenti: il portavoce ha dichiarato che anche Infantino ha risposto a tutte le domande. A chiusura della sua giornata di lavoro il procuratore generale Eric Cottier ha ascoltato il presidente del Sion, Christian Constantin.
Intanto la Commissione Disciplinare della Swiss Football League ha squalificato per cinque giornate i sei giocatori acquistati dal Sion nella sessione estiva di mercato (Stefan Glarner, Pascal Feinduono, José Julio Gomes Goncalves, Gabriel Garcia de la Torre, Billy Ketkeophomphone e Mario Mutsch): motivo della sospensione l'essersi rivolti ad un Tribunale civile in merito al rifiuto del tesseramento violando lo statuto della SFL. Marco Degennaro, direttore sportivo del Sion, ha già annunciato che il club farà  ricorso contro questa decisione.

Contrattura per Vidal: in forse per sabato - In forse per sabato sera contro il Genoa la presenza di Arturo Vidal: si è appreso che lunedì il centrocampista, dopo un contrasto di gioco, aveva lasciato l'allenamento anzitempo; ieri è stato sottoposto ad un ecografia dal dottor Ganzit presso l'Istituto di Medicina dello Sport di Torino, accertamento che ha escluso l'esistenza di lesioni muscolari, ma ha evidenziato una contrattura a livello dei muscoli adduttori della coscia. Le sue condizioni verranno monitorate giorno per giorno.

Blanc: 'Scelgo l'eleganza', con 12,6 milioni in tasca - Blanc incassa e se ne va. Incassa non solo le parole di Andrea Agnelli, esplicite e avvelenate, quando ha parlato di "quattro anni di incapacità di rinnovamento della parte sportiva della Società, che ha ingolfato il motore" e quando, incalzato dagli azionisti, ha svelato quanto l'uomo di Chambéry ha intascato per ingolfare il motore: "Tra retribuzione fissa e variabile, ha percepito dal 2006 12,6 milioni...". Incassa anche di fatto un bell'assegno da 3 milioni di euro che, stando al fascicolo di bilancio del club di corso Galfer, rappresentano i compensi 'dovutigli' per l'esercizio 2010-11 (1,75 milioni di euro tra bonus e incentivi più 1,26 milioni di euro ricevuti a vario titolo tra emolumenti per la carica, retribuzione da lavoro dipendente e benefici non monetari). Quei milioni di euro li ha sicuramente incassati senza batter ciglio e senza un 'merci', alle parole del presidente ha risposto con un sussiego non giustificato dai risultati, il metro utile a valutare l'operato di un dirigente: "Traete voi le vostre conclusioni, avete a disposizione tutti gli elementi per valutare. Io preferisco non fare commenti, io scelgo l'eleganza". Tanta eleganza vorrebbe che Monsieur Blanc, come gli è stato suggerito da un arguto azionista, prendesse quel suo mirabolante acquisto che ci è rimasto in magazzino, e pure recalcitrante, e se lo porti a Parigi rifondendo il danno procurato.

A Vinovo Del Piero l'ha presa così - Tutti quei tifosi bianconeri che, opportunamente stimolati da sondaggi che spuntavano come funghi, stavano, ad interrogarsi sul futuro di Del Piero, e tutti quegli addetti ai lavori che si aspettavano una replica, possibilmente polemica, di Alex, saranno rimasti delusi: per il capitano quella del day after è stata una normalissima giornata di lavoro, finalizzato a farsi trovare nelle migliori condizioni per sabato e contendersi così il posto con i più giovani colleghi. Bocca chiusa e lavorare, dunque, come è nell'indole di questo eterno ragazzo: anche perché mister Conte è un martello, lo dicono tutti, e non fa sconti a nessuno. E a guardare il gruppo allenarsi ieri c'erano anche Pavel Nedved e Fabio Paratici. Non c'erano invece i due 'freschi' infortunati: Giaccherini e Vidal. Antonio Conte ha fatto lavorare la squadra dividendola in due gruppi, che si sono alternati tra campo e palestra. Ciascuno dei due gruppi sul campo è stato impegnato in esercitazioni tattiche offensive col modulo 4-2-4, con le sagome a rappresentare i giocatori del Genoa (schierate sul 4-3-1-2), l'avversario di sabato sera. Particolare attenzione ha posto Conte al gioco delle ali, con il mister spesso visto a catechizzare Krasic, l'elemento che più difficoltà ha fatto sinora a recepirne gli ammaestramenti. Gli ultimi ad abbandonare il terreno di gioco sono stati i portieri, che hanno avuto un supplemento di lavoro col preparatore Filippi.

Gentile: la Libia può aspettare - Claudio Gentile in Libia ci è nato, a Tripoli, da genitori italiani; poi, quando aveva otto anni, le tumultuose vicende di quel paese costrinsero lui e la sua famiglia a tornare in Italia, ma a quella terra è rimasto affettivamente legato, come spesso accade ai luoghi in cui si è trascorsa l'infanzia. Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che Gentile aveva accettato di essere il ct della Libia (in Italia in realtà è stranamente 'disoccupato' da anni, nonostante le positive esperienze con la Nazionale Under 21, e fa l'opinionista). Ma, come ha spiegato lo stesso Claudio Gentile a Radio Manà Manà Sport 24, non è ancora ora: bisogna attendere la fine della rivoluzione in atto in terra libica e la cattura di Gheddafi: "Finché non verrà catturato ufficialmente Gheddafi non mi muoverò dall’Italia e non sarò ct della Libia. Sono stato intervistato dalla Rai per la questione politica in terra libica e ho detto che, per una questione affettiva, sarei andato in Africa ad allenare. Da lì in poi sono iniziati i contatti con la Federazione ma la condizione unica è quella che ho detto".

Ranking Fifa: l'Italia rimane sesta - Non cambia granché nel ranking Fifa in questo mese di ottobre: invariate le prime quattro posizioni, occupate rispettivamente da Spagna (1624 punti), Olanda (1425), Germania (1352) e Uruguay (1230), al quinto sale il Brasile (1144), che guadagna due posizioni; l'Italia (1135) rimane sesta, seguita dall'Inghilterra (1101). Entrano nelle prime dieci, guadagnando tre posizioni, la Grecia, ottava (1044) a pari punti con il Portogallo (sceso invece di tre gradini). Decime la Danimarca (1030), l'altra new entry, che guadagna ben sette posti, e l'Argentina. Esce dalle prime dieci, fermandosi alla posizione numero 12, la Croazia, che precede Russia (975) e Svezia (955), che fa un balzo di ben undici posti.



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