Conte: Il bene della Juve prima di tutto! Alta Corte in surplace.

News, 22 ottobre 2011.
Conte: la Juve viene prima di tutto, questo non dobbiamo mai dimenticarlo. L'Alta Corte tarda a comunicare la sua decisione: che evidentemente è travagliata. Buffon fuori dieci giorni e anche Vidal non è ancora pronto. Chiellini: Con questa Juve, la Juve di Conte, spero di tornare ai massimi livelli. Conte convoca ventun giocatori. Juventus Stadium: il sindaco Fassino ha emesso un'ordinanza in cui prescrive al club un'attività di monitoraggio continuativo ed adeguato. L'architetto Zavanella è stupito e perplesso in merito alla vicenda stadio, per la stima che ha degli ingegneri coinvolti. Caso Sion: la Fifa mette pressione sul Sion e sulla Swiss Football League: chiede il rispetto dello statuto Fifa e di rimettere la decisione al Tas; e alla SFL dà dieci giorni per revocare il tesseramento dei sei giocatori del club vallesano.


Conte: Il bene della Juve al di sopra di tutto e di tutti - Non poteva essere diversamente: la prima domanda rivolta ad Antonio Conte nell'intervista pre-Genoa non poteva che essere su Del Piero. E infatti la prima domanda è stata se non avesse il timore che, ad un eventuale gol di Del Piero, lo stadio venisse giù dagli applausi: "Mah... speriamo. Dico sempre che per me può anche segnare Buffon, l'importante è che segni qualcuno e ci faccia vincere la partita. Quindi ben venga il gol di chiunque, che serva però a farci vincere la partita. Questa è la cosa più importante, perché poi, al di là della soddisfazione personale, restano i punti da dare alla squadra e la vittoria penso sia sopra la gioia personale". Poi, focalizzandosi su Alex: "Ale sta bene, si è allenato bene tutta la settimana, come fa di solito, come sempre. Lo vedo molto sereno, molto carico, voglioso, quindi molta serenità da parte sua e da parte di tutto l'ambiente". E tuttavia: "Io devo pensare da allenatore, quindi l'allenatore deve pensare al discorso umano, deve pensare soprattutto al discorso tecnico e da parte mia non cambia assolutamente niente nel rapporto con Alessandro. Lui sa benissimo... abbiamo un rapporto molto sincero, molto diretto, io parlo spesso con lui. Ci ho anche parlato e gli ho ribadito che da parte mia non cambierà assolutamente niente. Con lui, io, ragionerò sempre da un punto di vista tecnico, quindi lui sa benissimo che il minutaggio che gli do, che può essere di zero minuti, di 5 minuti, di 25 minuti, di 50 minuti o di 95 minuti, dipende esclusivamente da quello che vedo sul campo, dalle sue condizioni, da quello che ci può dare, e sono contento che Del Piero mi entra gli ultimi 20-25 minuti e può essere determinante; significa che ho visto bene e che ho fatto la sostituzione giusta". Perché l'importante è, deve esserlo per tutti, solo la Juventus: "Io penso che ci sia un comune denominatore, che è la Juventus: questo non dobbiamo mai dimenticarlo. La Juventus è al di sopra di tutto e di tutti. Il bene della Juventus viene prima di qualsiasi interesse personale: interesse dell'allenatore, interesse della società, interesse del calciatore. La Juventus è un bene di tutti e noi dobbiamo lavorare in funzione di questo. Da questo punto di vista sono molto sereno perché non è che veniamo da annate strepitose e non ci possiamo permettere di fare azioni o scemenze particolari".

L'Alta Corte tarda - I quattro giudici dell'Alta Corte presso il Coni, Chieppa, Pardolesi, Lo Turco e De Roberto sulla radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini ancora non hanno preso una decisione: sono da giorni in camera di consiglio a discutere, ma evidentemente non riescono a giungere ad una soluzione condivisa: la questione è scivolosa e complessa e il 13 ottobre la discussione fu assai vivace. Si può immaginare, con la certezza di essere assai vicini alla verità, che uno dei punti nodali della disamina sia il problema dell'attualizzazione delle sentenze del 2006. Se il 13 ottobre la disputa tornò per l'ennesima volta sull'inesistente sequestro di Paparesta nello spogliatoio di Reggio Calabria, quanto giornalmente viene dissepolto (ultima riesumazione la telefonata Bergamo-Fazi) non fa che testimoniare quanto il teorema del 2006 fosse costruito assolutamente sul nulla. Incredibilmente sul nulla. Un nulla cui la Figc cerca di stare ancora tenacemente aggrappata.

Buffon fuori dieci giorni e anche Vidal non è pronto - La Juve che stasera affronta il Genoa dovrà fare a meno di Gigi Buffon e di Arturo Vidal. Così di loro racconta il sito ufficiale bianconero: "Il portiere non è a disposizione a seguito della contusione a livello dell'articolazione acromion-claveare della spalla sinistra riportata ieri in allenamento. La prognosi per il suo infortunio è di circa 10 giorni, periodo in cui il giocatore osserverà un programma di lavoro differenziato"; e "Il centrocampista cileno, pur intensificando progressivamente gli allenamenti, non ha pienamente recuperato dalla contrattura dei muscoli adduttori della coscia sinistra". Mentre per Vidal i tempi di recupero paiono brevi (potrebbe già essere arruolabile martedì contro la Fiorentina), più complicata la situazione di Buffon che salterà non solo la Fiorentina ma, assai probabilmente, anche l'Inter. Meno male che Storari c'è.

Chiellini: E' proprio la Juve di Conte - Giorgio Chiellini, in un'intervista a Sky, non ha dubbi: Antonio Conte ha impresso già, in pochi mesi, il suo marchio su questa Juve, che in fondo, da Ranieri in poi, aveva vivacchiato in modo anonimo, scialbo, incolore: "C'è tanto del mister, come uomo juventino e come idolo dei tifosi - ha detto - Perché Conte è stato una bandiera per questa squadra, è stato un capitano e ha vinto tutto''. E' anche il suo sogno? ''Devo essere sincero. In un'altra vita mi piacerebbe girare, andare all'estero, conoscere culture calcistiche e di vita diverse dalle nostre. Provare altri campionati per confrontarmi. Ma penso che in questa vita sia difficile''. E allora, visto che siamo in questa vita: ''Ho avuto la fortuna di arrivare alla Juve giovane e di rimanerci per tanti anni. La mia speranza, con tutto il cuore, è di tornare ai massimi livelli con questa squadra e di rimanere qui. Poi, purtroppo, una delle cose brutte del calciatore è che ogni sei mesi, ogni volta che riapre il mercato, hai un punto interrogativo sulla testa che può dipendere da mille variabili''.

I convocati sono ventuno - Dopo la seduta di rifinitura, alla quale erano presenti, per un saluto alla squadra e allo staff tecnico, anche il presidente Andrea Agnelli e Beppe Marotta, Antonio Conte ha diramato l'elenco dei convocati. Fuori, per cause di forza maggiore, Buffon, Giaccherini e Vidal, il mister ha convocato ventun giocatori: Motta, Chiellini, Pazienza, Pepe, Marchisio, Del Piero, De Ceglie, Manninger, Vucinic, Barzagli, Elia, Quagliarella, Bonucci, Pirlo, Lichtsteiner, Krasic, Estigarribia, Storari, Branescu, Matri, Marrone.

Juventus Stadium: la Juve dovrà monitorare - Facendo seguito agli incontri di giovedì con il Prefetto Di Pace e Andrea Agnelli, il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha emesso un'ordinanza contingibile e urgente con la quel prescrive al club bianconero un'attività di "monitoraggio continuativo e adeguato", dandone periodicamente informazione all'Amministrazione comunale fino alla conclusione dell'indagine della Magistratura. Alla Juventus viene inoltre prescritto di adottare tutte le misure di sicurezza utili e necessarie nelle giornate di svolgimento delle partite o comunque di utilizzo dell'impianto e di fornire tutta la documentazione integrativa attestante l'effettiva realizzazione allo stadio di tutte le opere prescritte in sede di collaudo e la certificazione della loro idoneità. Tra una trentina di giorni dovrebbero arrivare anche le prime indicazioni dalla Procura di Torino.

Zavanella: Sono stranito - L'architetto Gino Zavanella, progettista dello Juventus Stadium, ha manifestato a 'Radio Sportiva' il suo stupore e anche il suo rammarico per le inattese vicissitudine legate, secondo le 'ipotesi' della Procura di Torino alla 'teorica' mancanza di sicurezza dello Juventus Stadium: "Ieri (giovedì, ndr) ho ricevuto una telefonata che mi ha informato della vicenda. Sono perplesso, stranito e convinto che i tecnici che hanno lavorato hanno operato al meglio. Conosco personalmente gli ingegneri come persone capaci, non credo possano aver commesso qualcosa di irregolare. Mi dispiace che questa vicenda riguardi un progetto a me molto caro. Si tratta di problemi strutturali che però spero si risolvano molto presto. E´ rassicurante che ci sia l'agibilità e che si continui a giocare. Lo stadio è eccellente, soprattutto rispetto ad altri impianti decisamente obsoleti".

La Fifa irrompe nel caso Sion - E Blatter corre in aiuto di Platini. Il numero uno dell'Uefa è alle prese con il caso Sion e con l'insistenza del suo tignoso presidente, l'indomito Christian Constantin e allora ecco che a dar man forte alla Federazione Europea arriva la Fifa, che sferra un calcione negli stinchi del Sion, che ora sembra accerchiato: l'Uefa cerca di parare tutti i colpi che arrivano dalla giustizia ordinaria, la Swiss Football League ha inflitto cinque giornate di squalifica agli acquisti estivi del club vallesano e ora il Comitato Esecutivo della Fifa ha adottato una risoluzione in difesa degli statuti che governano il calcio, sostanzialmente, ma anche esplicitamente, fatta apposta per richiamare all'ordine il Sion: i membri aderenti alla Fifa, giocatori e club, devono rispettare l'art. 64 dello Statuto Fifa, che vieta il ricorso alla giustizia ordinaria, impegnandosi a riconoscere il Tas come organo deputato a risolvere le controversie.
Ma per rendere più efficace la sua azione la Fifa mette pressione anche alla Swiss Football League, cui è stato imposto un limite di dieci giorni lavorativi per "revocare il tesseramento dei sei giocatori del Sion" al centro della polemica tra la Società vallesana e gli organismi internazionali del calcio, in quanto acquistati in un periodo di mercato nel quale il Sion non aveva diritto ad ingaggiare nuovi giocatori. Nel caso non ottemperasse, il Comitato di urgenza della Fifa "deciderà del seguito da dare", ha dichiarato Jérôme Valcke, segretario generale della federazione internazionale: il che vorrebbe dire che è a rischio sanzioni che potrebbero arrivare all'esclusione delle squadre elvetiche e della Nazionale da tutte le competizioni internazionali.



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