Striscione contro Borriello: brutto e fuori luogo! Ancora un favore arbitrale al Milan.

News, 9 gennaio 2012.


 

Frattura completa dell'arco zigomatico di destra per Fabio Quagliarella: sarà operato probabilmente già oggi. Deprecabile striscione contro Borriello sugli spalti di Lecce: ovvero come farsi male da soli. Ma Lei pensa che io dormo? Ieri abbiamo avuto l'ulteriore riprova che non dormono affatto. Conte ribadisce che i suoi attaccanti sono solo cinque e, per stavolta, si accontenta dei tre punti; ma ribadisce: 'Bisogna far meglio'. Cosmi: Il goal della Juve è stato agevolato da un raccattapalle; e giocavamo in casa... Le impressioni sulla gara di Marchisio, Barzagli e Lichtsteiner.

 

Quagliarella: Frattura dello zigomo, sarà operato oggi - "Fabio Quagliarella, accompagnato dal medico sociale dottor Luca Stefanini presso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce, ha appena effettuato una TAC cranica che ha evidenziato una frattura completa dell'arco zigomatico di destra. Il giocatore rientrerà con la squadra e a Torino‎ dove verrà ricoverato presso la Clinica Fornaca, verrà visitato dal dottor Libero Tubino e, probabilmente, domani verrà sottoposto ad intervento di riduzione della frattura". Questo il comunicato pubblicato sul sito ufficiale della Juventus, che riferisce sugli esiti del serio infortunio toccato a Fabio Quagliarella, dopo soli 20 minuti di gara, a seguito di una gomitata di Esposito. A Fabio i migliori auguri di ristabilirsi presto. E un consiglio: l'anno prossimo salti la prima dopo la sosta, meglio la tribuna che la clinica Fornaca. Anche Conte nel dopogara concorda: "Mi dispiace per Fabio, la scelta di schierarlo era anche di esorcizzare dopo un anno il brutto infortunio che gli era capitato, significa che l'anno prossimo ci mettiamo l'animo in pace sia io che lui, la prima dopo la ripresa comunque non la dovrà giocare".

Lo striscione sbagliato - "Borriello mercenario senza onore e dignità", questo lo striscione (non l'unico invero, ma il più eclatante) contro Borriello comparso ieri sugli spalti dello stadio 'Via del Mare' di Lecce. Nonostante le smentite dello stesso Borriello, del suo agente e di Marotta abbiano da giorni fatto chiarezza sulla questione: ad abundantiam l'ha fatto Conte nell'immediato sia nel dopo gara a Sky: "Lui è un giocatore della Juve a tutti gli effetti e ha già spiegato i motivi di quello che non è stato un rifiuto. I tifosi credo possono capire anche perché solo un pazzo può rifiutare questa maglia...", sia in conferenza stampa: "Borriello io penso che abbia spiegato già benissimo la situazione. Borriello non ha mai rifiutato la Juventus. Io penso che solo un pazzo scatenato possa rifiutare una grande squadra come la Juventus, Borriello non lo è. E' capitata una situazione di mercato in cui la Roma garantiva il riscatto, perché aveva i soldi, la Juve in quel momento soldi non ne aveva e non garantiva niente al giocatore e alla società. Quindi per scelta societaria, in quel momento, del Milan, le cose sono andate diversamente". Dunque, Borriello è un giocatore della Juve e la cosa più utile da farsi ora sarebbe quella di favorire la sua serenità, perché possa rendere al meglio per i colori bianconeri. Poi la palla passa a lui: toccherà a Marco dimostrare sul campo di avere classe e voglia tali da essere degno della maglia bianconera. Anche perché, come detto da Conte nella conferenza pre-gara, il posto dovrà conquistarselo, settimanalmente, alla pari con gli altri quattro attaccanti. Noi ci auguriamo e ci aspettiamo che, da serio professionista, possa dare una grossa mano alla Juve, a cominciare da subito, visto il problema accusato da Quagliarella. Solo dopo, semmai, in caso di flop, si potrà criticarlo. E, visto che è in prestito, tornerebbe donde è arrivato. Ma queste critiche preventive sanno tanto di autolesionismo e di pregiudizio. Parola al campo, dunque, come sempre.
Ben altri striscioni ci sarebbe piaciuto vedere dal 2006 ad oggi, contro la Grande Farsa e i suoi protagonisti. Oggi, per Borriello avremmo preferito vedere un 'Benvenuto, Marco' o 'In bocca al lupo, Borriello'. Oppure, come hanno fatto i tifosi di Riyadh, meglio stare sul classico, tanti cartoncini con la scritta '29'. Per non dimenticare e non far dimenticare.

Ma Lei pensa che io dormo? - Ennesima, ma temiamo non ultima, puntata della saga dedicata all'insonnia rossonera. Ieri, in Atalanta-Milan, è arrivato l'ennesimo (perché la serie è lunga...) favore al Milan, un presunto rigore su Pato (in realtà, se fallo era, sarebbe stato del milanista) che ha consentito di sbloccare il risultato (mica come quello, tanto reclamizzato e non altrettanto fasullo su Giaccherini contro il Cesena): fanno cinque rigori nelle ultime sei partite. Ma chi ha dato questo penalty? Sorpresa, lo stesso Rizzoli che contro l'Inter non concesse la massima punizione per l'atterramento di Marchisio da parte di Castellazzi. E' proprio la legge del 'ma Lei pensa che io dormo?'. Non dormono. Incredibile poi la difesa del rigore fatta da Allegri sulle varie emittenti, e con maggior veemenza sull'emittente amica, anzi, più che amica, parente stretta, checché ne pensi Auricchio (ma questa è un'altra storia), sulla quale il tecnico rossonero contesta apertamente e con parole non proprio garbate l'ex arbitro Paparesta che lo pone davanti alla realtà. Ma il suo sfogo, pur se molto interessato, non passerà alla storia, come invece accade alle parole pronunciate da Antonio Conte dopo la gara iniziale, Juventus-Parma, vinta largamente (4-1), ma segnata da alcune interpretazioni arbitrali che non erano piaciute al mister bianconero, che aveva paventato l'ipotesi che qualche arbitro potesse ergersi a paladino di giustizia quando fosse venuto ad arbitrare la Juve. Parole che vengono spesso riprese come fuori luogo, ma che trovano puntuale riscontro sul campo con impressionante regolarità: un rigore solare su Vucinic è stato ieri bellamente ignorato da Bergonzi, così bravo a vedere rigori-fantasma nel Napoli-Juve dell'ottobre 2007.

Conte: Dovevamo chiuderla prima - La partita non è stata bella, è stata forse la più brutta Juve della stagione, ma Conte, almeno per stavolta, sembra accontentarsi dei tre punti, che sono importantissimi, per carità... "Siamo soddisfatti del risultato - dice ai microfoni di Sky - ma dovevamo chiudere prima la gara per evitare inutili sofferenze, si può e deve far meglio come prestazione comunque. Sono soddisfatto per la voglia dei ragazzi di prendere i 3 punti nonostante li abbiamo tenuti in gara fino alla fine. Il Lecce lo temevo per via della loro bravura sui calci piazzati e per la velocità dei loro avanti come Muriel, Di Michele e Cuadrado, oggi ci hanno messo in difficoltà". Di mercato non vuol parlare, perché non è produttivo, anzi crea problemi a chi poi il mercato effettivamente lo deve fare, ma la cosa importante è che tra lui e la società c'è sintonia e confronto costante: "Non è semplice e produttivo parlare di mercato in tv, così si fanno lievitare i prezzi. Sicuramente Pizarro è un ottimo giocatore, io e la società abbiamo la stessa linea di idee ma non voglio parlarne ora. Io non chiedo giocatori ma alla Juve non arrivano giocatori senza che io sia interpellato. Sappiamo della difficoltà economica generale e non abbiamo margini di spesa, Borriello è arrivato in prestito con diritto di riscatto e non ci sono obblighi, se farà bene come mi auguro lo prenderemo a titolo definitivo. I tempi son cambiati e dobbiamo adeguarci. Questo ovviamente non cambia il mio credo, ovvero di schierare chi da il massimo e sta bene come stanno facendo questi ragazzi da inizio stagione". E sugli attaccanti, anche in chiave-mercato, è super esplicito; non sono otto, i suoi attaccanti, sono solo cinque, perché Amauri, Toni e Iaquinta non rientrano nei suoi piani: "Noi abbiamo fatto scelte precise, con Borriello siamo a cinque attaccanti con Quagliarella, Del Piero, Vucinic e Matri, gli altri non fanno parte di un discorso futuro. Qualcuno è stato coinvolto, altri no ma le scelte sono queste".

Cosmi: Tutta colpa di un raccattapalle - Cosmi sognava di fare uno sgambetto alla Juve, ma il suo Lecce ha perso e lui non l'ha presa bene: la sconfitta per 1-0 con una Juve apparsa un po' sottotono rispetto a quanto mostrato sin qui lo lascia scontento: "Purtroppo per quel che mi riguarda non posso vivere di soddisfazioni e complimenti, dovevamo far punti e c'è rammarico perché oggi potevamo approfittare di una Juve non sui livelli di tutta questa stagione. La fortuna non ci ha dato una mano, l'infortunio di Strasser ci ha cambiato le carte in tavola dato che lui ha tanto dinamismo mentre Olivera ha altre caratteristiche. Oggi meritavamo il pari, certamente la sosta ha un po' frenato la Juve per richiami di preparazione". Il goal è nato da una rimessa laterale di Chiellini che, grazie anche ad una retroguardia leccese distratta, favoriva l'inserimento di Vucinic il quale, giunto al limite dell'area scoccava un destro che il portiere Benassi respingeva malamente lasciandola praticamente lì, a disposizione di Matri che, piazzato sotto porta, realizzava di testa il pareggio. Per Cosmi di chi è la colpa? Di un raccattapalle... "Il gol? Noi siamo stati impreparati ma abbiamo pure trovato un raccattapalle che ha dato velocemente palla a Chiellini, insomma sapevo di giocare praticamente fuori casa ma non fino a quel punto....".

Voci dallo spogliatoio - I giocatori bianconeri sono consapevoli di aver giocato una gara non all'altezza delle precedenti (anche di quelle non vinte) ma per il momento, come il loro mister, si tengono stretta la vittoria conquistata con fatica.
Ha detto Marchisio su Sky: "Nella ripresa non abbiamo chiuso la partita sbagliando tanto alla fine, non approfittando della loro difesa alta. Era importante comunque ricominciare bene con 3 punti e vincere su un campo non semplice come questo. Sappiamo che dobbiamo sempre migliorare, ce l'ha detto il mister nell'intervallo che pure nel primo tempo potevamo fare di più. Ora avremo una settimana intera per preparare le prossime due partite che reputo le più importanti dell'anno dato che ci possono proiettare in altissima quota".
Barzagli (a Mediaset Premium): "Grande solidità difensiva? Stiamo facendo bene tutti, anche perché abbiamo un grande centrocampo e un grande attacco. Oggi è stato importante non subire gol, anche perché prima o poi noi almeno uno lo facciamo. Ci aiutiamo a vicenda e perciò rischiamo poco: il nostro è un vero gioco di squadra. Adesso diventa sempre più difficile: tutti vorranno toglierci l’imbattibilità. Il campionato è ancora aperto, ma noi guardiamo poco gli altri e lavoriamo molto".
Lichtsteiner (a Juventus Channel): "Sapevamo che avremmo avuto delle difficoltà per la loro aggressività. Abbiamo fatto gol alla prima occasione, poi la difesa ha tenuto e anche questo è un dato positivo. In una partita così, il Lecce non aveva nulla da perdere, noi abbiamo fatto solo il nostro dovere. È importante vincere anche quando non si gioca bene".


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