Marotta: Le opportunità di mercato sono poche. Conte: I nostri tifosi sono straordinari.

News, 16 gennaio 2012.


Marotta: Le opportunità di mercato non sono tante e vanno coniugate con gli equilibri di bilancio. Conte/1: Ci saranno altre domeniche di sofferenza. Conte/2: Il tifoso juventino è speciale; c'è delusione per non essere riusciti a dargli la soddisfazione dei tre punti. Le impressioni dopo-gara di Vucinic e Barzagli. La sconfitta della Fiorentina scatena la contestazione e obbliga i viola a tornare sul mercato. Galliani: Se avessimo vinto avremmo ipotecato il campionato. Rossoneri irritati per il tenore degli striscioni degli ultras nerazzurri contro Gattuso.
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Marotta: Le opportunità di mercato non sono molte - Con Marotta l'argomento non poteva essere che il mercato e l'ad bianconero sembra gettare un po' di acqua sul fuoco sulle speranze dei tifosi che si rendono conto di come la squadra necessiti di alcuni interventi mirati per poter davvero rimanere nelle posizioni di vertice sino alla fine: "Noi oggi siamo qui a vivere questa finestra di mercato di gennaio cercando come sempre, sono risposte un po' retoriche ma doverose, di incrementare il livello qualitativo laddove c'è la possibilità di farlo che significa, in sostanza, coniugare quelli che sono gli equilibri di bilancio e le opportunità. Le opportunità vere e sincere non ce ne sono tante, perché magari si individuano dei giocatori che motivi differenti non possono essere trattati e che giustamente le società non intendono trattare: quindi vedremo in questi rimanenti giorni cosa si potrà fare". E poi affronta il nodo degli esuberi, pesanti e recalcitranti: "Cosa diversa è la valutazione di questi giocatori che sono in esubero e quindi sono oggetto di destinazione altrove. Stiamo trattando, ma bisogna sempre rispettare quelli che sono i contratti vigenti e quindi anche qua anche l'aspetto economico è condizionante nell'eventuale esodo".

Conte: Dovremo soffrire - Conte è senza dubbio rammaricato per il pareggio, però realisticamente ricorda - ai microfoni di Sky - che ci può anche stare: "Siamo alla diciottesima gara di imbattibilità, ci sta un pari di questo tipo. Io non voglio buttare fumo negli occhi alla gente, ci saranno altre domeniche di sofferenza e dovremo continuare a lavorare per mantenere questi ritmi esorbitanti pur non dimenticando da dove siamo partiti". Ammette il difetto già più volte riscontrato: "La gara si era messa subito bene, abbiamo segnato e potevamo raddoppiare giocando bene. Però lo ripeto per l'ennesima volta, manchiamo di freddezza e cinismo e pronti via è arrivato il gol di Cossu che ci ha gelato e confuso le idee". E ammette anche l'evidente calo rispetto alla Juve pre-sosta natalizia: "Rispetto a Lecce siamo stati più corti, certo alcuni automatismi vanno ritrovati. Siamo in ripresa sotto questo aspetto ma questo è vero, non siamo ai livelli di prima della sosta". Su Mediaset Premium sottolinea come il suo rammarico sia per il risultato, non per l'impegno dei suoi ragazzi: "I ragazzi ci hanno messo tanta grinta, non posso rimproverar loro nulla. Ma la gara di oggi conferma che non esistono match facili in serie A. Dobbiamo ritrovare certi automatismi, serve maggiore cinismo nell'area di rigore avversaria”. Gli viene chiesto del rigore negato per il fallo di Pisano su Matri (addirittura ammonito per simulazione...): “Sono episodi difficili da valutare durante il match. Andiamo avanti, ricordando che abbiamo avuto un solo rigore in 18 gare”. Già, e poi qualcuno criticò Conte quando dopo Juve-Parma ebbe a dire: "Vorrei che nessuno si ergesse a paladino di giustizia" arbitrando la Juve. Ma, dopo un girone di andata in cui si è sorvolato su episodi come i falli su Marchisio a San Siro contro l'Inter e e su Vucinic a Lecce domenica scorsa, verrebbe da dire che il mister l'aria l'aveva annusata bene.

Conte: grazie al pubblico, peccato non averlo fatto gioire - Antonio Conte aveva chiesto la bolgia, ed è stato accontentato, applausi a Borriello inclusi: "Non avevo dubbi - dice a Juventus Channel - perché il tifoso juventino è unico, è speciale, è straordinario, e anche oggi ne ha dato dimostrazione trascinandoci dal 1' al 95'. C'è delusione da parte mia anche per questo, per non essere riusciti insieme ai ragazzi a dargli la gioia e la soddisfazione dei tre punti". Una lode per De Ceglie, sinora rimasto un po' in disparte: "Ma non avevo dubbi perché De Ceglie per me rappresenta una certezza, ha fatto un'ottima partita". Ammette la sua delusione per la mancata vittoria e, forse un po' di rilassamento psicologico.
Intrise di realismo sono poi le risposte fornite da Conte in conferenza stampa dopo gara; a chi gli chiedeva se non rilevasse nella squadra un calo fisico e un rilassamento mentale, ha messo le cose un chiaro su cosa deve fare 'questa' Juve per ben figurare fino in fondo: "Per mantenere questi livelli dobbiamo dare tutti il 120%, non il 100%, altrimenti per noi è difficile rimanere a livelli alti". Aver mantenuto l'imbattibilità (che, diciamolo, in verità sembra diventare quasi un 'peso') è già un buon punto di partenza: "Siamo in un processo di crescita che ci vede comunque entrare nella storia, perché mi dicono che non so da quanti anni la Juventus non restava imbattuta così a lungo. Allora qualcosa abbiamo iniziato a scrivere, anche se preferisco sempre e comunque alzare qualcosa. Questi sono dati che sicuramente riempiono d'orgoglio e di soddisfazione, fanno capire quello che stiamo facendo quest'anno, nella difficoltà". E ribadisce che ogni partita sarà una battaglia, come questa: "Non dimentichiamo, e noi non ce lo dimentichiamo, che ogni partita rappresenta e rappresenterà una battaglia da qui fino alla fine".

Dallo spogliatoio: Vucinic e Barzagli - Anche a Vucinic e Barzagli, due che la pagnotta se la son guadagnata anche ieri, sono delusi dal risultato maturato contro il Cagliari.
Mirko Vucinic (a Sky Sport): "Purtroppo abbiamo pareggiato una partita che avevamo in pugno. Abbiamo creato più del Cagliari, ma il loro portiere è stato molto bravo. Ci è mancato un po' di cinismo, o fortuna che dir si voglia. Avrei preferito non segnare e che la Juventus vincesse questa gara, ma ormai è andata così. Il pareggio brucia parecchio".
Un po' più positivo Andrea Barzagli (a Rai Sport): "Sarebbe stato importante vincere, anche se questo risultato non ci preoccupa. È normale che a questo punto del campionato ogni squadra ci possa studiare, e che venga a giocare contro di noi preparata apposta in tal senso; dal canto nostro cerchiamo comunque di mantenere una mentalità volta a guardare sempre alla ricerca della vittoria".

Contestazione a Firenze e riflessi sul mercato - La sconfitta interna col Lecce ha fatto esplodere la contestazione dei tifosi viola nei confronti della dirigenza: Congigni e Corvino hanno dovuto lasciare gli spalti sotto scorta e più tardi hanno preteso e ottenuto un colloquio col presidente esecutivo Congigni. L'allenatore, Delio Rossi, si prende le sue responsabilità ma avverte: "Sarà un campionato di lacrime e sangue". Nel post-partita Andrea Della Valle promette di intervenire sul mercato, cum gran salis, però: "Ci sono tante trattative in corso, non dobbiamo avere fretta anche se oggi c'è stata una doccia fredda. La fretta, sul mercato, porta solo a sbagliare, come è successo in passato a gennaio. Siamo coscienti della situazione, con tre punti eravamo in zona Europa, ma sono convinto che con la giusta determinazione faremo un campionato dignitoso. Ora rimbocchiamoci le maniche, prendiamo atto degli errori: il mercato ci dà ancora due settimane, ci sono tante cose che stiamo facendo". Nel mirino dei viola ci sono Amauri per l'attacco e, per il centrocampo, tenendo conto anche della necessità di Rimpiazzare Montolivo sicuro partente a giugno a parametro zero, probabilmente verso la Milano rossonera, la Fiorentina sta sondando il Cesena per Candreva e Parolo e la Samp per Palombo. In questa situazione sembra davvero difficile che Corvino voglia lasciar partire Valon Behrami, che neggli ultimi giorni è un po' diventato un oggetto del desiderio della Juventus. E' vero che Andrea Della Valle ha detto: "Chi non crede nel nostro progetto se ne deve andare, vogliamo completare la rosa", ma il riferimento evidente era diretto a Montolivo e Cerci, protagonisti di recenti polemiche.

Galliani: Se avessimo vinto avremmo ipotecato il campionato - La sconfitta nel derby non ha affatto turbato Galliani che così ha commentato la situazione a Milan Channel: "Abbiamo fatto una grande partita e avuto più occasioni da gol: l'ha fatto l'Inter. Non baratterei questa vittoria con i cinque punti di vantaggio, da solo un punto dalla vetta. Si è accorciata la classifica: in pochi punti ci sono diverse squadre. Quando abbiamo preso gol eravamo nella nostra condizione migliore. Le partite si vincono e perdono per episodi. Siamo sempre molto condizionati dai risultati, noi però abbiamo avuto più palle gol. Sconfitte con le grandi? Conta solo la classifica: alla storia passa la classifica finale. Dopo 20 partite questa recita che siamo davanti all'Inter. Se avessimo vinto avremmo ipotecato il campionato, avevamo un match-ball anche grazie agli stop delle altre. I giocatori si sono già ripresi. I punti sono tutti importanti, anche contro le piccole". Ipotecare il campionato solo avendo due punti di vantaggio sulla seconda a venti gare dalla fine del campionato sembra davvero un po' eccessivo; ma anche così il Milan saprà riprendersi, grazie al motto di Galliani: "Ma Lei pensa che io dormo?"

Striscioni contro - Gennaro Gattuso (particolarmente inviso ai tifosi dell'Inter dopo i cori che il centrocampista aveva intonato, insieme alla curva rossonera nel campionato scorso) è stato ieri sera uno dei bersagli preferiti del tifo organizzato della curva nord di San Siro, di fede nerazzurra, con alcuni striscioni che irridevano i suoi recenti guai fisici all'occhio: "Gattuso furia cieca", "E' morta Cita: Gattuso su con la vita", "Gattuso fa balla' l'oeucc". Ma la scritta che più ha fatto infuriare i tifosi del Milan univa, in un solo sfottò, Gattuso e Cassano, sempre alludendo ai loro rispettivi recenti problemi di salute: "Gattuso-Cassano. Occhio non vede... cuore non duole". Stile Inter.



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