Calciopoli è finita, assicura Petrucci. Tra Agnelli e Galliani torna il sereno.

News, 2 marzo 2012.


Petrucci: Calciopoli è finita, gli arbitri sbagliano come tutte le altre componenti di questo sport. Sono ritornati nella normale dialettica i rapporti tra Andrea Agnelli e Adriano Galliani, in nome della governance della Lega di serie A. A Vinovo Conte ritrova tutto il suo gruppo. Sarà Gervasoni a dirigere Juventus-Chievo. Marchisio: Il Milan è più forte ma noi, con la forza del gruppo e con la grande crescita che abbiamo avuto, possiamo fare qualcosa d'importante. Gasperini: All'Inter è stato il trionfo degli alibi: la falsa partenza, i moduli, i giocatori vecchi.


Petrucci: Calciopoli è finita - Ormai è prassi consolidata: ad ogni errore arbitrale, soprattutto se nei paraggi si aggira la Juve, soprattutto se la Juve veleggia nelle zone nobili della classifica, ricompare il fantasma di Calciopoli, che naturalmente tutti si affannano a scacciare; adesso si tratta di errori umani, di episodi, perché la Cupola non c'è più. E si è affrettato a ribadirlo ieri il numero uno del Coni, Gianni Petrucci, quando qualcuno gli ha fatto balenare, in riferimento alle vicende di Milan-Juve, una possibile connessione con Calciopoli: "No no, Calciopoli è finita. Gli arbitri sbagliano come sbagliano tutte le altre componenti di questo sport, Calciopoli non c'entra niente". Rimane oscuro perché questa dimensione umana, carica di tutta l'umana fallibilità, non sia stata riconosciuta a quei malcapitati direttori di gara piombati nel baratro di Calciopoli e che ancora stanno dibattendosi nei tribunali tra un'ammonizione mirata e una patente di Biscardi. La realtà è che Calciopoli, così come ce l'hanno raccontata, non è mai esistita e che invece ciò che è ben lungi dal finire è la coda di Farsopoli: una fine ci sarà solo quando sarà stata ristabilita la giustizia e saranno stati risarciti i danni.

Normalizzati i rapporti Agnelli e Galliani
- E' stata notizia circolata ieri abbondantemente sui media e vi ha fatto cenno pure Petrucci: "Galliani e Agnelli si sono riparlati. Si tratta di due persone intelligenti, sia Galliani che Andrea Agnelli, ma questo ha fatto sempre parte delle frizioni durante un campionato, non bisogna mai esagerare, per cui siccome sono due bravi e grandi dirigenti hanno già trovato l'intesa. E poi ci saranno sempre le discussioni che fanno parte del calcio, l'importante è rispettare l'etica e i principi morali. Ma sono due persone che io stimo e apprezzo entrambi per cui presumo che tutto sia ormai alle spalle".
Al di là di tutti i bei discorsi sull'etica, che assieme alla serenità è una delle paroline magiche di Petrucci, una chiave che dovrebbe aprire tutte le porte, più che il fair play a riavvicinare due dirigenti non può esser stata che la ragion di stato, e del business, perché oggi è giorno di assemblea, un'assemblea che si preannuncia abbastanza calda col il fronte anti-Beretta capeggiato dall'Inter, e composto da almeno otto club (Bologna, Cagliari, Cesena, Lecce, Novara, Palermo e Siena e, appunto, Inter), che chiede che il dimissionario presidente lasci all'istante la poltrona (col rischio peraltro di un commissariamento), mentre Juve e Milan propendono per continuare con Beretta. Rimanere politicamente uniti per coagulare il necessario consenso in questa votazione è dunque indispensabile per la governance della Lega, così come la vorrebbero in corso Galfer e in via Turati.

I nazionali sono rientrati a Vinovo - I dieci nazionali sono rientrati a Vinovo, anche se, come da prassi, non hanno lavorato col gruppo, ma hanno svolto lavoro defaticante. Il resto del gruppo invece, rinforzato da alcuni elementi della 'Primavera' ha provato la tattica anti-Chievo; stando al sito ufficiale, visto che l'allenamento, come al solito, era blindato, Antonio Conte ha insistito sul 3-5-2. Oggi conferenza stampa di Conte e allenamento pomeridiano col gruppo finalmente al completo.

Juventus-Chievo: arbitra Gervasoni - Sarà Carlo Gervasoni a dirigere Juventus-Chievo, valida per la settima giornata di ritorno, in programma allo Juventus Stadium nell'anticipo serale di domani, sabato 3 marzo, alle ore 20.45; Gervasoni sarà coadiuvato dagli assistenti Viazzi e Liberti e dal quarto uomo Brighi. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 4 marzo alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Palermo-Milan (anticipo di domani, sabato 3 marzo, alle ore 18): Orsato (Manganelli; Padovan); Parma-Napoli (domenica alle ore 12.30): Valeri (Giordano-Ghiandai; Banti); Bologna-Novara: Tommasi (Giallatini-Vuoto; Irrati); Fiorentina-Cesena: Guida (Musolino-Maggiani; Giancola); Lecce-Genoa: Russo (Petrella-De Luca; Peruzzo); Roma-Lazio: Bergonzi (Niccolai-Copelli; Rocchi); Siena-Cagliari: Doveri (Tonolini-Barbirati; Baratta); Udinese-Atalanta: Giannoccaro (Preti-Segna; Ciampi); Inter-Catania (domenica ore 20.45): Celi (Nicoletti-Alessandroni; Tozzi).

Marchisio: Loro sono più forti, ma il nostro gruppo può fare grandi cose - Ormai definitivamente alle spalle la chiacchierata Milan-Juve, lo sguardo delle due contendenti si sposta sul campionato nel suo complesso. Per la Juve fa il punto Marchisio, che prende lo spunto proprio da quanto emerso dal big match per tracciare la strada: "E’ stata una partita molto dura, lo sapevamo. Come abbiamo sempre detto, loro sono sicuramente i favoriti e, secondo noi, i più forti, lo hanno dimostrato anche sabato sera. Però, c’è anche da dire che c’è stata una Juventus che, pur essendo stata in difficoltà sin dall’inizio, non ha mai mollato e nel secondo tempo è riuscita a recuperare una partita e ad avere anche delle possibilità per vincerla. Questo da molta fiducia a noi stessi per le prossime partite perché, avendo una partita in meno e non sbagliando queste partite, possiamo lottare fino alla fine. Rispetto all’inizio dell’anno, il Milan è cresciuto tanto, non era partito bene, sappiamo che loro saranno sempre lì, pronti a sfruttare ogni nostro errore. Però, ha dato a noi fiducia che, comunque, pur essendo sulla carta forse inferiori al Milan, con la forza del gruppo e con la grande crescita che ha avuto dall’inizio dell’anno, si può veramente fare qualcosa d’importante, non solo in campionato, ma anche in Coppa Italia". E la cosa migliore è "quelle di pensare subito al futuro che per noi è sabato contro il Chievo". Perché è contro le piccole che sinora il Milan ha fatto la differenza.

Gasperini: All'Inter è il trionfo degli alibi - In un'intervista a Sky Sport 24 Gian Piero Gasperini ha rievocato la sua esperienza in nerazzurro finita presto e male, che gli ha lasciato dentro rabbia e delusione: "L'arrabbiatura esiste, soprattutto i primi giorni. Poi andando avanti più che altro dà fastidio sentire certe ipocrisie, certi commenti, come se quelle prime tre partite di una stagione potessero condizionare l'intera annata. Mi dà fastidio sentir dire che l'Inter ha avuto un avvio disastroso, ma sono state solo due partite. Ha fatto comodo per troppo tempo l'alibi della falsa partenza, della difesa a tre. Sui moduli si è parlato tanto e a sproposito, ora le cose si vedono diversamente. Un allenatore quando non va bene può essere esonerato, però all'Inter troppi alibi, è stato il trionfo degli alibi, addossati su di me. Sono arrivato all'Inter senza conoscere Branca e Moratti, quindi non ci sono arrivato per amicizia. Avevano creduto in me in base a quello che avevo fatto in carriera che era l'allenatore che poteva andar bene per loro, meritavo di essere sostenuto in modo diverso. E' caduto anche l'alibi dei giocatori vecchi. Guardate Pirlo, ha ritrovato motivazioni e voglia di allenarsi. Non credo che a 32 anni un giocatore non sia più in grado di giocare, si può essere ancora validi".
Niente di nuovo sotto il sole: gli alibi in casa nerazzurra sono un vero marchio di fabbrica. Basta pensare che per giustificare anni di sconfitte in casa nerazzurra stanno ancora appesi al contatto tra Iuliano e Ronaldo.


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