Livore Ranieri: Basta con Calciopoli, un brutto momento! Conte: All'attacco!

News, 25 marzo 2012.

 

I convocati: Barzagli sì, Giaccherini no, Conte: Pensiamo al presente, i tre punti. Ranieri: Calciopoli fu uno dei momenti peggiori del calcio italiano, mettiamolo da parte e non pensiamoci più. Conte: noi siamo nati per giocare all'attacco, per vincere, e dobbiamo continuare così, facendo però attenzione alle buche che possono farci cadere. La Juve alla caccia dei suoi stessi record. Per Chiellini e Pepe sarebbe la duecentesima presenza in serie A. Ibrahimovic si lamenta: Ci sono troppi infortuni, bisogna provvedere.


Ventidue i convocati di Conte: Giaccherini out - Per la partita di stasera contro l'Inter Antonio Conte ha convocato ventidue giocatori, praticamente tutta la rosa a sua disposizione tranne lo squalificato Lichtsteiner e l'influenzato dell'ultima ora Giaccherini.
Questo l'elenco dei convocati: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, Caceres, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Pepe, Marchisio, Elia, Padoin, Pirlo, Vidal, Krasic, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Vucinic, Quagliarella, Borriello, Matri.
Barzagli è pienamente recuperato dal guaio al polpaccio, come ha confermato Conte in conferenza stampa: "Barzagli sta bene, è a posto, è a disposizione e quindi farò le mie valutazioni se farlo giocare subito o meno". Qualora decidesse di farlo giocare, fermo restando che a destra il posto dello squalificato Lichsteiner sarà preso da Martin Caceres, Conte dovrebbe decidere se affiancargli Chiellini (con De Ceglie sulla sinistra), o Bonucci, con Chiellini sulla sinistra e la panchina per De Ceglie.
In attacco, accanto a Vucinic, Matri appare nettamente favorito su Borriello e Quagliarella.

Conte concentrato sul presente - Juve-Inter vale tre punti e Antonio Conte non vuole, in questo momento pensare al passato, ma rimanere concentrato sul presente: "Noi dobbiamo pensare al presente, il presente dice che per noi sono tre punti importanti, fondamentali per il prosieguo del campionato e ci aspettiamo grande supporto da parte del nostro pubblico, come hanno sempre fatto. Però, onestamente, non mi va di fare dei riferimenti al passato perchè sono...pensiamo al presente. Il presente a noi è quello che deve interessare". L'ultimo pensiero va ai tifosi, che hanno promesso una coreografia molto speciale: "Prima della partita col Milan c'è stata una coreografia bellissima. Mi è venuta la pelle d'oca, mi sono guardato intorno e... dobbiamo essere contenti, dobbiamo essere veramente orgogliosi e soddisfatti di aver fatto ritrovare insieme ai miei calciatori, alla società e a tutti quanti insieme, quell'entusiasmo sopito. E la coreografia col Milan era bellissima. Se ce ne sarà una ancora più bella con l'Inter starò lì a guardarla". E si dice sarà ispirata a Calciopoli perché, se è giusto che Conte e i ragazzi pensino al presente, dirigenza e tifosi lo scempio del 2006 non possono mai toglierselo dalla mente.

Ranieri: Calciopoli, uno dei momenti peggiori del calcio italiano - Se Antonio Conte vuol pensare solo al presente, che sembra sorridergli, Claudio Ranieri, il cui presente è assai meno piacevole, guarda al passato. E comincia da Calciopoli: "E' stato uno dei momenti peggiori del calcio italiano, facciamo come gli inglesi e mettiamolo da parte e non pensiamoci più. E' strano che si parli solo di calcio in Italia, vero... per una volta parliamo soltanto di calcio". Spiacenti, ma stasera qualcosa gli ricorderà la verità storica: ci penseranno quei 29 scudetti che, assieme a tutti gli altri trofei bianconeri, campeggiano davanti agli spogliatoi dello Juventus Stadium; perché l'unica cosa da mettere da parte, è lo scudetto di cartone, quello sì uno degli episodi peggiori del calcio italiano... Ma per Ranieri la Juventus è un nervo scoperto, quell'esonero non gli è mai andato giù: "E' difficile mettere le cose personali davanti alla squadra. Io devo pensare all'Inter, poi le cose personali arrivano sempre dopo", inizia Ranieri, ma poi crolla: "Io dove sono andato ho sempre dato il massimo e lavorato bene, ciò vale per la Juventus, per il Valencia e per tutte le squadre dove sono stato. Si dovevano scegliere i calciatori in tre, io venivo escluso per cui non ho accettato, anche perché poi le colpe erano mie". Adesso invece Conte... "La differenza tra la mia squadra e quella di Conte è che io presi una squadra che veniva dalla Serie B senza tanti campioni che avevano vinto. Adesso è cambiata la dirigenza, è cambiato tutto, la filosofia, c'è un nuovo progetto, è cambiato anche il budget che prima era stretto, e adesso si lotta per posti importanti. C'era una ristrutturazione da fare, il lavoro è stato fatto bene..." E poi rigonfia il petto, tronfio di essere l'allenatore della grande Inter, il faro del calcio italiano: "La qualità dell'Inter è superiore alle altre, perché ha marcato un'epoca, ha marcato un sentiero. Purtroppo è da un anno che le cose non vanno come devono andare, ma l'Inter è sempre il faro del calcio italiano".

Conte: Noi siamo nati per giocare, ma dobbiamo stare attenti alle buche - Antonio Conte, in conferenza stampa, spiega l'essenza del calcio bianconero, partendo dall'analisi di quanto accaduto contro il Milan: "Era per noi la prima volta che ci giocavamo l'accesso ad una finale con 180 minuti o con 90, quindi una situazione anche nuova. E' inevitabile che quando viene da un 2-1 dell'andata, a favore, vuoi o non vuoi, anche se l'input è quello di giocare per vincere, il cervello ti dice però stiamo comunque attenti. Però anche col Milan, ho detto ai miei calciatori, è la dimostrazione che noi siamo nati per giocare a calcio, siamo nati per attaccare, siamo nati per vincere. E se vogliamo fare delle partite di attesa, delle partite in cui vogliamo fare delle ripartenze.... a parte che secondo me non abbiamo giocatori del genere... noi dobbiamo proseguire sul nostro cammino, sapendo che nel cammino ci potrebbero essere delle buche che possono farci cadere. Ma il concetto è che noi riusciamo ad esprimerci alla grande quando comunque attacchiamo, quando giochiamo all'attacco, quando facciamo la partita per vincerla. E' inevitabile che durante le fasi delle partite ci sono dei momenti in cui ti costringono anche a difendere e col Milan ci sta; e lì dobbiamo anche migliorare". Perché sa che stasera non sarà facile, anche se i bookmakers, forse guardando solo la classifica, danno la Juve come netta favorita; e ricorda: "Sette undicesimi della squadra che giocherà domani, un anno fa festeggiavano la conquista della Coppa Italia e arrivavano secondi in campionato, per non parlare del triplete di due anni fa... Per campioni del genere si deve sempre avere rispetto, perché da un momento all’altro possono sempre tirare fuori una grande prestazione o un colpo decisivo. Mi spiace, ma non credo a un’Inter dimessa". Anche la sicumera di casa Milan non lo sorprende: "Allegri sa la corazzata che in questo momento ha in mano e vede anche la differenza tra l'organico che ha a disposizione e le altre squadre, perchè l'Inter, che di solito è la diretta antagonista, sta trovando grandissime difficoltà e quindi, tra virgolette, ne viene a mancare una. La Juventus è mancata per tanto tempo, quest'anno ha ritrovato competitività. Rimangono poi squadre come il Napoli, l'Udinese, la Lazio stessa e la Roma. E' inevitabile che dica questo, perchè loro sicuramente rispetto a tutte queste squadre sono molto molto più avanti. Avere a disposizione anche 34-35 giocatori in organico di quel livello ti facilita a dire certe cose, però torniamo sempre ai soliti discorsi che io ho detto precedentemente, perché non dimenticate che io ho sempre detto che il Milan sarebbe stato nettamente favorito in campionato e qualcuno pensava che bluffassi o che comunque ci volessimo nascondere. Ma non è così perché sappiamo benissimo che loro hanno tutte le possibilità. Detto questo, non è che le altre staranno a guardare, questo è fuori dubbio. Noi abbiamo iniziato a percorrere una strada, vediamo questa strada dove ci porta quest'anno. E' inevitabile che cercheremo di migliorare in futuro, per tornare ad essere proprio forti forti".

La Juve vuol battere se stessa - Con la manita rifilata a Firenze ai viola la Juventus è arrivata a 28 turni di imbattibilità (14 vittorie e 14 pareggi) in singolo campionato di serie A a girone unico, eguagliando il record, sempre in mani bianconere, stabilito dalla Juve di Fabio Capello nel 2005-2006 (dall'undicesima alla trentottesima giornata, 18 vittorie e 10 pareggi); vincendo stasera potrebbe superarlo. Ma nel mirino ne ha anche un altro, anch'esso già suo, quello assoluto dell'imbattibilità in serie A: è della Juve che uscì incolume da 30 gare, dall'undicesima del 2005-2006 (2-0 al Livorno del 6 novembre 2005) sino (saltando l'anno della serie B) alla seconda del 2007-2008 (3-2 a Cagliari il 2 settembre 2007): 20 vittorie e 10 pareggi, con l'Udinese infine a far da guastafeste il 26 settembre 2007 (i friulani vinsero 1-0); ora la Juve ha le 28 gare positive di questa stagione e il pareggio interno del 22 maggio scorso contro il Napoli; e domani potrebbe fare 30.

Chiellini e Pepe faranno 200 - Se, come è assai probabile, scenderanno in campo stasera, Giorgio Chiellini e Simone Pepe festeggeranno la loro duecentesima presenza in serie A in carriera. Chiellini che ha esordito in serie A il 12 settembre del 2004 con la maglia della Fiorentina, cumulando in maglia viola 37 presenze, nei campionati in maglia bianconera ha totalizzato 194 presenze, di cui però 32 nell'annata di B; in serie A sono dunque in totale 199, e stasera potrebbe arrivare la presenza n. 200. Simone Pepe ha esordito in serie A il 2 ottobre 2005 col Palermo (3 presenze), poi Udinese (6), Cagliari (36), di nuovo Udinese (98) ed ora Juventus (56), per un totale, anch'egli, di 199 presenze, che oggi potrebbero diventare cifra tonda.

Ibrahimovic: Troppi infortuni, bisogna cambiare qualcosa - Anche ieri sera Ibra, col compiacente aiuto di arbitro e assistente (ma ormai le spinte pro-Milan non sono certo una novità) ha trascinato il Milan al successo sulla Roma; eppure Ibra è preoccupato: troppi infortuni falcidiano la squadra, ieri è toccato a Thiago Silva, che Allegri, pur sapendolo in condizioni non ottimali, ha rischiato, data l'importanza che attribuiva all'esito di questa gara; ma ben presto il brasiliano ha dovuto alzare bandiera bianca e il guaio muscolare, la cui entità è da determinare, gli farà certamente saltare la gara del Camp Nou. E Ibra ha dichiarato: "Si deve cambiare qualcosa, non va bene che a un mese dalla fine ci siano così tanti infortuni, questo è il momento di giocare e fare la differenza", quella differenza che per intanto è chiamato a fare lui.
Viceversa la Juve ha sinora clamorosamente invertito la tendenza fatta registrare negli anni passati quando era praticamente abbonata agli infortuni e non si sapeva più a chi dare la colpa: persino i terreni di Vinovo erano stati messi sotto accusa; e nemmeno mister zero infortuni Roberto De Bellis, arrivato dalla Samp insieme ai vari Marotta, Paratici e Del Neri, aveva saputo frenare la valanga infortuni, sempre oltre i 60 all'anno. Quest'anno va decisamente meglio, e Conte, in conferenza stampa, così ha spiegato: "Anche negli anni passati, quando ero a Siena, a Bari e nelle mie esperienze, non è che abbia avuto mai grandissimi infortuni, quindi il metodo è sempre quello e andiamo avanti assieme ad uno staff tecnico molto molto preparato, uno staff fisico, col quale ci confrontiamo. Il metodo, però, è sempre quello che avevo negli anni passati e l'ho portato anche qui alla Juventus".


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