Tavaroli: Incontrai Moratti e Facchetti, spiammo Moggi! Riaprire Calciopoli, chiede Moggi.

News, 14 giugno 2012.



Tavaroli ribadisce: Incontrai Moratti e Facchetti, spiammo (lo fece il dottor Bove) De Santis e Moggi, consegnai l'esito a Facchetti. Moggi: E' una vergogna senza fine, la Federazione non può rimanere ferma, bisognerebbe riaprire tutto. Simone Pepe e Cristian Stellini sono stati sentiti dalla Procura federale; domani le sentenze della Disciplinare per il primo troncone. Marotta deve vendere: Felipe Melo verso lo Spartak Mosca ed Elia verso lo Schalke 04 (o il West Ham). Asamoah e Isla pronti per le visite. Oggi si parla col Pescara per Verratti e con l'Atalanta per Gabbiadini.

Tavaroli: Sì, spiammo Moggi - Giuliano Tavaroli, l'ex capo di security di Telecom e Pirelli, presente in Corte d'Assise a Milano, nel processo per i dossiers illegali, in qualità di testimone-imputato di reato connesso, ha ammesso di aver spiato non solo l'arbitro Massimo De Santis, ma anche l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi: "Non svolsi le indagini io personalmente, ma credo che lo fece il dottor Bove (ex manager Telecom morto suicida, ndr) sicuramente sul traffico telefonico di Luciano Moggi, oltre che su quello di Massimo De Santis. Non ricordo se anche su quello di Antonio Giraudo". E conferma l'input di Moratti e Facchetti già ammesso la scorsa settimana: "Ricevetti in un incontro a tre Massimo Moratti e Giacinto Facchetti. Il report (il famoso dossier Ladroni, ndr) era teso a confermare le rivelazioni di un arbitro (Nucini, ndr) in merito a possibili frodi sportive del 2002. Consegnai integralmente il rapporto a Facchetti. Poi ne discutemmo assieme, ma non so se Moratti fu messo al corrente dell'esito delle indagini". Quindi è stato detto la settimana scorsa ed è stato ribadito oggi: il dossier Ladroni è stato commissionato dall'Inter. Inter che in questo procedimento in Corte d'Assise non è parte e la linea dei suoi legali è nota: di questi dossier si è occupata già la Procura di Milano nel 2006 senza contestare alcunché ai dirigenti nerazzurri e tra l'altro il lavoro non fu poi fatturato all'Inter ma a Pirelli. Ma Tavaroli ha spiegato che l'Inter pagò l'attività di spionaggio a carico di Vieri e Jugovic: "Quello fu il primo incarico per cui l'Inter si rivolse a Tronchetti Provera e quindi a me per un supporto professionale. Le attività vennero poi condotte dall'agenzia Polis d'Istinto. Chi pagò? L'Inter", mentre "Per il dossier Ladroni pagò Pirelli per un errore amministrativo". D'altronde non avrebbe senso pensare che a Pirelli interessassero i fatti di Moggi piuttosto che di De Santis, che con le gomme nulla hanno a che vedere, mentre all'Inter ovviamente non potevano non interessare, erano parte del suo stesso mondo.

Moggi: Riaprire Calciopoli - Moggi non è stupito di quanto emerso dalla deposizione di Giuliano Tavaroli. Lui sapeva di essere stato spiato e l'aveva detto: adesso l'ha dichiarato, in tribunale, e sotto giuramento, pure Tavaroli: e allora Moggi, in un'intervista esclusiva a Fantagazzettacom, è sbottato: "Erano cose evidenti già sei anni fa. La cosa strana che mi domando è come mai ci fosse allora a capo della Federazione un certo Guido Rossi, guarda caso pure ex consulente Telecom e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Inter…Tavaroli ha semplicemente detto quello che si sapeva, ovvero che mi spiavano e l’Inter era a conoscenza di tutto”. E, dulcis in fundo c'è l'altro mistero da chiarire, quello del computer di Tavaroli finito in via Inselci, dove operava Auricchio, proprio nei momenti topici di Calciopoli: “E’ una vergogna senza fine, non aggiungo altro. Adesso stanno arrivando tutte le conferme di quanto ho sempre sostenuto. Il loro obiettivo era chiaro, far fuori la Juventus. Chi vince troppo evidentemente dà fastidio…”. La Federazione è immobile, sorda e muta; alla peggio, pronta a nascondersi dietro l'incompetenza: “Credo che di fronte a cose del genere la Federazione non possa rimanere ferma. Questa situazione è più grave di Scommessopoli. Hanno distrutto economicamente una società ai vertici del calcio mondiale, insieme ai suoi dirigenti, in maniera indegna. Se c’è un po’ di buon senso bisognerebbe riaprire il caso alla luce di queste ultime dichiarazioni di Tavaroli e mandare l’Inter in serie B. Piuttosto che dichiararsi incompetenti quelli della Federazione dovrebbero iniziare a prendere provvedimenti. Siccome nessuno ha il coraggio di farlo, allora farebbero bene ad andarsene a casa perché il calcio è in queste condizioni per colpa di chi comanda”. E la Juventus come dovrà comportarsi? Qui Luciano Moggi non ha dubbi, piena fiducia in Andrea: "Sicuramente qualcuno dovrebbe riflettere quando ha detto a quei tempi, mandateci in B siamo colpevoli... Andrea Agnelli deve continuare la sua battaglia. Sto dalla sua parte, conoscendolo so che andrà avanti fino in fondo”.
E' vero che dopo Calciopoli nulla più ci stupisce però le maschere sorridenti di Abete e Petrucci che si buttano dietro le spalle uno scandalo come questo e veleggiano con serenità verso i patteggiamenti di Scommessopoli è cosa che lascia francamente sconcertati. E' l'Etica, da prescritta morta, si sta rivoltando nella tomba.

Pepe sentito dal pool di Palazzi - Simone Pepe era la star odierna delle audizioni del pool di Palazzi e, da buona star, ha fatto di tutto per sfuggire a fotografi e telecamere, che l'hanno ripreso solo all'uscita: il colloquio di Simone Pepe con gli uomini della Procura federale non si è svolto in via Po (sede della Procura), ma nella sede della Federcalcio, che in questi giorni ha spesso messo a disposizione anche i suoi locali per le audizioni. Nei quaranta minuti di colloquio con gli inquirenti pare certo che Simone Pepe, assistito dai legali della Juventus Michele Briamonte e Luigi Chiappero, abbia assolutamente smentito la versione di Andrea Masiello (riferita agli inquirenti da Giovanni Carella, cui l'amico Andrea l'avrebbe raccontata) secondo il quale l'ex calciatore del Bari Salvatore Masiello gli avrebbe telefonato, ottenendone peraltro un rifiuto, per combinare Udinese-Bari, della stagione 2009/2011 quando Pepe militava proprio nell'Udinese: la cosa renderebbe teoricamente il bianconero passibile di squalifica per omessa denuncia. Ma se anche Belmonte, che sarà sentito oggi, smentirà, come già han fatto Bonucci a Bari e l'altroieri Salvatore Masiello alla Procura Federale, di essere mai stato presente in quella stanza da cui sarebbe partita la presunta chiamata, i rischi di una sanzione si riducono grandemente.
Udinese-Bari fu anche l'ultima partita della carriera da giocatore di Cristian Stellini, poi diventato collaboratore tecnico di Antonio Conte prima a Siena, poi alla Juventus: ieri Stellini ha dovuto parlare dell'ultima stagione da calciatore trascorsa a Bari, rispondendo sulle sue frequentazioni con Angelo Iacovelli, il portantino factotum barese poi arrestato a Cremona.
Dei rapporti con Iacovelli, di cosa succedeva in quello spogliatoio, delle minacce verbali e fisiche da parte degli ultras, a loro volta arrestati e in carcere a Bari hanno parlato e a lungo, loro in via Po, il direttore generale Garzelli, il team manager Vino, il segretario generale Doronzo e il direttore sportivo Angelozzi, tutti del Bari; Angelozzi, nel corso di una lunga audizione di due ore ha presentato il Bari come parte lesa, tesi avvalorata dalla decisione della Procura pugliese di negare il patteggiamento ad Andrea Masiello.
Parte lesa nella vicenda del calcioscommesse si sentono anche l'Atalanta e i suoi tifosi, che pensano ad una class action nei confronti del loro ex capitano Cristiano Doni per farsi risarcire personalmente in denaro delle combines e delle penalizzazioni.
La pubblicazione delle sentenze di primo grado del primo troncone 2012 è stata rinviata a venerdì, per non farle uscire proprio nello stesso giorno della partita della Nazionale.

Calciomercato: Marotta deve vendere - Per far cassa e agevolare i programmi stabiliti per il mercato in entrata, Marotta e Paratici devono liberarsi dei giocatori non funzionali al progetto di Conte: tra questi c'è Felipe Melo, reduce da una positiva stagione in Turchia ma non riscattato dal Galatasaray (il diritto era fissato a 12 milioni); ora per lui si sarebbero fatti vanti i russi dello Spartak Mosca, allenato da Unai Emery che allenò Melo ai tempi dell'Almerìa: per il centrocampista brasiliano i dirigenti del club russo sarebbero disposti, dice Sky Sport 24, a sborsare 11 milioni e mezzo di euro. Poi c'è Elia richiesto da West Ham e Schalke 04: per lui la Juve chiede 8 milioni.

Asamoah e Isla in arrivo a Torino - Non dovrebbe esserci più nulla a ritardare l'ufficialità dell'arrivo di Asamoah e Isla in bianconero: sono stati definiti anche i particolari relativi all'ingaggio con gli agenti dei due ex Udinese. Asamoah dovrebbe effettuare già oggi le visite mediche, mentre Isla, che era in Cile, sta cercando una coincidenza aerea via Madrid - afferma Sky Sport 24 - per raggiungere in giornata Torino e affrontare venerdì le visite mediche. L'incontro che avrebbe dovuto tenersi ieri col Pescara è slittato ad oggi, così come quello (collegato) con l'Atalanta per Gabbiadini.


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