Carobbio, Pippo per la Procura federale, conferma le accuse a Conte.

News, 11 luglio 2012.


Carobbio, Pippo per la Procura federale, ha ribadito le sue accuse ad Antonio Conte. Per Andrea Masiello interrogatorio-fiume da Palazzi. Oggi in Procura federale parlerà Coppola, che già ha provato a smentire Carobbio. Oggi, alla presentazione delle nuove maglie, parlerà Andrea Agnelli. Moggi ha presentatoricorso contro la radiazione al Tar del Lazio, cui chiede anche il risarcimento per i danni di immagine. Il solito insopportabile Allegri. Elia lascia la Juve e passa al Werder Brema.


Carobbio insiste e conferma - Quella di oggi era definita una giornata di fondamentale importanza per la Procura federale e la sua inchiesta sul calcioscommesse: erano infatti di scena due grossi calibri del pentitismo, Filippo Carobbio e Andrea Masiello. E i due pentiti sembra abbiano fatto di tutto per non deludere gli inquirenti
E' toccato per primo a Filippo Carobbio, arrivato in Procura intorno alle 9.20: meglio, 'Pippo' Carobbio, visto che il pentito ormai sembra aver instaurato con gli inquirenti un clima non solo di collaborazione, ma addirittura di amicalità e familiarità: lo testimonia un piccolo episodio verificatosi ieri al termine dell'audizione quando il Carobbio, uscito dagli uffici intorno alle 16, è stato richiamato all'interno da uno dei procuratori federali (forse per apporre al verbale qualche firma dimenticata) con un confidenziale "Pippo!Pippo!". Anche se il calciatore si è poi allontanato senza rilasciare dichiarazioni, trapela che il pentito abbia continuato la sua collaborazione, confermando, e addirittura, pare, rincarando le accuse a Conte e Mezzaroma: anche stavolta, secondo la Procura federale, avrebbe reso una ricostruzione precisa e puntuale di quanto aveva già testimoniato pure davanti al procuratore di Cremona Roberto Di Martino. Agli occhi della Procura sembra risulti sempre più credibile e affidabile come pentito. Nonostante le smentite anticipate da tanti ex compagni e dei dirigenti del Siena.
Ma Carobbio ha 'ottime' ragioni per proseguire dritto sulla sua strada: dopo i 20 mesi patteggiati nel primo processo, punta ad un nuovo maxi patteggiamento che lo salverebbe non solo dalla radiazione, ma anche da squalifiche troppo lunghe. E' in fondo l'unica strada per chi, come Carobbio e Masiello, è stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa sportiva.

Interrogatorio fiume per Andrea Masiello - Entrato in Procura federale verso le 16, Andrea Masiello ha continuato a parlare con gli inquirenti per tutta la notte, fatta salva una pausa di un'ora per la cena. Ha detto molto aggiungendo gran mole di informazioni, e non solo dettagli, a quanto già dichiarato alla Procura di Bari: ciò al fine di provare ad accedere al patteggiamento, salvando dalla radiazione la sua carriera sportiva. Neanche i procuratori, pare, si aspettavano sapesse e volesse dire così tanto, collaborando così ampiamente: al centro della sua deposizione senz'altro le tentate combine delle partite Udinese-Bari 3-3 del 9 del maggio 2010 e delle gare contro Lecce, Cesena e Bologna della stagione 2010-11.

Oggi tocca a Coppola - La condizione di credibilità privilegiata accordata al 'pentito' Masiello rischia di complicare la difesa delle persone cadute sotto i colpi delle sue accuse: tra queste Antonio Conte (e il presidente del Siena Massimo Mezzaroma). Un aiuto potrebbe in teoria venire loro già oggi dalla deposizione del portiere (di proprietà del Milan) Ferdinando Coppola, anch'egli accusato da Carobbio (in relazione a Siena-Varese, 5-0: "Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c'era la possibilità di perdere la partita. In seguito ho appreso da Stellini che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico") in una memoria difensiva aveva già screditato le dichiarazioni di Carobbio su Conte: "Per quanto concerne la gara Novara-Siena del primo maggio del 2011 dichiaro di non essere a conoscenza di accordi fra giocatori o fra società volti a concordare il risultato di pareggio. Non mi risulta che durante la riunione tecnica pre-partita il nostro allenatore (Conte, ndr) avesse detto alla squadra che la partita fosse concordata. Ho partecipato a tale riunione svoltasi dopo pranzo, verso le 12, tre ore prima dell’inizio della partita, e mi ricordo dell’emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister che ha esortato la squadra ad impegnarsi al massimo perché la posta in palio era importante e perché venivamo da una sconfitta con il Portogruaro…”.

Oggi parla Agnelli - Oggi alle 11.45 è in programma, allo Juventus Stadium, la conferenza stampa per la presentazione ufficiale delle nuove maglie, alla presenza del presidente Andrea Agnelli. Tra gli argomenti che affronterà dovrebbe esserci quello relativo alla rinuncia ad apporre la Terza Stella, surrogata dalla scritta '30 sul campo'. Ma non potrà ovviamente mancare anche un accenno alla vicenda che coinvolge Antonio Conte, che vede pendere sul suo capo la spada di Damocle di una sanzione, solo a causa delle accuse del pentito Carobbio (pur smentito del resto dello spogliatoio del Siena) per fatti inerenti il periodo senese del mister.

Moggi ha chiesto al Tar la sospensione della radiazione - Moggi, come avevamo già preannunciato il 30 giugno, ha ufficializzato la presentazione del suo ricorso al Tar del Lazio, mirante ad ottenere la sospensione del provvedimento con cui l'Alta Corte di Giustizia del Coni aveva, il 4 aprile scorso, confermato la sua radiazione: 47 pagine per chiedere la sospensione dell'efficacia della sentenza e permettere a Moggi di non ricoprire lo status di radiato sino alla decisione in merito. Non solo: chiede anche il risarcimento dei danni di immagine subiti nel corso di Calciopoli. Secondo quanto comunicato dall'avvocato Tedeschini, al Tar verrà proposta un'istanza istruttoria perché sia nominato un perito incaricato di quantificare il danno; qualora tale istanza non venisse accolta, si provvederà alla quantificazione per mezzo di una perizia giurata. Il ricorso definisce la sentenza dell'Alta Corte illogica, contraddittoria e contraria alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo "perché è fin troppo evidente - vi si afferma - che il trattamento riservato al ricorrente ha avuto, anche sotto il profilo processuale, carenze gravissime rispetto ai parametri europei, oltreché della giustizia nazionale". Oltretutto la radiazione stessa era già caduta sotto la ghigliottina della prescrizione in quanto, per il Codice di Giustizia Sportiva vigente quando era stata irrogata la prima sanzione disciplinare, il termine spirava "spirava al concludersi della quarta stagione successiva alla commissione dell'ultimo atto diretto a compiere l'illecito". Inoltre "il Procuratore federale ha automaticamente e senza alcuna attività istruttoria esercitato l'azione disciplinare sulla base delle sentenze rese". Visto dunque che il procedimento sanzionatorio non menziona esplicitamente quali siano i fatti e le circostanze su cui poggia, l'atto va considerato "viziato, quindi nullo e comunque privo di efficacia". Inoltre proprio il richiamo alle sentenze rese "condurrebbe alla paradossale conseguenza - è detto - per cui l'esigua, insufficiente e parziale attività istruttoria condotta nel 2006 e la conseguente imprudente ricostruzione sistematica prospettata dai giudici federali, condizionerebbe l'odierno procedimento che, in violazione di ogni ragionevole principio, dovrebbe considerare prove, fatti e circostanze che, per esempio, pur presenti nei testi di quelle sentenze, non si sono mai verificati". Tra questi "il presunto sequestro di persona ai danni dell'arbitro Gianluca Paparesta, nonché l'esclusività dei contatti telefonici esistenti tra lo stesso ed esponenti delle Istituzioni arbitrali".

Il solito insopportabile Allegri - Se il buon giorno si vede dal mattino, ci toccherà trascorrere un'altra stagione con il fastidio dalle provocatorie punzecchiature di Allegri. Ha già iniziato alla grande ieri, in conferenza stampa; ed ecco che quando i giornalisti, invece di limitarsi alle cose di casa rossonera, hanno posto al tecnico la domanda che ormai sembra d'obbligo, quasi la richiesta di una parola d'ordine, sul numero degli scudetti della Juventus, ha risposto: "Gli scudetti della Juve sono 31, dovrebbero contare anche quello della serie B".

Elia al Werder Brema - "Juventus FC: Accordo con il Werder Bremen per la cessione del calciatore Eljero Elia. Torino, 10 luglio 2012 – Juventus Football Club comunica di aver perfezionato l'accordo con la società tedesca Werder Bremen per la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Eljero Elia per un importo di € 5,5 milioni, pagabili in due anni. Tale operazione ha un effetto negativo sul risultato economico dell'esercizio 2011/2012 di circa € 2,2 milioni in quanto il corrispettivo di cessione è inferiore al valore netto contabile residuo al 30 giugno 2012. Il corrispettivo a favore di Juventus potrà peraltro incrementarsi di massimi € 2 milioni a seguito del raggiungimento di determinati obiettivi sportivi da parte del Werder Bremen nelle prossime stagioni". Questo il comunicato apparso nella mattinata di ieri sul sito della Juventus, poche righe che mettono fine alla poco fortunata permanenza in bianconero di Eljero Elia, che non è mai riuscito ad ambientarsi nel calcio italiano e a metabolizzare i dettami di Conte, finendo così ben presto ai margini della squadra: solo cinque presenze, 175 minuti in tutto, tra campionato e Coppa Italia. Decisamente una meteora, che ora ritorna nella Bundesliga da cui era venuto, per indossare la maglia del Werder Brema.
Oltre ad Elia, dalla Juve al Werder è passato anche il difensore Gouano, mandato a fare esperienza: non si conosce ancora la formula del trasferimento, ma si parla di un prestito.


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