Io penso positivo

RanieriA breve comincerà una nuova stagione, la terza dopo lo scossone “Calciopoli”.
La terza consecutiva che vede partire ai blocchi di partenza l’Inter come campione d’Italia.
Analizzando, le cinque, serie candidate alla conquista del titolo finale, partiamo proprio con l’Inter del neo allenatore Mourinho.
Tornato dalla pausa brasiliana, Adriano si appresta a cominciare nuovamente l’avventura in neroazzurro.
Fuori Roberto Mancini, con il quale non aveva trovato il giusto feeling (oltre ad una condizione svanita nel tempo), questa potrebbe essere l’ultima chiamata per il campione brasiliano di San Paolo.
Degli acquisti fatti spicca invece il nome di Amantino Mancini, l’esterno destro della Roma (scoperto da Fabio Capello), in rotta di collisione sia con la società giallorossa ma soprattutto con la tifoseria romanista è approdato alla corte di Via Durini per rendere ancora più solido il reparto offensivo interista.
Mentre a centrocampo, in mancanza dell’arrivo di Frank Lampard, è approdato Sulley Muntari, discreto centrocampista centrale che potrà offrire un contributo sia di sostanza che di qualità al reparto.
Ora la compagine neroazzurra sta lavorando in uscita, secondo il volere di Mourinho, che predilige lavorare con un ristretto numero di giocatori, mentre in entrata il nome che è ancora sulla bocca di tutti è il centrocampista, dagli ottimi piedi, Ricardo Quaresma.
L’idea di gioco attuale è orientata verso un 4-2-3-1, con la linea difensiva a 4 composta da Maicon, Samuel, Chivu, Maxwell, il centrocampo a 2 con Cambiasso e Zanetti interditori, e una linea offensiva che prevedrebbe tre mezze punte come Figo, Ibrahimovic e Mancini e come finalizzatore il solo Adriano.
I problemi attuali della squadra allenata da Josè Mourinho sono prevalentemente di natura fisica.
La difesa è in piena emergenza dopo l’infortunio di Materazzi, a centrocampo Vieira è sempre alle prese con infortuni di natura muscolare, Cambiasso e Ibrahimovic sono tornati da poco con il gruppo, mentre Adriano e Maicon continuano a svolgere lavori in palestra.
Se si considera che ad ogni inizio stagione la compagine neroazzurra fatica sempre per una condizione molto approssimativa, anche in questa stagione, considerandone gli infortuni, potrebbe accusare un inizio di campionato sottotono rispetto alle dirette avversarie.

Avversarie che, partendo dalla fine dello scorso campionato, vedono nella Roma una delle principali antagoniste.
Sicuramente, con la conferma di allenatore (Spalletti) e staff tecnico, si potrebbe addirittura pensare che possa partire avantaggiata rispetto all’Inter, che comunque dovrà sopperire alle nuove disposizioni del suo nuovo tecnico.
In fase di entrata, la famiglia Sensi, con il riscatto del serbo Vucinic ha optato anche per gli inserimenti di Loria e Riise in difesa e con la sopraccitata cessione di Mancini ha ora la possibilità economica di puntare ad una grande punta di livello.
I nomi sono molteplici, a partire dal brasiliano Baptista fino al nazionale bianconero Iaquinta.
In linea di massima, schema a parte che sarà sempre lo stesso, nella formazione “titolare” l’unico cambiamento sostanziale sarà quello di Riise sulla fascia sinistra, sempre che Tonetto sia d’accordo, mentre per il resto dei reparti gli uomini dovrebbero essere più o meno gli stessi delle ultime due stagioni, con un’ulteriore ampliamento della rosa per gli impegni sempre più numerosi.

Lo scorso anno terminò terza, per alcuni un miracolo, per altri una cosa normale; quest’anno partirà per migliorare la posizione ottenuta lo scorso campionato e per rientrare a pieno diritto nel panorama europeo, turno preliminare permettendo.
Naturalmente stiamo parlando della Juventus.
A livello di campagna acquisti è stata senza dubbio una delle società più attive, con i ritorni a casa madre dei giovani di belle speranze Giovinco e Marchisio dall’Empoli e De Ceglie dal Siena, ha acquistato senza ombra alcuna uno dei centravanti con maggiore margine di miglioramento in circolazione, Amauri dal Palermo e ha inserito in rosa i nomi di Poulsen, Mellberg ed Ekdal per sopperire a più competizioni che la vedranno protagonista in questa stagione.
Dall’Europeo appena svolto in terra di Svizzera e Austria ha “acquistato” un Chiellini che potrebbe, nel corso della carriera, non fare rimpiangere nomi come Cannavaro e Thuram, e con la conferma dei grandi vecchi (Nedved, Del Piero, Trezeguet, Camoranesi e Buffon) potrebbe senza grossi affanni confermarsi se non migliorare la posizione attenuta lo scorso anno.
Dalla terza alla quarta dello scorso torneo, la Fiorentina.
La continua crescita degli uomini di Prandelli non sono più una novità, e con molta probabilità questa sarà la stagione della consacrazione.
Ottimi gli acquisti sia nel reparto difensivo, Zauri, per duttilità ed esperienza a destra e Vargas per potenzialità a sinistra, Melo e Jovetic a centrocampo per dare sostanza e qualità e Alberto Gilardino, che torna agli ordini del mister che lo ha consacrato nel panorama nazionale.
Insomma un bel mix di esperienza e gioventù, che con lo sforzo di avere tenuto Adrian Mutu, potrebbe esplodere in un cocktail dai sapori vincenti.

In ultima citazione c’è la società che a livello mediatico ha fatto il colpo dell’estate, il Milan e Ronaldinho.
L’arrivo a Milanello del talento brasiliano darà sicuramente entusiasmo e vigore ad una società ed ad un gruppo che lo scorso anno ha raccolto più delusioni che soddisfazioni.
Dal Barcellona è arrivato anche una vecchia conoscenza del calcio nostrano, il campione del mondo Zambrotta e dall’Inghilterra, per rimpinguare il centrocampo è arrivato Flamini.
L’assenza dalla massima competizione europea, e la mancanza del titolo nazionale da ben 5 stagioni, saranno le basi per credere che in questa stagione, con un attacco stellare composto dai brasiliani Kakà, Ronaldinho e Pato, il Milan possa fare la voce grossa in campionato, tornando ad essere protagonista a 360 gradi.

In conclusione, almeno sulla carta, l’Inter potrebbe essere ancora la squadra da battere, ma considerando che ripetersi non è mai facile e, soprattutto, visto la pochezza dei rinforzi e una serie di infortuni che potrebbero incidere nella prima parte di stagione, non è poi da escludere un campionato in salita.
Altro punto fondamentale potrebbe essere la volontà della società di primeggiare in Europa, visto che la vittoria nella massima competizione continentale manca oramai da oltre quarant’anni (1965).
Il nome che suscita immediatamente rivincita è quello della Roma, che potrebbe finalmente mettersi davanti alla compagine neroazzurra confermando i notevoli progressi avuti nelle ultime stagioni, e se dovesse arrivare la punta di spessore, tutto questo potrebbe rivelarsi più che una semplice speranza.
La Fiorentina obbiettivamente potrebbe giocare le sue chance sull’imprevedibilità dei giovani e sulla voglia di farsi notare degli stessi e con la voglia di riscatto di Gilardino non stupirebbe vederla lottare per molto tempo nelle posizioni di vertice.
Certo è che, con la competizione continentale (turno preliminare permettendo) le energie da proferire saranno molte e questo potrebbe implicare un calo della condizione degli uomini cardine.
Ho lasciato per ultime Juventus e Milan non a caso.
Il Milan, in assenza della Champions League e con l’acquisto di Ronaldinho, potrebbe vincere questo campionato a mani basse, sfruttando a pieno allenamenti e condizione mentale, per concentrarsi esclusivamente sulle gare del fine settimana.
Molto dipenderà dalla condizione fisica del brasiliano e sulla compattezza di una difesa che negli ultimi anni ha lasciato molto a desiderare.
Sulla Juventus invece ci sono da considerare alcune varianti rispetto alla scorsa stagione.
Prima di tutto il ritorno in Europa, e con gli impegni ravvicinati che comporteranno il dover mantenere energie e condizione mentale sempre all’altezza non sarà semplice.
Dall’altro lato c’è stata però una campagna acquisti di gran lunga migliore rispetto a quella passata, almeno nelle premesse del pre-stagione, e considerando anche l’esperienza di alcuni degli acquisti effettuati, il tutto fa pensare che la squadra di mister Ranieri possa competere sia in Europa che in Italia egregiamente.
Altro punto a favore sarà la continua voglia dei “vecchi” di dimostrare ancora una volta che quello successo due estati orsono nulla ha avuto a che fare con quello dimostrato sul campo dagli stessi.

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