Juventus, attenta alle insolazioni

surfCalcio d'estate, facile sognare sotto l'ombrellone.
Sono passati poco più di 3 mesi dalla feroce contestazione subita dall'intera dirigenza juventina ad opera del popolo bianconero.
Si chiedeva a grande voce l'intera epurazione dei quadri dirigenziali.
Ha pagato per tutti invece il solo Claudio Ranieri, che presto potrebbe esser incolpato anche della caduta dei capelli di Almiron e del colore delle mèches di Poulsen, non solo quindi della mancanza di carattere di Tiago, dell'incostanza di Zebina e dei dolori di pancia di Trezeguet.
Poteri della critica.
Nel frattempo, alla conferma della fiducia per il neo-Mister Ciro Ferrara è seguita la prima campagna acquisti degna del nome Juventus da 3 anni a questa parte.
Sono arrivati in sequenza Cannavaro, Diego, Felipe Melo e Caceres.
Tanto quanto basta per mettere la formazione bianconera alla pari delle squadre più forti in Italia e in Europa?
Questo il giudizio estivo univoco di stampa e media sulla Juventus.
Mhm, non mi fido.
Seguo il calcio da troppi anni per dimenticare che quasi mai poi la regina d'estate alza i trofei nei momenti che davvero contano.
La nuova Juventus è un'incognita.
Una bella incognita, ma pur sempre un enigma tutto da decifrare.
Un nuovo allenatore da valutare seriamente. Un nuovo schema di gioco da sviluppare. Nuovi giocatori da far ambientare il prima possibile. E tanti, tantissimi giocatori da rigenerare.
Penso a Zebina, Molinaro, Cannavaro, Zanetti, Tiago, Camoranesi, Trezeguet.
Un motore, quindi, che per funzionare a pieno avrà bisogno che tutti gli ingranaggi facciano la loro parte al meglio. Senza soste ai box.
L'ideale sarebbe quindi partire a fari spenti e volare basso, lavorando con umiltà, senza proclami e senza generare false illusioni. Come d'altronde quasi sempre fatto dalla Juventus in passato.
Basti ricordare che il titolo di Scudetto d'estate negli anni precedenti raramente sfuggiva all'Inter di Moratti pre-Calciopoli.
Poi però è arrivata l'estate 2006 a cambiare le gerarchie del calcio... ed i quadri dirigenziali juventini...
Mi piace la nuova Juve che sta nascendo sul campo (tranne che nei terzini, ovvio), ma sono altresì certo che ancora c'è tanto da fare per pareggiare il Gap sia con l'Inter in Italia che con lo strapotere Anglo-Spagnolo in Europa.
E solo con grandissimo spirito di sacrificio e fame di vittorie si potrà colmare il tutto.
Anche perchè questa Juventus, dopo gli ingenti investimenti dell'estate, ha l'obbligo di fare meglio della scorsa stagione nei risultati. E non sarà facile.
Il fantasma di Ranieri, in tal senso, incombe.
Perché se poi per un'altra stagione non si dovesse vincere, chi sarà il nuovo capro espiatorio da dare in pasto al popolino?