Maurizio Crosetti: "La Juve è niente"

stampaC'è gente che da tempo sognava di scrivere cose così. "La Juve è niente".
Per questi giornalisti (che sono tifosi della Roma, o dell'Inter, o del Torino, o del Napoli, o del Milan. Il particolare non è irrilevante) il momento sembra giunto.
Ecco allora Maurizio Crosetti:
"...l'incompetenza, il senso di abbandono e di addio che ormai circonda i bianconeri. Perché la Juve, prima, poteva essere qualcosa da combattere e al limite da odiare, oppure da tifare e amare, ma sempre qualcosa. Adesso è diventata niente" (Repubblica di ieri, 11 gen 2010).

Senza mezzi termini, Crosetti dà corpo scritto (che per un giornalista è quasi l'unico corpo che esiste) al più grande sogno di un antijuventino. Non la serie B - quello è il sogno numero 2 - ma la scomparsa della Juve, il "nulla" della Juve. Il Grande Sogno.
Calciopoli, per molti, è stato ed ancora oggi questo: il tentativo di nullificare la Juventus.
Nel cuore e nelle menti di molti giornalisti, addetti ai lavori e ovviamente tifosi antijuve, il sogno, ad esempio, consisteva nel vedere una Juventus che, precipitata in serie B/C, non si rialzasse, si inceppasse, fallisse.
Oppure, svanito quel sogno, nel veder comminato ai danni della Juventus un risarcimento multimilionario verso i "danneggiati" di Calciopoli. Un colpo economico tale da stroncare, attraverso le casse della Juventus, la "cosa" Juventus. 100 milioni di risarcimento e boom.

Ma intanto, nella speranza (ardua) che questo accada, si "sogna" un altro tipo di "nulla", la Juve di Blanc e Ferrara. Nulla, sempre nulla.
C'è sempre stato il sogno di un "nulla", nel rapporto degli antijuve con la Juve. Nulla era la Coppa di Bruxelles, nulli i rigori contro l'Ajax, nulli gli scudetti contro l'Inter, nulla il fuorigioco di Turone (c'era, ma insomma, di un nulla).
E' come l'odio nelle vicende amorose. Si odia il rivale, lo si desidera "nulla". Si soffre da matti. E' un odio che tradisce il terrore del rivale, il senso di inferiorità. Il rivale, finché sarà qualcosa, mi sarà superiore. Dunque deve essere "niente".
"Voglio vedervi scomparire", mi disse un tale, tempo fa. Non mi disse "Voglio battervi sul campo". Parlava di metafisica, non di calcio. Era angosciato, giallo negli occhi.
Il niente, il nulla - ci insegnano i filosofi, i teologi, gli psicanalisti - ha sempre a che fare con l'angoscia.
E l'angoscia di Crosetti e di tutti i crosettini sta nel desiderio ossessivo e compulsivo che il rivale scompaia. Salvo poi scoprire - angoscia, ancora angoscia - che il piano è fallito, il ferito si rialza, la storia ricomincia. E la storia è la Juve.

Io dico una cosa: Farsopoli ci ha feriti ma non uccisi. Ci ha ferito gravemente nel corpo, nell'onore, nello spirito. Di più, è riuscita a creare quella situazione per cui la vittima si trova scissa, divisa al suo stesso interno. E' una situazione particolarmente perfida che ti costringe ad essere contro "te stesso" (cioè, nel nostro caso, contro l'attuale proprietà, tifosi contro tifosi, fratelli contro fratelli). Una situazione tremenda, da gestire con cura e intelligenza.
I traditori in casa propria è roba seria.
Oggi vediamo tutto nero e ne abbiamo ben donde. La proprietà, la società, l'allenatore, i giocatori...
E potremmo persino cascare nella trappola velenosissima di un Crosetti qualsiasi che ci dice "La Juve è niente" e noi gli rispondiamo "Hai ragione".
Invece hai torto marcio, Crosetti. Dovresti piuttosto dire: "Abbiamo tentato di farvi essere nulla e quasi quasi ci riuscivamo". Quasi quasi. Sembra assurdo, ma per rinascere ci vuole poco, meno di quello che si immagina. Arriverà il momento in cui l'arbitro fischierà la fine e il tabellone segnerà Juve Campione d'Italia. Illuso chi pensa che non arriverà.
Quel momento non cancellerà la nostra quasi inestinguibile rabbia, non laverà il male che abbiamo subito ma sarà, per gli antijuve, un gettito gelido, un colpo al cuore.
Dio, che goduria. In quel momento, il terrore, anzi no, l'angoscia dei crosettini sarà totale (tipo "Non aprite quella porta 30") perché capiranno che loro sono esattamente ciò che, invano, avranno tentato di far essere noi: il niente.

Io attendo le novità. Spero in un cambio di allenatore subito, diciamo Hiddink. Spero in una correzione di rosa a gennaio. Spero che a Bettega si affianchi altra gente seria. Attendo, fiducioso, disincantato e arrabbiato. Ma Crosetti non mi avrà mai. Lo giuro.