La posta del Presidente/1

il presidenteDa oggi parte una nuova rubrica, la "La posta del Presidente".
Alle sempre più numerose mail che ci inviate cerchiamo di dare sempre una risposta diretta e personale, nei limiti del poco tempo a disposizione, ma da oggi daremo anche delle risposte pubbliche ad alcune mail che sceglieremo tra quelle più interessanti, o rappresentative di un pensiero espresso da più lettori.
A rispondere sarà il Presidente Emerito della nostra associazione, uomo che si mantiene lontano dai riflettori, ma vicino col cuore e con la mente alla causa bianconera. Nelle sue risposte il Presidente cercherà di essere esaustivo ed ironico, con quel giusto mix di "dolce e severo" .


28 Dicembre 2010.
Grazie amici,
vorrei farvi i miei piú sentiti complimenti, per l'abnegazione, lo scrupolo e la precisione certosina che mettete tutti voi di Ju29ro.
Da qualche mese vi seguo praticamente tutti i giorni, leggo con assiduità gli articoli e gli approfondimenti. Devo dire che alcuni sono un pochino schierati, ma il tono e la ricerca dei particolari, sono irreprensibili, e fatti con grande attenzione. Io sono uno juventino fino al midollo. E dire che fino a tre anni fa ero assolutamente convinto dello schifo e delle nefandezze di Moggi. Poi, grazie ai programmi quasi carbonari di Angelini & Zampini, ai forum, ho scoperto voi. Da qua, in Cile, non è facile approfondire e farsi una opinione sull'Italia, figuriamoci su Calciopoli.
Credo che la battaglia da voi intrapresa è giustissima, mi ha ridato l'orgoglio e la dignità di non dovermi vergognare per quegli anni tremendi.
E' una parte della nostra identità, che in effetti ci pesa, e molto, troppo! A me ha veramente tolto il fiato e la voglia di tifare a un certo punto, e meno male che ero in Cile sennò, forse, chissà quanti bocconi e momenti ancora più amari avrei vissuto!
Ma adesso è diverso, ho veramente capito, grazie soprattutto alle vostre inchieste e disamine, che Calciopoli va assolutamente riletta, e bisogna cercare di adoperarsi affinché la giustizia italiana cambi, sul serio. Lo dico con il più totale spirito bypartisan. Ci sono molti magistrati perbene che fanno il loro dovere, ma molte istituzioni, ambienti e poteri, sono lì nell'ombra a inquinare il lavoro onesto, serio e anonimo, di persone competenti.
Speriamo che Calciopoli sia una ripartenza, della riammissione morale della Juve, e l'inizio di una nuova era per la giustizia italiana. Difficile, ma bisogna battersi.
Continueremo a confrontarci spesso....
Con affetto.
Maurizio ****

Caro amico,
grazie dei complimenti. Ci sono particolarmente graditi perché la tua vicenda personale risponde in pieno alle motivazioni che hanno spinto noi, dilettanti dell'informazione, a formare, quattro anni fa, prima un gruppo solido e coeso, e poi un'associazione legalmente riconosciuta e una testata on line, il tutto con lo scopo di combattere (con le armi della verità e della conoscenza) la colossale disinformazione che fornì nutrimento al più grande scandalo calcistico del secolo: ma non nel senso che intendevano i cantori e i mandolinari di regime. Perché scandalo fu per l'enorme ingiustizia patita dalla Juve e dai suoi tifosi, scandalo fu perché in quel grottesco "processo" sportivo furono calpestate le più elementari regole del diritto e della democrazia.
E' solo un gioco, direbbe qualcuno, e ci sono cose più importanti (il "benaltrismo", sport molto diffuso qui in Italia).
E invece, caro amico, la storia di Farsopoli, come oramai dobbiamo chiamarla tutti, perché di farsa, e grottesca, si è trattato, è qualcosa da portare ad esempio, da insegnare ai bambini nelle scuole per mostrare come sia possibile, in un Paese che si crede e si dice civile, che possano accadere simili storture.
A noi piace pensare che a questo (tardivo ma benvenuto) risveglio delle coscienze su Calciopoli abbiamo un po' contribuito anche noi, con il nostro lavoro, la nostra ricerca, i nostri articoli, le nostre inchieste e le nostre interviste.
E se il nostro lavoro è servito ad aprire gli occhi anche ad un solo tifoso, allora abbiamo fatto il nostro dovere.
Ecco perché la tua mail, come quelle simili di altri fratelli juventini, ci fa particolarmente piacere, e ci sprona a proseguire in un compito non facile, soprattutto considerando che siamo tutti "dilettanti" in questo campo, e occupati nella vita in altre attività.
Grazie ancora, e auguri bianconeri.
Il Presidente

Questa seconda mail l'abbiamo scelta perché ne rappresenta tantissime altre inviateci sullo stesso argomento:

24 Dicembre 2010.
Per caso avete avuto la fortuna di ascoltare e vedere il servizio su Calciopoli nel rotocalco sportivo della Rai alle 17,30? Bene, vi posso anticipare che ha riportato varie inesattezze e ha fatto ascoltare, inoltre, la famosa telefonata di Facchetti con Bergamo, quella, per intenderci, del "metti Collina", dando per certo che a pronunciare il nome di Collina sia stato Bergamo, come asserito del resto dal perito del tribunale di Napoli, l'insigne Porto. Bene, è importante quello o, piuttosto, che il Cipe andasse a cena da Bergamo e telefonasse a questo e quell'altro, anche all'arbitro De Santis, cosa assolutamente vietata? Hanno accennato ad Auricchio, grande capo dell'operazione Offside, ovviamente non riportando minimamente le varie incongruenze che sono emerse nel dibattito processuale ed, infine, senza minimamente accennare alla gaffe, quella sì grave, del pubblico ministero Narducci, con la famosa dichiarazione urbis et orbi del "Piaccia o non piaccia...". Ma dico, questa di stasera è stata corretta informazione? Del resto è comprensibile che vada così la cosa, perché in Rai, da quel che mi risulta, una grossa fetta del potere d'opinione è in mano agli onesti tifosi della seconda squadra di Milano.
Giuseppe *******

Caro amico,
sono i sussulti di chi non si rassegna o, peggio, di chi non ha mai studiato le carte dell'indagine e processuali. Abbiamo già visto in altre trasmissioni che, quando anche hanno messo in onda la "madre di tutte le griglie", la Facchetti-Mazzei, non hanno mai fatto ascoltare la seconda parte, quella in cui Facchetti suggerisce di inserire nella griglia due arbitri preclusi. Forse la mission di "preservazione ed orientamento" del direttore rosa Andrea Monti è largamente condivisa.
La verità ormai è venuta fuori e, anche se più lentamente senza poter contare sull'ascolto di trasmissioni di tal fatta, si è diffusa e continua a diffondersi sul web. Non basteranno questi "giornalisti" che offrono un'informazione inesatta, quando non parziale, ad insabbiare la verità. Ci rimettono la loro immagine e credibilità nel giudizio di chi, come Lei, si informa altrimenti.
Il Presidente