Diego e il modulo

diegoIl successo di visite che avete tributato al confronto sul tema delle tre cariche concentrate nel solo Blanc, ci incoraggia nel rendervi partecipi delle altre discussioni in atto nella redazione.
Il secondo tema scaturisce dalla trasferta di Palermo. Si sa, una sconfitta è sufficiente a dividere le opinioni. Diego è la stella comprata quest'estate, il fulcro del nostro futuro. Attorno a lui è stato costruito il rombo. Ma, dopo una decina di partite, in molti si chiedono: può davvero funzionare? Di seguito la domanda e le risposte.

"Quando Diego non è nelle condizioni migliori, come adesso, cosa dovrebbe fare Ferrara per far rendere al meglio la squadra? Quale modulo adottare?"

Clau71 - Diego è l'acquisto più caro di questa gestione, vive un momento di difficoltà e l'aspetto positivo sembra proprio la smania del giocatore, che impegno (e faccia) ne mette e non sfugge alle proprie responsabilità. Dai tempi del Werder Brema è stato abituato a giocare con un funambolo a fianco (Ozil), e due punte. Di queste due punte, una (Pizarro o Hugo Almeida) era fisicamente prestante e sostanzialmente addetta alla finalizzazione; l'altra (Hunt o Rosenberg) era una seconda punta manovriera con attitudini al gioco di fascia. Di conseguenza Diego poteva giocare a tutto campo libero da compiti specifici, come dovrebbe essere anche nella Juve. Nella Juve attuale lo schema migliore sarebbe quello con due uomini piazzati davanti alla difesa: Sissoko affiancato a proteggere Felipe Melo dalle proprie sciocchezze (come Donadel a Firenze e Gilberto Silva nella "Seleçao"), consentendo al brasiliano di dedicarsi prevalentemente a ciò che la natura gli suggerisce: giocare la palla. Davanti ai due "coloured" linea a tre di creatori di gioco intercambiabili per posizione e in grado di garantire sostanza e dinamismo. Esempio: Camoranesi-Diego-Marchisio, elementi portati a costruire anche se nessuno dei tre disdegna all'occorrenza la fase difensiva. In avanti, una punta sola, pura, possibilmente il numero 17, per distacco ancora oggi il miglior attaccante della Juventus. Perché questo schema? Semplicemente perché è lo schema adottato da tutte le più grandi squadre europee da qualche anno. Ed è il più redditizio. Variante "albero di Natale" accettabile, com'è accettabile cambiare a turno i tre interpreti dietro l'unica punta (vedi Del Piero, vedi Giovinco,vedi, se proprio dobbiamo, De Ceglie). Il rombo? In soffitta con la botola chiusa e la chiave buttata.

Nick66 - Dipende dai centrocampisti a disposizione. Se ci sono contemporaneamente disponibili Sissoko, Felipe Melo e Marchisio, che hanno le doti fisiche e le caratteristiche tecniche per assicurare la dovuta copertura al reparto di centrocampo, allora si può insistere con "il rombo" ed il posto di trequartista può essere preso da Camoranesi o Giovinco. Ma mancando anche uno o due interpreti della diga in mezzo al campo, insistere con il rombo magari facendo giocare contemporaneamente Diego, Camoranesi e due punte equivarrebbe a squilibrare l'assetto tattico della squadra, che non avrebbe le caratteristiche per difendersi adeguatamente come dimostrato a Palermo. Peccato in questa situazione aver rinunciato a Zanetti, l'unica vera alternativa a centrocampo, ed essersi tenuti Poulsen, alternativa evidentemente poco adeguata. Il rombo in sostanza (4-3-1-2 o 4-1-2-1-2) può dare i suoi frutti migliori solo se i tre davanti alla difesa sono tutti disponibili, altrimenti la qualità della ripartenza, se non della copertura, verrebbe a mancare. Per un rombo poi di un certo livello ci mancano terzini di fascia adeguati. Forse il solo Grosso ha le dovute qualità, mentre sull'altra fascia c'è solo Zebina, che però dà poche garanzie a livello fisico.

The Best - Diego è il faro di questa squadra, il punto di riferimento... forse anche troppo. Per rendere la Juve meno Diego-dipendente, Ferrara dovrebbe rinunciare, a prescindere dalle condizioni di Diego, al modulo adottato sino ad oggi.
Le condizioni del brasiliano non c'entrano: al limite possono favorire la presenza in campo di Iaquinta e/o altri. Diego in piena forma deve essere adeguatamente protetto da tre mediani (Melo, Sissoko, Marchisio) ed affiancato (da Camoranesi o Del Piero), con Trezeguet prima punta... ed unica punta vera presente in rosa. Un Diego non al meglio potrebbe essere comunque utile, schierando due mediani a proteggerlo (Melo e Sissoko) e due esterni ad affiancarlo ai lati (Iaquinta o Del Piero a sinistra, Camoranesi o Marchisio a destra), sempre con David unica punta. Il rombo non ci serve, e comunque non abbiamo gli uomini giusti per farlo. Le due punte (intese come due attaccanti che vedano la porta) non le abbiamo, a meno di non schierare David e Alex: in quel caso, però, Diego dovrebbe accomodarsi in panchina... possiamo permettercelo?

Andrealoca - Penso che non sia opportuno cambiare modulo in base allo stato di forma di Diego. Quando il brasiliano è in condizioni decenti, tali da permettere il suo impiego, il rombo è sicuramente il modulo che ne esalta le caratteristiche. Certamente Ferrara deve apportare dei correttivi rispetto allo sciagurato schieramento visto a Palermo in cui, oltre a due punte, Camoranesi e Diego, la Juve presentava due terzini (Zebina e Grosso) con spiccata propensione ad offendere. Il recupero di Sissoko, abbinato alla definitiva promozione di Marchisio al ruolo di titolare dovrebbe risolvere il problema, sempre che Melo si metta in testa che gioca nel campionato italiano, e non in quello paulista. In questo senso, appare sempre più evidente l'errore commesso in fase di calciomercato, quando ci si è privati di Cristiano Zanetti, l'unico giocatore in rosa che avrebbe avuto "piedi" e "testa" per ricoprire al meglio il ruolo di vertice basso del rombo. Nel caso in cui Diego venga a mancare, per infortunio o squalifica, molto meglio invece passare ad un solido 4-4-2, in quanto Giovinco non mi sembra assolutamente in grado di sostituire il brasiliano, sia in termini di qualità di gioco che di attitudine al sacrificio in fase di copertura.

Rinasco Bianconero - C'era una volta un Diego, modulo di se stesso e sole attorno a cui girare per tutti gli altri. Certo, gli altri, si chiamavano De Napoli, Bagni, Romano, Alemão, Careca, e Massimo Mauro, ma vogliam dimenticarci di Ferrara? Chissà se nella sua memoria Ciro ritrova in quegli anni anche l'ombra di Luciano Moggi? Sì, c'era anche lui, e cominciava a macinare scudetti, con o senza calciopoli. Beh, oggi è tutta un'altra storia: c'è un altro Diego, sprovvisto di modulo, e ci sono ombre senza nemmeno il sole, non c'è più Moggi ma nemmeno De Napoli, Bagni o Alemão; oggi, e chissà per quanto, ci sono Tiago, Poulsen, ed un giovane di belle speranze. Così non c'è modulo che tenga, Ciro, non ti rimane che aspettare per schierare i calciatori, quelli veri, tutti assieme, vedrai che Diego 2.0 non diventerà mai il sole, ma ti permetterà di scegliere il modulo che vuoi senza scottarti.

Inunmondoche - Diego è il giocatore più forte della Juventus, forse del campionato. Non solo: nonostante le feroci critiche, è stato anche il miglior juventino in campo a Palermo. Unica occasione da goal vera: la traversa da lui centrata su punizione. Sostituirlo è un delitto. E questo si è consumato a Palermo. Un Diego a mezzo servizio può risolvere le partite. Rombo o non rombo, per risolvere i problemi tattici si lavori cambiando altrove, e non mettendo in discussione il faro della nostra squadra, che deve giocare sempre. Il brasiliano, per altro, si è dimostrato, da grande campione, adatto anche a sostenere il lavoro tattico richiestogli. Cosa che, ad esempio, Camoranesi, in posizione di cursore, non fa. E questo è il problema: o Camo si disciplina o con Diego non ci può giocare. Tiene troppo la palla, esce spesso di posizione, non copre con continuità. Se vuole giocare al posto di Diego, si accomodi. In panchina. Per subentrare nel ruolo di trequartista, in caso di frattura ossea di Diego.
Ottimismo: basta un Sissoko.

Furino1945 - Le partite migliori della Juve di Ferrara sono state quelle con la Roma e col Genoa; in una c'era Diego, anzi un super-Diego, nell'altra Diego non c'era. Sarà anche questione di modulo ma, ancora prima, secondo me, è questione di giocatori con testa e gambe per novanta minuti da Juve. Penso che l'abilità di Ferrara, come di un qualunque allenatore di una grande società con rose di 24 e più giocatori, dovrà essere non solo di dare alla squadra una sua identità, ma anche quella di motivare tutti e far giocare sempre i più in forma. Quanto alla identità sono d'accordo che il modulo finora più adoperato ("rombo" e due punte come Amauri e Iaquinta) così com'è non vada bene e che occorra aspettare Sissoko per sistemare meglio la fase difensiva; in ogni caso, al posto di Ferrara, non mi fisserei su una squadra Diego dipendente, ma punterei di più sul gruppo.

Trillo - Non ho frequentato il super corso di Coverciano, per cui non mi permetto di dare consigli a Ferrara. Sono convinto, però, che la più grande bufala del recente passato calcistico sia rappresentata da questo fantomatico rombo. Sarà che non ho nemmeno Sky, ma sapreste dirmi quale squadra, tra le top-five europee, giochi con il rombo? Formazioni le cui rose, ahimè, con la Juve attuale hanno ben poco in comune, tra l'altro. Io non so come funzionerebbe il rombo con Edgar Davids e Angelo Di Livio a presidiare le fasce insieme a Zambrotta e Torricelli, magari con l'ultimo Gianluca Vialli e il primo Alex Del Piero là davanti a fare la spola, inesauribili, tra le linee nemiche e la nostra mediana. Forse bene. Magari benissimo. Se devo dirla tutta, credo che sarebbe una figata mondiale. In una squadra così vuoi vedere che magari Diego finirebbe pure per vincere il Pallone d'oro? Ma visto che oggi così non è, e non è nemmeno qualcosa di simile a così, il rombo lo terrei per la grigliata di pesce e opterei per una sola punta (al cambio attuale, Trezeguet), con Melo e Sissoko davanti alla difesa: 4-2-3-1 e più sostanza possibile in mezzo al campo, dove - narrano i vecchi saggi - si decidono le partite. E se proprio Diego è in rianimazione, un bel ritorno al caro, vecchio e stracollaudato 4-4-2. Auspicando che il Signore ci conservi Del Piero.

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