CRISI JUVE: Cosa dovrebbe fare il management?/2

gianni agnelliPermettetemi di dire che tutte le considerazioni espresse sull’argomento dagli amici della Redazione contengono verità tanto semplici quanto profonde (a volte, gli estremi si toccano!).
Desidero, però, fare alcune ulteriori e semplici considerazioni.

Punto di partenza è il 2006, cioè la resa dei conti dei due rami della Famiglia (uno più vero, l’altro meno) attraverso il “veicolo” Juventus.
Un misto di presunzione (oramai antistorica) di intellighenzia sabauda e di superficialità hanno fatto credere a J. P. J. Elkann che anche in quel campo poco “metalmeccanico” egli, o chiunque da lui comandato, potesse farcela.
In verità, non gli importava molto dei risultati della squadra, avendo ben altre questioni emergenziali (crisi dell’auto, globalizzazione) da affrontare e da risolvere.
Ciò detto, ha fatto (gli hanno fatto fare) delle scelte su cui siamo tutti d’accordo: sbagliate (apposta o no), dilettantesche e poco orientate al successo.

Parlando del “possibile” futuro, proviamo a seguire un filo logico un po’ particolare, cercando di metterci “idealmente” (solo idealmente) nei suoi panni, come se fossimo noi a dover decidere, secondo la psicologia di John e non secondo i nostri desiderata.

Allora, innanzitutto: fossi John, potrei vendere la Juventus?
No, perché la venderei da fallito e come un asset svalutato.
No, perché, tuttosommato, una squadra di calcio, se vince, serve anche a esaltare l’immagine del Gruppo, ad attenuare altri fallimenti, a trascinare magari altri asset, essendo sempre una parte di un Gruppo che deve essere per forza vincente.
No, specie se fossi costretto a cederla al ramo dell’unico Agnelli, poiché in caso di “restaurazione” positiva e di risultati di nuovo entusiasmanti (e su questo siamo sicuri), la mia fama di manager e ”padroncino in erba” ne verrebbe irrimediabilmente intaccata, ma soprattutto perché la restaurazione porterebbe a scoperchiare il pentolone del 2006 che potrebbero fare molto male alla cordata Elkann & Co.

Allora: J. ha nominato Blanc, per il quale, subendo un po’ la sua millantata grandeur francaise, manifesta un grande apprezzamento, forse innamorato, empaticamente, del suo accento francese.

Azione: può rimuovere Blanc? Fossi John, non lo farei.
Questo perché smentirei me stesso, sancirei, coram populo, il mio fallimento nell’aver scelto male (culpa in eligendo), intaccando il concetto che il Gruppo Exor (o FIAT che dir si voglia) fa anche grandi errori strategici (e di questi tempi, non conviene).

Allora, cosa farei (io John) nell’immediato? Cioè non aspettando Lippi, visto che sono sempre curioso di vedere il burbero e permaloso toscanaccio dire spesso sissignore davanti all’incompetenza presuntuosa di Blòn?

Azione: innanzitutto, “devo” per forza tenermi trexuno.
Poi però lo “obbligherei” (in riservata sede, e in segreto, ma se come la decisione fosse di Blòn) se vuole monsieur trexuno almeno salvare se stesso e la propria fama di grande manager, a nominare un dirigente sportivo e di raccordo con il mondo del calcio, lui sì competente e affermato, magari anche una figura carismatica e anche un po’ datata (magari un Trapattoni, che ne dite?). Abbastanza competente, autorevole e, perché no, anche un po’ ruffiano, con la sua acqua santa benedetta (religione oppio dei popoli).

Questa figura, senza far ombra a trexuno, potrebbe:
· Ricucire innanzitutto i rapporti nell’ambiente interno (tra spogliatoio, allenatore e medici), riequilibrando compiti e responsabilità di ogni Soggetto;
· Ricucire innanzitutto i rapporti con l’ambiente esterno (tra Federazione, Lega e altre società);
· Ricucire innanzitutto i rapporti con i media e la stampa;
· Avviare un’operazione simpatia nei confronti della Juve.

Questa “piccolissima” logica (?) decisione costituirebbe, inoltre, il famoso paracadute per monsieur trexuno, il quale potrebbe, finalmente, dedicarsi a imparare meglio l’italiano frequentando i tavoli di sponsor e Istituzioni e dispensando grandi genialate, magari finalmente di prima mano e non riciclate o, peggio, copiate di sana pianta da idee di veri e competenti manager.
Solo dopo questa piccola e semplice decisione, dopo qualche annata, (io John) potrei magari cederla all’altro ramo (tanto ho dimostrato che ho fatto bene, e magari è difficile fare di più) o affidarla a un presidente giovane, simpatico (ruffiano, ma non fesso), un pò carismatico (piccoli delpiero crescono!), in modo che io sia sollevato da questa ingombrante e fastidiosa incombenza (tanto a me del calcio non me ne può fregare di meno!)
Io John, monsieur trexuno, poi potrei farlo ridiventare monsieur Blanc e affidargli qualche incarico nel Gruppo, in modo che non sia bruciato come manager, visto che (a me John), come persona mi sta sempre a cuore (ahi, ahi …”le affinità elettive”, vero Goethe?).

Ecco, game over! Fine del gioco!

Che dite, è solo finzione?
E’ solo fantasia, vero? Perché nemmeno la trivella del tunnel sotto la Manica sarebbe in grado di penetrare nella materia grigia, mista a sangue bleu, del principino e instillargli un po’ di granus salis!

In fondo, si tratta solo di stabilire se per lui & Co. la Juve (un po’ come una FIAT) deve diventare, magari una piccola Trabant !
Vi ricordate, la famosa automobile prodotta dalla casa automobilisticaVEB negli anni ’50?
Perchè in questo caso vi ricordo che i giudizi su quest’auto, molto particolare, sono stati tra più negativi in assoluto, tanto che un sondaggio del settimanale TIME la inserì tra le 50 auto peggiori della storia!