Andrea non si è perso

andreaDue giorni dopo l'intervista a Sky, Andrea Agnelli ricomincia dove l'avevamo lasciato quattro anni e tre mesi fa. Oggi la sua nuova Juve esordirà sullo stesso campo dove la storia venne spezzata dalla farsa, e ciò mentre i tifosi iniziano finalmente ad ascoltare parole lungamente attese.
"Presidente Andrea – Agnelli, la Juve nel destino", questo è il titolo del servizio andato in onda l'altra sera (qui la prima, qui la seconda e qui la terza parte), nel quale il giovane presidente della Juventus ha affrontato molti temi di interesse per i tifosi bianconeri, compresi quelli che stanno più a cuore a quelli come noi, che da quattro anni denunciamo Farsopoli. Solo pochi giorni fa il nostro Salvatore Cozzolino aveva dedicato ai primi 100 giorni di Andrea da Presidente un'analisi in due articoli, con una parte dedicata a Calciopoli e alla giustizia sportiva e alle legittime attese del popolo bianconero.
E le prime risposte del neo-Presidente sono arrivate (vedi la trascrizione di Tuttosport):

Come finirà la vicenda dell'esposto che la Juve ha fatto alla FIGC per chiedere parità di trattamento su Calciopoli? E lei cosa si auspica?
L'esposto che abbiamo presentato è molto dettagliato e a nostro giudizio fondato. Quindi non chiede parità di trattamento ma è un esposto molto preciso sulla revoca di uno scudetto. Da questo punto di vista noi ci aspettiamo, poiché crediamo che sia fondato, una risposta sicuramente entro breve, in breve tempo, e siamo fiduciosi, vista la motivazione che abbiamo portato avanti, di avere un risultato positivo.

Dunque punta a riavere i due scudetti o uno dei due scudetti?
Diciamo che questa è una storia un po' più complessa, un po' più complicata. Dovremmo valutare i vari aspetti ma se giuridicamente sarà dimostrata la correttezza della società nei vari procedimenti che sono ancora aperti, sicuramente valuteremo l'azione revocatoria e la riassegnazione dei titoli.

Dopo la risposta di John Elkann e dopo la sua, Moratti ha detto che quando ha parlato di rubare le partite non ha mai fatto il nome della Juventus. Controreplica?
No, io credo che il mio pensiero sulle parole di Moratti l’ho già espresso e lo ribadisco, sono state parole totalmente inutili.

Il nostro pensiero è sempre stato che l'obiettivo possibile di breve termine potesse essere la revoca dello scudetto di cartone all'Inter perché è una questione separata da quella della restituzione dei due scudetti alla Juve e riteniamo non vada consentito alla FIGC di rimandare la revoca all'esito dei processi ordinari. La società ha fatto a suo tempo l'istanza di revoca di quello scudetto, un atto formale e non delle vacue parole consegnate alla stampa. Quella è la posizione della società. Dicemmo noi: finalmente.
Nell'intervista concessa a SKY, Andrea Agnelli ha praticamente messo in mora Abete, sottolineando che l'attendismo della FIGC non è giustificato.
Non ha invocato la parità di trattamento, diciamo noi giustamente, per evitare di collegare la revoca dello scudetto di cartone all'inchiesta cosiddetta "Calciopoli 2" (che poi Calciopoli è una sola), altrimenti si va alle calende greche.
Il concetto è semplice: per la revoca non serve accertare illeciti sportivi dell'Inter (lo facciano con i tempi occorrenti), ma semplicemente prendere atto che quanto emerso a Napoli fa venire meno i presupposti dell'assegnazione del cartone, ossia non ci sono più i requisiti di natura etica: non sono "onesti" come si erano autoproclamati e ripetevano tutti.
Riteniamo questo obiettivo importante, perché non si tratta solo di quello scudetto "consegnato in segreteria", ma dell'intera filosofia di Calciopoli: i buoni e i cattivi. Nell'intervista di Andrea si esplicita il messaggio che i buoni non ci sono più e che quindi il cartone va stracciato. Ora. Per l'elenco dei cattivi aspettiamo le sentenze dei giudici di Napoli e il corso della "giustizia" sportiva di Calciopoli 2.
La disparità di trattamento è già evidente, ma la FIGC dà l'impressione di non sapere che pesci prendere e non si muove.
In questo senso Andrea Agnelli si sta muovendo, secondo noi, molto bene. Ha posto un solo problema, rimandando tutti gli altri, facendo capire che la revoca dello scudetto cartonato è questione che non dipende da tutte le altre, e che richiede una risposta non rinviabile. Su questo terreno la FIGC non ha alibi, tranne uno.
Ed è notizia di ieri che la Juventus, secondo Tuttosport, sarebbe pronta a eliminare anche l'ultimo alibi. Scrive il quotidiano torinese: "La Juventus è pronta ad andare in soccorso del procuratore Stefano Palazzi, fornendogli una compilation di intercettazioni già sbobi­nate e pronte all’uso. Si tratta di una serie di intercettazioni, molte delle quali già rese pubbliche dai media a partire da aprile, che fanno parte del corpus di 171.000 raccolte durante le indagini del 2004/05, ma mai pre­se in considerazione sia in sede di Giustizia sportiva che penale".
Certo, è paradossale. Soprattutto considerando che nel 2006 la Figc commissariata invece si scomodò eccome, spedendo in tutta fretta Borrelli alla procura di Napoli a ritirare le intercettazioni. Ma se Maometto non va alla montagna...


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