BATTIBECK! Quell'interista di Messi

battibeckAMAURI C'E'
Caro Battitore,
Amauri c'è. Conosco il tuo culto per i titoli e immagino che l'edizione domenicale di Tuttosport ti abbia galvanizzato: Amauri c'è. Una Juve bruttinissima pareggia in casa con la solita Fiorentellina eterea, siamo già a -4 dall'Inter che ancora non cadono le foglie, dietro abbiam problemi, in mezzo abbiam problemi, sulle fasce abbiam problemi, e davanti abbiam problemi, ma Amauri c'è. Singolare come punto di vista per affrontare la questione. Invero singolare.
Non discuto della probità dei tuoi tuttocolleghi, ed è sinceramente ammirevole il tentativo di non cavalcare i pensieri negativi dei tifosi verso tecnico e società, che vanno protetti, anche da loro stessi, però come cineseria mi è sembrata eccessiva, non fosse altro perché il goal in sé è stato una pacchianata incredibile, con Poulsen che pensa di essere Zico, Iaquinta che si accartoccia come un'orata, Amauri che rapina e poi tutti e due insieme sotto la curva a bestemmiare con quei capelli un po' così. Quanto ad Amauri, leggo oggi una sua intervista al Corriere diggiù, in cui si dice leggermente rammaricato per il pareggio, ma celebra la sua rinascita. Considererei il prestito al Bari.
Vorrei crearti dell'imbarazzo: ma è vero che Jaki vorrebbe assommare a La Stampa anche Tuttosport per farne una busiarda ma un po' più ignorante? In giro si diceva
così. E queste mi sembrano prove generali.
Io spero proprio di no. Ma mica per la libertà di espressione. E' solo che con la Juve editore di ben 2 quotidiani, di cui uno monotematico, ho paura di non riascoltare mai più il caro e vecchio silenzio stampa. La forza che deriva dalla fortezza. Già ci dobbiamo preoccupare che alla FIAT tutto giri per il verso giusto, caricarci anche delle copie di Tuttosport sarebbe decisamente troppo... Ora è il momento dei filosofi, dei problem solvers, dei maghi, dei motivatori, degli psicologi. Una volta erano tutti interisti. Adesso ho paura che siano diventati tutti juventini. Non c'è soluzione alla crisi, se non stare zitti e tenere lontani i sarti...
Certo dalla Juve, anche questa, tutto mi aspettavo tranne la sindrome di giocare in casa. E se col Maccabi non passa...già stiamo a discutere di sostituire Ciro? Non si può, francamente non si può.
Il punto è che questo sembra, a tutti gli effetti, un ulteriore anno zero, e non il quarto anno di un progetto quinquennale. E' una squadra che non si porta dietro alcun insegnamento dai 3 anni precedenti, nessun amalgama in termini di gioco o spirito. I giocatori, secondo me, ci sono. Diego c'è. Il Canna c'è. Giorgio c'è. Momo ci sarà. E, speriamo, anche Alex. Secondo me, anche Melo c'è. E Grosso anche, due volte su tre. Ce n'è abbastanza per ambire a fare meglio, per iniziare un qualsiasi "progetto". I contenuti, però, li deve mettere la società.
E non parlo di contenuti editoriali post-partita.
Lavori di meno l'ufficio stampa, e di più l'ufficio riscossione multe.

NOI, "PUNTI" DAL SIGNORE

Carissimo,
proprio a me parli di titoli? Concordo: il titolo è quello che una volta ci dava Luciano De Moggi e oggi, invece, ci porge Paolo De Paola. Lo chiamano progresso, fai tu. «Amauri c’è», invece, è pura tautologia. Avrei preferito: «Meno male che Amauri c’è», come cantano i pasdaran di Silvio, tutto preso da Noemi-Pato e Patrizia-Dinho. Coraggio. E non aver paura. La libertà di stampa non è in pericolo. E se da tre anni è ferma, visto che il web a strisce vomita sempre i soliti complotti, non è colpa mia e neppure di Jaki. Sai che non bazzico via Marenco e neppure corso Svizzera, sai altresì che vivo ostaggio di me stesso in una casupola all’anonima periferia del tuo mondo, sempre più lontano dal mio. Ormai sai tutto, di me. E quindi fidati: La Stampa e Tuttosport non si fonderanno mai. Continueranno, sciolti, a combattere le rispettive battaglie: gli Elkann, per una Exor da scudetto; gli Amodei, per una Juventus da progetto. Vedi, devi sapere: una volta, in largo anticipo sull’uomo di Arcore, eravamo gli unti del Signore. Piano piano, siamo diventati i punti dal Signore. Su «punti», gioca come ti pare: pensa alla classifica o pensa a Cannavaro (punto: appunto).
Per fortuna, siamo sempre la Juventus. E Lucianone si prepara a marciare su Zaccone. Non vedo l’ora che venga quel giorno. Ormai parla in play-back. Crede in quello che dice. Un altro che pensavo non fosse un arrangiatore di sé medesimo era Massimo maggiordomo De Santis. La marcia indietro di fronte alla famiglia Facchetti, in cambio di una querela gentilmente ritirata, è stata illuminante: ecco qua un uomo tutto d’un pezzo. Non trovi? E vai, Massimo. Molti blogger lo preferiscono a Pierluigi Collina, l’idolo di Beccantini. Contenti loro... No, Carissimo, stai tranquillo: potrai sempre leggere su La Stampa le offerte politiche di Luca Diva Futura e su Tuttosport i proclami del presidenteamministratoredelegatodirettoregenerale Blanc. Ti manca Marchionni? Consolati con Marchionne. E non fare il comunista che mangia i bambini: parlare di «Anno zero» non piace a qualcuno - qualcuno molto influente - e, dal momento che Moggi ha le sue gatte da pelare, meglio stare abbottonati e coperti.
Che bello, però, giocare undici contro undici, senza essere accusati di brogli, dopo aver rischiato di perdere in casa persino con Bordeaux e Bologna, la testa alta e gli occhi svegli, il passamontagna e i ferri del mestiere sul comodino, gli avversari (e non più gli arbitri) di scorta, e un paio di fischi preventivi, così, tanto per respirare, qui e là, l’aria del passato, quando eravamo i Re e i Tié. La gioia innocente e infantile, che affiora anche dalle tue righe, di non battere più nessuno dopo aver battuto tutto e tutti: va bene anche così. Tanto, il Felipe giusto se lo beccherà sempre Monte Zemolo, e mai John.
Siamo una squadra «fortissimi», siamo la società de «L’epo, Lapo e l’ape» - purtroppo non è mia, porca miseria! -, siamo i rancorosi e gli ambiziosi di Bar Calciopoli, dove offrono gratis caraffe di insulti a Guido Rossi. Mitico! E, naturalmente, su uno dei tavoli, La Stampa & Tuttosport. Margherita c’è. Amauri c’è. Sfogliare, spogliare, pensare. Ciro non ci arriva? Pazienza: gli chiedeste quanti scudetti aveva vinto la Juventus, rispose ventinove, lo portaste a spalla fino a Vinovo. Complimenti a te e ai tuoi pari. Immagino la scena: arriva Lionel Messi, mormorio, colpi di tosse, nessuno osa finché uno butta lì: Leo, quanti scudetti ha vinto la Juve? Lui: ventisette. Voi: interista!
Il Battitore Libero


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