Assemblea azionisti Juve 2008: primo intervento

megafonoEgr. Presidente,
Egr. Consiglieri,
Gent. colleghi azionisti,

devo purtroppo constatare che il grosso limite dell’ Assemblea degli Azionisti risiede nel fatto che, di norma, è convocata una sola volta all’anno.

Siamo quindi costretti a prendere appunti e a replicare ai commenti post Assemblea a distanza di mesi, senza la possibilità di battere il ferro quando è ancora caldo.

Uno di questi commenti che mi sono appuntato e che ho ritenuto particolarmente patetico, è stato quello di un ex-calciatore della Juventus, oggi mediocre commentatore in TV.

Mi riferisco al sig. Massimo Mauro, già Presidente del Genoa, coltivatore di cipolle, nonché aspirante dirigente della Juventus post Calciopoli alla quale aveva sperato di approdare insieme ad alcuni compagni di merende, eventualità per nostra fortuna sventata sul nascere.

Ebbene il Sig. Mauro, commentando la turbolenta assemblea dello scorso anno, ci ha definito, in diretta TV e con tono sprezzante, “disturbatori” ai quali non bisognava dare troppa importanza.

Già avevamo molti dubbi sulla sua reale competenza calcistica, e in questo i tifosi del Genoa sono attendibili testimoni, ma adesso addirittura ci ha confermato che è anche all’asciutto per quanto riguarda il Codice Civile, visto che il diritto di intervento in Assemblea è sancito appunto dalla legge e rappresenta un importante momento di democrazia nella vita di una azienda.

Colgo l’occasione, tra l’altro, per rinfrescare la memoria anche ai giornalisti che sono in questo momento nella saletta qui accanto a loro riservata; troppo spesso, infatti, ci tocca leggere nei loro resoconti che John Elkann è il “padrone” della Juventus.

Ebbene per la precisione, e per il codice, John Elkann è semplicemente il rappresentante legale dell’azionista di maggioranza e non il “padrone”; i “padroni” esistono nelle ditte individuali, mentre John Elkann è il Presidente della società che controlla poco più del 60% della Juventus e in particolare, risalendo nella catena di controllo, si determina che dal punto di vista dell’impegno finanziario personale la sua esposizione nella Juventus si aggira tra il 10 e il 15 percento.

Per questo motivo sarebbe deontologicamente corretto che i giornalisti evitassero di definirlo “il padrone” e tenessero in giusta considerazione anche i 40.000 fessi che, con il 38% del capitale, e un investimento in grave perdita, rappresentano la vera anima della società Juventus insieme ai 14 milioni di tifosi non azionisti.

Fatta questa doverosa premessa e prima di passare ai commenti sul bilancio, mi sembra necessaria qualche puntualizzazione, e qualche domanda, su Calciopoli; per molti questa è ormai una storia da mandare in soffitta; per noi rancorosi, tifosi di serie C, come ci ha definito il Presidente a margine di un recente incontro al Circolo della Stampa, è invece una vicenda che deve ancora scrivere i capitoli più succulenti.

A Dicembre 2007 infatti, Il Presidente FIFA Blatter ha dichiarato che il Sig. Luca Cordero di Montezemolo è stato decisivo per il ritiro del ricorso al Tar; considerato che non mi è parso di leggere nessuna smentita da parte Vostra gradirei sapere con quale ruolo e a che titolo il personaggio in questione si è occupato di Juventus nell’estate del 2006?? E visto che il ritiro del ricorso al Tar ha causato un ingente danno economico, Vi chiedo se non è il caso di citarlo in giudizio, non ricoprendo il signore in questione alcuna carica ufficiale nel nostro sodalizio?

Sarebbe interessante poi conoscere le motivazioni giuridico-legali del ritiro di quel ricorso, visto che finora non sono state ancora definitivamente chiarite e sempre occultate sull’altare di non meglio precisati “motivi di opportunità”.

Così come sarebbe interessante conoscere dalla voce diretta di John Elkann i motivi per cui si affrettò a liquidare i dirigenti della Juventus nel maggio del 2006 sulla base di semplice fuga di notizie, addirittura quando l’inchiesta era ancora coperta da segreto istruttorio, e non fece altrettanto quando, qualche mese dopo, ad essere accusati di “riprovevoli condotte” furono i signori Gabetti e Grande Stevens, peraltro immediatamente sanzionati dall’organo di controllo del mercato azionario, la CONSOB.

Al riguardo l’avvocato Zaccone, qualche giorno fa, nel corso dell’udienza preliminare, ha chiesto il proscioglimento degli accusati adducendo motivazioni di legittimità costituzionale; le stesse motivazioni che invece non furono invocate quando Guido Rossi stravolse le regole del Processo sportivo nell’estate del 2006!

Ci sono poi le Sue dichiarazioni, Presidente, nel corso di una intervista rilasciata al Corriere dello Sport, in cui afferma che il Direttore di questo quotidiano ha avuto un ruolo decisivo nella Vostra decisione di accettare la serie B.

Insomma chi dobbiamo ringraziare?? Montezemolo o Vocalelli?

Anche perché a fine agosto, dopo il preliminare di Champions, Lei stesso ha dichiarato che “abbiamo espiato i nostri peccati, senza sapere bene, in realtà quali fossero”; una dichiarazione emblematica che fa il paio con quella rilasciata nel corso dell’intervista di Capodanno al solito giornalaccio rosa: al cronista che Le chiedeva il perchè la Juventus non avesse ancora agito legalmente contro gli amministratori che le hanno procurato tanto danno, Lei rispose di “voler vedere come finiscono i processi. Perchè c'è IL RISCHIO che si risolva tutto in un cumulo di peccati veniali”.

Ritengo questa frase molto grave. "C'è il rischio che si risolva tutto in un cumulo di peccati veniali"? E questo è un rischio? E per chi? Non certo per la Juventus che anzi avrebbe tutto da guadagnare da una assoluzione dei suoi ex dirigenti o comunque da un ridimensionamento delle accuse. Il rischio, mi consenta, è soprattutto per quelli che hanno sfruttato la pagliacciata per scipparci due scudetti e tentare di radere al suolo la macchina quasi perfetta messa in piedi dalla Triade.

Mi riferisco ovviamente alla squadra del Suo amico Massimo Moratti, con il quale si è fatto recentemente immortalare in atteggiamenti affettuosi prontamente sbattuti in prima pagina dal solito foglio rosa unto e bisunto.

Proprio con riferimento all’innominabile ed immondo foglio rosa che ben conosciamo, nella scorsa Assemblea avevamo chiesto con una certa unanimità di sospenderne appena possibile la distribuzione gratuita allo stadio. Ovviamente, non essendo noi i “padroni” ma semplici “disturbatori”, il giornale rosa continua ad essere distribuito al Comunale con cadenza regolare in modo tale da poterci godere in prima pagina il solito titolone sulle epiche gesta di Ibrahimovic.

Le domande fin qui poste esigono risposte precise, definitive e ufficiali. Se ritiene di doversi consultare con l’azionista di maggioranza per fornirle, una buona idea sarebbe quella di utilizzare il sito ufficiale della Società ed entro 15 gg dalla data di oggi emettere un comunicato con il quale chiarire una volta per tutte i nostri interrogativi.

Passiamo ai commenti sul “Progetto di bilancio”

Nella lettera che il Presidente rivolge agli azionisti si colgono interessanti spunti di discussione; innanzitutto si promette “equilibrio economico e risultati sportivi eccellenti”, ma oggi discuteremo di una perdita di oltre 20 milioni di euro e di una squadra che alterna prestazioni generose e sorprendenti ad altre imbarazzanti.

E in ogni caso non appare mai in grado di sviluppare un gioco accettabile, complice anche il profilo tecnico medio-basso della rosa e i continui infortuni muscolari che fanno sorgere forti sospetti sulle scelte in fase di preparazione estiva.

Nella stessa lettera si parla del progetto stadio e della decisione del CDA di “sostenere le proposte innovative dell’Amministratore Delegato” quando sappiamo tutti che l’idea di vendere i naming rights ad una società esterna era stata partorita da Antonio Giraudo, il quale aveva anche già avviato trattative in merito su una base economica ben più alta rispetto ai 105 milioni della Sportive Italia S.r.l.

In merito a tale contratto, che purtroppo non conosco nei dettagli, mi chiedo se contiene clausole di rescissione in caso di gravi crisi economiche come quella attuale.

Ed inoltre non posso fare a meno di guardare con preoccupazione al fatto che i 105 milioni pattuiti non hanno il supporto di adeguata garanzia fidejussoria. La garanzia infatti copre solo il 40% del valore del contratto e non è prestata da una istituzione creditizia bensì dalla casa madre francese della stessa Sportfive Italia S.r.l; una scelta discutibile a mio avviso che, per la situazione internazionale del credito, ci espone a gravi rischi.

E soprattutto, sempre in riferimento al contratto per lo Stadio, gradirei conoscere a quanto ammontano i corrispettivi variabili che la società Sportfive deve pagarci e quali sono i parametri per la determinazione di tali somme.

Ancora relativamente allo stadio Delle Alpi, il Dott. Blanc ha varie volte ricordato che il Delle Alpi è costato 25 milioni; dispiace che chi è stato 2 anni nel CDA prima di diventare Amm.Delegato non ricordi che con 25ml pagabili in 10 anni senza interessi la Juventus oltre allo stadio ha ottenuto anche 43000 mq di area commerciale il cui valore attuale oscilla tra le 600 e i 1000 euro al mq.

Questo significa che anche non volendo sviluppare direttamente tale volumetria commerciale e vendendola, anche assumendo il valore minimo, lo stadio alla Juventus costerebbe zero; se si pensa poi che a Vinovo i terreni sono stati venduti credo intorno ai 900 euro a mq e si vendessero i 43000 mq alla stessa valutazione, ecco che l'operazione stadio si concluderebbe non a zero, ma addirittura con una ricca plusvalenza.

Come si vede, l’ottimo lavoro svolto dai precedenti Amministratori continua a facilitarVi la vita non di poco, sia dal punto di vista finanziario e gestionale che da quello strettamente sportivo con i resti dello squadrone di Moggi che nonostante l’età e gli infortuni ricordano spesso agli avversari quali erano i veri motivi per cui si vincevano le partite.

Sempre in relazione allo stadio Lei Dott. Blanc ha rilasciato una intervista il giorno 24 ottobre in cui affermava che la presentazione dello stadio, prevista per ieri sera, fosse stata rinviata solo perché dovevate concentrarVi sulla parte sportiva.
Ebbene perché mentire così grossolanamente, quando si è poi saputo la sera stessa che il vero motivo del rinvio è stato l’ennesimo stop del comune di Venaria che ha sollevato ulteriori dubbi in merito all’impatto ambientale del centro commerciale adiacente all’impianto??

Dallo stadio si passa al settore giovanile. Avete sempre detto che volevate costruire una squadra con il giusto mix di giovani e campioni. In questo momento i campioni sono quelli di Moggi, i giovani sono sempre quelli di Moggi. Anche perché dal 2006, anno in cui avete preso il comando, la squadra Primavera non ha vinto più nulla.
Era proprio necessario smantellare l’intero staff tecnico??
Era proprio necessario prendere come Capo degli osservatori un personaggio di cui a Piacenza stanno ancora festeggiando la partenza e che dalle informative di Calciopoli appare come un mestierante in cerca di ingaggio??
Senza Calciopoli, Sig. Presidente, Sig. Amm. Delegato, uno come Castagnini, quando mai sarebbe approdato alla Juventus??

E cosa ci dobbiamo aspettare dal calciomercato futuro, quando leggendo il progetto di bilancio ci accorgiamo che per il signor Tiago, il prezzo di acquisto potrebbe incrementarsi di ulteriori 2 mln di euro in caso di raggiungimento di determinati obiettivi individuali o di squadra? E quali sono questi obiettivi???
Forse per il semplice fatto di aver centrato la qualificazione in Champions adesso dobbiamo sborsare questi altri 2 milioni?

Il calciomercato, Dott. Blanc, è una delle note dolenti del vostro operato.
Le trattative sono ridicole, lunghissime, fatte a mezzo stampa, dichiarando ai giornali gli obiettivi con il risultato di far lievitare i costi.

In due anni avete speso oltre 120 milioni, 240 miliardi delle vecchie lire, per collezionare figurine un pò come faceva l’Inter pre-Calciopoli.
Una distruzione di valore senza precedenti per noi azionisti.

Un festival di errori che parte da Boumsong e continua con Tiago, Almiron, Poulsen, Criscito, Andrade e mi fermo perché non è bello infierire.

E poi ancora onesti mestieranti a parametro zero in cerca dell’ultimo contratto della loro carriera, gente col portafoglio gonfio e le ginocchia usurate.

E lascio per ultimo il patetico braccio di ferro con il Torino per Carneade Knezevic, operazione dove credo abbiamo toccato davvero il fondo, facendo imbestialire persino un paladino del nuovo corso come Boniperti!

La distruzione di valore, il depauperamento finanziario dovuto al calciomercato, come dicevo, è devastante. E ne vediamo le dirette conseguenze già in questo bilancio, dove quasi la metà della perdita è da imputare alla svalutazione definitiva di Andrade, un calciatore purtroppo che invece di avere le ginocchia usurate come gli altri, le aveva addirittura marce. E noi lo abbiamo pagato 10 milioni di euro, oltre al suo lauto ingaggio.

Mi piacerebbe francamente conoscere il parere diretto del medico che lo ha visitato prima dell’ingaggio e soprattutto sapere perché, per il Sig. Andrade, non è stata prevista una clausola di annullamento del contratto con il Deportivo, nonché una polizza assicurativa adeguata alla copertura di tale rischio; su questo punto non ci sono dubbi: o lo avete ritenuto non necessario, ed allora male, oppure la compagnia assicurativa non ha accettato di assicurare il rischio sulla base del referto medico, e allora peggio, visto che in tale condizioni dovevate recedere immediatamente dal contratto!

Ma l’impoverimento causato da un calciomercato miope è ancora più grave se si considera che il monte ingaggi è praticamente uguale a quello dello squadrone della Triade! Anzi, se vogliamo andare a valutare il monte ingaggi rispetto al fatturato vediamo che questo rapporto è addirittura peggiorato. In particolare nel 2006 i ricavi, prima delle rettifiche IAS, ammontarono a 251 mln e il monte ingaggi a 130 mln con un rapporto del 53.8%. Nel 2007/2008 i ricavi sono stati 203 mln e il monte ingaggi 120 mln, con un rapporto del 59.1%.

Questo fatto va evidenziato perché sempre il sig. John Elkann, in una intervista di luglio 2007 al Corriere della Sera, aveva affermato che le spese della Triade erano insostenibili, che il monte ingaggi non poteva essere l’80% dei ricavi e soprattutto che non si poteva andare avanti con le plusvalenze.

Le stesse plusvalenze che negli ultimi due bilanci avete giustamente utilizzato per quadrare i conti nonostante un aumento di capitale di 105 milioni di euro che i precedenti amministratori, pur invocandolo, non avevano mai avuto a disposizione.

A proposito di aumenti di capitale, vorrei segnalare ai colleghi azionisti che la china intrapresa, a mio parere, non promette niente di buono. La nuova legge sui diritti TV, la crisi del mercato pubblicitario, e soprattutto la conclamata incapacità dello staff tecnico negli investimenti della gestione caratteristica, mi portano a prevedere che nel giro di qualche anno sarà necessario mettere di nuovo mano al portafogli, oppure in alternativa dare spazio a un nuovo socio industriale o peggio ancora vendere i giocatori più rappresentativi; a sostegno di quanto affermo già quest’anno intaccheremo il Patrimonio Netto per ripianare la perdita di oltre 20 milioni di euro.

Voi mi direte che una Juventus ridimensionata non fa comodo a nessuno?
Invece io vi dico che c’è qualcuno che ogni Domenica, si alza, si fa la barba, e, cantando sotto la doccia, si augura che la Juventus possa prendere una bella batosta! A chi mi riferisco?? All’immarcescibile Direttore Marketing della FIAT, Luca De Meo, che in una recente intervista ha dichiarato che la Juventus post Calciopoli, perdente e quindi simpatica, ha contribuito in maniera sostanziale a migliorare le vendite di auto del Gruppo Fiat.

Ci auguriamo quindi che per supplire all’attuale contrazione delle vendite non sia necessario un altro giro in serie B, e a tale proposito Presidente, Le consiglio di usare poco il telefono, poichè non vorrei che qualcuno utilizzasse le Sue telefonate con Vocalelli come pretesto per portarci via, dopo gli scudetti, anche la Coppa Zaccone!

Parlavamo della situazione finanziaria.

Il giorno 11 luglio abbiamo puntualmente trasmesso alla COVISOC la documentazione che attesta il possesso dei requisiti previsti per l’ammissione al campionato di serie A. Mi risulta, a tale proposito, che altre squadre (anche famose) hanno presentato la documentazione in ritardo oppure peggio ancora che siano state costrette a ricorrere ad operazioni di maquillage contabile che a tutti gli effetti appaiono come operazioni dirette ad occultare gravi situazioni di indebitamento finanziario.

Questi magheggi, che per fortuna non ci hanno mai visto protagonisti, nonostante le frequenti visite della Guardia di Finanza, costituiscono a tutti gli effetti doping amministrativo e alterano in maniera sostanziale gli equilibri tecnici delle competizioni sportive.

Mi chiedo quali sono le azioni che vorrete adottare per denunciare gli effetti distorsivi che tali pratiche hanno sul regolare svolgimento delle gare?

A questo punto vorrei fare un accenno all’art. 79 del regolamento CONSOB; quello in pratica che impone di segnalare le partecipazioni nella società detenute dagli organi di controllo.

A tale proposito vorrei porre il benvenuto al Dott. Paolo Piccatti, nuovo componente del Collegio Sindacale. E voglio farlo perchè il Dott. Piccatti è uno di noi. E’ un piccolo azionista, possiede 540 azioni della Juventus. Mi auguro che oltre ad essere piccolo azionista sia anche lui rancoroso come molti di noi.

Sottolineare il fatto che il Dott. Piccatti è un piccolo azionista serve però a evidenziare invece che nessuno dei componenti dell’attuale CDA possiede uno straccio di azioni Juventus. Evidentemente non credono al famoso “progetto” che spesso viene tirato in ballo quando si tratta di giustificare qualche battuta d’arresto della squadra.

Sempre a proposito di partecipazioni, stavolta però detenute dalla Juventus, a pagina 34 il CDA ci informa che è stata ceduta la partecipazione del 30% nella società SEMANA Srl, che, per chi non ne avesse mai sentito parlare, è quella che si occupa della conduzione e della manutenzione degli stadi e dei campi da gioco.

Con questa operazione l’asset è stato venduto in data 4 marzo per un corrispettivo di 100mila euro ed una susseguente plusvalenza di 70mila euro a beneficio dell'esercizio 2007/2008.

La valutazione implicita che si ricava per il 100% di SEMANA Srl è quindi di circa 330mila euro.

Tuttavia un valutazione di 330mila euro mi sembra ridicola per una società che al 30 giugno del 2007 ha un patrimonio netto di 1,2 milioni di euro, ricavi per quasi 10 milioni di euro (di cui 4 mln dalla Juventus), utili per circa 1 milione di euro e che di soli dividendi ha pagato quest'anno alla Juventus quasi 300mila euro!

In pratica è stato venduto per 100mila euro un asset che ogni anno ne rende 300mila; cosa che, se non giustificata da motivi che vanno oltre la semplice logica finanziaria, crea evidentemente un grave nocumento agli interessi della società e di conseguenza degli azionisti.

Lasciando perdere quindi la valutazione "reale" che si può ipotizzare per la SEMANA srl, (che a voler essere prudenti dovrebbe valere non meno di 10 milioni di euro, cioè 10 volte gli utili 2006 e almeno una volta il fatturato, con un potenziale danno quindi di circa 2,9 milioni di euro) quello che mi interessa capire sono i reali motivi di questa dismissione cosi "frettolosa" e a quel prezzo così poco "congruo" per dirla con un termine carissimo all'Avv.Zaccone.

In merito alla questione SEMANA mi sono già confrontato con il Dott. Bergero il quale come sempre è stato disponibilissimo a chiarire i miei dubbi. Tuttavia, per la complessità dell’operazione e per i risvolti che ne conseguono anche in termini etici, ho preferito sollevare la questione anche a codesta spettabile Assemblea, pur senza ricorrere all’articolo 2408 del Codice Civile che prevede la richiesta di intervento del Collegio Sindacale. Sarà poi questo organo, in piena autonomia, a decidere se approfondire l’argomento sulla base delle considerazioni che verranno fatte in questa sede.

Sempre dall’analisi del Progetto di bilancio a pagina 58, nel commento al punto 12 relativo alle attività finanziarie correnti, risulta essere stato fatto un prestito di 567.000 euro ad un dipendente tesserato della società. Atteso che l’attività creditizia non rientra nella mission della Juventus mi chiedo perchè è stata fatta questo tipo di operazione e con quali garanzie da parte del beneficiario.

A pag. 66 invece, tra i costi per servizi esterni si evince che il totale delle consulenze pagate nel corso dell’esercizio ammontano ad oltre 5 milioni di euro di cui 807mila per consulenze sportive. Chi sono i percettori di queste somme?? E a che titolo??

Per finire un commento sullo staff tecnico, l’allenatore e i preparatori.
L’elevata casistica di infortuni muscolari, e soprattutto il numero dei lungodegenti afflitti da ricadute, creano il forte sospetto che ci sia qualcosa da registrare anche il quel settore.

In particolare a tutt’oggi l’allenatore non sembra in grado di dare un gioco alla squadra nè di consigliare i giocatori giusti (Xabi Alonso è un grande campione che ci avrebbe fatto molto comodo) e pur essendo una persona perbene si lascia spesso andare ad atteggiamenti contraddittori e a dichiarazioni non in sintonia con la storia del nostro club.
Invenzioni come quelle del “camaleonte solido” oppure come quella dei “rompiscatole”, per noi abituati a incutere timore agli avversari in tutti gli stadi del mondo, fanno sorridere e anche un pò di pena. Meglio il silenzio, piuttosto.

A tale proposito, qualora si dovesse giungere alla decisione di sostituire Ranieri vorrei che Vi astenesse dal provocare ulteriormente i tifosi con ipotesi come quella di Mancini e in generale sarebbe buona abitudine evitare di mostrarvi troppo collaborativi nei confronti del club specializzato in vittorie a tavolino.

Anche perchè di questo passo Presidente, alla scadenza del Suo mandato, qualcuno potrebbe paventare l’ipotesi di sostituirLa con Guido Rossi, visto che il signore in questione già collabora attivamente con il gruppo Ifil proprio dall’estate di Calciopoli.

Chiudo il mio intervento riportando lo stralcio di una intervista rilasciata dal Presidente Cobolli Gigli a un noto quotidiano sportivo il 29 giugno di quest’anno.

Domanda del giornalista: “E' stata mai anche solo ipotizzata una strategia per farsi restituire i due scudetti tolti dalla giustizia sportiva alla Juventus?”.

Sua risposta: “Nella testa dei manager c'è sempre stato un atteggiamento molto pragmatico e quelle ipotesi fanno parte del mondo dei sogni, non della realtà”.

Una frase del genere non dovrebbe mai essere pronunciata.
E come se un allenatore facesse scendere in campo i giocatori dicendogli che è inutile giocare, tanto si perde lo stesso.

Essere la Juventus, Signor Presidente, significa meritarselo ogni giorno, nelle parole e nei fatti.