Juventus-Roma: ”er tab(b)ellone de coppa” e storia di regolamenti

ranieriJuventus-Roma, in programma stasera per i quarti di Coppa Italia, è una partita che evoca alla memoria le grandi sfide degli anni '80 e degli inizi anni 2000, decisive per le sorti del campionato di casa nostra, spesso precedute da dichiarazioni e “frecciatine” dialettiche dei dirigenti di quegli anni (Gianni Agnelli e Boniperti contro Viola prima, Moggi e Giraudo contro Franco Sensi e Baldini poi). Uno degli attesi protagonisti della sfida, l'attuale allenatore della Roma nonché ex-tecnico della Juventus, Claudio Ranieri, ha deciso probabilmente di riportare in auge questa tradizione; subito dopo la vittoria sulla Lazio negli ottavi di coppa Italia, ai microfoni Rai Ranieri ha tuonato: «Ora per i quarti andiamo in casa della Juve, e non capisco perché: il nuovo regolamento dice così, ma l’anno scorso in campionato siamo arrivati sopra la Juve». Ranieri, farebbe bene a ricordarsi (o forse ad informarsi) che il tabellone di coppa Italia è stato formulato con questo metodo: attribuzione di una posizione da 1 a 8 alle 8 teste di serie entrate in competizione agli ottavi, di una posizione da 9 a 20 alle 12 società entrate in corsa nel terzo turno eliminatorio, di un numero 21 a 42 a quelle entrate in corsa al terzo turno, di una posizione da 43 a 78 a quelle entrate in corsa al primo turno. Tali posizioni sono state attribuite mediante sorteggio ed identificano le squadre nel tabellone di una competizione che si svolge in gare di sola andata: quelle squadre che hanno ottenuto il numero di posizione più basso hanno il diritto di giocare in casa nelle fasi che vanno dal primo turno eliminatorio ai quarti di finale. Le semifinali, invece, si disputeranno in gare di andata e ritorno, ma in virtù di quel “numeretto magico” sopramenzionato, le società la cui posizione è contrassegnata dal numero più basso hanno il diritto di giocare in casa la gara di ritorno. Il sorteggio del 26 luglio 2010 ha “premiato” con il numero 4 la Juventus e con il numero 5 la Roma, motivo per cui la sfida di giovedì prossimo si giocherà a Torino. Per la cronaca anche l'Inter, giunta in classifica davanti al Napoli nella stagione 2009-2010, nonché detentrice del torneo, andrà ad affrontare gli azzurri in gara unica in trasferta allo stadio San Paolo, sempre in virtù di quell'attribuzione numerica tramite sorteggio (Napoli 1 e Inter 8). Alla luce di tale spiegazione penso che Mister Ranieri non troverà difficoltà a capire il regolamento 2010-2011 che, a differenza di quello 2009-2010, non premia le squadre meglio classificatesi nel corso del campionato precedente, bensì quelle più fortunate in fase di sorteggio; così come non ne troverà nel capire che in alcun modo la Lega Calcio (a cui è stata delegata in modalità esclusiva l'organizzazione della competizione) abbia voluto volontariamente favorire la Juventus nei confronti della Roma, o come la stessa Juventus non abbia potuto orchestrare tutto ciò a danno della Roma. Sarebbe interessante sapere invece, caro Ranieri, perché ogni anno la Finale di questo torneo si svolge nella Capitale: nel 2011, ad esempio, nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia che avranno luogo a Torino, sono state inserite la partenza del Giro d'Italia (più precisamente una crono a squadre con partenza da Venaria e arrivo a Torino) e la Final Eight di Coppa Italia di basket, come omaggio al capoluogo piemontese che è stato prima Capitale d'Italia. In un simile contesto anche la Finale di Coppa Italia di calcio avrebbe potuto disputarsi a Torino, ma molto probabilmente la cosa avrebbe fatto gridare al sospetto di favori pro-Juventus (considerando le minime possibilità di approdo in finale del Torino, peraltro eliminato infatti nel terzo turno) la maggior parte degli addetti ai lavori, dei media e dei tifosi non bianconeri.
E' bene sottolineare inoltre la data del sorteggio: 26 luglio 2010; quindi parliamo di un regolamento stabilito ben prima dell'inizio della competizione e chiaro a tutte le società partecipanti, a differenza di quanto avvenne il 4 maggio 2001 quando, a sole sei giornate dal termine del campionato e a due giorni da uno Juventus-Roma decisivo per lo scudetto dell'annata 2000-2001, la Corte Federale cambiò la normativa sugli extracomunitari, decisione presa in pieno svolgimento di campionato dunque, che penalizzò parecchio la Juventus e di cui beneficiò tantissimo la Roma: sembra quasi ridondante ricordare che i giallorossi schierarono gli ex-extracomunitari Assunçao e Nakata. Il giapponese avrebbe segnato il gol del 2-1 (la Roma perdeva 2-0) e propiziato il pareggio, al 90', con un tiro da fuori area insaccato da Montella dopo la respinta di Van der Sar. Che praticamente consegnò il tricolore alla squadra capitolina.