Il calciomercato post-Europeo

Blanc e SeccoLa conclusione dell’avventura europea per la Nazionale azzurra dovrebbe finalmente consentire il decollo della sessione di mercato per i grandi clubs italiani. Una sessione che per il momento ha riservato chiacchiere (in eccesso, come al solito) e poca sostanza.
I movimenti di rilievo sono finora quelli realizzati dalla Juve con il neo eleggibile alla maglia azzurra Amauri, il giocatore dalla valutazione più importante tra gli affari finora concretizzati, e dal Milan, che si è distinto per il riscatto del terzo marcatore assoluto dello scorso torneo, l’ormai ex-genoano Borriello, l’acquisto a parametro zero del francese Mathieu Flamini e il ritorno di Zambrotta in patria. In stand-by l’obiettivo “grande punta”, dopo aver promesso Ronaldinho ad aprile (e averlo scaricato a maggio per certe sue vicissitudini extra-calcio..), si sono accostati al club di Via Turati in tempi diversi i nomi di Eto’o, Drogba e per ultimo l’obiettivo fisso e dichiarato da almeno un paio di settimane: Adebayor.
A piccoli passi l’Inter, o almeno limitata fino ad oggi all’arrivo mediaticamente più importante (quello dell’allenatore Mourinho) e alla quasi chiusura col brasiliano Mancini, un vero e proprio romanzo che si trascina da anni e che sembra finalmente giunto al punto di svelare il lieto fine. Si attende il tanto strombazzato "colpo del Centenario" (candidato principale sembrerebbe essere Frank Lampard Jr., o Ricardo Carvalho in second’ordine), l’investimento plurimilionario, il "Regalo" ai tifosi da parte del loro Onesto presidente, incurante dei bilanci che definire in apnea è puro eufemismo, tanto basta qualche giro contabile con Inter Brand o Inter Vattelapesca per mettere le cose a posto.
Un atteggiamento che soprattutto la Roma, da mesi sotto osservazione da parte della Consob (incredibilmente indulgente e cauta nel prendere provvedimenti), ha fatto suo. Una società alla quale si sono accostati nomi di possibili acquirenti "nobili", quali George Soros (con ciò facendo aumentare il valore del titolo sui mercati) ma che in realtà è tenuta nella morsa da Unicredit, l’istituto che rappresenta il principale creditore dei Sensi, intenzionato a rientrare di centinaia di milioni di esposizione verso il gruppo della famiglia del "sor Franco". Ma non è di economia o di bilanci che si vuol parlare, solo che è premessa necessaria per dire che, una società come la Roma, in piena crisi finanziaria (o almeno lo è la controllante) si permette di far mercato, acquistando il norvegese Riise, riscattando la seconda metà di Vucinic a una cifra altissima e nutrendo ambizioni su Huntelaar e Iaquinta senza pensare di cedere nessun gioiello a parte il sopracitato Mancini, separato in casa da tempo.
Visto il panorama generale, la sensazione è che di soldi veri ce ne siano davvero pochi; mentre altrove si scatenano aste e si offrono cifre iperboliche per giocatori quali Cristiano Ronaldo, ”El Kun” Aguero, o lo stesso Adebayor, qua da noi ci si scanna a trattare i centomila euro e i prestiti gratuiti vengono visti come affari clamorosi.
La Juve sarebbe vicinissima a chiudere per Xabi Alonso, così come per il croato Knezevic, in attesa di valutarne le condizioni fisiche dopo il recente infortunio patito ad Euro 2008. Elemento di valore anche se obiettivamente dal costo oneroso lo spagnolo, incognita grossa come un palazzo il difensore nato in quella città che un tempo era chiamata Fiume. Un rincalzo, come Mellberg, 31 enne parametro zero col quale il buon Dario condivide due cose: la fallimentare partecipazione alla kermesse continentale e l’abitudine alle retrocessioni coi propri clubs. La prospettiva è tutt’altro che allegra. Ancora meno se si pensa alle voci riguardanti il serbo Stankovic, più volte segnalatosi in carriera per la sua provata ostilità verso i colori bianconeri e altrettanto segnalatosi per la cronica fragilità fisica, la proverbiale indolenza tipica degli ex-jugoslavi, e l’impalpabile presenza negli appuntamenti decisivi. Uno per il quale anche i tifosi juventini più benevoli verso l’attuale dirigenza potrebbero insorgere nel vederlo in bianconero (vota il nostro sondaggio in home page). Lasciando da parte il sogno Aquilani, curioso caso di distonia tra il suo attuale tecnico (che gli preferisce Pizarro) e la società (che invece attribuisce al ragazzo una valutazione stratosferica), al momento spunterebbe anche il nome del tedesco Schweinsteiger, letteralmente "scavatore di maiali", giocatore ancora giovane (quasi 24 anni) ma ai margini del Bayern più forte degli ultimi 10 anni. Incostante e bizzarro, famoso per bravate e passioni intense quanto deleterie per un calciatore professionista, tecnicamente ricorda Beckham, con piede meno educato e maggior grinta, se ne ha voglia, però. Non uno da salto di qualità, insomma. Oggi spunta anche il maturo Marcos Senna, perno inamovibile del "sottomarino giallo", il Villarreal e uomo che il ct iberico Aragonès farebbe giocare anche ingessato…
Ci dimentichiamo spesso e volentieri del primissimo acquisto stagionale: Ekdal, giovanissimo svedese di belle speranze al quale già da ora si prospetta un radioso futuro come idolo delle ragazzine, a giudicare dal look.
Capitolo cessioni: salutato con i dovuti ringraziamenti Birindelli (dopo 11 anni di onorato servizio), fatta per la comproprietà di Palladino col Genoa, nell’affare rientrano la cessione a titolo definitivo di Paro e il rinnovo del prestito di Criscito. Si vocifera del solito assalto del Barcellona su Trezeguet e delle ambigue risposte in merito da parte dell’azionista di maggioranza (!incedibile? Chiedete al Barcellona.."), smentito dall’AD ("incedibile") e poi mediato con diplomazia tutta cobolliana ("…la verità è che il Barcellona non ci ha fatto alcuna offerta"). Sembrano al passo d’addio anche Zebina, in trattativa con il Galatasaray, e gli acquisti cardine della scorsa campagna: Tiago e Almiròn, uno dato tra Monaco di Baviera (nell’ambito dell’affare Schweinsteiger) e Oporto, a cifre nettamente svalutate, e l’altro in ballottaggio tra il campionato greco e una nuova dimensione italiana, tipo Sampdoria. Incerto pare anche il destino di Marchionni; si cerca anche un portiere di riserva leggermente più affidabile di Belardi. Sembrano fortunatamente abbandonate le piste Lucchini, Campagnaro, Castellini e Falcone, permane l’incognita Andrade, sul quale circolano addirittura voci di possibile taglio. Situazione "in progress", quindi. I prossimi giorni ci diranno di più.