Forza Juve! E coraggio

Pavel NedvedSiamo tifosi dell Juve e abbiamo un sogno nel cuore: vincere il tricolore!
Già, che bello sarebbe, vincere il campionato. Mettere in fila dietro di noi le rivali di Calciopoli: gli onestissimi interisti, i romanisti parte lesa, gli smemorati rossoneri. Che bello sarebbe prendersi una rivincita. Sarebbe stato più bello l'anno scorso, appena tornati in serie A, centrare un'impresa storica, mai riuscita. Ma anche quest'anno non sarebbe affatto male.
Eppure ci ha detto Cobolli quest'estate, e senza nemmeno radersi il cranio come un Galliani qualsiasi, che è molto meglio vincere la Champions, vuoi mettere? Scudetti ne abbiam vinti talmente tanti che possiamo anche permetterci il lusso di lasciarne due per strada ma l'emozione della Champions è unica.
La Juventus quindi punta forte sulla Champions League e i suoi avversari non sono tanto quelli di Calciopoli, quanto il Manchester United, il Bayern Monaco, il Real Madrid. Mica c***i, direbbe qualcuno. Ma non lo ha fatto. Nessuno a mezzo stampa ha sbertucciato il presidente, e qualche tifoso si è anche convinto.
E' intervenuto anche il mio pensatore di riferimento, Mauro German Camoranesi, il grintosissimo oriundo dalle idee anticonvenzionali sul biennio 2004-06, e mi ha spiegato che la Champions League è più aleatoria del campionato, che, con un po' di fortuna, arrivi in fondo e la vinci, come il Liverpool nel 2005. Non bisogna essere una squadra di fenomeni. In campionato invece, mi spiega, siamo ben più scarsi dell'Inter su 38 partite e, forse, è meglio lasciar perdere.
Mi convinco che la Champions League è certamente una competizione dove il fattore q qualcosa conta, anche dopo aver visto i rossoneri festeggiare a Manchester qualche anno fa, ma mi sembra anche di ravvisare una qualche tendenza alla regolarità dei risultati. Ad esempio, l'Inter non la vince da 40 anni. E negli ultimi due anni, 3 semifinaliste su 4 sono state inglesi. Con buona pace di Matarrese e di tutti i piccatissimi difensori del sistema italico che negano il passaggio di consegne avvenuto tra Italia e Inghilterra nella supremazia del movimento calcistico per club.
Non riesco a convincermi che andremo Oltremanica a spezzare reni. Naturalmente entusiasta di ricredermi.
Ma se un presidente di calcio verso la stagione futura della propria squadra ha un'indulgenza pari a quella di Vincenzo Mollica quando presenta un film, le parole del mio vate Mauro German un po' mi hanno allarmato.
Dico: sarà mica che questi hanno intenzione di fare come il Milan post-Calciopoli? In campionato schierare una squadra infarcita di riserve e riservarsi un'umiliazione dopo l'altra e in Champions schierare i migliori e sperare nel fattore q?
Anche perchè, noto con dispiacere in giornata, le cruciali partite di ritorno con Real Madrid e Zenit, le nostre avversarie di Coppa, entrambe in trasferta, saranno precedute, a distanza di pochi giorni, dagli incontri con Inter e Roma.
A me di sfigurare in campionato, diciamocelo, non mi va proprio. Perchè la rivincita la voglio lì.
Certo la Coppa Campioni...
Forse è come dice quel motivetto in voga con l'Inter poco tempo fa "sono sogni per voi co****ni"?
Il fattore q, come dice il calendario, non ci ha aiutato. E sarebbe bene, vista la difficoltà delle trasferte, uscire dall'Olimpico nei primi due scontri diretti con almeno 4 punti, se non si vuole compromettere la qualificazione.

Gioca bene gioca male Legrittaglie in Nazionale.
No, non mi sono trasformato in un antiGEA ad oltranza, come questo. E' anche questo un motivetto da stadio, riadattato per l'occasione. Legrottaglie infatti gode oggi di una stima assoluta nell'ambiente bianconero. Ma è in grado con l'assenza di Chiellini di tenere in piedi il reparto difensivo, domenica dopo domenica, mercoledì dopo mercoledì, e con avversari come gli attaccanti del Real o anche quei due tipetti svegli che ho visto ieri sera furoreggiare ieri sera in Supercoppa Europea?
Le prime sfide europee saranno come detto cruciali. E la Juventus le affronta con un reparto tutto sommato inesperto della competizione: Mellberg non ha mai calcato il massimo palcoscenico nei suoi 31 anni di vita, così come il giovane Molinaro. Legrottaglie lo ha assaggiato ben poco e Grygera, svezzatosi all'Ajax, non sembra poi in gran forma. Nessuno di loro, se non appunto l'infortunato Chiellini, può essere definito, senza fallo, un giocatore di caratura internazionale.
La trasferta a Bratislava, seppur nell'indifferenza degli addetti ai lavori, ha lasciato un grosso punto di domanda.
Il goal preso è stato di una semplicità micidiale. Un cross dal fondo tutto sommato comodo, con Poulsen che andava a coprire la posizione di Molinaro e con la difesa piazzata, un solo giocatore slovacco in area ad insaccare. Troppo facile dire che la marcatura di Grygera è stata approssimativa. Il reparto difensivo tutto ha interpretato l'azione applicando la diagonale in modo massimalista (eufemismo per zemaniano), andando a scalare su marcature inesistenti. Mellberg era fuori posizione, troppo avanti, e Legrottaglie andava a coprire una posizione inutile. E ovviamente Grygera è apparso impacciato.
La tendenza di Mellberg a uscire di posizione è stata una costante anche nelle amichevoli, unita a una certa staticità. E il peggior difetto di Legrottaglie sono le chiusure in velocità. Un mix che desta preoccupazioni.
Insomma se a Cobolli Gigli la Champions League piace tanto, sarebbe stato probabilmente giusto, all'infortunio di Chiellini, comprare un altro buon difensore con doti che potessero integrare quelle dello svedesone e dell'evangelico pugliese.

Undici leoni undici leoni noi vogliamo undici leoni.
E, sarebbe il caso, anche qualche rincalzo decente. Perchè si gioca tanto.
Va detto: la Juve di Capello non era propriamente caposcuola del turnover. C'erano 11 titolari fortissimi, 3 o 4 rincalzi di ottimo valore e poco altro. Tutto sommato abbastanza per stare in testa al campionato e superare agevolmente i primi turni europei. Il punto è che i titolari di oggi sono di un altro livello rispetto a quelli. Cannavaro, Thuram, Zambrotta, Vieira, Emerson, Ibrahimovic non sono stati adeguatamente rimpiazzati, se non in qualche caso. Pavel Nedved, Alessandro Del Piero hanno qualche anno in più.
E basta l'infortunio di Chiellini a mettere in allarme.
Le competizioni sono due, impegnative, e si gioca spesso ogni tre giorni. Possono farcela 11 leoni? E gli 11 leoni di riserva sono in grado di sopperire per reggere il ritmo di entrambe le competizioni? In soldoni l'interrogativo è quello di prima: si opterà per una soluzione simile a quella del Milan di due anni fa, snobbando il campionato?
L'attacco è ben fornito per reggerle entrambe, ottimi giocatori, con caratteristiche differenti, ma tutti con un buon feeling con il goal. Il centrocampo parlerà alla prova dei fatti, con molte incognite sui sostituti degli esterni, mentre all'interno si intravede una diversa combinazione di soluzioni di copertura, ma poca qualità. La difesa, come detto, non pare offrire la varietà adatta per sopravvivere con dignità sui due fronti.
Insomma, quel che si chiedeva in estate era l'allestimento di una squadra per i due fronti. Così com'è sembra in grado di reggerne uno soltanto. Che poi sia la Champions, dove paga un gioco offensivo con centrocampisti di qualità e difese imperniate sulle qualità dei singoli piuttosto che sull'organizzazione, ho qualche dubbio. Di contro, per la verità, un attaccante di grande spessore e abituato al calcio italiano, come Amauri, e un centrocampista di contenimento con la fisicità di Poulsen, ad assistere una difesa che, fa scuola il campionato scorso, necessita di essere protetta dal reparto mediano, fanno comodo per il campionato.
Che non può essere snobbato.
Sopratutto dopo il sorteggio che ha detto q per l'Inter ma non per la Juve. E questo significa anche che i nerazzurri a fine ottobre potrebbero già aver concluso la pratica qualificazione e archiviato il turnover.

Senza rubare vinciamo senza rubare.
Si spera che i dirigenti abbiano inoltre compreso per bene i meccanismi politici ed arbitrali del campionato italiano. I titolari del coro hanno portato a casa un campionato collezionando episodi arbitrali favorevoli tanto che gli avversari De Rossi e Mexes hanno messo in dubbio la legittimità della vittoria. Per carità, episodi favorevoli sono capitati anche alla Roma.
Perchè la lotta per vincere since 1898 è anche una battaglia per la tutela della propria squadra da parte dei propri dirigenti.
Quando Cobolli dice che "abbiamo espiato senza sapere perchè" credo che sia anche perchè dopo un anno di esperienza in serie A abbia capito come gira veramente il fumo. Che il comportamento di Moggi era comportamento speculare a quello dei dirigenti delle altre sorelle e che questo genere di comportamento prosegue con buona pace dei menestrelli del calcio pulito.
Il codice etico è una trovata spiritosa, senza dubbio. Operare nell'interesse della Juventus è una cosa seria.
Legrottaglie oggi invita i tifosi juventini a Firenze: "Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi". Massima cristiana di universale validità. Un paio di millenni di discussioni, da che è stata pronunciata, ha suscitato quell'altra frase: "Porgi l'altra guancia".
Non è il caso di continuare a farlo oggi, dopo averlo fatto durante Calciopoli e in questi due anni.
La Juventus va difesa. Da Guido Rossi, dagli arbitri, dai tribunali televisivi. Questo ci si aspetta.

Il campionato italiano è il luogo della rivincita, la Champions League è più simile a un'utopia.
Perciò da stasera a Firenze, Forza Juve. Forza e coraggio.
Perchè il coraggio è di due tipi. Quello degli incoscienti che illudono o si illudono.
I Cobolli. I Gigli.
E quello degli uomini veri che combattono.
I Camoranesi. I Nedved.
Buon campionato, Juve.