Orrori di Stampa - Speciale deferimenti 2012

Orrori di stampaBene, ci risiamo. La Juve torna protagonista sul campo e puntuale la "giustizia" sportiva interviene a metterle i bastoni tra le ruote. Deferiti Conte, Stellini, Alessio, Pepe e Bonucci. Ovviamente i giornali nostrani non potevano esimersi dal suonare la grancassa e perciò, in continuità con la linea "juvecentrica" degli ultimi mesi, hanno continuato a battere a suon di titoloni e titolini su Conte e gli altri tesserati juventini quasi che nel calcioscommesse fosse implicata la Juve, alzando un coro unanime pro patteggiamento. In questa puntata di 'Orrori di Stampa' faremo una panoramica sui titoli dei giornali di questi giorni, ci occuperemo di un articolo riguardante le reazioni juventine di Malcom Pagani sul "Fatto Quotidiano" e infine ci renderemo conto di quanto il nostro mister sia gobbo, e quindi cattivo, secondo Massimiliano Gallo sul blog "Linkiesta".

Rassegna stampa 26-27/07/2012. Dando un'occhiata alle prime pagine dei giornali e facendo un raffronto con quelle del 2006 salta subito all'occhio una differenza: giornali come la Gazzetta e il Corsera, protagonisti assoluti del "sentimento popolare" moggiopolesco, questa volta mantengono il profilo basso e garantista (almeno momentaneamente), come già avevamo intuito qualche giorno fa.
Ora la parte del leone la fa indubbiamente il Corsport con il suo "Conte a processo!" piazzato bello grande a centro pagina. Evidentemente dalle parti della capitale sono ringalluzziti dall'effetto dei "gradoni di Zeman" e non perdono tempo a sbattere il mostro in prima pagina. Perfino la rosea, nell'edizione del 26 luglio, si limita a mettere in un trafiletto in basso un generico "Deferimenti: coinvolti in 70".
Sulle prime pagine del 27 luglio l'andazzo continua sempre con il Corsport del nuovo direttore De Paola a portare la bandiera, si accodano Repubblica e Corsera: tutti uniti a far risaltare il nome di Conte ignorando il resto dei deferimenti, mentre la Gazzetta questa volta segna la strada maestra verso il patteggiamento addirittura con un "Sollievo Conte, può patteggiare".
Nessuno che faccia notare le incongruenze delle accuse dei pentiti e dei ragionamenti di Palazzi, o che semplicemente faccia capire che questa vicenda è molto più ampia, ma non ce ne meravigliamo. A giudicare da quanto grande sia il partito del patteggiamento in tv e sui giornali e con quanta sicumera lo si anticipa, tornano in mente le previsioni "rosa" di sei anni or sono sulle sentenze farsa. Déjà vu?

"La rabbia e il sollievo del pianeta Juve" di Malcom Pagani- Il Fatto Quotidiano, 27/07/2012. Tutto si può dire del giornale di Travaglio tranne che pecchi di coerenza: che sia giustizia ordinaria o sportiva, chi accusa ha sempre ragione. In questo articolo Malcom Pagani analizza la reazione della Juventus a questi ultimi deferimenti attraverso le dichiarazioni di vicinanza ai 'colpiti' da parte del Presidente Agnelli. Un atteggiamento, quello juventino, che ricorda "l'autismo di ieri a firma Moggi Luciano 'Mi hanno ucciso l'anima', l'appartenenza, l'identità, la sindrome da accerchiamento..." e allo stesso tempo un atteggiamento di "sollievo" per aver scampato l'illecito per quanto riguarda Conte che "se la cava con due buffetti per omessa denuncia...". Ed ovviamente adesso tra gli accusati "ci si muoverà a spanne, tra patteggiamento e martirologia italica variante del sempreverde 'chiagni e fotti'. Posizione utile ad affermare che va tutto bene, il pentito Carobbio raccontava menzogne...e la gravità di aver saputo in tempo della combine preferendo tacere per quieto vivere sia da derubricare a ragazzata... Far finta di nulla, smettere di vergognarsi. Emarginare le mele marce senza capire che malata è alla radice. Seppellire pentimento e principio di sportività". Un tragedia, in pratica. Certe volte si ci dovrebbe ricordare che un deferimento non è una condanna, che ci saranno i processi e che forse non c'è bisogno di stracciarsi le vesti in anticipo. Per cosa poi? Per un allenatore che cerca (giustamente) di difendersi minando la credibilità di un pentito e per un presidente che dichiara la vicinanza ai propri tesserati. E cosa dovrebbero fare? Il problema è un altro secondo me. Forse questi signori si erano abituati troppo bene alle precedenti gestioni della Juventus, quelle in cui si accettava supinamente tutto senza fare troppe storie, espiando colpe mai avute e facendosi ricoprire di fango mediatico. Non appena la Juve torna forte e si compatta si ricomincia a dipingere una difesa legittima come una richiesta di impunità da parte dei potenti presi con le mani nella marmellata. E tutto ciò senza neanche una sentenza sportiva in mano. Ci si aspetterebbe dal giornale di Travaglio che le leggesse le carte (visto che sono famosi per questo) e che magari andasse a controllare se e quanto queste accuse siano fondate per far capire ai propri lettori come stanno davvero le cose. Ma si sa, in questo paese si fa la corsa a chi si indigna prima, il giustizialismo la fa da padrone in certi ambienti che si dichiarano contro il potere e le caste e soprattutto qualsiasi Procura ha sempre ragione. Che vuoi che sia un diritto costituzionale come la presunzione d'innocenza?

"Il caso Conte..." di Massimiliano Gallo, Linkiesta.it- 27/07/2012 - Se il pezzo di Pagani dà un'idea del clima in cui si celebreranno questi nuovi processi sportivi su certi giornali, questo pezzo di Gallo, pezzo che normalmente farebbe fatica a trovare spazio in questa rubrica in quanto pubblicato su un blog, è interessante in quanto rende bene l'idea del giornalista antijuventino tipico italiano, anche sulle tv nazionali e sui grandi giornali. Cosa abbiamo sempre detto? O scrivono col tifo (la stragrande maggioranza) o per interessi vari. Qui abbiamo un esempio del primo caso e addirittura lo si scrive a chiare lettere. L'inizio del discorso potrebbe essere anche condivisibile in qualche modo, poiché vi si mette in evidenza come l'accusa di omessa denuncia sia un tentativo si salvare capra e cavoli per non "danneggiare più di tanto" la Juventus e accontentare la massa di "antijuventini viscerali". Poi il capolavoro: "Ora, l’unica cosa che a un anti-juventino come me (in realtà non lo sarei, sono loro che sono bianconeri) preme evidenziare è questa. Nell’esercizio della difesa legale, gli avvocati di Conte hanno premuto su un tasto: le accuse di Carobbio sarebbero legate al rancore della di lui consorte. Perché? Perché Conte, all’epoca, negò al Carobbio il permesso per andare dalla moglie che stava partorendo in ospedale. 'Non puoi, perché mi servi venerdì in campo col Piacenza'. Ed è qui che a mio avviso lo juventino che è in Conte. Solo a un gobbo dentro può venire in mente di negare a un uomo il permesso di andare dalla propria moglie per assistere alla nascita del figlio. Devi essere juventino dentro. E Conte lo è. Tutto qua". Ci troviamo di fronte ad una vera e propria dichiarazione di "antijuventinismo". E in più si ci rende conto di quanto un gobbo possa essere cattivo non dando ad un padre il permesso di assistere alla nascita del proprio figlio. E questa è la colpa vera di Conte. Mica di aver commesso illeciti, ma di aver negato il permesso a Carobbio. Figuriamoci se viene, anche solo per un attimo, la voglia di analizzare come stanno le cose, leggendo i deferimenti con attenzione. Poi si legge il profilo del giornalista e si capiscono tante cose. Si legge che Gallo è: "fondatore di un sito cult per i tifosi del Napoli, il Napolista" e che è "amante del kitsch". Quantomeno si può dare atto a Gallo di non nascondersi nell'ipocrisia del "calcisticamente corretto" di facciata propria di gran parte degli antijuventini come lui presenti nella categoria del giornalismo italiano. Forse però sarebbe meglio interessarsi un po' meno al kitsch e un p' più alla verità dei fatti. E' solo un consiglio, eh.