Nucini, sim sala bim

nucini moratti tavaroliNel suo articolo dell'11 gennaio su Repubblica Dario Del Porto informa sui nuovi verbali dell'indagine non-stop dei pm napoletani e tra tutti sceglie di illustrare il contenuto di quello di Baraldi, lasciando a quello di Nucini, per noi più rilevante, solo queste poche righe: "È stato depositato anche un nuovo verbale dell'ex arbitro Danilo Nucini... Depositati anche gli esiti di un accertamento condotto dai carabinieri su un'utenza riservata che Nucini, nella nuova audizione, ha riferito di aver ricevuto da Mariano Fabiani, ex dirigente oggi imputato. La scheda è risultata essere stata intestata a un imprenditore settantenne che si è detto completamente all'oscuro della circostanza".
Sembra di stare ad uno spettacolo di Silvan, con il coniglio che esce dal cilindro che un attimo prima era vuoto. Quello che non c'era ora c'è. Già dal cilindro erano spuntate le telefonate di Moratti, Facchetti ed altri, che non dovevano esserci, ed invece c'erano. Ora anche Nucini. Apparizioni, sparizioni, riapparizioni. Il numero della sim non c'è ma, "Sim sala bim", ed il numero appare.
Questa del numero della presunta sim consegnata da Fabiani è una storia incredibile, e Nucini fa comparire di colpo un numero di sim che finora non aveva mai comunicato agli investigatori, e chissà come è riuscito a risalire allo stesso, visto che ad una precisa domanda dell'avvocato Trofino aveva risposto che quel numero lo aveva annotato in un'unica copia data a Facchetti e non lo aveva conservato per sé.
Questo già ci era apparso in contraddizione con il racconto che Nucini aveva fatto della sua attività di quegli anni. Nucini dice che a Coverciano siede nelle ultime file dove, non visto dai colleghi, prende appunti sulle diverse valutazioni degli episodi che riguardano la Juve rispetto alle altre squadre e ai relativi arbitraggi. Inoltre compila un file di 250 pagine che aggiorna di continuo, che custodisce nel pc e rilegge prima di andare a deporre a Napoli per essere più preparato nel rispondere alle domande. Nucini dà di sé l'immagine di un uomo preciso, meticoloso nel riportare anche piccoli fatti del mondo arbitrale. Nucini è anche molto determinato e con l'amico Facchetti, con il quale si consulta e incontra in ogni luogo, si arrovella per cercare di dimostrare le malefatte di colleghi, designatori e "compagine moggiana", finché un giorno il destino sorride ai due e, secondo il racconto di Nucini, Fabiani gli dà una scheda telefonica della Tim per comunicare solo con lui. In quel periodo Facchetti si avvale anche della collaborazione e dei consigli di Tavaroli, non certo il primo venuto, e Tavaroli il 4 giugno 2010, da Ravezzani a "Sotto lo stadio", dice che basta incrociare i loro tabulati telefonici per avere prova di quanto fitto fosse il rapporto tra lui e il dirigente interista. Bene, ora accendete la logica e pensate a cosa avreste fatto voi con quella sim, la prova tanto agognata, con le impronte digitali del Fabiani sull'imballaggio. L'avreste buttata o, dopo aver annotato il numero nel dossier dove riportate tutto, l'avreste consegnata a Facchetti in modo che potesse finire come prova in una denuncia?
Nucini non fa nessuna delle due cose. Mensurati riferisce che Nucini ha detto a Borrelli di aver annotato il numero e di averla buttata subito, quella sim. Altra stranezza tra tante stranezze di questa storia, Nucini viene interrogato per la prima volta dai carabinieri un anno dopo, il 23 ottobre 2007, e ripete le stesse cose, tanto che l'avvocato Prioreschi prima chiede a Nucini se avesse portato con sé il verbale della deposizione resa a Borrelli e, ricevuta risposta negativa, evidenzia che in 25 anni di carriera mai gli erano capitati due verbali con dichiarazioni "identiche, fino alle virgole".
E l'avvocato Bonatti, difensore di Pairetto, aggiunge: "Chiedo però, a questo punto, in relazione alla penultima domanda che ho fatto, che il Tribunale acquisisca, per vantare la credibilità del testimone, il verbale delle dichiarazioni rilasciate il 12 ottobre 2006 alle ore 11 dal signor Danilo Nucini e il verbale delle sommarie informazioni rese davanti ai Carabinieri di Roma ore 12.15 nella persona del maresciallo capo Di Laroni, perché vi sono delle sovrapposizioni speculari con stessi termini, stesse frasi identiche con l’unica differenza che ci sono delle piccole aggiunte".

Sui verbali redatti dopo le deposizioni con Borrelli e con i carabinieri Nucini dichiara che la sim l'aveva eliminata subito, ma in aula smentisce quelle sue deposizioni: la sim non l'ha buttata subito, "ancora imballata", l'ha usata due o tre volte, quindi ha avuto per diversi giorni quel numero a disposizione, sotto gli occhi, diversi giorni per trascriverlo nel suo diario, prima di darlo a Facchetti. Non lo ha fatto e ci sembra strano.
Il numero di quella sim, la "pistola fumante", non lo annota neppure Facchetti nel foglio di appunti sul "sistema M.", rivelatogli da Nucini, che suo figlio Gianfelice consegnerà poi ai pm napoletani: se ci fosse stato lo avremmo letto a nove colonne su tutti i giornali che ci hanno raccontato il cosiddetto "Memoriale" a spizzichi e mozzichi. Anzi, Fulvio Bufi sul Corriere della Sera ci informa che alla fine degli appunti Facchetti scrive: "Ma non ci sono le prove".
Ora, secondo logica, Facchetti avrebbe dovuto annotare quel numero dopo "Come ha incontrato M." e, se fosse vera la storia che Nucini gli aveva dato quel numero, perché lo stesso Facchetti dopo scrive che non c'erano le prove?

Ripercorriamo velocemente la storia di questa presunta sim come appresa dai giornali ed in aula a Napoli.
Per Marco Mensurati, primo giornalista ad esaltare la figura di Nucini, la sim era svizzera: "...decise di non accettare la sim svizzera e di denunciare tutto all'Inter". Nucini dirà ai carabinieri e poi in aula a Napoli che era della TIM. Mensurati riferisce ancora che Nucini avrebbe detto a Borrelli: "Sono ripartito da solo per tornare a casa. Ho preavvertito Facchetti che dovevo assolutamente vederlo perché ero arrivato al cuore del problema. Subito dopo aver parlato con Facchetti buttai la scheda anche se della stessa ho annotato il numero".
Quindi Nucini dice a Borrelli, il 12 ottobre 2006, che appena in macchina chiama Facchetti e "subito dopo", non qualche giorno dopo, butta la scheda.
Cosa dice Nucini quando lo interrogano i carabinieri oltre un anno dopo, altra stranezza che approfondiremo?
L'avvocato Prioreschi legge in aula parte della deposizione resa da Nucini agli investigatori.
Avv. Prioreschi: Però, se noi ricostruiamo quelle che sono le Sue dichiarazioni rese ai Carabinieri, allora "Fabiani mi ha consegnato la scheda telefonica del gestore Tim, scheda ancora imballata per l'uso della quale avrei dovuto acquistare un telefonino dedicato solo a tale sim, invitandomi a comunicare con lui solo tramite questa scheda. Non sono in grado di specificare l'utenza della scheda, comunque annotai il numero e poi lo consegnai a Facchetti. Ripartii da solo per tornare a casa. E nell'occasione preavvertii Facchetti che dovevo assolutamente vederlo perché ero arrivato al cuore del problema, ma per più impegni ravvicinati di entrambi concordammo di vederci al più presto. Subito dopo aver comunicato a Facchetti...": quindi Lei lascia Fabiani, chiama Facchetti, subito dopo avere comunicato questo a Facchetti "... buttai la scheda telefonica che mi era stata data, anche se della stessa, come già detto, annotai il numero che consegnai al Facchetti. Da allora con Fabiani io non ho più avuto rapporti".

E' questa la versione definitiva? No. Nucini la modifica già durante l'esame del pm che, però, non ha grande interesse ad evidenziare questa modifica rispetto alle dichiarazioni fatte ai carabinieri:
PM: Quella scheda che aveva ricevuto che fine ha fatto?
Nucini: Io l'ho eliminata.
PM: Eliminata. Quindi, non è mai stata usata?
Nucini: No.
PM: … neanche in un’occasione.
Nucini: Forse prima di buttarla via Fabiani mi ha chiamato un paio di volte su quella scheda, se non ricordo male.

L'avvocato Prioreschi, invece, dopo aver letto la dichiarazione resa da Nucini ai carabinieri, gli ha chiesto come avesse fatto ad usare una sim che aveva gettato subito.
Nucini: Io, purtroppo, non sono riuscito immediatamente a vedere Facchetti. Gli accadimenti sono stati talmente veloci ... e repentini che Fabiani doveva comunicare con me per mettermi a conoscenza che dopo la partita sarebbero intervenuti ed è evidente che se mi dice "attacca l'altro telefonino", io tiro via la sim del mio telefonino e non compro un altro telefonino, ma la rimetto nel mio, perché io non compro un telefonino per mettermi in contatto con Fabiani. Il giorno che ho stabilito di andare ...
Avv. Prioreschi: Lei fa tutta questa ...
Nucini: Sì, certo, perché io non compro il telefonino per comunicare con il signor Fabiani. Dopodiché, dopodiché, quando ho fissato l'appuntamento con Facchetti mi sono preso nota del telefono e la scheda l'ho buttata via. Okay? Però se io avessi avuto la possibilità di vederlo il giorno stesso le cose sarebbero accadute in maniera diversa.
Nota dell'autore: Quindi, in pratica, ha fatto una dichiarazione di quella che sarebbe stata una sua intenzione ma che, nella realtà, non si è verificata.
Avv. Prioreschi: La consecuzione temporale è chiarissima. Lascia Fabiani, chiama Facchetti, gli dice: ci vediamo, per impegni vi sareste visti dopo e subito dopo butto la scheda. Quindi, questa scheda, secondo queste sue dichiarazioni, le ha fatte Lei, non le ho fatte io, è buttata un minuto dopo, nemmeno l'avrebbe scartata, voglio dire. Mi fa capire.
Presidente Casoria: Allora, non è vero, non l'ha buttata immediatamente?
Nucini: Non l'ho buttata.
Avv. Prioreschi: Quindi, modifica ...
Presidente Casoria: Sì, modifica la dichiarazione. Non è stato immediato...

Che non aveva tenuto ed annotato per sé quel numero di sim lo dice Nucini rispondendo all'avvocato Trofino:
Avv. Trofino: Prendo atto della risposta e vado rapidissimo all’ultima domanda. Per inquadrare un attimo il tema, e quindi essere più rapidi: la famosa scheda che Lei dice di aver ricevuto da Fabiani quel giorno. Questa scheda telefonica… Lei dice che poi l’ha buttata, poi ha fatto delle correzioni, non ci interessa questo. Lei annotò il numero di telefono di questa scheda?
Nucini: Sì.
Avv. Trofino: E lo dette a Facchetti?
Nucini: Sì.
Avv. Trofino: Giusto?
Nucini: Sì, sì.
Avv. Trofino: Non ne tenne uno anche per Lei?
Nucini: No.

Nella sua "versione 1.2", quella in aula precedente alla nuova "versione 2.0", Nucini dice che non ha conservato quel numero per sé.
Ora Nucini, in che modo è ancora un mistero, è riuscito a recuperare quel numero che non aveva conservato. Non ci resta che aspettare e vedere se i pm Narducci e Capuano richiederanno l'acquisizione agli atti del processo della deposizione di Nucini e dell'indagine integrativa dei Carabinieri su quel numero di sim.
Sim della Tim che, secondo la storia raccontata da Nucini, gli sarebbe stata consegnata in un incontro con Moggi e Fabiani il 25 settembre 2003, versione picconata da Tavaroli. Ma questa sarà la prossima puntata della Nucini Story, un teste dell'accusa che ha attirato da subito la nostra attenzione.

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