Del Neri: I tifosi? Lasciamoli fischiare... E loro rivogliono Luciano.

News, 13 marzo 2011.

Del Neri soddisfatto della partita e della squadra: I tifosi? Lasciamoli fischiare... Il problema sarà sostituire Motta domenica... I tifosi contestano, e rivogliono Luciano. Matri e Del Piero, i migliori in campo, non riescono a gioire per le buone prove personali. Marotta: Bisogna andare a prendere tre o quattro giocatori di spessore diverso.  Partito il campionato sudamericano Under 17: la Juve cerca di chiudere definitivamente l'affare Piazon. Mazzarri si cautela. In serie B frenano Atalanta, Siena e Novara. Un super Bayern manda un messaggio all'Inter. Un Benzema in gran spolvero trascina il Real.

Allucinante Del Neri versione Sky: Bene così, buona partita – L’aveva detto nella conferenza stampa della vigilia, che esiste anche il pareggio, a casa sua: e pareggio è stato e Del Neri giustamente, per le sue povere ambizioni, esulta; a lui che questa sia la Juve, quella che “Alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” (Boniperti docet), non importa un fico secco. E il pareggio lo fa così contento che, ai microfoni Sky ha il coraggio di lodare ‘questa’ partita di ‘questa’ Juve: “La squadra ha giocato una buona partita, ho visto una squadra spigliata, manovriera, capace di creare occasioni e rischiare anche qualcosa (questo sì, in effetti, anche più di qualcosa, ndr). Con un po’ di fortuna si poteva anche vincere (forse al Gratta e Vinci, ndr). Se l’occasione di Iaquinta va dentro alla fine, staremmo qui a parlare di una vittoria (se Giaccherini non avesse sbagliato un gol ‘fatto’ staremmo qui a parlare di una sconfitta, le probabilità erano nettamente superiori, ndr). Le differenze con Bologna e Lecce sono nette (un punto… ndr), proseguiamo per la nostra strada”. Anche perché, ci ricorda, “in campo ci sono gli avversari e la Juve ha preso goal solo su rigore e su punizione” (che hanno lo stesso valore degli altri goal, per inciso… ndr). Contesta l’espulsione di Motta: “La prima ammonizione non c’era concettualmente”; in realtà concettualmente non c’era di schierare Motta. E chiosa: “Il calcio è fatto per imparare quello che si fa di deficitario”: non alla Juve, chi gioca nella Juve deve aver fatto l’università del calcio, mica le elementari. Non manca la stoccata ai tifosi, che civilmente fischiavano: “I tifosi? Lasciamoli fischiare. Applaudiranno più avanti”. Solo quando Lei, e possibilmente anche Marotta, leverete il disturbo.

Del Neri versione Juve Channel - Anche su Juve Channel Del Neri loda l'atteggiamento della squadra, apparsagli "molto più motivata, molto più pimpante di altre volte". lui ha visto una squadra "che vuole agganciare le squadre che sono davanti (anni luce, ndr), finché è possibile" (appunto, ancora per poco). Però "purtroppo è un'annata difficile da inquadrare": non si preoccupi, noi l'abbiamo inquadrata benissimo, è l'ennesimo fallimento postfarsopoli. Ma un problema lo angustia: "Domenica abbiamo un altro problema perché Motta sarà squalificato, per cui ci sarà una sostituzione anche lì": viste le prestazioni del soggetto, non ultima quella di ieri sera, è quasi il caso di considerarlo una fortuna. E chiosa: "Quindi noi non riusciamo mai a produrre una squadra che abbia un senso logico continuativo": tolga pure l'ultima parola, questa Juve non ha un senso logico, tout court.

La contestazione dei tifosi – I tifosi bianconeri sono inferociti: non nutrono fiducia nella squadra e ne contestano apertamente la guida tecnica, come dimostrano anche le interviste del dopo-gara ai tifosi (su Sky). Gia prima della gara allo stadio Manuzzi nel prepartita fischi, insulti e inviti inequivocabili a cambiare mestiere si sono abbattuti sulla squadra; gli striscioni parlavano chiaro: “Metti il costume, sei all’ultima spiaggia”, “Rivoglio Luciano”. E la contestazione si è fatta rumorosa in campo al momento del cambio di Del Piero, uno dei più positivi sino a quel momento, sostituito dal pacco Martinez. Ma ciò a Del Neri non interessa: “Lasciamoli fischiare”.

Matri e Del Piero rammaricati – Sono stati i due migliori in campo per la Juve, di gran lunga, ma la buona prestazione individuale non è motivo di soddisfazione per loro, visto l’esito finale. Matri appare amareggiato: “I miei goal? Poco importa, in questo momento contano i risultati che purtroppo non arrivano. Con Del Piero mi sono trovato benissimo, mi ha servito palle-goal importanti, però faccio fatica a pensare più a me che alla squadra”. Anche Alex Del Piero minimizza la sua buona prova personale: “Io non penso al fatto di aver giocato bene, abbiamo buttato due punti e c’è rammarico, purtroppo ci stiamo abituando a questo”. Sui cori dei tifosi, che peraltro hanno contestato la sua sostituzione: “Al di là dei cori personali c’è l’amarezza dei tifosi, comprensibile, abbiamo disputato gare non all’altezza della Juventus e dobbiamo farli ricredere. Dobbiamo comprendere i tifosi, bisogna impegnarsi altrimenti è giusto così”.

Marotta: Servono giocatori di spessore – Marotta, prima della partita di Cesena, non ha potuto negare le ormai evidenti magagne della campagna acquisti:Lo avevamo detto che quest’anno avremmo dovuto mettere le basi, di quantità più che di qualità. Tra l'altro il rinnovamento è partito a fine maggio, quindi non si è avuta la possibilità di programmare, come invece si può programmare quest'anno, partendo già da adesso”. E allora enuncia i buoni propositi: “E' chiaro che questo gruppo di giocatori ha bisogno di alzare il livello di qualità. C'è quindi l'esigenza di andare a prendere appunto tre-quattro giocatori di spessore diverso e soprattutto poi completare la rosa con elementi comunque complementari". Poi parla dello spirito con cui squadra e società affrontano la gara: “Quando si attraverso un momento così di crisi in una squadra di calcio, evidentemente, la tensione la fa da padrona, però siamo anche gente esperta, scafata (non si direbbe, almeno a questi livelli, ndr). E soprattutto abbiamo ricevuto la grande compattezza da parte della società e quindi sappiamo che dobbiamo continuare su questa strada. Sicuramente sappiamo anche che abbiamo un obbligo nei confronti dei tifosi; ma è chiaro che questo è un motivo che dobbiamo riuscire a trasmettere ai giocatori che anche oggi vanno in campo e che sicuramente sono all'altezza dell'avversario, con tutto il rispetto per il Cesena”. E ci mancherebbe che la Juve non fosse all’altezza del Cesena, ma dove crede di essere costui… E poi Marotta si consola facilmente: “Ad esempio, ieri sera, l'Inter aveva 31 punti in più del Brescia e nonostante tutto ha rischiato di perdere".

Partito il campionato sudamericano Under 17 – Ha preso il via in Ecuador il Campionato sudamericano Under 17 con la partecipazione di dieci squadre: Argentina, Bolivia, Ecuador, Uruguay e Perù (gruppo A) e Brasile, Cile, Colombia, Paraguay, Venezuela (gruppo B). Campione in carica (e favorito) il Brasile. La rassegna, la cui mascotte si chiama, in lingua quechua, Kunduri condor, terminerà il 7 aprile. Per questa manifestazione la Fifa ha derogato alla direttiva che proibisce la disputa di gare internazionali sopra i 2500 metri, in quanto tre degli stadi si trovano al di sopra di questa quota. Le due gare della prima giornata sono state disputate allo stadio ‘La Cocha’ di Latacunga, a 2760 metri sul livello del mare: i padroni di casa dell’Ecuador hanno battuto i pari età della Bolivia per 2-1, mentre la Seleccion Argentina ha sconfitto il Perù per 4-2. Oggi scenderanno in campo il Brasile contro il Venezuela e la Colombia contro il Cile.
Le vette andine sono così diventate meta di osservatori dei club, talent scout, procuratori, per visionare giovani talenti.
Per la Juventus è presente in Ecuador Carlos Vargas Macias, responsabile degli osservatori della Juve per il mercato Under 20: uno degli scopi principali della sua missione è di condurre finalmente in porto l’affare Piazon, già dato più volte per concluso, ma in realtà non tutti i problemi sono stati ancora risolti. Pare che l’accordo col San Paolo ci sia, ma sia sorto invece il problema dell’ingaggio del baby-calciatore, che pretenderebbe un milione di euro a stagione, cifra definita inconcepibile in rapporto all’età.

Mazzarri non si blinda – Tra i vari allenatori che i media hanno candidato alla successione di Del Neri, si era fatto anche il nome di Walter Mazzarri, suscitando la stizzita reazione di De Laurentiis: La Juve se ne stia a casa sua, il mio allenatore è blindato per altri tre anni, oltre a questo che deve finire. Se, nel 2016, Mazzarri vorrà andare a lavorare alla Juve, potrà andarci. Quello che trovo molto squallido è che si dia per scontato che tutto sia vendibile e tutto comprabile. Mazzarri non è sul mercato. Il giorno che io dovessi dire che non va bene più per il Napoli perchè si è interrotta la nostra stima reciproca e la nostra volontà di lavorare insieme, allora sarà sul mercato". Ma Mazzarri si è comunque cautelato: “E' gratificante quando il tuo valore viene riconosciuto, ma sono talmente esperto di questo mondo e so che quando manca ancora un quarto di campionato si parla di queste cose, ma non mi interessano. Non ha senso discuterne adesso. A fine anno si tirano le somme. Non mi distrarrò, voglio portare questa squadra più in alto possibile. Stiamo facendo un campionato straordinario al di là delle aspettative. Farò sempre così, sia se resto qui per altri tre anni, sia se vado da un'altra parte. De Laurentiis ha parlato di stima e questo è il presupposto per andare avanti, il contratto è solo una tutela. Non dobbiamo distrarci, nessuno ci riuscirà. Le voci fanno parte dell'ambiente. Ringrazio tutti e non mi illudo, lo scenario può sempre cambiare, sono troppo esperto".

Serie B: frenano le tre di testa – Le tre grandi della serie B pareggiano: la capolista Atalanta non va oltre l’1-1 ad Ascoli ma conserva i tre punti di vantaggio sul Siena, fermato al Franchi dall’Empoli (0-0), e i cinque sul Novara, bloccato anch’esso sullo 0-0 al Silvio Piola dal Sassuolo. Così il Varese, pur non disputando una gara brillante, riesce a tenere il passo e a riportarsi al quarto posto in solitaria, visto il pareggio della Reggina al Granillo con la Triestina (1-1). Esordio da dimenticare per Papadopulo sulla panchina del Torino, che cade ancora, in casa, ad opera del Livorno (0-2). L’Albinoleffe si fa rimontare due goal dal Vicenza (2-2). Poi Grosseto-Pescara 3-2; Piacenza-Crotone 2-0; Modena-Frosinone (2-1, bel goal di Pasquato).

Il Bayern avvisa l’Inter - Il Bayern si è decisamente preparato nel modo migliore al ritorno degli ottavi di Finale di Champions League contro l’Inter: dopo tre sconfitte consecutive in Bundesliga, è tornato al successo surclassando l’Amburgo per 6-0 all’Allianz Arena. Uno strepitoso Robben ha messo a segno una doppietta, ma è stato tutto il Bayern ad esprimersi bene, dopo la prima soporifera mezz’ora. Oltre a Robben, sono andati a rete anche Müller e Ribéry, su una pazzesca giocata del quale è arrivato anche l’autogol finale di Westerman. Sorprendente, pur se indolore, invece la sconfitta della capolista Borussia Dortmund sul campo dell’Hoffenheim per 1-0. Uno Schalke 04, psicologicamente lanciato dalla qualificazione ai quarti di Champions, ha battuto l’Eintracht Francoforte per 2-1, mentre il Wolfsburg, in casa, dopo essere passato in vantaggio, ha subito la rimonta del Norimberga (1-2) ed ora è terzultimo in classifica.

Benzema alimenta i sogni del Real - Nessun problema per il Real Madrid a sbarazzarsi dell’Hercules Alicante, privo dell’infortunato Trezeguet, con un secco 2-0, frutto di una doppietta di un Benzema in stato di grazia, i cui goal nella Liga ora sono 9. Il Real, pur privo di Cristiano Ronaldo e di Kakà, hanno superato di slancio l’ostacolo alicantino, contro una squadra arrivata comunque al Santiago Bernabeu per giocarsela, esattamente come era accaduto a settembre al Campo Nou, dove aveva fatto l’impresa. Il Real, con questo successo, sale a meno 4 dal Barça, in attesa che i blaugrana giochino sul non facile campo di Siviglia. E in settimana per il Real ci sarà l’appuntamento con la Champions League, con la gara di ritorno degli ottavi di finale contro il Lione (l’andata, a Lione, era finita sull’1-1).
L’altra compagine di Madrid, l’Atletico, ha pareggiato per 2-2 sul campo dell’Almeria, fallendo così l’aggancio al quinto posto: la doppietta di Aguero non è bastata ai padroni di casa, due volte in vantaggio e due volte ripresi. Infine poker casalingo del Real Saragoza sul Valencia.


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