La Juventus attacca Tuttosport. De Paola risponde.

News, 14 marzo 2011.

La Juventus, dal sito ufficiale, dichiara guerra a Tuttosport: perché? Il direttore De Paola risponde. Per i bianconeri due giorni di riposo: l'appuntamento è per mercoledì pomeriggio. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. Assenze per infortuni: in questa classifica la Juve è terza. Piazon, osservato speciale dei bianconeri, in goal nel campionato sudamericano Under 17.  Chi sarà il nuovo presidente di Lega: il sempreverde Carraro o l'emergente Camiglieri? Il Siviglia rallenta la marcia del Barça. Lotito si arrabbia per il laser che ha disturbato Muslera; poi litiga con Di Canio e lo querela. Leonardi e Ghirardi protestano: il Parma non ci sta più a subire.

La Juventus attacca, Tuttosport risponde - Al comunicato di critica della Juventus verso Tuttosport, pubblicato ieri sul sito ufficiale della società, risponde questa mattina Paolo De Paola, il direttore del quotidiano sportivo torinese, con un editoriale che inizia così: " Ieri sul sito della Juventus è apparso un comunicato sgradevole contro il nostro giornale. Poche righe contenenti falsità su Tuttosport alle quali è sufficiente rispondere con un "no comment". Il terreno delle offese e delle bugie non ci interessa. Lo cediamo a chi ha concepito e a chi ha vergato il tronfio temino. A noi interessa dire ai lettori come stanno le cose. Cioè, la verità. Basterebbe vedere come è ridotta oggi la Juve per capire tutto: squadra incapace di produrre gioco e allenatore allo sbando. [...] Noi ci occupiamo di Juve, ma non siamo (proprietà) della Juve. La differenza è sostanziale e rappresenta una garanzia ulteriore per i nostri lettori. Seguiamo la Juve da sempre e vorremmo semplicemente vederla risorgere. Tuttosport è anche l'unico giornale che segue con grande impulso le vicende di Calciopoli. Grazie agli articoli di Alvaro Moretti (e insieme a siti come Ju29ro, Glmdj e altri) è stato possibile riaprire un coperchio che molti avevano chiuso. La nostra inchiesta è stata condotta con serietà e ha permesso all'attuale dirigenza della Juve di scendere in campo con forza, proprio in seguito ai fatti e alle intercettazioni che questo giornale ha riportato con chiarezza e documentazione".
Il direttore De Paola ricostruisce anche le storie del passato, con Tuttosport "fortemente criticato" dalla società bianconera per le critiche mosse a Ranieri o a Cobolli, poi sostituiti dalla stessa Juventus.
De Paola difende anche la sua redazione dall'accusa di non fornire "resoconti credibili": "In una delle prime interviste rilasciate da Ma­rotta al nostro giornale, il direttore generale della Juve dichiarò di aver concluso (sì, concluso) novanta trattative. Gli acquisti veri e propri furono 13, ma la Juve aveva seguito decine di giocatori. [...] Ogni cosa che riportiamo è sempre frutto di contatti fra intermediari, procuratori, dirigenti e società. E' poi la Juve a concludere o meno determinati affari. Nella scorsa stagione il club ha intrapreso numerose trattative, ma molte sono saltate per volontà precisa legata al fair play finanziario. Crediamo ancora con convinzione che il programma impostato da Andrea Agnelli con Beppe Marotta sia giusto e che non sia stato possibile concluderlo in una stagione. Non dimentichiamo nemmeno la norma sull'unico extra comunitario che ha cambiato improvvisamente le carte in corsa".
Il direttore De Paola conclude il suo editoriale tendendo una mano alla società ma rivendicando il proprio diritto a pensarla diversamente: "La Juve vuole tornare grande e Andrea Agnelli ci mette la sua faccia e il suo impegno. Nonostante il disastro di questa stagione è obbligatorio crederci. Altre strade non esistono. Ritengono però di dover proseguire con Del Neri fino al termine della stagione. Benissimo, è un loro diritto, come nostro è quello di criticare certe scelte senza per questo essere accusati di «mettere in discussione la professionalità del tecnico e di stuzzicare gli animi più emotivi ». Questo è il dovere che abbiamo nei confronti dei nostri lettori. Non della Juve".
Di nostro aggiungiamo che se alcuni uomini della Juventus non reggono la pressione dell'informazione, forse non sono da Juventus e si farebbe bene a sostituirli; le dichiarazioni di ottimismo "no-limits" di alcuni dipendenti della Juventus, che forse hanno generato nei tifosi aspettative superiori a quelle che la squadra costruita sul mercato poteva raggiungere, le ricordiamo tutti.

La Juventus contro Tuttosport – Sul sito ufficiale della Juve è comparso oggi questo comunicato: "Precisazione della Juventus. Juventus Football Club ha mantenuto con tutti gli organi d'informazione un dialogo aperto nel corso di tutta la stagione sportiva. La società intende proseguire su questa linea, pur essendo i risultati sportivi non soddisfacenti a giudizio dei tifosi, dello staff tecnico, dei dirigenti e dei calciatori. Ogni componente è strenuamente impegnata nel miglioramento di una vicenda sportiva non all'altezza della tradizione, tuttavia si ritiene assolutamente irresponsabile il comportamento del quotidiano Tuttosport, che prosegue nel suo malinteso ruolo di quotidiano ‘di riferimento’ a diffondere notizie inattendibili, con l'unico obiettivo di mettere in discussione la professionalità del tecnico, di alcuni calciatori e dirigenti. Formulare una rosa composta da sette nomi di possibili nuovi allenatori in otto giorni significa semplicemente stuzzicare gli animi più emotivi, non certo formulare resoconti credibili, tantomeno avere fonti credibili. La Juventus non ha quotidiani ‘preferiti’ o di ‘riferimento’ e la gran parte del popolo juventino neppure. I calciatori, i tecnici, i dipendenti e i dirigenti continueranno a lavorare, sapendo che questa stagione sportiva porrà le basi per un lavoro che dovrà essere completato con rapidità per riportare i colori bianconeri dove la storia, la tradizione e i milioni di tifosi li hanno collocati. Con passione, con coraggio e con determinazione”. Il toto-allenatore della Juve da più settimane è il divertimento preferito di tutti i media, (e le ‘prestazioni’ della squadra e le esternazioni di mister Del Neri non aiutano certo a far ricredere i suoi detrattori); basta farsi un giro per le testate web e si scoprirà anche dove dovrebbe allenare l’anno prossimo, tanto per essere chiari; e dunque stupisce assai un attacco frontale contro il solo ‘Tuttosport’ con questa motivazione, dopo che per anni si è taciuto di fronte ad attacchi della Gazzetta, e di altri media, molto ma molto più lesivi dell’onorabilità della storia e della tradizione del club: articoli che avrebbero meritato non semplici precisazioni sul sito, ma querele, denunce e richieste di risarcimento (Benevento docet). Mai nulla di tutto ciò. Chissà perché. Forse ‘non interessava’. ‘Tuttosport’, l'unico dei tre quotidiani sportivi a fare una informazione completa su "Farsopoli" e sul processo di Napoli, che ai tifosi sta a cuore quanto i risultati sportivi, ha replicato con l'editoriale del suo direttore.

Due giorni di riposo ai bianconeri – Ai bianconeri, dopo la trasferta di Cesena, sono stati concessi due giorni di riposo: l’appuntamento a Vinoso è fissato per martedì, quando inizierà la preparazione in vista della gara interna contro il Brescia (domenica, ore 15). Martedì si lavorerà di pomeriggio, mercoledì, giovedì e venerdì la seduta è programmata al mattino, mentre al sabato, giorno di vigilia, l’allenamento si svolgerà nel pomeriggio.

Stadio Juventus Under Construction - Oggi, per il nostro angolo informativo sui lavori del nuovo stadio, linkiamo volentieri dei nuovi video pescati su youtube, e che sono apparsi su molti forum bianconeri. La realizzazione degli stessi è di ignoti, ma si tratta presumibilmente della stessa fonte che ha realizzato alcuni dei video che abbiamo linkato qualche settimana fa in questa sede. Questi video sono molto utili a capire come procedono le operazioni all'interno del catino, anche perché noi non siamo in grado di fornire delle foto dall'interno del cantiere. Bisogna però ricordare che fino a quando non sarà terminata totalmente la costruzione della copertura, nel catino saranno presenti le gru che impediscono, di fatto, l'allestimento degli spalti e del campo. In questa prospettiva, dunque, ci sarà da aspettare ancora qualche settimana.
Video 7
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Video Tifoso

La Juve terza nella classifica delle assenze per infortuni – Anche qui guida l’Inter (160), secondo il Milan (150), terza la Juve (140), ma non è certo la classifica più ambita, questa di cui ha parlato la Gazzetta; e anche se il Napoli qua è all’ultimo posto (44) De Laurentiis non se ne lamenterà. E’ la classifica delle assenze per infortuni della serie A: 1796 in 28 giornate complessivamente, con una media quindi di 64 a partita. E tutto ciò ha un costo: sinora quasi 76 milioni di euro, ovvero il 9,4% del monte ingaggi lordo (802 milioni di euro); e una giornata di assenza in serie a costa 42.210 euro. Se poco si può fare per prevenire gli infortuni traumatici, dove l’aspetto critico è quello della cura e della riabilitazione, si può fare invece prevenzione per i guai muscolari, che sono secondo i dati Uefa, il 31%, il 37% dei quali è rappresentato dagli infortuni alla coscia. Da non trascurare il pericolo delle recidive (16%). Se ne è parlato ai due giorni di convegno (12 e 13 marzo), organizzato da Isokinetic in collaborazione con la Fifa: “La salute del calciatore: prevenzione, diagnosi, chirurgia e riabilitazione”. Tra gli intervenuti Luca Tomaello, fisiatra del centro Isokinetic di Torno, che nel suo intervento “Riabilitazione dei calciatori professionisti dopo chirurgia discale” ha raccontato il ritorno all’attività agonistica di Gigi Buffon dopo l’intervento di ernia del disco cui si è sottoposto nel luglio 2010.
Al convegno ha presenziato, come testimonial Fifa, anche Pavel Nedved, che ha spiegato la sua ricetta anti-infortuni: “Fin dai dodici anni ho fatto certi esercizi prima dell’allenamento e non ho mai avuto problemi muscolari”. E infatti la Fifa, già da qualche anno, ha lanciato il programma “11 ”, una serie di undici esercizi atletici da effettuarsi prima dell’allenamento e della partita.

Piazon in goal nel campionato sudamericano Under 17 – Nella seconda giornata del campionato sudamericano Under 17 (la prima del gruppo B) il Brasile ha faticato assai per battere il Venezuela (4-3, grazie anche ad una dubbia decisione arbitrale: dopo 9’ il Venezuela era avanti di due goal (doppietta di Arteaga), ma in sei minuti i verdeoro pareggiavano (con Pedro Paulo e Adryan); al 33’ però Gonzales riportava in vantaggio i vinotinto; nelle ripresa, quando il Venezuela sembrava controllare il match, era l’osservato speciale della Juve, Lucas Piazon, a siglare il pareggio al 73’con una perfetta incornata; e due minuti più tardi la beffa per i venezuelani con il secondo goal di Pedro Paulo, liberatosi però in modo non del tutto regolare del difensore avversario. Nell’altro incontro del gruppo B Colombia e Cile hanno concluso in pareggio (2-2) in un altro match pirotecnico: in rete al 33’ e al 36’ i cafeteros con una doppietta di Garces, accorcia Navarrete al 58’ e pareggia per i cileni Henriquez al 73’.

Carraro fa tris alla presidenza di Lega? - Tra le candidature alla presidenza della Lega in sostituzione del dimissionario Beretta c’è quella del sempreverde Carraro, che si è detto pronto a mettersi “a disposizione”. Carraro, sì proprio quello che “Le dico, mi raccomando, se c'è un dubbio, per carità... che... che.. che... che il dubbio non sia a favore della Juventus", E Tmw ha chiesto a diversi presidenti che ne pensano. Zamparini preferirebbe un homo novus: “Carraro è stato uno dei più grandi presidenti di Lega, anche se è sempre stato un uomo di potere, un po' come Galliani. Si può trovare una persona nuova, basta avere la voglia di trovarla. Voglia che al momento non c'è. Io propenderei per trovare un uomo nuovo e sviluppare un'organizzazione diversa, come per esempio avere un presidente di rappresentanza senza poteri a rotazione e dei dirigenti che facciano della Lega un'organizzazione e un'azienda”. Anche Semeraro (Lecce) vorrebbe qualcuno di nuovo: "Carraro non lo conosco, però di certo non mi sembra una novità. Non dal punto di vista dell'età ma della presenza. Per noi sarebbe più importante avere un tecnico che un politico e invece Carraro è più un politico. Noi abbiamo un prodotto, un'azienda e quindi dobbiamo cercare di vendere il prodotto. Ci vorrebbero dei nomi nuovi, l'ideale sarebbe una persona non legata né alle grandi e né alle piccole squadre. Insomma, qualcuno che sappia fare bene il suo lavoro “. Più possibilista Matarrese, che però gli affiancherebbe un giovane: “Non ci si può inventare uomini di calcio in momenti così difficili. La figura giovane e nuova bisogna prepararla, non ci si inventa presidente di Lega da un giorno all'altro. Dovrebbero affiancare a Carraro un giovane che impari il mestiere in modo da prepararlo”. Il sampdoriano Garrone (fonte Ansa) lo ritiene invece improponibile. “E’ improponibile, lui ha una storia che ancora si ricorda. Occorre pensare ad un buon manager che abbia grandi capacità e sia indipendente rispetto agli associati”.
L’altro candidato ‘forte’ alla presidenza della Lega pare essere il cinquantaquattrenne Tullio Camiglieri (ex Stream, ex Sky), che nel 2008 ha fondato la Open Gate, società che si occupa anche di cinema: è infatti in ottimi rapporti con De Laurentiis; al momento sembra essere sponsorizzato, oltre che dal Napoli, da Milan, Lazio e Juventus.

Il Siviglia ferma il Barça – Non era una trasferta facile, quella del Barça, e non lo è stata: ha infatti subito un rallentamento la corsa dei blaugrana, bloccati sul pari dalla rete di Navas al 49’ dopo il vantaggio firmato da Bojan al 30’. Annullato ingiustamente al 7’un goal a Messi, che ha colpito anche una traversa e fallito un altro paio di buone occasioni. Comunque, nonostante un secondo tempo spettacolare, con il Barça a macinare implacabilmente il suo gioco e con un finale tutto blaugrana (con due occasioni fallite da Iniesta), è finita con un pareggio che rende la Liga un po’ più viva, col Real a meno 5, con il clasico ancora da giocare. A rendere più amaro questo pari anche un infortunio muscolare occorso a Pedro.

Ecco il Lotito furioso – Perso il derby, è un Lotito avvelenato quello che si presenta ai microfoni di Sky: sotto accusa il laser che ha disturbato il portiere laziale Muslera sia in occasione della punizione che del rigore che hanno determinato la sconfitta dei biancocelesti. La sua rabbia è doppia perché afferma che l’arbitro, Tagliavento, era stato informato già prima dell’inizio della partita: “Questo allarme è arrivato durante il riscaldamento ed i giocatori lo hanno fatto presente. La Roma ha fatto un annuncio e l'arbitro ha detto al portiere di dire quando veniva disturbato. Muslera l'ha chiamato ma l'arbitro non ha sentito e non è che poteva abbandonare la porta Innanzitutto diventa anche pericoloso per la retina e poi impedisce al giocatore di fare la sua prestazione. Non si è mai vista una cosa del genere così continuativo. Si vede anche in televisione in modo nitido e palese. Non è una cosa che interpreta lo spirito sportivo. Muslera mi ha detto che non ha visto niente perché mi hanno accecato. Si vede in maniera palese”. In effetti le riprese televisive confermano le parole di Lotito. E il contraddittorio con Daniele Pradè che obietta che Muslera avrebbe dovuto fermarsi per far intervenire l’arbitro non fa che aumentare la sua irritazione: “L'ha chiamato e non è che poteva usare il megafono, non può di certo abbandonare la porta. Adesso da coloro che hanno subito il torto diventiamo noi i responsabili”.
Ma la giornataccia di Lotito non è finita qui: ai microfoni di Mediaset ha avuto un duro scontro con Paolo Di Canio sulla cifra esagerata (37 milioni per l’ex biancoceleste, cifra contestata dal presidente) che la Lazio avrebbe speso per Zarate, giocatore, a giudizio di Di Canio, sopravvalutato. E, come minacciato in diretta, in serata, come riporta ‘La repubblica’, Lotito "ha dato mandato ai legali di agire in sede civile e penale nell'interesse della Lazio, dei suoi azionisti, tifosi e dei suoi rappresentanti, contro le dichiarazioni diffamatorie rese da Paolo Di Canio durante una trasmissione televisiva".

Anche il Parma alza la voce – Nonostante Nicchi e Braschi non facciano che dire che tutto va ben madama la marchesa, e d’altronde non potrebbe essere diversamente, adesso che il calcio è candido, tutti si lamentano. Chissà perché. Ieri sera ad alzare la voce, e forte è stato il Parma, convinto di aver subito l’ennesima ingiustizia, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso ducale è stato il fatto che il goal del pareggio partenopeo era viziato dal fuorigioco di Hamsik. E allora ecco, ai microfoni Sky, l’esplosione prima di Leonardi (amministratore delegato) e poi di Ghirardi (presidente). Leonardi va giù duro con la classe arbitrale: "Dopo nove calci di rigore e tante espulsioni contro, ricevere un altro torto arbitrale come oggi è troppo. Il Parma dice basta, basta, basta, ed è in totale disaccordo con la classe arbitrale. Nelle ultime tre partite siamo rimasti in dieci. Lo dico con estrema forza perchè vogliamo salvarci con le nostre forze o andare giù se lo meritiamo. Tutti parlano e aprono bocca per cose molto meno evidenti. Voglio vedere come si dà rilevanza a come la gara si è riaperta e se avrà lo stesso clamore del mezzo rigore non dato al Napoli la scorsa domenica. Controllate pure quanti torti arbitrali abbiamo subito, verificate pure! Noi ci prendiamo le responsabilità della gestione, sicuramente abbiamo commesso degli errori. Se lo meriteremo sul campo retrocederemo, ma vogliamo essere trattati come tutti gli altri! Quando si è così in basso in classifica, prendere un gol irregolare del genere è una mazzata anche a livello psicologico. Nel primo tempo abbiamo assistito ad una gara equilibrata in cui il Parma se l’è giocata tranquillamente contro il Napoli. Poi la gara è stata rovinata. Sarà anche solamente un errore arbitrale, ma qui ci sono troppi errori che ci penalizzano da troppe settimane”. Ghirardi attacca addirittura tutto il sistema calcio, media in testa: “Ci sentiamo maltrattati e mi sento deluso. Questo è il frutto della risonanza che hanno certe squadre nei media. Capisco che per i media e le tv sia importante sostenere chi ha più audience e pubblico. Non è un attacco rivolto a Sky, parlo del sistema calcio che non funziona e che porta le persone corrette ad allontanarsi da questo gioco. Non saremo mai al livello delle società più blasonate. Adesso andremo via di qui e sentiremo parlare di un Napoli che ha fatto una grandissima partita e di un Parma che si deve salvare, e chissà perché si deve salvare… Voglio darvi un dato pubblico: il Parma l’anno scorso ha fatturato 76 milioni di euro. Non penso ci siano altre dieci squadre che fatturano quanto noi. A questo punto forse dovrei cambiare hobby. E' scandaloso sentir parlare di solo tre-quattro squadre e son felice per De Laurentiis che è riuscito a diventare la quarta genoveffa, e uscire dal gruppo delle squadre normali".


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