Moggi sfida Ruggiero Palombo. Trezeguet: La mia Juve è sparita, nulla è più come prima.

News, 22 marzo 2011.

Moggi: Vite rovinate per illeciti mai commessi: perché Ruggiero Palombo non viene qui a discutere con me di Calciopoli? Trezeguet: dov'è quella nostra Juve dove o eri primo o non contava niente? Ai tifosi dico grazie e arrivederci! Buffon: Di mercato ora non parlo; applausi alle società che hanno fatto meglio. Il futuro di Aquilani nelle mani della Juve. Il Giudice sportivo bastona Matuzalem: quattro giornate in tutto, di cui tre per prova televisiva. Il bianconero De Silvestro convocato nella Nazionale Under 18. Giannetti, infortunato, torna alla base. In serie B l'Empoli vince e si rilancia. Approvato il format per le qualificazioni ai Mondiali 2014.

Moggi: Invito Palombo a venire qui a discutere di Calciopoli - Questo l'invito finale rivolto a da Moggi a Ruggiero Palombo, noto roseo fustigatore dei costumi calciopolari, in pieno accordo col roseo staff Monti-Galdi-Piccioni; l'ha fatto nel corso della trasmissione 'Ieri, Moggi, domani' (coproduzione tra Prima rete Lombardia ' e 'Gold tv'): "Ruggiero Palombo della Gazzetta dello Sport ad un radio romana ha dichiarato che l’udienza di martedì scorso è stato un round a favore delle difese come se si stesse parlando di una partita di calcio o di rigori. Qui si parla invece di vite rovinate per accuse prive di fondamento. Perché Palombo tace le verità inequivocabili emerse dal processo di Napoli, che interesse ha? Chiarisco subito anche il caso che si è venuto a creare dopo la deposizione in aula di Zamparini secondo il quale io avrei influito sui designatori in merito ad una designazione arbitrale a lui gradita per il Palermo. Ho qui con me il verbale del sorteggio di Rizzoli firmato da un notaio e fatto da uno dei principali testimoni dell’accusa, Manfredi Martino. Quindi invito pubblicamente Palombo a venire una volta in trasmissione per discutere insieme di Calciopoli perché qui c’è gente che ha avuto la vita rovinata per illeciti mai commessi!”. E c'è invece chi su, e con, Calciopoli ha costruito le sue fortune. Poi Moggi è ritornato sul personaggio di Nucini, un po' il personaggio simbolo delle ambiguità e delle contraddizioni di Calciopoli: “Martedì scorso, all’ex arbitro Nucini chiamato a testimoniare al Processo di Napoli, è stato chiesto in merito alle sue dichiarazioni rilasciate in passato alla Procura di Milano che seguirono l’esposto presentato dall’Inter. Il teste sotto giuramento ha riferito con poca credibilità che all’epoca però parlarono solo di calcio giocato. L’Inter, violando la clausola compromissoria, non ha denunciato tutte le testimonianze rese da Nucini a Facchetti all’epoca e la Figc non ha preso provvedimenti in merito. E la squadra di Moratti nel frattempo che Facchetti intratteneva rapporti con Nucini si è avvalsa delle sue prestazioni arbitrali per ben 5 volte, 1 volta come arbitro e 4 come quarto uomo! Ed era lo stesso periodo in cui Facchetti presentò Paolillo (attuale AD dell’Inter) a Nucini per procurargli un posto in Banca. In questi ripetuti colloqui Nucini ha riferito tante menzogne a Facchetti, come per quanto riguarda l’incontro mai avvenuto con il sottoscritto a Torino e che avrebbe dovuto veder presenti anche Fabiani, Bergamo, Pairetto e De Santis. Così infatti ha riportato in tribunale il figlio di Facchetti presentando il memoriale del padre che però non è stato accettato come prova per l’accusa. Da come era stato descritto dai media questo memoriale di Facchetti mi aspettavo un libro. Invece era una mezza paginetta nemmeno firmata…. Poi però Nucini, smentendosi di nuovo, ha testimoniato che in quell’incontro a Torino eravamo invece presenti solo io, lui e Fabiani. Le bugie hanno le gambe corte!". Certo che, per aver le gambe corte, queste bugie son cinque anni che corrono: e sarebbe ora di fermarle, per sempre. La vera Calciopoli è adesso.

Trezeguet: Alla Juve è cambiato tutto in peggio, tranne i tifosi - Nell'intervista che David Trezeguet ha rilasciato ai microfoni di stadiogoal.it c'è tutto: il ricordo della Juve che fu e di quello che è diventata; con una sola costante, i tifosi, gli unici a non essere cambiati; e che infatti sono rimasti gli unici a difenderla. David Trezeguet ricorda gli scudetti vinti in bianconero: "Per me sono assolutamente 4, vinti con pieno merito sul campo. Il resto è un'altra storia. Vedremo appunto la Storia, con la S maiuscola, cosa dirà". Ricorda l'inizio di Calciopoli: "Ricordo i discorsi che ci facemmo tra noi giocatori alla fine dell'ultima partita a Bari, con lo scudetto in mano. Il patto era: andiamo in vacanza, torniamo e vinciamo sta benedetta Champions. Invece, due mesi dopo, era un disastro. Mi sono ritrovato senza gente come Ibra, Vieira, Cannavaro, Emerson. C'erano ragazzi della Primavera e altri che tornavano dai prestiti. Era cambiato tutto, anche a livello societario. Per fortuna Deschamps sapeva cosa fare e i giovani capirono subito. Vennero fuori i Giovinco, i Marchisio, Chiellini esplose, erano rimasti Camoranesi, Nedved, Del Piero e il sottoscritto. Io ho prolungato il contratto pensando che la Juve tornasse subito a riprendersi ciò che le era stato tolto. Non andò cosi. Nulla era più come prima. Capii che per tornare a vincere sarebbe trascorso molto tempo. Io avevo giocato con Conte, Ferrara, Pessotto, Montero, Iuliano: gente che aveva la mentalità vincente. Era sparito tutto". E ricorda com'era la Juve dell'Avvocato e del Dottore: "Per l'Avvocato c'era un rispetto sacrale da parte di tutti. Era un'immagine unica. Era uno che non girava intorno alle parole, veniva dritto al punto perché era abituato a vincere. Finire secondi alla Juve non serviva. I discorsi che si fanno ora, il quarto posto, mi vien da ridere: alla Juve o eri primo o non contava niente. I giocatori che venivano a Torino sapevano cosa dovevano fare e se non lo sapevano imparavano in fretta... Il fratello Umberto, altro grande personaggio, ha proseguito sulla stessa strada: voglia enorme di vincere, la sconfitta non era un termine conosciuto e neanche il pareggio era gradito. E si andava sempre a testa alta. Poi è cambiato tutto". E adesso Andrea ha un compito immane: "Lo ricordo da piccolo, veniva al campo, gli piacevano le partite, era nostro tifoso. Ha visto vincere la Juve, ha annusato subito l'aria migliore. Può diventare col tempo l'uomo giusto. Ma ha assolutamente bisogno di essere aiutato da chi conosce la storia della Juve, il suo dna vincente. Purtroppo ora non vedo nessuno cosi. Pavel piano piano si prende più responsabilità. Lui fa parte di quelli che possono insegnarti ad avere la testa giusta. Come Del Piero. Alex spero divenga un giorno Presidente della Juve o qualcosa di simile. Perché lui ha vinto tutto, conosce bene i meandri del mondo Juve e la Juve ha bisogno di gente cosi. Alcuni di oggi, che non sanno dove si trovano, hanno bisogno di capirlo..." Conferma che lui amerà la sempre la Juve, che gli ha insegnato a vincere e a volerlo fare: "La Juve mi ha insegnato a vincere e fatto diventare un calciatore completo. Se pareggiavamo una gara stavamo male per giorni. Se andavamo fuori dalla Champions League era una tragedia: vedevo compagni di squadra che non mangiavano per una settimana. Io sono arrivato giovane, ho apprezzato subito questo ambiente. La Juve è fatta per vincere. La maglia bianconera ha un peso diverso dalle altre: chi è fragile non la può indossare". Il suo rammarico: "Che non si è vinto nulla dal 2006 in poi". Rimangono i tifosi, che sono quelli di sempre, e che ricordano ancora David con immutato affetto: "Ho saputo dei cori e ringrazio con tutto il cuore i tifosi. Vuol dire che ho lasciato un buon ricordo, ne sono orgoglioso e tornerò a Torino per ringraziare il nostro splendido pubblico. Sono andato via troppo velocemente ma mi sono guadagnato il rispetto col sudore e l'attaccamento alla maglia. La tifoseria bianconera ti dà il massimo ma pretende il massimo. Quando mi ritrovo con Alex, Vialli o altri che ti dicono: 'Sei entrato nel cuore dei tifosi per sempre' vuol dire che ho fatto qualcosa di importante. Volevo diventare lo straniero più 'prolifico' nella storia della Juve e ci sono riuscito. Grazie anche ai tifosi, ai quale dico: arrivederci a presto".

Buffon sul suo futuro ora glissa - "Restare alla Juve? Ora di mercato è inutile parlare. Ci sono cose più importanti cui pensare". Così, dal ritiro della Nazionale, Gigi Buffon tronca i discorsi sul suo futuro; e spiega a cosa sia doveroso pensare ora: "Mancano otto partite e dobbiamo cercare di onorare fino all'ultimo questo campionato. Dobbiamo finire in maniera decorosa magari guadagnando anche qualche posizione". Non gli rincresce nemmeno che squadre-rivelazione, come potrebbero essere Napoli e Udinese, siano così avanti alla Juve in classifica, anzi, è contento per loro: "Siamo talmente lontani che non possiamo avere rammarico; ma va fatto un plauso a loro, a livello di società". Ecco, ha ragione Trezeguet, questa non è più la Juventus.

Per Aquilani dipende tutto dalla volontà della Juve - Il futuro di Aquilani dipende dalla Juve, il suo procuratore, Franco Zavaglia, a 'Buongiornocalcio' su Radio Manà Manà, è chiaro: "Il futuro di Aquilani? L’accordo c’è, dipende tutto dalla volontà della Juventus. L’accordo c’è, entro il 30 giugno la Juventus dovrà pagare i 16 milioni stabiliti in estate. Solo la squadra bianconera può perderlo, quello che è stato fatto non prevede ulteriori trattative. La Juve magari vuole risparmiare o il Liverpool non vuole rimetterci, queste sono cose normali. Ma esiste una data di scadenza, è tutto organizzato. L’accordo non è vincolante. L’ho fatto io, quindi meglio di me non può saperlo nessuno, le carte ce le ho io. E’ una trattativa instaurata con il direttore generale del Liverpool: se poi vorranno fare uno sconto si vedrà, ma le condizioni sono già fissate. La Juventus ha il diritto di prelazione, difficilmente se lo farà sfuggire".

Giudice sportivo: prova televisiva per Matuzalem - Anche questa settimana la prova televisiva ha avuto il suo tributo: ne è rimasto vittima, ma lo si prevedeva, il laziale Matuzalem: infatti, osserva il Giudice sportivo, le immagini televisive (Sky-Mediaset-Rai) documentano che il calciatore "contestualmente all’esecuzione di un calcio di punizione accordato alla squadra ospite, affiancava ai limiti della propria area di rigore il calciatore cesenate Jimenez e con un gesto repentino, alzando il braccio destro all’altezza della spalla, lo colpiva con un colpo al volto, facendolo cadere al suolo. Il giuoco non veniva interrotto e nessun provvedimento disciplinare veniva adottato dall’Arbitro che, su richiesta di questo Ufficio, con e-mail pervenuta alle ore 15.02 odierne, dichiarava: 'Né io né i miei collaboratori abbiamo visto quanto accaduto'. Il deprecabile gesto compiuto dal calciatore laziale, del tutto avulso dal contesto agonistico, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per la zona del corpo colpita, integra, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, gli estremi della 'condotta violenta', che rende ammissibile ex art. 35, n. 1.3 CGS la prova televisiva". Conseguenza: stangata di tre giornate per Matuzalem. Cui se ne aggiunge un'altra perché, già in diffida, è stato nuovamente ammonito per comportamento scorretto nei confronti di un avversario. E fanno quattro in tutto.
Nessun bianconero squalificato né entrato in diffida. Nessun provvedimento nei confronti delle società.
Tra i giocatori squalificati spicca il nome dell'interista Lucio, che dunque salterà il derby meneghino: già diffidato, è stato nuovamente ammonito contro il Lecce per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
Un turno di squalifica anche ai due espulsi di giornata, Mareco (Brescia), per doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario, e Dzemaili (Parma), per doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
Una giornata di squalifica anche ad altri otto giocatori, già in diffida e nuovamente ammoniti per comportamento scorretto nei confronti di un avversario: Conti (Cagliari); Giovinco e Valiani (Parma), Giacomazzi (Lecce), Lauro (Cesena), Llama (Catania) e Pinzi (Udinese).
L'allenatore del Chievo Stefano Pioli è stato ammonito con diffida e multato di 2.000 euro per avere, al 40' del secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale ritardando inoltre l'uscita dal terreno di gioco.

Il bianconero De Silvestro nell'Under 18 - Il tecnico della Nazionale Under 18 ha convocato 19 giocatori per il test amichevole che gli Azzurrini disputeranno mercoledì contro gli Azzurri di Prandelli, impegnati nella prepearaziobe della gara contro la Slovenia. Tra i convocati c'è il giovane bianconero Elio De Silvestro. Questo l'elenco completo: i portieri Pigliacelli (Roma) e Piscitelli (Milan); i difensori: Bianchetti (Varese), Dametto (Cagliari), Sabelli (Roma), Manfrin, Montresor e Solini (Chievo); i centrocampisti: Barberis (Varese), Burato (Chievo), Calvano (Milan), Romanò (Inter) e Sturaro (Genoa); gli attaccanti: Beretta (Sampdoria), De Silvestro (Juventus), Magnaghi (Atalanta), Caprari , Ciciretti e Piscitella (Roma).

Giannetti torna a a casa - Il Primavera bianconero Niccolò Giannetti, che era stato convocato da Francesco Rocca nell'Under 20 che il 25 affronterà la Svizzera a Lugano, è stato rimandato a casa perché infortunato. L'unico bianconero ivi presente rimane ora Filippo Boniperti.

Serie B- Vince l'Empoli - Nel posticipo della serie B l'Empoli torna alla vittoria e lo fa superando di misura la Reggina (1-0), grazie alla rete realizzata da Forestieri. I toscani raggiungono così il Grosseto all'ottavo posto, a quota 32, rilanciando le proprie speranze per il play off. La Reggina resta quinta a 47 punti.

Approvato il format per la qualificazione ai Mondiali 2014 - Per le qualificazioni ai Mondiali del 2014 in Brasile, le 53 Nazionali europee saranno divise in otto gruppi da sei più uno da cinque: le nove vincitrici dei gironi accederanno alla Coppa del mondo; le otto migliori seconde classificate daranno vita ad una serie di doppi spareggi che determineranno le ultime quattro partecipanti al torneo. Così ha deciso il comitato esecutivo dell'Uefa, riunitosi per due giorni a Parigi. E' stato così approvato il 'format' delle qualificazioni ai Mondiali 2014, che è stato inviato alla Fifa per la ratifica. L'organismo che regola il calcio mondiale ha fissato in 13 il numero delle Nazionali del Vecchio continente partecipanti al torneo. Il sorteggio per la composizione dei gironi verrà effettuato a fine luglio in Brasile; le teste di serie saranno stabilite dalla Fifa.

 


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