Così è caduta Calciopoli, dalla Gea a Napoli: ma non ci chiederanno scusa.

News, 28 marzo 2011.

Piaccia o non piaccia, il castello di Calciopoli è caduto: dal processo Gea a Napoli. Briatore deluso e pessimista. Aquilani: se segnerà alla Roma non esulterà. Il gioiellino brasiliano Neymar, conteso dai maggiori club europei, brilla a Londra. Serie B: il Siena è a un punto dall'Atalanta. Blatter 'vede' Platini come suo degno successore. Blatter si rassegna all'aiuto della tecnologia nel caso del goal fantasma. I Giovanissimi bianconeri secondi in classifica. L'ennesima 'bravata' di Balotelli: e l'Inghilterra già non lo sopporta più.

Piaccia o non piaccia, Calciopoli è questa - Questa è la frase che racchiude il contenuto dell'interessante puntata di 'Ieri, Moggi e domani' su Gold Tv: è questa nel senso che si è chiarito che Calciopoli non è mai esistita, è una costruzione fantastica, che si sta sgretolando pezzo dopo pezzo nei tribunali, in quei tribunali per i quali sono stati costretti ad andare Moggi, De Santis e gli altri coinvolti nella Grande Farsa. Prioreschi è giustamente partito dalla recente sentenza Gea che, seppur presentata dalla 'Gazzetta' come una nuova condanna per i Moggi, nella realtà ha confermato l'insussistenza del capo di imputazione principale, quello dell'associazione a delinquere  finalizzata alla concorrenza illecita con violenza e minacce (che Prioreschi dice essere stato forse per la prima volta applicato al di fuori del contesto strettamente mafioso per il quale era stato concepito). Comunque, checché ne dica Palamara (che pare si sia dichiarato soddisfatto della sentenza su Repubblica), dall'Appello Gea, dice Prioreschi, è uscita la conferma che il castello dell'accusa è caduto. E questo vale comunque anche per il processo di Napoli, di cui l'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha messo in evidenza l'assoluta inconsistenza a livello probatorio. Particolarmente incisivo l'intervento del giornalista Moncalvo, che ha ricostruito il clima in cui la Calciopoli sportiva venne perpetrata; ricorda anche gli interventi dei politici dell'epoca, tra cui Prodi, che disse che erano accaduti fatti delittuosi gravissimi, e la Melandri, che proclamava la necessità di fare pulizia, esclamando che sarebbe stato molto grave se tutto fosse finito in carta straccia. Ma, osserva, nessuno chiederà mai scusa di tutto ciò: anche se il Commissario straordinario, quello che 'regalò' lo scudetto all'Inter, era Guido Rossi, che era stato membro del consiglio di amministrazione dell'Inter, e che a Borrelli affiancò il tenente colonnello Federico Maurizio D'Andrea il quale, terminato il 'lavoro', si dimise e venne assunto dalla Telecom, dove ora  è il numero tre e praticamente di ciò che fa risponde solo al Presidente. Moncalvo non ha risparmiato critiche feroci nemmeno al modo in cui la Juve (non) si difese, osservando che nemmeno il difensore dei più feroci assassini chiede così spontaneamente la condanna dei suoi assistiti. Più famiglie sono state rovinate e gli imputati, per difendersi, hanno dovuto avere, e tirar fuori, "mezzi, palle e innocenza". De Santis e Gallinelli hanno parlato dell'eccessivo rilievo dato alla gara Lecce-Parma, quella per la quale in realtà De Santis è incriminato: la partita che avrebbe dovuto salvare la Fiorentina, salvo poi che, come disse a Napoli la professoressa Beccacece della 'Bocconi', le combinazioni possibili erano ben 243 e non dipendeva tutto da quella gara. E Nicola Penta ha fatto osservare che tra Fiorentina e Lecce c'erano anche altri intrecci: per esempio il Lecce aveva ceduto a gennaio il giocatore Bojnov ai viola, e a giugno lo stesso direttore sportivo Corvino avrebbe seguìto la stessa strada. Parlando delle intercettazioni Penta ribadisce che le  telefonate 'che non 'c'erano', ma  sono state fatte emergere a Napoli demoliscono, a prescindere dai contenuti, il cardine su cui si erano fondate le sentenze della giustizia sportiva e su cui poggia l'intero impianto accusatorio dei pm napoletani e cioè la presunta esclusività delle condotte imputate a Moggi. Questo perché l'intento non è di dimostrare che sono tutti colpevoli, in quanto certe condotte, telefonate ai designatori o cene, erano consentite e consigliate. Certo che, se vogliamo pensare ai contenuti, dice Moggi, checché se ne dica, lui non ha mai chiesto ad un arbitro di fargli vincere una partita (Facchetti-Bertini), visto che poi quella vittoria portò l'Inter a vincere, quell'anno, la coppa Italia. La conclusione della discussione è stata di Prioreschi, in relazione al secondo tentativo di ricusazione del Presidente Casoria, che egli giudica una manifestazione di estrema debolezza dell'accusa che è tutt'altro che tranquilla sull'esito finale: la ricusazione è infatti anomala anche per il momento in cui è arrivata. Prioreschi, che dice di avere forse lui un piccolo primato per quanto riguarda le richieste di ricusazione (perché, osserva, solitamente sono i difensori a ricusare), sostiene che di ricusazioni così sballate lui pensa proprio di non averne mai fatte: è basata sul fatto che la Presidente Casoria abbia un interesse in questa causa, e Prioreschi questo interesse proprio non ce lo vede. In conclusione di trasmissione Luciano Moggi ha ringraziato quanti gli hanno mandato le loro domande via email, e ha promesso che, non avendo potuto farlo in trasmissione per l'esiguità del tempo a disposizione, provvederà a farlo in separata sede.

Briatore in versione 'rassegnato': Difficilmente il passato tornerà - Avevamo appena lasciato Briatore in versione 'rancoroso', ossia consapevole che l'attuale situazione della Juve dipendesse da colpe mai commesse, ma accettate da chi invece avrebbe dovuto difenderla; ed ora troviamo un Briatore che, distogliendo lo sguardo da ciò che è stato per rivolgerlo a ciò che sarà, indossa i panni, altrettanto tristi, del pessimismo, della delusione e financo della rassegnazione. Infatti, in un'intervista concessa a 'Tuttosport', ha affermato: "Penso che Andrea Agnelli stia lavorando bene, considerando la situazione che ha trovato. Rispetto alla Juve di Capello, manca un tesoretto di centinaia di milioni. La rifondazione è un processo lungo. Se lo stadio di proprietà aiuterà? Certo. Ma a fronte di maggiori entrate ci saranno anche maggiori spese. Il mio umore di tifoso? Noi juventini dobbiamo pensare che difficilmente torneranno certi fasti del passato. La 'Famiglia' non è più quella dei tempi dell'Avvocato o del papà di Andrea. E anche la città, comprese le sue potenzialità, non è più quella. Allora c'era il cuore pulsante della Fiat e un formidabile indotto. Più la forza finanziaria delle banche cittadine. Oggi è tutto diverso. Quindi non penso che si potrà raggiungere in fretta il livello delle milanesi. Bisogna puntare ad una dimensione simile a quella dell'Udinese o della Fiorentina". Premesso che la situazione che ha trovato non è figlia solo di Calciopoli, ma anche di quattro anni di pessima gestione, il problema è che dell'Avvocato e del Dottore manca soprattutto la passione vera e forte per la Juve, quella che invece anima ancora molti tifosi. Tifosi feriti che non riescono a rassegnarsi che persino l'Udinese e la Fiorentina sono modelli da rincorrere. Tifosi che chiedono alla proprietà di decidere se la Juve interessi ancora loro davvero.

Aquilani: Se segno alla Roma non esulto - La prossima partita di campionato, dopo la pausa della Nazionale, sarà Roma-Juve, un incontro 'particolare', per Alberto Aquilani, romano di nascita e cresciuto nella Roma, ora alla Juve (in prestito) via Liverpool; e lo spiega dal ritiro azzurro di Coverciano, dove sta preparando, sotto la guida di Prandelli, l'incontro di domani con l'Ucraina: "Non mi sono mai sentito scaricato dalla Roma, in quel periodo capii che non c’era più spazio per me. Non ho nostalgia della Roma, ho nostalgia della mia famiglia e degli amici che vivono a Roma. Se farò gol non esulterò, dal pubblico mi aspetto affetto ma non so se arriverà". Sul suo destino non si sbilancia: "Non ho avuto nessun contatto, né con i dirigenti del Liverpool, né con quelli della Juventus. C’è un accordo, sapevo di essere solo in prestito e che a maggio si sarebbero tirate le somme, ma ho vissuto questi mesi senza ossessione e sono tranquillo sul mio futuro”. Quanto al finale di campionato dei bianconeri, ha imparato anche lui per benino il refrain delle finali a scalare: "Alla Juventus abbiamo tanti giocatori forti e un ottimo allenatore. Abbiamo solo bisogno di tempo e vivremo queste ultime otto partite come se fossero delle finali. Dovremo salvare il salvabile e onorare la maglia, anche se al momento manca serenità e tranquillità". Certo, che se tutti ripetono che i giocatori sono forti e l'allenatore pure, non si capisce proprio perché siamo ridotti così; e serenità e tranquillità sono qualità che i veri campioni portano dentro di sé e infondono alla squadra in cui militano...

Contro la Scozia brilla il talento di Neymar - Nell'amichevole tra la Scozia e il Brasile, disputatasi all''Emirates Stadium di Londra, ha brillato la stella del giovane Neymar (classe 1992) che ha dato un saggio delle sue grandi potenzialità, mettendo a segno tra l'altro una doppietta: prima un bel goal di interno destro, poi la trasformazione di un calcio di rigore che lui stesso si era procurato con un bel doppio passo. Su di lui ci sono gli occhi di tutti i club più importanti: e a Londra c'era anche Fabio Paratici. Vista la strada etica intrapresa da Marotta, e che già ha comportato la rinuncia a Piazon, sarà estremamente difficile che la Juve possa pensare di mettere le mani su questo giovane talento le cui quotazioni sono già molto alte: data la concorrenza, anche 30 milioni potrebbero non bastare.
La giornata perfetta di Neymar è stata rovinata dalle offese razziste di alcuni tifosi scozzesi: ululati nel corso delle gara e, all'uscita dal campo, il lancio di banane dagli spalti verso di lui. Neymar, a tal proposito, ha detto ai microfoni dell'emittente brasiliana Sport Tv: "Siamo rimasti sorpresi e tristi, questo clima di razzismo è deprimente. Non è bello uscire dal proprio paese, arrivare qui e vedere che succedono cose di questo tipo".

Il Siena bracca l'Atalanta - Il Siena di Antonio Conte non s'è lasciato sfuggire l'occasione di approfittare del mezzo passo falso dell'Atalanta (fermata venerdì sul pari a Padova) e seppellisce sotto una valanga di quattro goal il Sassuolo: a bersaglio Calaiò con una doppietta nel primo tempo, e Reginaldo e Mastronunzio nella ripresa. Anche il Varese da parte sua bracca il Novara per il terzo posto: mentre i piemontesi subiscono un'imbarazzante sconfitta (2-1) a Bergamo dall'Albinoleffe (al vantaggio di Gonzales per il Novara rispondono Bergamelli e Cocco, i ragazzi di Sannino, con tanta grinta e un po' di fortuna, sul terreno amico del 'Franco Ossola' battono il Vicenza difendendo per tre quarti d'ora con le unghie e coi denti il vantaggio di Pesoli (al 19'). Il Grosseto ha invece sprecato una buona occasione per scalare la classifica: passati in vantaggio con Sforzini al 45', in pieno recupero hanno subìto il pareggio del Cittadella (autore Gasparetto). Brutti scivoloni per l'Empoli (piegati a Crotone per 3-2) e per il Pescara (sconfitto a Modena per 1-0). Nella zona playout da segnalare il successo esterno del Portogruaro a Piacenza (1-2) e il pareggio, poco utile ad entrambe le formazioni, del Frosinone al 'Nereo Rocco' contro la Triestina (2-2). Nel match serale a Reggio Calabria tra Reggina e Livorno giusto pareggio (1-1), che non modifica granché la classifica delle due squadre: la Reggina resta quinta, ma ora a sei punti dal Varese, mentre il Livorno aggancia il Vicenza al sesto posto.

Blatter spiana la strada a Platini - Il Presidente della Fifa Joseph Blatter, dopo aver annunciato la sua candidatura ad un suo possibile quarto mandato alla presidenza della Fifa, ha dichiarata che sarà comunque l'ultima, e ha adombrato la possibilità che a succedergli possa essere Michel Platini, attuale presidente dell'Uefa: "Platini desidera candidarsi alla presidenza della Fifa nel 2015 - ha detto - Sente di avere la capacità di fare questo passo avanti".

Blatter apre alla tecnologia - Joseph Blatter finalmente pare essersi deciso: per il goal fantasma è necessario l'aiuto della tecnologia. Lo ha dichiarato al Canale Telefoot: "Ai Mondiali in Brasile sarà introdotta la tecnologia che ci consentirà di sapere se il pallone ha varcato la linea di porta, oppure no. Nel 2012 penso che questo sistema sia pronto".E il numero uno della federazione, in carica dal 1998, prende ad esempio la rete ingiustamente non concessa a Frank Lampard, in occasione di Germania-Inghilterra del Mondiale 2010: "Abbiamo riaperto la discussione perché sarebbe stato necessario farlo per evitare una grossa ingiustizia agli inglesi".

I Giovanissimi bianconeri risalgono la classifica - Adesso sono arrivati al secondo posto della classifica, affiancando il Genoa), appena due punti sotto la capolista Torino: oggi i ragazzi di Gabetta hanno rifilato un roboante poker alla Virtus Entella; sono andati a rete Pira, Varetto, Zarmagnan e Schiavo. La prossima settimana li attende un'impegnativa trasferta sul campo della Pro Vercelli.

Balotelli ne fa un'altra delle sue: e in Inghilterra già non ne possono più - Ormai le bravate di Mario Balotelli non si contano più: espulsioni, risse ed ora, ha riportato il domenicale 'People', si sarebbe reso responsabile di un lancio di freccette verso i ragazzi delle giovanili da una finestra del centro sportivo di Carrington. Richiesto di una spiegazione del suo comportamento, l'avrebbe motivato col fatto che si stava annoiando. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma ormai gli inglesi cominciano a non poterne più delle sue bravate. Queste le parole su di lui del tecnico del Tottenham, Harry Redknapp, come riferisce il Daily Star: "E' sempre triste e dovrebbe imparare a sorridere. Sembra che odi ogni minuto di quello che fa. Non ho mai visto nessuno comportarsi così, è spaventoso. Non so se qualcuno riuscirà davvero a cambiare Balotelli. Lui aveva dei problemi anche all'Inter e credo che gli altri giocatori non sopportassero il suo modo di fare. Di certo, è triste vedere un ragazzo che guadagna tutti quei soldi e che fa un lavoro che dovrebbe adorare, comportarsi come se stesse facendo un lavoro di routine. Balotelli Segna un gol e ha quell'espressione arrogante in faccia: il ragazzo dovrebbe rendersi conto di quanto fortunato sia a essere nella posizione in cui è".


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