La Juve chiede i danni per i diritti Tv. Fra un mese l'udienza per la radiazione di Moggi.

News, 20 aprile 2011.

Due date: 19 maggio, udienza per la radiazione di Moggi & C.; 20 maggio Corte d'Appello sulla ricusazione della Casoria. Diritti Tv: e adesso la Juve chiede i danni a tredici presidenti. Moggi: Dopo Calciopoli è Milano a dominare; gli errori di Marotta. Marotta predica sempre e solo pazienza: ma fino a quando? Chiellini e De Ceglie pronti al rientro. Stagione finita per il Primavera Camilleri. Gareth Bale eletto miglior giocatore della Premier League. Corioni vorrebbe lasciare; ma per Nani è solo scoramento. Coppa Italia: Roma ko in casa contro l'Inter. Tensione alla Samp.

Udienza per la radiazione: sarà il 19 maggio – La Figc ha fissato l’udienza per la radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini a giovedì 19 maggio; appena un giorno prima di quel venerdì 20 maggio in cui la Corte d’Appello è chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di ricusazione della presidente Casoria ad opera dei PM.

Diritti Tv: la Juve ha chiesto i danni a 13 presidenti – Il tema dei diritti Tv continua ad essere caldo, anzi bollente, e lo scontro tra le 5 grandi e le piccole in relazione ai bacini d’utenza si fa sempre più rovente. Era partito all’assalto il Milan l’altroieri preannunciando una richiesta danni ai 14 club (il Palermo si era astenuto) contro la corresponsione dei soldi da parte delle Tv, in attesa delle indagini sulla consistenza dei bacini di utenza. E ieri l’ha seguito, e anzi sopravanzato, la Juventus: infatti l’avvocato e consigliere di amministrazione Michele Briamonte, dopo un colloquio col presidente Andrea Agnelli, ha inviato una diffida con citazione direttamente alle tredici (diffida e citazione doppie per Stefano Capoccia, avvocato dell'Udinese, che, forte di una delega, ha votato anche per il Cagliari; fu lui ad esporre in Assemblea il piano 'rivoluzionario' delle 'piccole') persone che hanno espresso i voti contro la fatturazione e quindi l’incasso di 90 milioni di diritti tv già erogati. Per il club bianconero o i tredici entro 15 giorni “sanano una situazione illegittima creata con dolo o dovranno rispondere col proprio portafogli”. Briamonte ha inviato anche lettera di diffida alle agenzie incaricate di svolgere le indagini per la determinazione dei bacini di utenza: “La delibera dell’assemblea è impugnata da Milan, Inter, Roma, Napoli e Juve: potrebbero esserci azioni legali verso tutti”.
La questione è indubbiamente spinosa, perché il ricalcolo di questi diritti farebbe perdere alle ‘grandi’ circa 10 milioni a testa: ciò in quanto il numero di tifosi di ogni club verrebbe riclassificato non più in base al concetto della ‘monogamia’ (in cui conta cioè solo la squadra del cuore), ma tenendo conto di più tipologie di pubblico: l’appassionato e il sostenitore-simpatizzante, ovviamente con pesi diversi, prendendo come riferimento, per esempio, anche i dati auditel: "Il Sostenitore non è tifoso, ma un utente più variegato, che può essere direttamente interessato ad una squadra, ma che può essere anche simpatizzante per un’altra squadra come quella della sua città e può essere anche uno che semplicemente partecipa all’evento, guardandosi una partita per il solo fatto che si giochi e vada in diretta tv”.

Moggi: Milano pigliatutto, effetto Calciopoli - Luciano Moggi, dalle colonne di Libero, fa rimarcare come le sue previsioni, fatte in tempi non sospetti di un dominio milanese nel calcio, si siano puntualmente avverate: "Le previsioni (fatte nel 2006) di un calcio tutto meneghino si stanno avverando, manca solo che l’Inter vinca la Coppa Italia affinché tutti possano capire meglio quel vaticinio e le altre squadre possano realizzare come, per un po’ di tempo ancora, il loro ruolo sia solo di spettatrici. Ne soffrirà il calcio italiano, perché le milanesi non possono dare molto alla nazionale, per sovrabbondanza di stranieri. Ma che importa a chi ha voluto Calciopoli: contava giustiziare la Juve e i suoi dirigenti, il resto sarebbe stato una diretta conseguenza". Quanto all'attuale situazione dei bianconeri, non risparmia le sue critiche ad un Del Neri soddisfatto (ma di che?): "Non piacciono al popolo bianconero le affermazioni di fede di Del Neri ", osserva, aggiungendo poi: "L’unico appoggio che rimane al tecnico è Marotta. Credo che in certi momenti sarebbe più utile manifestare una soddisfazione limitata, o non manifestarla affatto, per un pareggio che non aiuta la Juve. La Roma si è fermata, ma Udinese e Lazio sono andate avanti, e il quarto posto è a 8 punti. Con tre avversarie e soli 15 punti ancora in palio è quasi impossibile. Crederci per onor di firma e di blasone diventa quasi un modo di dire, ritenerlo più che possibile è fuorviante. Il discorso è antico, sa di infortuni (troppi) e anche un po’ di mala sorte, ma di sicuro il programma iniziale è stato sbagliato: troppa rivoluzione con doppioni, calciatori inadatti o sovradimensionati. Qualità poca, quella che ora lo stesso Marotta dice di cercare". Già, dice di cercare, ma praticamente a costo zero, e chi sapeva fare le nozze coi fichi secchi non c'è più: adesso, in corso Galfer, non sanno nemmeno allestire un picnic col caviale, purtroppo...

Marotta: I tifosi devono avere ancora e sempre pazienza – Passano i mesi, sfuggono gli obiettivi, ma la parola d’ordine è sempre quella ‘pazienza’; l’ha pronunciata, diremmo ripetuta, con fermezza Beppe Marotta, ai microfoni di Sky Sport 24: “Non bastano i soldi per vincere. Comprendo la voglia dei tifosi di tornare ai vertici ma bisogna avere pazienza e fare i conti anche con una competizione che è altissima”. Certo non bastano i soldi, l’Inter l’ha dimostrato per decenni, occorre anche la competenza (di cui Marotta non ha dato sinora gran saggio), ma a quanto si evince dal seguito, se non bastano i soldi è soprattutto perché non ce ne sono a sufficienza; infatti: “Tevez e Neymar – ha proseguito - sono due fenomeni ma c'è un problema di prezzo Sono due nomi assolutamente eccellenti che tutti vorrebbero avere, purtroppo c'è anche una realtà economica da affrontare, non sono operazioni facili. Tevez gioca nella squadra che ha investito di più a livello mondiale, Neymar è la stella più luminosa del calcio mondiale, su lui sappiamo che il Chelsea ha fatto un'offerta concreta. Certo poi ci piacerebbe eccome averli”. Già, la qualità ha sempre il suo prezzo. Però qualcuno arriverà: “Del Neri riteniamo che nell'amalgamare così tanti elementi ha fatto bene bisogna solo migliorare il gruppo con due o tre innesti. La società quando deve trarre una conclusione lo farà su una logica e finalità al termine della stagione, lo faremo quando si concluderà l'annata ma non siamo fermi, ci stiamo muovendo in ottica miglioramenti anche nell'area tecnica”. Quindi arriveranno due o tre giocatori ma che non presentino problemi di prezzo: che ne dice, Marotta, di qualche prestito? Per il discorso panchina rimanda tutti a fine campionato: "Del Neri ha un contratto di due anni parleremo a fine stagione e valuteremo. Riconosciamo che Del Neri ha veramente avuto difficoltà nel rinnovamento e con tanti giocatori nuovi, eravamo un vero e proprio cantiere aperto se pensiamo che a livello giovanile ci sono stati 180 trasferimenti ". Del Piero e Buffon resteranno, dice: "La Juventus è una squadra che vuole tornare a vincere e per farlo non può privarsi facilmente di giocatori di livello tecnico così importante. Ora non siamo nella condizione di poter cedere uno come Buffon. Per Del Piero mancano solo sole le firme". Però, forse, se per vincere occorrerà tanta pazienza, Marotta dovrebbe considerare che Del Piero ha ormai 36 anni…

Chiellini e De Ceglie sono ormai a posto – Sembrano ormai davvero pronti per essere convocati sia Chiellini che De Ceglie. Quello di Chiellini è stato un recupero particolarmente veloce, che gli ha consentito di risparmiare una settimana sul mese di assenza inizialmente preventivato. Ieri ha svolto già tutto il lavoro con i compagni, esattamente come Paolo De Ceglie, che ha sostenuto regolarmente tutti i test atletici. Anche Motta e Bonucci (che esibiva una fasciatura alla coscia), usciti acciaccata dalla gara di Firenze, si sono allenati regolarmente. Allenamento particolarmente intenso per Alex Del Piero che sembra aver recuperato anche lo smalto di qualche settimana fa e che sabato contro il Catania potrebbe far coppia con Alessandro Matri.

Stagione finita per Camilleri – Vincenzo Camilleri, durante la partita di sabato con la formazione Primavera a Sassuolo ha riportato la frattura del malleolo peroneale della caviglia destra ed è stato ieri già sottoposto ad intervento chirurgico di riduzione e sintesi da parte del professor Flavio Quaglia presso la clinica Fornaca di Torino. Tornerà a disposizione per l’inizio della prossima stagione.

E’ Bale il miglior giocatore dell’anno in Premier League – L’Associazione Calciatori Professionisti ha eletto Gareth Bale, ventunenne esterno del Tottenham, giocatore dell’anno per la Premier League: è il quarto gallese a ricevere questo ambito riconoscimento, dopo Ian Rush, Mark Hughes e Ryan Giggs. Come miglior giovane è stato votato il 19nne Jack Wilshere, che ha già al suo attivo anche quattro presenze in Nazionale. Questa la formazione ideale dell’anno per la Premier League a giudizio dell’associazione Calciatori Professionisti: Edwin van der Sar (Manchester United), Bacary Sagna (Arsenal), Ashley Cole (Chelsea), Nemanja Vidic (Manchester United), Vincent Kompany (Manchester City), Nani (Manchester United), Samir Nasri (Arsenal), Jack Wilshere (Arsenal), Gareth Bale (Tottenham), Carlos Tevez (Manchester City), Dimitar Berbatov (Manchester United).

Corioni: ‘Lascio’ ma forse anche no - Il presidente del Brescia, Gino Corioni, dopo quasi vent’anni sembra deciso a lasciare: "La mia avventura a Brescia è giunta al capolinea – ha dichiarato a ‘Parole di calcio’ su ‘Teletutto’ - sia che la squadra si salvi sia che retroceda in B. La città è troppo grande per meritare un presidente piccolo come me. Non ho detto che darò le chiavi della società al sindaco, dico solo che non posso più andare avanti né in serie A, né in serie B. Brescia è una città impegnativa che ha bisogno di una squadra più stabile. Io mi sono stancato e spero che i bresciani abbiano l'orgoglio di portare avanti la squadra, io tirerò i remi in barca. Quando ho lasciato il Bologna per il Brescia volevo fare grandi cose ma i colleghi che mi avevano spinto a questo passo mi hanno lasciato solo, e non ieri ma 22 anni fa". Ma il ds delle Rondinelle, Gianluca Nani, su Radio Sportiva, nega che questa sia davvero la volontà del presidente: "Il presidente ha un rapporto straordinario con la squadra. Non vuole lasciare, è soltanto un momento di scoramento perché deve sempre portare avanti la squadra da solo. Vorrebbe costruire una squadra importante e, per farlo, vorrebbe una mano dagli imprenditori locali. Adesso dobbiamo salvarci, questa è la principale preoccupazione, poi l'ingresso di qualche nuovo socio sarebbe cosa gradita. Questo appello non è una novità a Brescia. Corioni ha fatto dei miracoli in questi anni e vorrebbe costruire qualcosa di più stabile”.

Coppa Italia: all’Inter l’andata – La gara di andata delle semifinali di Coppa Italia, tra Roma e Inter, all’Olimpico. È terminata con la vittoria dei nerazzurri per 1-0, con goal di Stankovic al 45’, contro una ‘Rometta’ apparsa spenta e priva di idee. Disastro Vucinic che al 9’ si divora clamorosamente un goal quando, solo a due metri dalla porta, virgola a lato; poi in avvio di ripresa rifila una gomitata a palla lontana a Lucio, con concreto rischio di prova tv e relativa squalifica. Il ritorno si giocherà a Milano l’11 maggio.

Tensione alla Samp - C'è stato il caos al 'Mugnaini', il campo d'allenamento della Samp, dove un gruppo di ultras ha insultato tecnico e giocatori,. Il tecnico Alberto Cavasin è stato invitato a dimettersi, mentre i giocatori sono stati invitati a tirar fuori gli attributi: il più preso di mira dali insulti è stato Maccarone. Cavasin prima ha accettato il dialogo poi, davanti alle accuse, ha reagito energicamente ed è volato qualche spintone. A questo punto sono intervenute le forze dell'ordine che hanno diviso le parti: Cavasin è entrato negli spogliatoi, da dove, a calmare gli animi, sono usciti Asmini, il team manager Aiazzone e capitan Palombo. Ora, per preparare al meglio la partita col Bari, decisiva per la salvezza dei blucerchiati, terzultimi in classifica, Palombo e compagni sono partiti per la Borghesiana, dove resteranno in ritiro tutta la settimana.


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