Agnelli su Farsopoli bacchetta la Gazzetta e Abete. L'8 luglio l'Appello per la radiazione di Moggi.

News, 25 giugno 2011.

Sarà venerdì 8 luglio il giudizio di appello per la radiazione di Moggi. Andrea Agnelli bacchetta la Gazzetta sulle responsabilità per la nascita di Farsopoli; ma ce n'è anche per Abete. Moggi assolto a Casale Monferrato. Risolte le comproprietà: alla Juve Almiron e, probabilmente, alle buste, Ekdal. Marotta: Dobbiamo fare il salto di qualità, ma il tempo c'è. L'Inter ha deciso: l'allenatore per i prossimi due anni è Gasperini. Infuria la guerra dello stadio Olimpico: Lotito a testa bassa contro Petrucci che querela; e Abete lo segnala a Palazzi. Scommessopoli: gli interrogatori di Palazzi al via il 4 luglio. nel Mondiale Under 17 brillano il brasiliano Adryan e il 'senese' Coulibaly.

L'Appello sulla radiazione di Moggi l'8 luglio - Come ha comunicato su Facebook l'avvocato Paco D'Onofrio, è stato fissato per venerdì 8 luglio il giudizio di appello davanti alla Corte di Giustizia Federale in relazione alla radiazione di Moggi decisa il 15 giugno scorso dalla Commissione Disciplinare della Federcalcio. Queste le parole del legale di Luciano Moggi: "Non ci fermeremo, siamo solo all'inizio di una verità che emergerà con chiarezza".

Andrea Agnelli alla Gazzetta: Fu la Gazzetta ad innescare Calciopoli – All’indomani del CdA che ha varato l’aumento di capitale, Andrea Agnelli ha rilasciato una lunga intervista esclusiva alla Gazzetta, nelle persone del direttore Andrea Monti e di Mirko Graziano, sì, proprio quell’Andrea Monti secondo cui compito dei media è orientare l’opinione pubblica, e Andrea Agnelli in effetti glielo dice in faccia, che la Gazzetta (allora guidata da Verdelli) ha assolto questa sua mission anche in Calciopoli: fu “un processo sommario, in tempi brevissimi, istruito in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito. Fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni. La Procura federale aprì il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali”. E prosegue: “Rivelare intercettazioni coperte da segreto è un reato. Uno può decidere se pubblicarle o no. Ma oggettivamente da quella decisione è scaturito il processo. E il clima che lo ha accompagnato alla sentenza”. E noi sappiamo che il ruolo del giornale roseo, tramite il suo inviato transformer Galdi è andato anche ben oltre. E riassume la posizione del Club su quello che si aspetta dalla giustizia, sportiva e non: “Dal ricorso ci attendiamo anzitutto risposte. E che la giustizia sia davvero uguale per tutti. La restituzione degli scudetti è altra cosa, e dipende dall’esito del processo penale alla fine dei tre gradi di giudizio. Solo allora si potrà richiederla. Ma l’esito del ricorso, che attendiamo con pazienza da ben 14 mesi, è fondamentale: non si può comprendere il processo di Napoli se non si ricorda come iniziò e che cosa divenne il processo sportivo”. Su Napoli, dice, l’avvocato Vitiello è stato chiaro: “L’avvocato Giuseppe Vitiello ha detto cose assolutamente chiare sia dal punto di vista giuridico che fattuale. In sintesi: le accuse sono infondate. Semmai dovessero emergere comportamenti penalmente rilevanti sarebbero da ascrivere a Moggi personalmente. E comunque riteniamo che questi fatti non sussistano”. Una picconata se la becca pure Abete: “La riprova la trovo oggi su Sette – dice Andrea Agnelli -Testualmente il presidente Giancarlo Abete dice: ‘Prima si truccavano le partite per conseguire il risultato sportivo, adesso abbiamo dei criminali che usano lo sport per arrivare a facili guadagni’. Non ho parole né commenti”. In effetti sembra di sentir parlare Moratti o De Magistris o Auricchio; invece è Abete, presidente della Figc, che parlando dell’esposto anche recentemente ha parlato di ‘volontà politica’, anziché di dati di fatto incontrovertibili…

E per Moggi arriva un’altra assoluzione - Se la giustizia sportiva si accanisce senza soluzione di continuità contro Luciano Moggi, con i tribunali, per ora, va un po’ meglio. E ieri è arrivata un’altra assoluzione: una sentenza pronunciata, dopo la requisitoria del pm Maria Carmela Alaimo, dal giudice Enrica Bertolotto presso il Tribunale di Casale Monferrato (Alessandria), competente per territorio in quanto motivo del contendere era un articolo pubblicato il 4 maggio 2008 su Stadio Goal, stampato nello stabilimento delle Diffusioni Grafiche di Villanova Monferrato. Moggi era accusato di diffamazione nei confronti di Stefano Antonelli: in un articolo da lui firmato aveva infatti scritto che Antonelli, invece di dedicarsi pienamente all’impegno richiesto dal suo ruolo di amministratore delegato del Torino, aveva più a cuore l’attività parallela di procuratore sportivo e quindi della collocazione dei propri giocatori, aggiungendo che "tutto ciò sta venendo fuori nel processo di Roma dove per Antonelli spirano venti pericolosi, mentre si attende anche l'intervento della Federazione Calcio". Antonelli si sentì offeso e sporse denuncia. E ieri per Moggi, difeso dall’avvocato Fabio Ghiberti, è arrivata l’assoluzione.

Risolte le comproprietà – In un modo o nell’altro anche il nodo comproprietà si è sciolto. Ieri sera alle 19 scadeva il termine ultimo per aggiungere un accordo ed evitare il ricorso alle buste. La Juventus ha trovato l’accordo per tutti i suoi giocatori, tranne che per Ekdal, per il quale si è andati alle buste con il Bologna. In base agli accordi raggiunti Almiron, in comproprietà tra Juve e Bari è stato riscattato dalla Juve (anche se verrà dirottato altrove, forse al Siena); Lanzafame, a metà tra Juve e Palermo è finito a Palermo, Palladino, in comproprietà tra Juve e Parma è stato acquisito per intero dal Parma, Paolucci, a metà tra Juve e Siena ora è tutto del Siena. Per Ekdal, come detto, si è andati alle buste e, stando alle prime indiscrezioni, confortate dalle dichiarazioni di Marotta, dovrebbe esserselo aggiudicato la Juve. Secondo Sky Sport 24 la Juve avrebbe messo nella busta una cifra pari un milione e trecento, contro un milione e cento offerto dal Bologna. Ottimista in proposito anche Beppe Marotta, sentito da Sky Sport 24 a margine della celebrazione del premio ‘Torretta’ al centro congressi della Campari di Sesto San Giovanni: “Penso che la nostra offerta abbia superato quella del Bologna, dovrebbe dunque tornare da noi ma attendiamo domattina all'apertura delle buste per parlarne con certezza".
Tra le ‘altre’ comproprietà la più rilevante e controversa era quella del portiere Viviano, a metà tra Inter e Bologna: si è andati alle buste e pare che il Bologna abbia perso l’asta per un errore tecnico nella compilazione dell’offerta.

L’ottimismo di Marotta – Beppe Marotta, avvicinato e intervistato a Sesto San Giovanni dall’inviato Sky Francesco Cosatti ha espresso la sua soddisfazione per le possibilità offerte alla Juve di condurre un mercato di qualità: "Questo sforzo grandissimo fatto dagli azionisti spiega cosa significa la Juventus per la famiglia Agnelli, agiremo nel migliore dei modi cercando di acquistare quei giocatori in grado di farci fare il salto di qualità. Non sarà facile perché di denaro ne circola poco e non disputeremo le coppe ma siamo convinti di farcela, innanzitutto abbiamo nominato un grande allenatore che saprà inculcare mentalità e juventinità. Noi siamo attenti a migliorare ogni reparto, si sa che i goleador portano e trasmettono emozioni nella gente perché si ricorda spesso il gesto della rete, però i talenti sono anche in altre zone. Quest'anno vogliamo cercare di ampliare le prospettive di qualità con dei top-player dopo la rivoluzione dello scorso anno, uno lo abbiamo preso e si chiama Andrea Pirlo che sicuramente porterà oltre che la mentalità vincente anche la consapevolezza di vestire una maglia pesante e con carico di responsabilità di ottenere sempre il massimo oltre che portare un gran tasso tecnico". Il mercato sembra andare ancora un po’ a rilento, ma non c’è fretta: “Siamo in una fase di stallo, sono stati pochissimi i trasferimenti in generale fin qui. Quest'anno non abbiamo l'incombenza dei preliminari di Europa League ma partiremo il 28 agosto, non c'è fretta dunque e puntiamo a quella data per completare in toto la rosa”. Non vuole fare nomi, anche se sa che quelli che girano sono i soliti: “Agüero è un grande giocatore ma abbiamo bisogno di tutta la squadra, il collettivo dovrà fare la differenza la prossima stagione e non il solo singolo, noi puntiamo su giocatori giovani e affamati come il nostro allenatore . Bronzetti dice che è sempre più possibile il matrimonio tra il Kun e la Juve? Allora bisogna fidarsi, lui di solito è molto ben informato sulle questioni spagnole… Agüero e Rossi sono entrambi bravi, stiamo sondando la possibilità di trovare giocatori appetibili proprio come questi". Smentisce recisamente sia le trattative col Palermo per Amauri (in uscita) e anche quelle di un interesse bianconero per Park Ji-Sung, del Man U.

Gasperini è il nuovo allenatore dell’Inter – E’ finita la telenovela del nuovo allenatore dell’Inter: ha vinto, si fa per dire, Gian Piero Gasperini, che siederà sulla panchina che fu di Leonardo: per lui un contratto di due anni a un milione e mezzo di euro a stagione. A lui Moratti è arrivato dopo aver dovuto rinunciare nell’ordine a Marcelo Bielsa (che ha risposto ‘no, grazie’), ad André Villas Boas (accasatosi al Chelsea), a Capello (bloccato dall’altolà della Football Association), a Guus Hiddink (legato alla Federazione turca) e a Sinisa Mihajlovic (che ancora giovedì ha ribadito la volontà di rimanere a Firenze). È quindi una sesta scelta, ma per un Gasperini che aveva già ricevuto due porte sbattute in faccia, dopo aver cullato in tempi recentissimi già due volte la speranza di sedersi su una panchina della serie A (Palermo e Napoli) è una notizia senz'altro graditissima: e lo è anche per il presidente del Genoa Enrico Preziosi, che risparmia un anno di stipendio (e infatti lo sponsorizzava a tutto spiano). Con Gasperini arrivano all’Inter il suo fidato secondo Bruno Caneo e il tattico Luca Trucchi. Non arriveranno invece i due ex juventini ed ex lippiani Giampiero Ventrone e Michelangelo Rampolla: erano in predicato di seguire Gasperini, ma l’Inter ha preferito tenere Stefano Rapetti e Alessandro Nista. Gasperini, cresciuto come giocatore, di ruolo centrocampista, nelle giovanili della Juve, dopo una carriera trascorsa prevalentemente in serie B, nel 1994 ha iniziato la sua carriera di allenatore nel settore giovanile bianconero, percorrendo la trafila Giovanissimi-Allievi-Primavera, dove è rimasto sino al 2003, quando si è trasferito al Crotone e da lì, nel 2006, al Genoa: l’8 novembre 2010 è stato esonerato. Ed ora c’è l’Inter.

Tra Lotito e Petrucci ora è guerra – Ora è guerra dichiarata e finirà in tribunale la diatriba tra Claudio Lotito e Gianni Petrucci per il debito della Lazio in relazione all’affitto dello stadio dello Stadio Olimpico. Ieri le ostilità si sono aperte quando Lotito si è accorto che il presidente del Coni aveva disertato l’incontro in prefettura, che avrebbe dovuto essere decisivo per trovare un accordo. Ed è così sbottato: “Il messaggio che colgo è che il Coni si sente al di sopra di tutto e di tutti, questa è anche una questione di rispetto delle istituzioni. Il tempo stringe ed ognuno si prenderà le proprie responsabilità, vedremo cosa accadrà nelle sedi opportune. Il Prefetto ha fatto questa convocazione per sistemare le cose, ma loro non si sono presentati. Io non ho nulla da nascondere, per questo mi sono presentato all’incontro, non so cosa accadrà adesso ma ognuno agirà nelle sedi opportune. La loro assenza significa la loro volontà di non chiarire questa situazione, hanno assunto una posizione che non ha nulla a che vedere con il rispetto dei valori dello sport”. E alla conclusione della sua esposizione dettagliata di tutta la questione, ha concluso: “Adesso voglio proprio vedere se non faranno giocare la Lazio all’Olimpico solo perché loro non vogliono ridiscutere il contratto, è ora di finirla con questi atteggiamenti che non hanno nulla a che vedere con un sistema trasparente. Il Coni sta commettendo un reato di estorsione”. Nel frattempo il Tribunale di Roma aveva però accolto l’istanza presentata dalla ‘Coni servizi’ sul debito maturato dalla Lazio, il che consentirebbe al Coni di effettuare anche azioni esecutorie verso il club biancoceleste per recuperare i mancati pagamenti. Ma Petrucci, apprese le parole di Lotito, ha reagito con estrema durezza: “Non ho mai udito un dirigente sportivo, peraltro consigliere federale, esprimersi in questo modo nei confronti della massima istituzione dello sport italiano. Da un imputato per frode sportiva davanti ad un Tribunale della Repubblica, questo è un bel messaggio di onestà intellettuale. Su un’unica cosa però sono d’accordo con Lotito. Andiamo davanti ad un giudice e vedremo chi avrà ragione”. Intanto però è scongiurato il pericolo che la Lazio non possa usufruire dell’impianto nella prossima stagione. Il Coni infatti si sente sufficientemente garantito dal decreto del Tribunale e ha ufficializzato il nulla-osta all’utilizzo alla società biancoceleste: “Grazie al decreto del tribunale civile sul debito della società romana abbiamo la ragionevole certezza di soddisfazione del credito; pertanto la squadra di Lotito può iscriversi al campionato in base alla convenzione d’uso accettata il 28 aprile scorso”.
E la Federcalcio ha reso noto che Abete ha segnalato le dichiarazioni di Lotito al procuratore federale Palazzi, perché ne valuti il contenuto.

Scommessopoli: Palazzi comincia il 4 luglio – Inizieranno il 4 luglio gli interrogatori del Procuratore federale Stefano Palazzi nei confronti dei tesserati coinvolti nel calcioscommesse. Palazzi ha concordato il calendario delle audizioni con il pm Di Martino, perché conceda il permesso a coloro che sono agli arresti domiciliari.

Mondiali Under 17: Brasile e Germania già qualificate – I gruppi E e F del Mondiale Under 17 hanno già trovato le loro regine, Germania e Brasile, già schizzate agli ottavi di finale. Nel girone E infatti i giovani tedeschi hanno superato per 3-0 il Burkina Faso, mentre l’Ecuador, abbattuto con un kappaò tennistico dalla Germania nella prima partita, si è rifatto a spese di Panama (2-1). Nel gruppo F al Brasile è bastata una gemma del gioiellino Adryan per aver ragione dell’Australia. Ma si è fatta onore anche la Costa d’Avorio che, dopo l’inopinata sconfitta del primo turno contro l’Australia, si è sbarazzata della Danimarca con un perentorio 4-2: e tutte le quattro reti del poker sono state messe a segno dal 17nne Souleymane Coulibaly, che milita negli Allievi del Siena.






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