Zeman: Scudetto 2006 da revocare all'Inter. Macalli: Quello scudetto resterà dov'è.

News, 13 luglio 2011.

Zeman: Giusto revocare all'Inter lo scudetto 2006; quanto a Facchetti, ci sono alcune intercettazioni che ho letto sui giornali... Bagno di folla per Andrea Agnelli che a Bardonecchia fa visita alla squadra. Un video con le immagini della visita di Andrea e le interviste di Pirlo e Toni. Ieri doppia seduta di allenamento per i bianconeri. Calciomercato: un video. Tre nuovi tecnici per il settore giovanile: uno è Ravanelli. Macalli (uno dei votanti nel Consiglio Federale del 18 luglio): Sarebbe stato meglio non assegnare lo scudetto del 2006, ma adesso resterà lì per non riaprire una ferita. Anastasi: Una volta uscite le prime telefonate, Moratti doveva restituire spontaneamente  lo scudetto.

E se lo dice lui!!! – Zdenek Zeman la patente di antijuventino se l’è guadagnata sul campo, attribuendo al club le peggiori nefandezze, a cominciare dalla fandonia del doping e ai suoi dirigenti, Moggi in specie, la causa prima del suo fallimento come allenatore al top. Eppure per una volta è d’accordo con i supporters bianconeri: lo scudetto di cartone deve sparire dalla bacheca nerazzurra: “Credo che sia giusto revocarlo - ha detto in occasione della presentazione delle maglie del Pescara, la sua nuova squadra - Sono i fatti a dirlo. Io non conosco le ultime intercettazioni, ma credo che questo passo andrebbe fatto, anche perché secondo me diverse società avrebbero titolo a rivendicarlo. In quell'anno ci furono diversi episodi eclatanti". In realtà la sola che avrebbe avuto, ed ha tuttora, titolo a rivendicarlo è chi ha vinto quel campionato, mai sotto inchiesta, è bene ricordarlo, e con 91 punti… Ribadisce la sua stima per Facchetti, ma… “E’ stata una grande figura del calcio italiano. Ci sono però alcune intercettazioni che ho letto sui giornali che dicono che probabilmente qualcosa c'é stato. Non sono io a dover giudicare, ma probabilmente sarebbe giusto per il bene del calcio e dei diretti protagonisti fare chiarezza una volta per tutte".
Ma Zeman non si è fermato qui: “Io oggi passo per nemico dei bianconeri ma 30 anni fa ero tifoso della Juventus. Per me quella bianconera è una formazione storica del campionato italiano. Il problema è che qualche volta con la Juve hanno lavorato dirigenti che hanno fatto fare brutte figure alla società". Ecco, di tifosi come lui e Travaglio la Vecchia Signora fa volentieri a meno.
Infine la solita stoccata a Moggi: "Io oggi ufficialmente sono un allenatore di calcio. Lui invece ufficialmente è fuori dal calcio. Il suo nome lo leggo solo sui giornali e qualche volta lo vedo solo nelle trasmissioni televisive, non sui campi di calcio". Sì, colpa dei radiatori accesi fuori stagione, anzi, fuori tempo massimo, occorrerà spegnerli: ma notiamo che in cinque anni di assenza di Moggi dal calcio, la carriera di Zeman non è certo decollata: che la colpa non fosse di Moggi, ma solo di Zeman, un allenatore così e così?

Andrea Agnelli a Bardonecchia – Dopo la festosa accoglienza del pubblico di ieri, altra giornata speciale per i giocatori bianconeri che hanno ricevuto la visita del presidente Andrea Agnelli, venuto a pranzare con la squadra, cui ha voluto far sentire la sua vicinanza. E non è andato da solo a Bardonecchia: con lui c’erano l’amministratore delegato Aldo Mazzia, Riccardo Montanaro (membro del CdA) e tre membri del Collegio Sindacale, e cioè il presidente Paolo Piccatti e i sindaci effettivi Roberto Longo e Roberto Petrignani, che hanno tutti assistito anche alla seduta di allenamento pomeridiana. Ma giornata speciale anche per i tifosi bianconeri che hanno circondato con tanto affetto il presidente, rivolgendogli tante domande, sullo scudetto conteso e sul mercato e Andrea Agnelli ha risposto sempre con un sorriso: solo all’ennesima volta che gli veniva richiesto se e quando sarebbe arrivato il promesso top player si è lasciato sfuggire: “I campioni li abbiamo già qua a Bardonecchia, ma qualcuno arriverà”.

Immagini da Bardonecchia – La visita di Andrea Agnelli, le interviste con Andrea Pirlo e Luca Toni. Linkiamo un video pescato dal grande forum Tifosibianconeri.com attraverso filmati tratti da Sky.
Video 1 - Andrea Agnelli tra i tifosi, poi la parola ad Andrea Pirlo e a Luca Toni.

Lavori in corso a Bardonecchia – Archiviata la festa col suo bagno di folla, i bianconeri sono tornati al lavoro agli ordini dell’inflessibile mister Antonio Conte. La mattina è stata dedicata alla parte atletica con ripetute ed esercizi aerobici con continui cambi di ritmo; i portieri, sotto la guida di Claudio Filippi, hanno lavorato con la macchina sparapalloni. Nel pomeriggio, dopo una partita di pallamano Antonio Conte ha impegnato i bianconeri in un severo lavoro sulla tattica, disturbato in parte dalla pioggia: l’obiettivo era quello di collaudare scrupolosamente il 4-2-4 applicando i movimenti provati e riprovati nel corso delle esercitazioni dei giorni scorsi.

Calciomercato Juventus - La Juve insegue sempre Pepito Rossi, ma non è una trattativa facile. Linkiamo un video pescato dal grande forum Tifosibianconeri.com attraverso filmati tratti da Sky.
Video 2 – Mercato 12/07/2011.

I nuovi tecnici del settore giovanile – In attesa della partenza della stagione 2011-12, la Juventus ha scelto e ufficializzato i tre nuovi tecnici che guideranno le formazioni giovanili bianconere. Il nuovo allenatore della Primavera è Marco Baroni, che sostituisce Giovanni Bucaro; per la verità già l’anno scorso baroni era stato vicinissimo alla panchina della Juve Primavera, ma all’ultimo aveva preferito accettare la panchina della Cremonese, in Lega Pro: ma non era stata un’avventura fortunata e già a fine ottobre era arrivato l’esonero. A guidare gli Allievi nazionali, al posto di Stefano Guidoni, arriva Stefano Del Rosso, mentre per gli esordienti in casa Juve c’è un gradito ritorno, quello di Penna Bianca, Fabrizio Ravanelli, che ha indossato la maglia bianconera tra il 1992 e il 1996, contribuendo in modo decisivo alla conquista del 23esimo scudetto.

Macalli: Era meglio non darlo, ma adesso resta lì – Mario Macalli, il presidente della Lega Pro, è uno dei consiglieri che sarà chiamato ad esprimere il suo voto sulla revoca dello scudetto 2006 all’Inter, in conseguenza della relazione di Palazzi. E ieri, intervistato dal Corriere dello Sport, si è clamorosamente sbilanciato su come andrà a finire la questione. Dopo aver dichiarato che la vicenda non lo appassiona perché “il calcio italiano ha problemi decisamente più seri”, ha ammesso che sì, sarebbe stato meglio non darlo, “ma c’è chi ha deciso diversamente”, e non furono i saggi: “Non credo proprio, almeno questa è l'idea che mi sono fatto leggendo le carte. Io i saggi non li conosco, anzi ne conosco solo uno: Aigner che non è uno stupido ed è un profondo conoscitore del mondo del calcio. Loro dissero che non esistevano impedimenti, ostacoli, ma poi lo scudetto fu dato da altri”. Bene, e allora? Allora qua arriva la sorpresa: “Non cambierà nulla, lo scudetto non verrà toccato, resterà lì dov'è. E' chiaro che se quello che è uscito adesso fosse venuto fuori cinque anni fa, quel titolo non sarebbe stato assegnato all'Inter. Quello scudetto è chiaramente una ferita ma non possiamo pensare di guarirla riaprendola, la faremmo soltanto sanguinare di nuovo e forse più copiosamente”. Cioè non avrebbe dovuto andare lì, non meritava di stare lì, qualcuno (e sappiamo che fu un tifoso interista) lo ha messo lì, e adesso rimane lì…. Per non far sanguinare la ferita. Ma la ferita dei tifosi bianconeri sanguina da 5 anni, non si è mai chiusa, né lo sarà finché non vedranno giustizia, parità di trattamento. E non si fermeranno prima.

Anastasi: Moratti lo restituisca – In un’intervista a ‘Tuttosport’ anche Pietro Anastasi dice la sua sullo scudetto di cartone: “Una volta emerse le prime telefonate che riguardavano l’Inter Moratti doveva riconsegnare spontaneamente quel titolo. Sarebbe stato un gesto signorile, ora non ci sta facendo proprio una bella figura…E comunque la Juve di Capello era uno squadrone, ha vinto sul campo meritatamente dominando gli avversari. Non aveva certo bisogno di aiuti. Basta guardare il numero di juventini in campo nella finale del Mondiale 2006 per farsi un’idea”. Anche lui sta con Antonio Conte: “Rispetto a Ferrara Antonio ha fatto la giusta gavetta. Ciro aveva lavorato solo come assistente di Lippi, da collaboratore esterno. Guidare direttamente un team è un’altra cosa. Conte ha dimostrato di essere pronto al grande salto, le promozioni ottenute a Bari e Siena lo dimostrano. Poi conosce l’ambiente e questo è un vantaggio. Tra lui e Mazzarri, mi tengo Conte tutta la vita”.


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