La Maginot 'mediatica' dell'Inter e la riscossa legale della Juve.

News, 17 luglio 2011.

Zanetti: Il titolo del 2006 vale quanto gli altri; e per fortuna la vicenda di Calciopoli sta per chiudersi. L'Inter tutta a protezione dello scudetto di cartone e dell'illibatezza perduta. La Juve si appresta in silenzio alla riscossa legale. Doppia seduta di lavoro a Bardonecchia. Marchisio: Voglio vincere quanto Conte; e con la Juve. Per Felipe Melo e Amauri potrebbe profilarsi un ritorno in Brasile. Un Perù umile e determinato estromette la Colombia dalla Coppa America e vola in semifinale.

 Zanetti: Per fortuna Calciopoli sta per chiudersi – Javier Zanetti in questo momento è fisicamente lontano dall’Italia, impegnato con la sua albiceleste nella Coppa America, ma col pensiero è sempre vicino all’Inter e alle vicende del calcio italiano. Forse sarà rimasto un po’ rattristato dalle accuse che stanno piovendo sui due compagni di avventura del suo presidente in occasione del triplete letterario. Chissà… Fatto sta che si arrocca ostinatamente in difesa dello scudetto di cartone: “Non ci sono dubbi, quel titolo vale come gli altri. Conosco bene Massimo Moratti e ho avuto la fortuna di conoscere anche Giacinto Facchetti, e questo a me basta”. Mah, come gli altri? che siano tutti di cartone? In realtà tutti quelli dopo Calciopoli, in un modo o nell’altro, ne sono figli. Anche perché se la relazione di Palazzi portasse la data 2006, come sarebbe stato doveroso per pari trattamento, l’Inter, con quei begli illeciti sul groppone in quale serie avrebbe giocato? Ma Zanetti prosegue: “Sono orgoglioso di essere dell'Inter. Per fortuna la vicenda si sta per chiudere, speriamo che sia una volta per tutte, e che si possa vedere un miglior calcio in Italia. E' sorprendente che a cinque anni di distanza se ne continui a parlare: per fortuna la vicenda si sta per chiudere". Non è sorprendente che ancora se ne parli, è solo sorprendente che per cinque anni sia stata occultata la verità. E sul fatto che la vicenda si stia per chiudere, si sbaglia di grosso. Piaccia o non piaccia la vicenda non si chiuderà fino a quando l’equità non sarà ristabilita, e degli scudetti si fregi chi li ha vinti, non chi li ha avuti in dono.

La Maginot nerazzurra – Lo scudetto 2006 traballa, se non per l’in-competente Consiglio Federale, certo nella realtà dei fatti, che alla fin fine è quella che conta: e allora in casa nerazzurra stanno erigendo da giorni una Maginot a protezione. Maginot che a maggior ragione serve ora, quando i club che hanno seri motivi per dubitare di essere stati ‘fregati’ da Calciopoli aumentano: oltre alla Juve, ci sono già Fiorentina e Milan, e potrebbe arrivare anche la Lazio… Il primo baluardo era stato Facchetti, esibito sul sito e con una gigantografia a Pinzolo, oltre che su magliette e gadgets vari; e poi arrivano le parole dei giocatori. Di Zanetti si è detto, ma non è il solo. Stankovic (quello che qualche giorno fa sul 'Corriere dello Sport’: “Metterci a discutere Facchetti non è né bello, né giusto. Per il resto non vedo l’ora che finisca tutta questa storia dello scudetto. Mettiamo un punto alla vicenda e voltiamo pagina”) ha ribadito a Sky la sua convinzione che la faccenda sia chiusa: “Non ci penso da parecchio tempo, sono cose al di fuori della portata di noi giocatori, devono risolverla i presidenti, i dirigenti e i giudici. Ho sentito le ultime notizie secondo cui lo scudetto resterà all'Inter: ora si metta un punto'. Errore! Poi è arrivato Andrea Ranocchia, già compenetratosi alla perfezione nella forma mentis della seconda squadra di Milano: “Giacinto Facchetti non si tocca!”. Ritornello incongruo. E chi tocca Giacinto Facchetti? Quello che interessa al momento è lo scudetto di cartone e, a seguire a ruota, le responsabilità della società Inter.

La Juve si prepara a reagire – Adesso la Juve attende domani, cioè il giorno in cui Abete ufficializzerà l’in-competenza a decidere: di fatto lascerà all’Inter lo scudetto regalatole da Guido Rossi. Se questa è la decisione del Consiglio Federale, una volta che avranno in mano il documento che dichiarerà la mancanza di competenza del Consiglio, i legali del club di corso Galileo Ferraris, capitanati dall’avvocato Briamonte, ne analizzeranno le motivazioni sillaba per sillaba e decideranno quale sarà l’iter migliore da seguire perché lo scontro legale possa essere alla fine coronato da successo. In casa Juve c’è ovviamente il massimo riserbo al riguardo ma, come ha detto Andrea Agnelli, stavolta “ogni azione legale sarà esperita a tutela della Juventus, se l’ordinamento sportivo dimostrerà di non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità e trattamento”.

A Bardonecchia lavori in corso – Penultimo giorno di lavoro ieri a Bardonecchia per Conte e i suoi ragazzi: dopo la doppia seduta in programma per oggi, domani sarà giorno di riposo in vista della partenza per la tournéé americana. Al gruppo di Conte si sono uniti ora anche Cristian Pasquato e Manuel Giandonato, che, in attesa che si trovi per loro una sistemazione, potrebbero partire per gli Stati Uniti con la squadra. Al mattino lavoro atletico con test atletico, corse, ripetute e allunghi e, per finire, un po’ di stretching; lavoro personalizzato per Alex Del Piero. Nel pomeriggio esercitazioni tattiche e partitella: bianchi contro rossi, vittoriosi alla fine  per 5-1. Per i rossi doppiette di Marchisio e Quagliarella e rete di Matri; per i bianchi in goal Luca Toni.

Marchisio: Voglio vincere quanto Conte – Conte ha dichiarato di essere rimasto positivamente impressionato da Marchisio e dalla sua intelligenza tattica e al giocatore la cosa ha fatto molto piacere: “Mi hanno fatto molto piacere i complimenti del mister; io mi sono sempre considerato un centrocampista centrale e il mister sa bene qual è il mio ruolo, non a caso in allenamento sono sempre stato schierato in mezzo. In questo momento però, con Martinez non al meglio, c’era la necessità di spostarmi e devo dire che anche come esterno mi trovo bene. A me piace inserirmi, cercare il gol e in quella posizione ho l’occasione di farlo, dunque se mi verrà chiesto di ricoprirla, non avrò problemi a farlo”. Conte aveva detto che in Marchisio vedeva il suo erede e Claudio così chiosa: “Mi basterebbe riuscire a vincere quanto lui. Con le giovanili ho vinto tutto e non posso pensare che non accada anche in Prima Squadra”. Ma le ultime annate non sono state, purtroppo, positive per la Juve: “Sono state stagioni brutte, nelle quali partivamo bene per poi subire un crollo dopo Natale e alla Juve non deve accadere. Abbiamo grandi giocatori e il mister conosce bene l’ambiente. Ora stiamo lavorando molto sul pressing e sul ritmo, per trovare quell’intensità che ci è mancata in passato e già nella prima amichevole abbiamo cercato di mettere in pratica quanto ci è stato chiesto. Conte ama un calcio offensivo, spettacolare, ma non è che non chieda agli esterni di non rientrare. In realtà in fase difensiva, si torna ad un classico 4-4-2”. A cambiare aria e maglia non ci pensa proprio: “La realtà e che ho firmato un contratto di cinque anni con la Juve e ne sono felice. La società e l’allenatore mi hanno parlato del ritiro, spiegandomi di puntare su di me e questo mi ha fatto molto piacere”. Infine sullo scudetto 2006: “È una vicenda che va avanti ormai da troppo tempo , ma per esprimere un’opinione vorrei aspettare lunedì, quando sarà comunicata la decisone a riguardo. Dopodiché la società saprà come muoversi”.

Felipe Melo e Amauri verso il ritorno in patria? - Sia Felipe Melo che Amauri sono sulla lista dei partenti in casa Juve. La loro cessione servirebbe anche a far cassa e a liberarsi di due ingaggi pesanti in vista dei possibili acquisti di Vidal e Pepito Rossi. E la destinazione per entrambi potrebbe essere il Brasile: per il ventottenne centrocampista c’è l’interesse del Corinthians, mentre per l’attaccante (per il quale il Parma, che pure lo rivorrebbe, non può chiudere per lo stipendio eccessivamente oneroso) si dice ci sia l’interesse del Flamengo.

Sorpresa Perù – La prima squadra a qualificarsi per le semifinali di Coppa America è, a sorpresa, il Perù che ha sconfitto la Colombia, favorita alla vigilia. Ma per quel che si è visto il campo, i peruviani non hanno certo demeritato il successo: è vero che i cafeteros hanno fallito un rigore con Falcao e sono stati sfortunati in qualche altra occasione, ma Vargas e compagni hanno dimostrato carattere caparbio e duttilità tattica, riuscendo a prevalere nei supplementari con Lobaton e lo stesso Vargas, il migliore dei suoi: e così, dopo 14 anni e 4 edizioni, il Perù torna in semifinale di Coppa America.

Sorpresissima Uruguay - Nel derby platense era favorita l'Argentina nei confronti dell'Uruguay, che ha per di più giocato per un'ora in inferiorità numerica; e invece sono stati gli uruguagi ad andare in semifinale, prevalendo ai calci di rigore che hanno condannato gli uomini di Batista a causa dell'errore dal dischetto di Tevez.


Foto Gallery