Sconcerti bacchetta Antonio Conte.

News, 16 agosto 2011.

Sconcerti bacchetta Antonio Conte: Dovrebbe evitare di continuare a chiedere rinforzi. Galliani: Il contributo di solidarietà lo pagheranno i giocatori, come tutti i lavoratori italiani, su questo non si transige. Nessuna retrocessione per la Calciopoli turca. Causio: Pasquato, talento da non bruciare. Vucinic: Voglio ritornare in Champions League con la Juve: ma occorre sacrificio da parte di tutti. Il Kun Agüero si presenta alla Premier League: due goal e un assist.

Sconcerti bacchetta Conte - In un pezzo uscito sul Corriere della sera di Ferragosto, Mario Sconcerti fa un punto sull’attuale stato di costruzione/ricostruzione delle grandi della serie A: mette avanti a tutte Milan e Napoli, espone le sue perplessità sulle campagne di mercato di Inter e Roma e, arrivato il momento di occuparsi dei bianconeri, bacchetta Conte, non perché il suo progetto non sia chiaro, ma perché insiste nel chiedere rinforzi: “Si capisce bene la Juve di Conte – dice - non si può dire non l’abbia spiegata a dovere. Forse dovrebbe evitare di continuare a chiedere rinforzi, non pubblicamente almeno. Sarebbe come se Marotta chiedesse spiegazioni sul perché la Juve di adesso è lenta e imballata. È vero, ma va senza dire. Così come il mercato che ancora deve finire. Ognuno resti nel proprio campo, nasce meglio una società. La Juve di agosto non può essere produttiva, troppe invenzioni, troppi esperimenti. Verrà il suo tempo. Ma quel che accade non è mai colpa di chi non c’è, è sempre di chi è già lì a giocare e allenare”. Ora forse sarebbe il caso di dare ad ognuno il suo: che ci fossero necessità plurime Conte l’aveva detto esplicitamente sin dall’inizio, e ha ripetutamente spiegato che il club conosce le sue richieste; toccherebbe a Marotta soddisfarle. Quel Marotta che era partito con promesse roboanti di due-tre top players, promesse subito ritirate viste le difficoltà (per lui) di arrivarci. Conte non se l’era presa, anche se non erano top players, l’importante era che arrivassero giocatori funzionali al suo progetto. Sono arrivati Vucinic e Vidal. Fine della storia? Non bastano. Il tempo passa, mancano tredici giorni alla chiusura del mercato e le idee sembrano più confuse che mai: sulla stampa, per quel che può valere, i nomi si susseguono, da Vargas a Elia, da Giaccherini a Ramirez; nessuno di loro sembra tale da cambiare il volto di una squadra. E intanto Conte sta lavorando su una formazione che ancora non sente ancora davvero ‘sua’, perché gli mancano alcuni tasselli. E gioca, ad esempio, con Pasquato, soluzione provvisoria, per Conte, anche se forse non peggiore di alcuni dei nomi citati, viste le buone prestazioni del ragazzo, che sta facendo di tutto per convincere il mister a tenerlo nella rosa. Uno degli alibi era che prima di comprare occorresse vendere, ma nemmeno lì pare sia stato fatto alcun passo in avanti, perché i vari Amauri e compagnia cantante, forti degli ingaggi monstre di cui godono alla Juve, puntano i piedi e rifiutano una destinazione dopo l’altra. Verrà il suo tempo, dice Sconcerti ma, Aic permettendo, il campionato inizia a fine agosto e Antonio Conte non può né improvvisare né permettersi di partire col piede sbagliato. Conte sa che occorre lavorare, e molto, e lo dice: lavoro, lavoro, lavoro, è quello che promette incessantemente a se stesso e ai suoi giocatori. Ma dice anche che per farlo al meglio gli serve anche altro: non per il calcio d’agosto, ma per costruire, quasi daccapo, una squadra per il campionato, che è alle porte.

Galliani: Il contributo di solidarietà lo pagheranno i giocatori – La situazione tra i club e il sindacato calciatori è già particolarmente tesa per via del rinnovo sospeso del contratto collettivo: se ne parlerà venerdì 19 in assemblea di Lega, una delle ultime occasioni per evitare il rinvio dell’inizio del campionato, con gran rammarico di Abete, che si illude che il calcio giocato faccia dimenticare Calciopoli. E adesso per ogni questione si puntualizza sin da subito. Lo ha fatto ieri Adriano Galliani, in riferimento al contributo di solidarietà, la norma introdotta dal governo per cui chiunque guadagni (lavoratori dipendenti, pubblici e privati, lavoratori autonomi, pensionati) 90.000 e 150.000 euro lordi dovrà garantire allo stato rispettivamente un 5% e un 10% in più nella dichiarazione IRPEF; prima che ai calciatori e al loro sindacato venga qualche ‘strana’ idea, ha precisato: “Qualunque cosa ci sia scritto sulla manovra del governo sul contributo di solidarietà, - ha detto a Sky Sport 24 - anticipo che noi al Milan abbiamo già deciso: la tassa di solidarietà graverà al 100% sui calciatori, la pagheranno loro come tutti i lavoratori italiani. Se non sarà così facciano lo sciopero tutta la vita. È un aspetto sul quale non si transige. È una tassa che pagheranno loro e non le società. Questa cosa va al di la dei contratti, del netto o del lordo. Tutti i club che ho sentito sono d'accordo con me, non faremo passi indietro e spero che Damiano Tommasi capisca, altrimenti può anche scioperare per sempre. In caso ci dovranno spiegare perché certi ‘signorini’ che guadagnano 10 milioni di euro l'anno non vogliono pagare il loro contributo allo Stato; non vedo come potrebbero tirarsi indietro di fronte ad un contributo straordinario di solidarietà che si è reso necessario in un momento di grave crisi. Come lo spiegherebbero ai tifosi? Loro sono abituati a non preoccuparsi delle tasse ma questa volta è diverso e spero che se ne renda conto anche Tommasi, il presidente dell'Aic. Se così non fosse, facciano pure sciopero, ma vi assicuro che non otterranno nulla. Ma nei prossimi giorni ho paura che questo sarà un tema caldissimo". L’esternazione di Galliani trae origine dal fatto che i calciatori trattano le loro retribuzioni con le società al netto delle tasse e nei contratti depositati in Lega è evidenziata anche la cifra netta percepita dall'atleta. La nuova tassa costerebbe alle società di serie A circa 40 milioni di euro. Che le società non sembrano proprio disposte ad accollarsi. Dunque, a buon intenditor poche parole. Questo è il clima attuale.

Niente retrocessioni per la Calciopoli made in Turchia – Nello scandalo delle partite truccate che ha investito il calcio turco erano coinvolti i maggiori club del paese, come Fenerbahce, Besiktas e Trabzonspor, con importanti dirigenti finiti in manette. Ma le retrocessioni a tavolino temute dai tifosi di queste storiche società non sono arrivate. Il motivo lo ha spiegato il presidente della TFF, la Federazione Calcio Turca: "Per determinate procedure disciplinari sono mancate le prove necessarie ed è nostro dovere essere equi. Per questo motivo non possiamo punire nessuno”. E pensare che un tempo era l’Italia la culla del diritto. E si diceva: “Mamma li turchi”. Oggi invece hanno molto da insegnarci, a quanto pare.

Causio: Pasquato è un talento da non bruciare – Cristian Pasquato è diventato, quasi per caso, a causa delle difficoltà in cui si dibatte il mercato bianconero, quando già aveva la valigia in mano, la piccola rivelazione dell’estate bianconera; ha più volte evidenziato le sue buone doti e già una certa personalita. Così ne ha parlato, sul Corriere dello Sport, uno che se ne intende, Franco Causio: “Se ho visto il ragazzino? E' da un po' che l'avevo notato, perché Pasquato si è fatto notare da quando era nelle giovanili della Juventus. Ha talento e margini di miglioramento insospettabili. Può e deve crescere, senza lasciarsi incantare dai complimenti. E va sostenuto per non bruciarlo. E' già accaduto con qualche altro, tipo Giovinco: il tempo è galantuomo e quando c'è la classe, prima o poi viene fuori. Come lo vedrei nel 4-2-4 di Conte? A me Pasquato sembra una seconda punta, ma si è calato nella parte e ce la sta mettendo tutta. Si sta adattando però lo sta facendo bene, senza demeritare. Anzi, meritando. Qual è il pericolo? Che gli venga messa fretta. Invece, va accompagnato nel processo di crescita. Ha appena ventuno anni, ha una carriera davanti. La maglia della Juventus è pesante, però lui è un ragazzo interessante, ha i colpi giusti ed anche la giusta sfrontatezza per tentare. In Italia si va cauti con i ragazzi? In Italia, purtroppo, si è persa attenzione verso i propri settori giovanili. Ma adesso mi pare che i club abbiano ricominciato a crescere e ad investire. Spero insistano. E spero che si abbia fiducia in chi ha soltanto ventuno anni: tenendolo o mandandolo a fare esperienza, però facendoli giocare. Perché solo il campo aiuta a migliorarsi".

Vucinic: Aiuterò la Juve a tornare in Champions – In un’intervista a Tuttosport Mirko Vucinic, dopo i suoi primi passi in bianconero, è sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta: “La tranquillità che ho trovato qua a Roma non c’è. Poi sono venuto in una grandissima squadra, in un club di livello mondiale”. Il fatto che venendo alla Juve abbia perso l’opportunità di giocare in Champions non lo turba: “Secondo me, se un giocatore avesse veramente e dico ‘veramente’voluto la Juventus, veniva pure senza Champions. Per carità, non voglio mettermi nella testa di quelli che hanno detto no, però quando mi hanno detto: ti vuole la Juve, io non ci ho pensato più di mezzo secondo”. Vuol dire che la disputerà il prossimo anno con la maglia bianconera: “La Champions ha un fascino unico, è la coppa più importante in assoluto, e mi piacerebbe proprio ritornare in quella competizione con la Juventus”. Per arrivarci la ricetta è una sola: “Diciamo che quest’anno se non ci sacrifichiamo tutti, all’interno della squadra, non andremo troppo lontano. E noi, quest’anno, abbiamo l’obbligo di fare molto bene”.

Per Agüero un esordio col botto – Esordio super per Sergio Agüero nel Monday Night della Premier League: due goal (molto bello il secondo) ed un assist nell’incontro vinto per 4-0 dal Manchester City sulla neopromossa gallese Swansea. Dopo il primo tempo, con Agüero in panchina, i Mancini Boys erano ancora a bocca a bocca asciutta, ma al 57’ ci pensava Dzeko a sbloccare il risultato; poi finalmente al 60’ l’atteso esordio del Kun che andava a segno al 68’ e al 92 e propiziava con una bell’assist, al 71’, la rete di Silva. Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino, Agüero sembra proprio deciso a non far rimpiangere ai Citizens la cifra spesa per portarlo a Manchester.


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