Scudetto 2006: al Tnas il 3 ottobre. Calciopoli: il legale di Dondarini attacca le indagini.

News, 22 settembre 2011.

Scudetto 2006: fissata per il 3 ottobre l'udienza al Tnas. L'avvocato Bordoni, legale di Dondarini: Perché sono state giudicate irrilevanti le intercettazioni telefoniche favorevoli alla difesa degli imputati? Conte (Sky): Dispiace per i punti persi, ma sono soddisfatto perché questa squadra ha un'anima. Conte (JC): Volevo vincere la partita, la volevano vincere i ragazzi. I commenti dopo-gara di Buffon e Barzagli. Marotta e Conte smentiscono che ci sia un caso Krasic. L'Inter ha esonerato Gasperini: è l'ora di Ranieri. Real e Barça deludono. Per Mourinho problemi nello spogliatoio. Ranking Fifa: torna in testa la Spagna, l'Italia guadagna una posizione.

Scudetto 2006: Udienza al Tnas il 3 ottobre - Un comunicato apparso sul sito del Coni fa sapere che il Collegio arbitrale ha fissato il 3 ottobre come data in cui dibattere la controversia tra Juve, Figc e Inter: "TNAS: Juventus F.C. SpA/FIGC e F.C. Internazionale Milano SpA, udienza il 3 ottobre - Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, in relazione alla controversia Juventus F.C. SpA / Federazione Italiana Giuoco Calcio e F.C. Internazionale Milano SpA, avente a oggetto l'atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, comunica che il Collegio arbitrale (Dott. Giuseppe Scandurra, Presidente; Avv. Dario Buzzelli e Avv. Enrico De Giovanni) ha fissato l’udienza alle ore 16 del 3 ottobre. Roma, 21 settembre 2011".

L'avvocato Bordoni, legale di Dondarini: Sono state negate le prove dell'innocenza - L'avvocato Gabriele Bordoni, assieme al collega Carlo Ugolini, assiste Paolo Dondarini nella vicenda Calciopoli, per la quale l'ex arbitro, al pari di Antonio Giraudo, ha scelto il rito abbreviato: in primo grado è stato condannato a due anni di reclusione per frode sportiva ed è in attesa del processo d'Appello: ed ora, dopo quanto emerso con la scoperta delle telefonate 'che non c'erano' da parte dello staff legale di Luciano Moggi, e dopo le recenti dichiarazioni (in un'intervista alla 'Gazzetta') dell'ex pm del processo di Napoli Giuseppe Narducci, esprime tutta l'indignazione sua e del suo assistito per come le indagini sono state condotte: "Oggi il mio patrocinato, che non arbitra più, non può essere dirigente dell'Aia, della Figc e di alcuna società di calcio, è gravato dal Daspo - dice, come riporta repubblica.it - scopre che alcuni strumenti fondamentali a sua difesa gli sono stati negati; nel contempo, deve sentire che l'Inquirente, al quale spettava il vaglio di tutte le emergenze del procedimento, anche favorevoli alla difesa, li ha trovati 'irrilevanti'". E prosegue: "Non entro nel merito di una vicenda processuale ancora in via di delibazione in grado di appello - dice Bordoni - ma non posso non rimarcare come il mio assistito sia imputato in relazione a due incontri (Juventus-Lazio e Chievo-Fiorentina) rispetto ai quali sono emerse, ad opera del consulente tecnico della difesa Moggi, Nicola Penta, una pluralità di intercettazioni telefoniche oggettivamente rilevanti se non di per sè decisive ai fini assolutori che, invece, paradossalmente e senza ragioni, sono rimaste estranee al processo abbreviato celebrato a carico del predetto perché non considerate da chi aveva condotto le indagini. Leggere ora, a giustificazione di quell'anomalia, che il Pm aveva giudicato tali elementi 'non penalmente rilevanti' lascia a dir poco perplessi, dal momento che si trattava di colloqui fra Dondarini, Bergamo e Pairetto prima e dopo Juve-Lazio e dello stesso direttore di gara con Guidi (l'osservatore arbitrale), Bergamo e Pairetto prima e dopo Chievo-Fiorentina dal contenuto inequivocabilmente favorevole all'imputato che avrebbero costituito elementi di prova decisivi nel suo interesse, consentendo di cogliere la natura e contenuto dei colloqui fra tre degli imputati (oltre all'osservatore, soggetto qualificato e certamente al di sopra di ogni sospetto) in relazione a due dei reati contestati". E conclude: "Nel processo sportivo, la Corte presieduta dal professor Sandulli aveva giudicato Paolo Dondarini come persona 'tersa e lontana da ombre di qualsivoglia natura', senza le 'nuove' telefonate: nel rito abbreviato il Gup lo ha invece condannato sulla base degli stessi elementi, senza nemmeno confrontarsi con queste telefonate intercettate, anche a lui rimaste ignote, non potendole così valutare come era, invece, assolutamente necessario che accadesse".

Conte: Dispiace, ma i ragazzi non mi hanno deluso - Ai microfoni di Sky Calcio Show arriva un Antonio Conte assolutamente afono che tuttavia, con l'ultimo fil di voce rimastogli, esprime le due sensazioni che lo possiedono: rammarico per due punti lasciati sul terreno del nuovo stadio e soddisfazione per la risposta caratteriale datagli comunque dai suoi ragazzi, che hanno giocato per 50' in dieci uomini, senza nemmeno un po' di aiuto dalla buona sorte: "Dispiace sicuramente aver mancato i tre punti ma sono soddisfatto per quel che hanno espresso finora i ragazzi, questa squadra ha un'anima e vuol sempre fare le partite nonostante le difficoltà. Oggi abbiamo giocato cinquanta minuti in dieci giocando molto bene e creando tantissimo, l'unico tiro in porta ci è stato fatale per altro su calcio piazzato". Per il resto sarà il caso di analizzare gli episodi con la squadra e rimettersi a lavorare, con umiltà: "L'espulsione di Vucinic? A caldo non voglio esprimere giudizi, analizzerò con i ragazzi a freddo. Tante cose sono andate bene ma c'è anche da migliorare e lo studieremo nei prossimi giorni. Io comunque continui a predicare umiltà e tranquillità nei giudizi, abbiamo tanto da migliorare nelle situazioni e in autostima scalfita dagli ultimi due anni". L'arbitraggio nel suo complesso non lo ha soddisfatto: "Il gol di Vucinic è regolare, l'arbitro ha detto che fischiava lui, forse la palla era in movimento ma tutto questo è difficile sul momento da capire e se vogliamo entrare negli episodi poco prima siamo stati penalizzati da un fuorigioco inesistente fischiato a Vucinic. Sotto l'aspetto arbitrale non siamo stati fortunati ma andiamo avanti e guardiamo al positivo".

Conte: Volevo vincere lo stesso, volevano vincere lo stesso - Antonio Conte ha commentato il pareggio interno col Bologna anche su Juventus Channel, e qui ha messo in evidenza sopratutto il fatto che né lui né i suoi ragazzi hanno voluto arrendersi, fino al fischio finale, alla divisione dei punti. Si voleva vincere: "Volevo vincere la partita, questo è fuori dubbio. Ma non è che volevo vincerla io, la volevano vincere i ragazzi e penso che questo il tifoso l'abbia apprezzato, l'abbia visto, partendo dal presupposto che in questo momento è meglio rischiare i tre punti piuttosto che accontentarsi di un pareggio. Poi sono rischi, tra virgolette, limitati. Sono contento però per il carattere, per l'interpretazione, per la mentalità: stasera i ragazzi hanno reagito in maniera importante". E il fatto di dover giocare in dieci avrebbe anche potuto non essere determinante: "E' una partita che secondo me avremmo portato senza l'espulsione di Vucinic, ma anche con l'espulsione di Vucinic, perchè abbiamo preso gol su calcio da fermo, su una nostra indecisione, non è che loro abbiano creato gioco o creato situazioni particolari. Proprio per questo c'è grande rammarico, perché per quello che si è visto in campo sicuramente la squadra meritava molto di più di un punto". Come mentalità la Juve pare davvero sia tornata. Ma per rimediare al piccolo passo falso la medicina di Conte è sempre la stessa, il lavoro: "La delusione da parte mia è sicuramente per il risultato, perché sono convinto che la squadra meritasse non di vincere, ma di vincere ampiamente. E' inevitabile che in una serata così ci siano tante cose positive, però c'è anche qualcosa da migliorare. Quando parlo di lavoro, quando parlo di strada da percorrere, mi riferisco un po' a tutto. Quando ribadisco di stare tranquilli, di non farci prendere da facili entusiasmi, mi riferisco soprattutto a questo".

Il dopogara: Buffon e Barzagli - Come Antonio Conte, anche Gigi Buffon è dispiaciuto per i due punti gettati al vento E' apprezzabile l'impegno e la rabbia che ci abbiamo messo per vincere, siamo sicuramente orgogliosi di ciò, certo c'è l'amarezza per l'occasione di aver gettato due punti che potevano portarci solitari in testa. L'espulsione di Vucinic? Sicuramente, se fossimo stati in undici contro undici, avremmo avuto più opportunità di vincere, certo il calcio non è una scienza esatta poi alla fine, c'è anche l'imponderabile. Io son comunque soddisfatto, questa prova ci darà ulteriore convinzione e rabbia nelle prossime gare". Ancor più deluso è Andrea Barzagli, autore di una delle buone prove, cui ci sta abituando: "Il mister al termine della gara ci ha fatto in complimenti - ha detto a Juventus Channel - ma saremmo stati più contenti se avessimo vinto. E' stato un primo tempo più che dominato, siamo andati meritatamente in vantaggio, poi l'espulsione un po' ha forse condizionato sul piano fisico, ma comunque nel secondo tempo non è che si sia vista questa grande differenza tra noi e il Bologna, anche se eravamo con un uomo in meno. Ci mancano questi due punti, con un pizzico di fortuna potevamo portarla a casa".

Non esiste un caso Krasic - Krasic ha giocato poco sinora, complice anche un infortunio che ne ha rallentato la preparazione; oltretutto la sua scarsa disciplina tattica ha richiesto probabilmente particolari attenzioni di Conte nei suoi confronti, prima di inserirlo nel meccanismo (sappiamo che il nuovo tecnico bianconero sinora non ha utilizzato nemmeno i nuovi acquisti Elia ed Estigarribia proprio perché ancora hanno lavorato poco con il gruppo). E così i media hanno cominciato a spargere la voce di un Krasic, di malumore, scontento, che vorrebbe andar via, e di una Juve che lo metterebbe sul mercato già a gennaio, voce smentita da Marotta nel prepartita a Sky: "Krasic Le risposte le ha date. Ricordiamoci che è reduce da un infortunio muscolare che lo ha tenuto lontano dal campo per qualche settimana. Non c’è un caso Krasic, Krasic è a disposizione. Oggi sicuramente non è in lista di partenza, è un giocatore che rientra nel nostro programma, è un giocatore di qualità, non ci sono motivi per pensare a un esito verso l’esterno". E se giocherà o meno, e il discorso vale anche per Quagliarella, dipenderà dalle scelte dell'allenatore: "Un ruolo importante dell’allenatore moderno è quello di gestire il gruppo, però siamo la Juventus e la Juventus deve avere una rosa altamente competitiva, fatta di titolari, di conseguenza è evidente che tutti concorrono per conquistarsi una maglia e l’allenatore ha il compito di valutare, durante la settimana, chi sta meglio. È quello che sta facendo, tenendo conto anche dei turni infrasettimanali, quindi non c’è nessun caso, se non quello, logico, che tutti vorrebbero giocare, ma si va in campo in undici e Conte sceglie sempre i migliori". E Antonio Conte, nel dopogara, sempre a Sky, interpellato in merito a Krasic (autore di una delle sue solite prestazioni non certo indimenticabili, con imprecisioni e distrazioni che certo al suo mister non saranno piaciute), ha sottolineato che il serbo non è sotto esame: "Krasic? Non è sotto esame come nessuno lo è, ha dato il massimo e sono contento della sua prova. Io scelgo in base alle circostanze e alle situazioni la migliore formazione". Giocherà cioè se sarà la migliore variabile per quella gara, come tutti: perché, come ha detto nella conferenza stampa pre-gara, non può schierare dodici o tredici uomini, deve sceglierne undici, quelli che lui di volta in volta ritiene i più funzionali alla situazione.

Gasperini esonerato, c'è Ranieri, beh pazienza! - I deludenti risultati (in Supercoppa, Champions League e campionato), culminati con la sconfitta di Novara, hanno portato il presidente Moratti ad esonerare il tecnico Gian Piero Gasperini, il cui posto sarà preso da Claudio Ranieri, che ha ottenuto di portare con sé anche il suo staff di fiducia: il vice Benetti, il preparatore atletico Capanna, l'allenatore dei portieri Pellizzaro e il tattico Damiano.

Real e Barça deludono - Steccano ancora Real Madrid e Barcelona nella quarta di Liga: i madridisti sono stati fermati (0-0) in trasferta dal Racing Santander di Cuper, mentre la corsa dei catalani è stata rallentata dal 2-2 sul campo del Valencia capolista. Poi Atletico Madrid-Sporting Gijon 4-0, Rayo Vallecano-Levante 1-2; Malaga-Athletic Bilbao 1-0.

Per Mou problemi di spogliatoio - I risultati sul campo non soddisfano, e ora Mourinho sembra anche problemi di spogliatoio: stando a quanto racconta 'El Pais', a scatenare la bagarre pare sia stato il 'caso Khedira' che nell'incontro contro il Levante era stato espulso per aver spinto un avversario; l'allenatore dopo la partita lo aveva accusato di essere caduto nelle provocazioni degli avversari; fin qui tutto nella norma. Ma Khedira si sarebbe ribellato, perché quella applicata da Khedira sarebbe stata in realtà una tattica suggerita da Mourinho: i suoi dopo ogni fallo avversario dovevano far pressione sull'arbitro chiedendo ammonizioni a raffica e avrebbero dovuto difendersi fra loro ad ogni fallo subìto: perché giocare in undici contro dieci è meglio che in undici contro undici. E in effetti la tattica, secondo El Pais, avrebbe avuto successo con l'arbitro: i giocatori del Levante hanno rimediato un giallo ogni 2,5 falli, mentre nelle due partite precedenti la media era stata di un giallo ogni 7-8 falli.

Ranking Fifa: la Spagna si riprende il trono - La Spagna torna in vetta al Ranking Fifa, spodestando dopo un solo mese di regno l'Olanda, che torna seconda con 1571 punti contro i 1605 degli iberici. Rimane terza la Germania (1290). Al quarto posto sale l'Uruguay (1184), che guadagna una posizione, mentre ben tre ne guadagna il Portogallo, quinto con 1158, Anche l'Italia sale di un gradino (1142), dal settimo al sesto posto, superando così il Brasile (1132). Chi perde posizioni, ben tre, è l'Inghilterra di Capello (ottava con 1089); al nono e decimo posto Croazia e Argentina. Nel resto della graduatoria fanno grandi passi in avanti la Svizzera (dal 30° al 18°), la Bosnia-Erzegovina (dal 39° al 22°), l'Ungheria (dal 45° al 27°) e l'Armenia (dal 71° al 44°).


Foto Gallery