Buffon: Scollinare Calciopoli. Ribaltone Ue per i diritti tv: sarà decoder selvaggio.

News, 5 ottobre 2011.

Buffon: La Juve non ha ancora scollinato Calciopoli. Il tornado Murphy si abbatte sul mondo dei diritti tv: 'Sono illegittimi i limiti territoriali'. Promettono bene i primi introiti da botteghino del nuovo Juventus Stadium. Ibrahimovic: il pallone ora non mi brucia più dentro, è diventato una routine. Felipe Melo in Turchia pare rinato: Buone prestazioni, goal e niente ammonizioni. Abete: Moratti si è un po' inquietato. Classifica IFFHS: adesso siamo novantunesimi, settimi delle italiane; guida sempre il Barça.

Buffon: Bisogna ancora scollinare Calciopoli - Contro il Milan la Juve, con una gara gagliarda, ha conquistato i tre punti ma, naturalmente son tre punti sui 114 in palio; alla Juve ne sono consapevoli, come ha affermato anche Gigi Buffon dal ritiro della Nazionale: "Gran partita contro il Milan, d'accordo, ma alla fine cosa ci resta? Solo i tre punti, e in più un'iniezione di fiducia. E' durissimo mantenere questo atteggiamento per tutto l'anno. Però se non giochiamo sempre così, restiamo una buona squadra senza fare il salto di qualità". Certo, adesso bisogna dare continuità, non ricadere nel limite dell'anno scorso: bene contro le grandi, poi caterve di punti persi in partite con squadre di medio-bassa classifica; ma pensiamo che questo sia uno primi pensieri di Conte cui i pareggi con Bologna e Catania non devono essere proprio piaciuti. Ma poi Buffon aggiunge: "Il dopo Calciopoli però non è ancora scavallato, la Juve non ha ancora scollinato". Ebbene, ricordando anche qualche altro suo appello, fortunatamente inascoltato, a dimenticare Calciopoli e a guardare avanti, forse è meglio che Buffon e compagni pensino solo a giocare bene e a fare punti. Calciopoli non va scollinata, Calciopoli va sbugiardata, e occuparsene è compito della società: Calciopoli sarà scavallata quando sarà fatta giustizia, e non sarà mai abbastanza, né abbastanza presto. E proprio Calciopoli ha fatto in questi giorni la sua comparsa, e a torto, nelle parole di Ranieri e di tutto l'ambiente Inter dopo gli errori (quelli che dopo il 2006 si diceva fossero fisiologici perché gli arbitri sono esseri umani) dell'arbitro Rocchi; così commenta Buffon: "Le polemiche dopo Inter-Napoli sono state esagerate, ma a caldo non è facile edulcorare toni e parole: meno male che il giorno dopo lo ha fatto Moratti, con signorilità": in realtà trovare la minima traccia di signorilità nelle parole di Moratti sembra impresa assai ardua; signorile sarebbe stato restituire uno scudetto non guadagnato; e ogni sospetto a questo punto non sarebbe esistito.

Un terremoto si abbatte sui diritti tv - Tutto ha preso avvio da una multa di 8000 sterline (9.300 euro): l'aveva presa Karen Murphy, la 47nne proprietaria di un piccolo pub di Portsmouth il Red White & Blue Pub, per aver trasmesso nel suo locale le partite del campionato inglese con una scheda e un decoder di una pay-tv greca, al fine di aggirare il costoso abbonamento Sky (circa 700 sterline al mese, in base alla metratura del suo locale commerciale, contro le 800 sterline annue della soluzione greca). Lei però non si era arresa e aveva portato avanti la sua battaglia contro la Football Association Premier League (la Lega dei club che gestisce il campionato di calcio e commercializza i diritti di diffusione televisiva delle partite) davanti all'Alta Corte inglese, che si era rivolta alla Corte di Giustizia dell'Unione europea. E la sentenza da questa emessa ha praticamente stabilito che non si possono più vendere i diritti tv su base territoriale, perché ciò è contrario al diritto di concorrenza all'interno dell'Ue: ''Una normativa che vieti l'importazione, la vendita o l'utilizzazione di schede di decodificazione straniere è contraria alla libera prestazione dei servizi'' e non può essere giustificata né per ''tutelare i diritti di proprietà intellettuale''''per incoraggiare l'affluenza del pubblico negli stadi''. Gli incontri sportivi, precisa inoltre la corte Europea, ''non possono essere considerati creazioni intellettuali proprie di un autore'' e il divieto di utilizzare schede televisive straniere va ''al di là di quanto necessario per garantire un'adeguata remunerazione dei titolari di tali diritti''. Risultato: si potranno vedere le partite scegliendo liberamente fra un qualsiasi abbonamento di un paese europeo; questo concede al consumatore la possibilità di risparmiare, perché le tariffe fra gli abbonamenti o i prezzi delle singole partite degli operatori cambiano anche di parecchio fra i diversi paesi. Unica controindicazione: la telecronaca naturalmente è nella lingua dell'emittente cui ci si collega. Le leghe nazionali mantengono solo il diritto sui rispettivi loghi, il che comporta, ma solo per i locali pubblici, dover richiedere l'autorizzazione alla concessionaria di tali diritti. E' una sentenza di portata molto rilevante, una vera Bosman dei diritti tv, che potrebbe avere conseguenze importanti su un sistema calcio (a cominciare da quello italiano) che dalla vendita in esclusiva dei diritti televisivi ha ricavato proventi spesso decisivi per sostenersi. Sky e Mediaset, che si sono appena aggiudicate i diritti per i prossimi tre anni del nostro campionato, stanno già riflettendo. Un portavoce di Sky ha dichiarato: "Questa sentenza riguarda alcuni aspetti della vendita di diritti televisivi da parte di organizzazioni come la Premier League: avrà implicazioni su come queste organizzazioni struttureranno la vendita di questi diritti in Europa in futuro, implicazioni che come operatore televisivo stiamo analizzando con attenzione. Quello che questa sentenza non cambia in alcun modo è l'impegno di Sky a garantire ai nostri clienti programmi e contenuti della più alta qualità, sia che si tratti di nostre produzioni originali sia che si tratti di diritti acquistati sul mercato sulla base della loro disponibilità". Così si è invece espresso, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport', in 'C'è calcio per te', Tullio Camiglieri, presidente di Open Gate: "Al momento questa decisione non cambia nulla. Saranno poi i giudici nazionali a dover recepire le indicazioni di Bruxelles. Ormai c’è un mercato illegale parallelo. Questa sentenza rischia di creare problemi alla Lega e alle società che vendono i diritti. Dall'estero arriva la maggior parte dei ricavi, rischiano di venire a mancare circa 80 milioni di euro. È una sentenza che mette in discussione il valore stesso dei diritti internazionali e ci potrebbero essere problemi anche per le Olimpiadi".

Bene gli introiti del nuovo stadio - Uno degli obiettivi che la Juventus si era proposta di raggiungere con l'aiuto del nuovo impianto era quello di aumentare i ricavi da stadio. Lo scorso anno gli incassi da botteghini a fine anno si erano attestati sugli 11,6 milioni di euro: quest'anno il trend sembra essere senz'altro più favorevole. Grazie anche alla maggior capienza dell'impianto (41.000 posti contro 27.000), sinora il club bianconero ha incassato (contro Parma, Bologna e Milan) 4,2 milioni di euro, contro 1,2 milioni dell'anno scorso (contro Sampdoria, Palermo e Cagliari): è vero che c'è stato un big match, ma anche un turno infrasettimanale. L'obiettivo di triplicare gli incassi da botteghino non appare dunque così lontano.

Ibrahimovic: Non mi vedrete in campo con i capelli grigi - La sconfitta di Torino contro la sua ex squadra, con la cui maglia ha vinto due scudetti dei quali ha sempre rivendicato la legittimità, ha un po' rovinato il trentesimo compleanno a Zlatan Ibrahimovic, che si è sentito improvvisamente un po' meno giovane, più povero di quel fervore giovanile che lo portava "a dedicare ogni momento libero al calcio, che ora invece è più una routine, si fa l'allenamento e poi si va casa: prima era solo calcio, era tutto calcio, adesso il pallone non mi brucia più dentro, guardo anche altre cose". Così si è raccontato Ibra al quotidiano svedese 'Sportbladet'. Questo stato d'animo lo ha portato a riflettere sul suo momento professionale e a decidere che non lo vedremo in campo "coi capelli grigi. Quanto giocherò ancora non lo so, ma non per molto, ho ancora un contratto di due anni e mezzo col Milan, sarà l'ultimo probabilmente". Intanto l'8 novembre, annuncia, uscirà la sua autobiografia, alla quale ha lavorato con lo scrittore David Lagercrantz.

Felipe Melo: tutto ok in Turchia - Va bene l'avventura turca di Felipe Melo: ha trovato subito un buon feeling con il tecnico, Fatih Terim, e i compagni di squadra del Galatasaray che addirittura pare che nell'ultima gara (contro l'Ankaragucu) abbiano insistito per convincere l'allenatore a schierarlo in campo nonostante avesse la febbre alta: e lui li ha ripagati con una prestazione sopra le righe. Felipe Melo dunque sinora ha disputato per intero tutte le prime cinque giornate di campionato, mettendo a segno tre reti (una su rigore) e non facendosi ammonire neppure una volta. Nella Super Lig turca il Galatasaray (con 10 punti dopo 5 gare: tre vittorie, un pareggio e una sconfitta) occupa la seconda piazza (in coabitazione con Istanbul Buyuksehir Belediyesi, Besiktas e Mersin Idman Yurdu), tre punti sotto la capolista Fenerbahçe. Ricordiamo che il brasiliano (arrivato alla Juve nell'estate del 2009 per 20 milioni di euro più il cartellino di Marchionni) è al Galatasaray in prestito oneroso (1,5 milioni) con diritto di riscatto fissato a 13 milioni.

Abete: Nessun vulnus, posso dare garanzie - Lo aveva detto lunedì e lo ha ribadito ieri, ai microfoni di rai Sport: "Quello che succede in campo non ha niente a che fare con le dialettiche tra le società. Non c'è un vulnus, non se ne parla proprio". E sul fatto che i sospetti dell'ambiente nerazzurro su un legame tra i torti subiti sabato e la vicenda dello scudetto 2005 siano totalmente infondati "penso di poter dare garanzie - dice - senza nessun livello di presupponenza". Su Moratti è indulgente: "Il presidente Moratti si è un po' inquietato, ma ho apprezzato le sue parole di ieri".

Classifica IFFHS: Juve giù di altri 16 posti - L'Istituto di Storia e Statistica del Calcio ha pubblicato la classifica dei migliori club del mondo, aggiornata al 30 settembre 2011: in testa rimane ben saldo il Barça con 331 punti, inseguito sempre da Real Madrid (305), Manchester United (282) e Porto (254). Al sesto posto si insedia lo Schalke 04 (244), che spodesta l'Inter (231), caduta all'ottavo posto e preceduta anche dal Velez Sarsfield (243) e dal Bayern Monaco (240). Nono il Manchester City (225) e decimi i cileni dell'Universidad Catolica Santiago (224). Per trovare un'altra italiana bisogna scendere fino al gradino 25, dove c'è il Milan (185), che perde due posizioni. Il Napoli (165) è in ascesa, 39simo (era 56esimo); la Roma (155) in discesa: 49sima, perde 9 posizioni. Poi: Palermo (140), 72simo alla pari con il Liverpool, ma perdendo 12 posizioni; Udinese (126), al 90° posto, in salita di ben 75 posti. Appena un gradino sotto troviamo finalmente la Juventus, novantunesima con 124 punti, alla pari con i giapponesi del Gamba Osaka: il salto all'ingiù è di sedici scalini.


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