Il Tnas si blocca sulla competenza. De Santis chiede i danni a Moratti: 21 milioni.

News, 11 ottobre 2011.

Prima Udienza al Tnas: Inter e Figc chiedono l'in-competenza; il Collegio fissa al 18 ottobre il termine entro cui le parti dovranno depositare le loro memorie al riguardo. Nel percorso accidentato di Calciopoli giovedì si fa tappa all'Alta Corte del Coni, che dovrà pronunciarsi sulle radiazioni di Moggi, Giraudo e Mazzini. Giraudo e il suo legale Galasso non disdegnano l'idea di rivolgersi alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo. Anche Massimo De Santis chiede i danni a Moratti: 21 milioni di euro, proprio come Vieri. Abete: Siamo convinti che le nostre risposte potranno soddisfare le richieste della Uefa. Luciano Moggi: Calciopoli generata in un sistema dominato dall'invidia, eravamo i più forti e vincevamo tanto. Cannavaro: Giusto lottare per lo scudetto 2006.


Il Collegio del Tnas ancora deve decidere se dirsi competente - Prima udienza, oggi alle 15, al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, a carattere assolutamente interlocutorio. La riunione del Collegio (presieduto dal dott. Grieco e completato dagli avvocati Dario Buzzelli ed Enrico De Giovanni) è iniziata alle 15 ed è proseguita per oltre due ore. Per la Juventus erano presenti il presidente Andrea Agnelli, gli avvocati Michele Briamonte e Luigi Chiappero e il professor Pasquale Landi; la Figc era rappresentata dagli avvocati Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli, coadiuvati dal dott. Matteo Annunziata; per l'Inter sono intervenuti l'avv. prof. Luisa Torchia, il prof. avv. Angelo Capellini e il prof. avv. Adriano Raffaelli. Si è inizialmente proceduto al tentativo di conciliazione, fallito perché, come recita il comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Coni, Inter e Figc non hanno aderito alla proposta del club bianconero che prospettava "come presupposto, ai fini di un’ipotesi conciliativa, la demolizione dell’atto del 18 luglio 2011". La Juventus ha poi chiesto al Collegio arbitrale di: disporre interrogatori formali sia per il presidente della Figc Giancarlo Abete sia per il procuratore federale Stefano Palazzi su tutte le questioni di loro competenza; acquisire "tutti gli atti interni e istruttori, ivi compresi gli atti di consulenza anche esterni, della Federazione sulla base dei quali è stata assunta la decisione impugnata del 18 luglio 2011"; acquisire "la richiesta della Uefa alla Figc del comunicato Uefa a cui le parti hanno fatto riferimento e di quanto la Federazione risponderà entro il previsto termine fissato dalla Uefa stessa". La Figc ha fatto notare come la presenza odierna di Abete fosse inutile in quanto i legali erano muniti della delega a transigere. L'Inter ha chiesto "termine per controdedurre sulle istanze istruttorie presentate dalla parte istante (la Juve, ndr)". La Juventus ha chiesto "l'assegnazione di un termine per il deposito di memorie illustrative di tutte le questioni dedotte", mentre Inter e Figc hanno "chiesto termine per il deposito di memorie sull'eccezione di incompetenza". Il Collegio arbitrale a questo punto si è ritirato in camera di consiglio, uscendone poi con la decisione presa di ritenere "preliminare l'esame della questione sulla competenza e, quindi, che le parti, su suddetta questione, possano compiutamente esprimersi", riservandosi invece "ogni altro provvedimento su tutte le altre richieste". A Juventus, Inter e Figc ha dato tempo sino alle ore 13 del 18 ottobre "per il deposito di memorie illustrative su tale punto". Quindi solo dopo il 18 ottobre il Consiglio arbitrale deciderà se dirsi competente o meno. Andrea Agnelli non ha rilasciato dichiarazioni, né prima né dopo l'udienza.

E adesso il pensiero va già all'Alta Corte - La seconda tappa del percorso (su terreno minato) di Farsopoli è l'Alta Corte del Coni, presso la quale giovedì 13 si presenteranno i tre radiati Moggi, Giraudo e Mazzini: radiati in extremis e in virtù di una norma appositamente creata. Le difese daranno battaglia, usando come armi i precedenti dei casi di Preziosi e Sabatini. Il primo caso è emblematico: i legali della Federazione (come riferiva ieri anche 'Tuttosport') sostengono che la mancata conciliazione per Moggi è da attribuirsi al fatto che l'ex dg aveva fatto ricorso al Tar; ma per Preziosi era stato proprio il ricorso al Tar la chiave che gli aveva aperto le porte della conciliazione: in cambio del ritiro dell'esposto amministrativo, saltava la penalizzazione di 3 punti per violazione della clausola compromissoria e il patron del Genoa si teneva la condanna a cinque anni ma senza 'ulteriori seguiti'. Altro elemento a disposizione delle difese l'intercettazione Bergamo-Rodomonti, quella che a Napoli è servita per controbattere l'imputazione di associazione a delinquere con Luciano Moggi come terribile capocupola e che in questo caso smonterebbe la teoria di un Moggi che, servendosi dei due designatori, gestiva gli arbitri a suo piacimento, ovvero pro-Juve.

Ma Giraudo pensa anche alla corte Europea - Subito dopo l'esito negativo dell'appello l'avvocato Galasso, legale di Antonio Giraudo, era apparso non solo sdegnato e stizzito, ma anche spazientito di fronte al comportamento della giustizia sportiva: "Ormai mi sono convinto che la giustizia sportiva è una totale perdita di tempo - disse - Aver respinto il ricorso di Giraudo è contro l’ordinamento giuridico italiano ed europeo. A questo punto la tentazione è saltare l’ultimo grado di giudizio della giustizia sportiva e andare direttamente alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, la cui carta al punto sei parla proprio della durata dei processi. La mera applicazione di quella legge scardinerebbe completamente le sentenze contro Giraudo”. E la tentazione è resa più concreta dal fatto che nello staff legale di Giraudo sia presente il belga Jean Louis Dupont, l'avvocato del caso Bosman. E allora l'Europa potrebbe davvero entrare a gamba tesa nel mondo distorto di Farsopoli, e non solo sul piano sportivo, con gli esiti dell'esposto Juve all'Uefa, ma anche con la chiamata in causa della Corte Europea per i diritti dell'Uomo da parte dell'ex ad bianconero.
Gli spunti cui i legali di Giraudo possono appellarsi in difesa del loro assistito sono in ogni caso molteplici. In Italia c'è la sentenza 49/2011 della Corte Costituzionale che fa comprendere come la materia risarcitoria e quella che attiene agli interessi legittimi, tra cui il diritto al lavoro, attengono la giustizia ordinaria (non quella sportiva). E a questo proposito c'è da osservare che Antonio Giraudo, visto l'approssimarsi della fine della squalifica, stava concludendo i suoi approcci professionali con lo Standard Liegi, e dunque la radiazione in extremis (e ad personam) l'ha sicuramente danneggiato in questo suo fondamentale diritto.
Poi c'è il Codice disciplinare Fifa, che menziona la radiazione (a ban for life) solo in caso di corruzione (art. 62) in casi gravi e nel caso di recidiva (corruption in serious cases and in the case of repetition).
Ma soprattutto, come ricordava l'avvocato Galasso nella sua reazione 'a caldo', c'è la Corte europea per i diritti dell'uomo, che impone un tempo ragionevole per un giusto processo, e cinque anni non lo sono.
La battaglia legale non sarà breve né facile ma, se ce l'hanno fatta Bosman e Karen Murphy, perché non ci deve credere fino in fondo anche Antonio Giraudo?

Anche De Santis chiederà i danni a Moratti - Vieri, con la sua richiesta di 21 milioni di euro di danni a Moratti e Tronchetti Provera, come risarcimento dei danni causati da un'opera di intelligence privata (pedinamenti e controlli di tabulati telefonici), ha fatto da apripista: ora sulla stessa strada si è avviato l'ex arbitro Massimo De Santis. La rivendicazione in termini pecuniari è la stessa, parametrata su quella di Vieri, ed è rivolta direttamente a Massimo Moratti. De Santis, assistito dal suo legale Paolo Gallinelli, dopo un infruttuoso tentativo di composizione della vertenza con una lettera di richiesta di risarcimento all'Inter, rimasta senza risposta, depositerà, forse già oggi, la sua istanza al tribunale civile di Milano, con un esposto, che potete leggere qui in versione integrale, con le nostre considerazioni: in esso si parla di "analisi sul patrimonio, sui conti correnti, fotografie dell'abitazione, appostamenti ambientali, esame di traffico telefonico, approfondimenti su partecipazioni societarie". E sull'entità del risarcimento il difensore dell'ex arbitro ritiene di aver anche volato basso: "Secondo noi - chiarisce infatti Gallinelli - il danno è superiore considerando che nel caso del nostro assistito a finire sotto controllo è stata tutta la famiglia e in più c’è stata anche una violazione della privacy in molti settori, compreso quello dei conti bancari. Abbiamo scelto una strada diversa da quella di Vieri, avvalendoci di una legge recente legata al rito del lavoro. Questo vuol dire che entro 60 giorni da domani ci sarà una prima udienza e se in quell’occasione non ci sarà una conciliazione tra le parti, allora si andrà all'istruttoria. Noi abbiamo preparato una documentazione con molti atti incontrovertibili, come i verbali degli interrogatori. Crediamo che in breve tempo il giudice possa convocare Moratti per un'audizione. E in ogni caso entro il 2012 avere una sentenza che faccia giustizia. Ovviamente speriamo che la stessa cosa avvenga nel processo di Napoli".
Ma per Moratti le richieste non dovrebbero essere finite: anche Paolo Bergamo, con l'assistenza dell'avvocato Silvia Morescanti, intende avanzare una richiesta di danni: in questo caso al tribunale civile di Firenze.

Abete: Le nostre risposte potranno soddisfare le richieste della Uefa - In un'intervista a 'Radio anch'io lo sport' il presidente federale Giancarlo Abete, tra i tanti temi, ha toccato anche quello della richiesta di chiarimenti inviata alla Figc dall'Uefa, a firma Pierre Cornu, consigliere capo per gli affari legali della Federazione europea. "La Uefa aveva anticipato che avrebbe chiesto informazioni alla Federazione, mi sembra che le parole di Platini siano state chiare al riguardo - ha detto Abete -La Federazione ha un compito diverso da quello di alimentare polemiche. Noi risponderemo con grande serenità alla Uefa e siamo convinti che le nostre risposte potranno soddisfare le richieste della Uefa". Se le 'polemiche' hanno origine dalla disparità di trattamento praticata dalla Figc, chi le avrà mai provocate?

Moggi: Calciopoli frutto dell'invidia - Luciano Moggi ha rilasciato ieri una lunga intervista a 'L'Avvenire', in cui ha ripercorso ancora una volta la genesi di Calciopoli: "Calciopoli è stato un grosso male che ha causato tante vittime. Io non mi sento più vittima dal giorno in cui ho letto bene quali erano le accuse nei miei confronti e che tipo di intercettazioni erano state usate contro la mia persona. Allora ho capito che dovevo combattere contro un sistema che era torbido e in cui domina l’invidia. La parte commerciale, volenti o nolenti, ormai conta quanto, se non più, dell’aspetto tecnico in campo. Se prendi Zidane a 7 miliardi e poi sei capace di rivenderlo per 150 al Real Madrid, ecco che ti attiri tutta l’invidia delle altre società. Se poi uno come me ha avuto anche il merito di fare delle squadre in cui 9 giocatori erano della Nazionale e nella finale Mondiale Italia-Francia del 2006 8 giocavano nella Juventus, è normale che in questo sistema diventi l’uomo da combattere e possibilmente da fare fuori. L’unico peccato che mi posso rimproverare è stato vincere tanto con la Juventus e non perché gli arbitri ci davano una mano, ma semplicemente perché avevamo la squadra più forte. Mai sentita una vittima. Ripeto, qui le vittime sono tutti coloro che amano il calcio al quale cinque anni fa è stato inferto un colpo mortale. Una farsa che tra l’altro non si sarebbe mai verificata se non ci avessero colto in un momento di estrema fragilità: il vuoto lasciato dall’Avvocato Gianni Agnelli e poi la perdita di suo fratello Umberto e dell’avvocato Chiusano ci avevano resi più vulnerabili". Ribadisce che non può più aver fiducia bella giustizia sportiva: "Vorrei che mi spiegassero come Preziosi possa ancora fare il presidente del Genoa, essendo per lui elusa una radiazione". Ma di credere ancora in quella ordinaria: "Posso assicurare che a Napoli nella sentenza di novembre emergeranno ancora tante di quelle verità... A cominciare da chi ha messo in piedi questo teatrino, il Colonnello Auricchio, che ora dovrà difendersi dagli avvocati della difesa. Presto tutti capiranno che le responsabilità di Calciopoli risiedono molto in alto".

Cannavaro. Lottare per lo scudetto 2006 ha un senso - Fabio Cannavaro, in un'intervista al Corsera ha parlato anche della Juventus. Ha espresso innanzitutto la sua soddisfazione per aver rivisto quest'anno il miglior Barzagli, che fu con lui ai Mondiali del 2006: "Barzagli. Ha esperienza e si è ripreso da un momento difficile. Ho fatto i complimenti ad Agnelli perché lo ha riportato in Italia. Buonissima operazione". Gli fa piacere vedere una Juve così, si augura solo che regga fino alle pressioni, ma la cosa non lo sorprende: "Sorpreso per niente. Giocare una sola volta alla settimana è un vantaggio enorme. In più Conte è sempre sul pezzo. La Juve andrà valutata nel lungo periodo. Vedremo la sua capacità di reagire alle pressioni e ai momenti in cui si è costretti a soffrire". Infine condivide il fatto che la Juventus si batta per lo scudetto 2006: "Per me ha senso. Io quello scudetto l'ho vinto e so che cosa ho fatto sul campo. Ma forse tutta questa storia andava affrontata prima". Certo andava fatto prima, cioè subito ma, come ha detto Luciano Moggi in un passo della sua intervista a 'L'Avvenire': "Se è andata così è perché l’avvocato del club bianconero, Cesare Zaccone, ha letto in 4 giorni le carte del processo, mentre io e i miei consulenti abbiamo impiegato quattro anni a evadere tutte le intercettazioni. Se la Juve ha subìto tutto quello è perché Zaccone ha patteggiato, non ha avuto una difesa o non si è voluto che venisse difesa…". Sarebbe bastato che qualcuno, invece di dire 'Siamo vicini alla squadra e all'allenatore' avesse detto 'Siamo vicini alla Juventus, perché siamo la Juventus'. Ma non lo fece


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