L'Alta Corte incalza la Figc: prove! Paolillo e Moratti piangono.

News, 28 ottobre 2011.

Per decidere sulla radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini l'Alta Corte si prende altro tempo. Moggi: Sono felice che l'Alta Corte abbia capito che qualcosa non ha funzionato. Paolillo e Moratti preparano Inter-Juventus: troppi rigori contro l'Inter, Abete controlli. Moggi: L'Inter, che come nel pre-Calciopoli non sa perdere, ora cerca compensazioni. I bianconeri si sono allenati a porte chiuse. Qualche problema per Vucinic, ma potrebbe farcela a scendere in campo contro l'Inter. L'Uefa vuol discutere col Sion della sua eventuale riammissione in Europa League. Il crociato anteriore destro di Giuseppe Rossi fa crac: probabile addio all'Europeo.

Aspettando Napoli: l'Alta Corte chiede tempo - Era attesa a giorni, ad ore addirittura, la sentenza dell'Alta Corte, ed invece non arriverà. Sul sito del Coni è apparsa ieri un'ordinanza, che però non scrive la parola fine, in un senso o nell'altro, alla vicenda, bensì chiede di poter acquisire nuove prove: "Ordinanze istruttorie relative ai ricorsi di Mazzini, Moggi e Giraudo contro la FIGC. Chiesta l'integrazione degli atti. L’Alta Corte di Giustizia sportiva si è riunita in mattinata per proseguire la camera di consiglio afferente ai ricorsi proposti da Innocenzo Mazzini, Luciano Moggi ed Antonio Giraudo contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio, la cui udienza di discussione si era tenuta lo scorso 13 ottobre. Ritenuta l’esigenza di integrare la documentazione esistente agli atti, la Corte ha ordinato alle parti in causa l’espletamento di una serie di adempimenti istruttori, da effettuarsi entro il termine di trenta giorni. E’ stato, altresì, assegnato il termine di quindici giorni (termine successivo alla scadenza dei trenta giorni) per eventuali integrazioni, a cura di ciascuna parte, nonché l’ulteriore termine di dieci giorni per eventuali memorie in ordine alle nuove produzioni. Roma, 28 ottobre 2011". Non sembra un buon segno per la Federazione, più uno schiaffo che una carezza o un buffetto: evidentemente la documentazione prodotta dalla Figc, che si trascinava sottobraccio l'Inter, non ha convinto affatto l'Alta Corte, sicuramente sotto il profilo dell'attualizzazione, raccomandata dalla stessa Alta Corte, ma completamente disattesa dalla Federazione; poi, non meno importante, sotto il profilo della parità di trattamento (grida vendetta il parallelo con il caso Preziosi). Certo, c'è da considerare il fatto che adesso nessuno si muove in attesa della sentenza penale di Napoli: tutti aspettano che la voce della presidente Casoria indichi loro la strada da seguire. Perché il processo di Napoli è in definitiva l'unico processo 'vero', l'unico che ha davvero attualizzato, e pronunciare una sentenza in controtendenza con esso è un lusso che nessuno vuol permettersi. Tantomeno una giustizia sportiva che tiene ancora Paparesta rinchiuso nello spogliatoio dei Reggio Calabria. E adesso sarà meglio che Abete formuli delle risposte convincenti, altrimenti per Natale non riceverà il panettone (a meno che non ci pensi Moratti), ma un'altra pappina dall'Alta Corte.

Moggi: L'Alta Corte comincia a capire - Moggi dovrà aspettare ancora per conoscere l'esito del suo ricorso all'Alta Corte di Giustizia Sportiva in merito alla radiazione inflittagli in sede federale, ma adesso almeno di una cosa è certo: all'Alta Corte è venuto più di qualche dubbio in relazione al modo di agire della Federazione nei confronti suoi, di Giraudo e di Mazzini “Non potevano non tener conto di quanto abbiamo sostenuto fino ad oggi. Finalmente, si richiedono alla Figc spiegazioni più esplicite, come la mancata attualizzazione delle prove documentali, i tempi della radiazione e tutte le carte inerenti Sabatini e Preziosi - ha detto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport - Evidentemente, hanno capito che c’è qualcosa che non ha funzionato ed oggi siamo veramente felici che tutte queste cose finalmente inizino a venire alla luce”.

La virata di Paolillo - E' ritornato il campionato dei piagnoni. L'Inter, finito l'effetto Calciopoli, torna la solita: anche se, almeno per ora, il cupolaro Moggi è fuori gioco. Questo era il Paolillo d'annata, quello che il 16 settembre 2010 a Milano festeggiava la vittoria del triplete all presentazione dei tre francobolli celebrativi emessi dalla Repubblica di San Marino: "Sono d'avviso che in Italia la categoria arbitrale sia di ottimo livello: l'errore umano capita a tutti, sbaglia il giocatore o sbaglia l'allenatore o sbaglia il dirigente, non vedo perché non possa sbagliare l'arbitro; è chiaro che purtroppo a volte l'errore dell'arbitro e del guardalinee è più decisivo e quindi... però va compreso e va aiutato. Quindi lasciamoli lavorare, lasciamo serenità, perché mettere troppa pressione addosso secondo me rischia solo di rendere il loro compito più difficile e quindi meno preciso". Adesso l'Inter è tornata e, smesse le mentite spoglie di Farsopoli è ridiventata la solita Inter, ben 'interpretata dai suoi dirigenti, e anche dal suo tecnico (che ha gettato via la pazienza) e il refrain del lamento echeggia su tutte le tv". Dice Paolillo su Sky: "Ci sarebbe da analizzare quello che sta accadendo perché con una facilità incredibile adesso sembra si sia aperta una gara a fischiare rigori contro l'Inter e un caso dubbio diventa un rigore contro e invece casi analoghi, quando capitano dall'altra parte, vengono con estrema facilità presi come episodi non da rigore; io non sto parlando di parzialità e non mi permetto di parlare di parzialità e di imparzialità, ma c'è molta sufficienza nel valutare certi episodi che devono essere analizzati invece in maniera più attenta, sembra quasi essersi aperta una gara a fischiare rigori contro di noi, cinque rigori in otto partite si fanno sentire. Noi non andiamo a protestare né dal presidente degli arbitri né dal designatore, però c'è un presidente della Federazione che dev'essere il garante che tutto avvenga correttamente e chiedo che questo garante analizzi se sono tutti in forma oppure no gli arbitri, mi auguro proprio di non e non credo questo, credo che si sia molta facilità, che sia diventato molto normale in caso di dubbio dare una rigore contro, che sia una forma psicologica del momento e questo mi preoccupa molto. Ripeto, andiamo ad analizzare uno per uno i cinque rigori che ci son stati dati contro e vedrete che la quasi totalità di questi cinque rigori erano assolutamente casi estremamente dubbi dove per altre squadre non viene mai dato il rigore". Ribadisce su Mediaset: "Il discorso che mi lascia perplesso è quello dei troppi rigori contro, il quinto rigore in otto partite ed è, credo, un record, e mi lascia perplesso il fatto che molti, quasi tutti, di questi rigori siano abbastanza dubbi, cioè mi lascia perplesso la facilità con cui in questo momento si è aperta quasi una gara a decidere immediatamente per il rigore quando un rigore è dubbio contro di noi, quello che non vedo accadere su altri campi e non vedo soprattutto quando questi episodi sono dubbi a nostro favore. E' abbastanza dubbio anche quello di stasera. Comunque parliamo di cinque rigori in otto partite, andate a rivederli tutti. Quello di stasera mi sembra dubbio. Poi è chiaro che il guardalinee lo segnala e l'arbitro lo dà. Però parliamo sinceramente episodi di questo genere si vedono anche su altri campi, ne ho visti quest'anno e non ho visto dare rigore. Non lo so, è un momento psicologico forse così degli arbitri, noi come società rispettiamo molto la classe arbitrale, non andiamo a protestare né dal presidente degli arbitri né dal designatore però c'è un garante di tutto che è il presidente della Federazione, sta a lui valutare se sono tutti in forma, arbitri e segnalinee, oppure no". Calca la mano su Raisport: "Non chiamiamo il designatore, né io né il Presidente Moratti, sia perché è vietato sia perché non è nel nostro stile (e qui 'qualcosa sarà sfuggito', ndr). Anche il Presidente è tanto perplesso, 5 rigori in 8 partite e tutti discutibili. Se fosse stato realizzato quello di questa sera, sicuramente si parlerebbe di alibi da parte nostra. Sono disposto ad analizzarli tutti in televisione. La squadra migliora di partita in partita, abbiamo giocato bene contro un avversario tosto. Recupereremo i punti persi. Contro la Juve? Partita importante".
Insomma c'è chi la partita la prepara sul campo di Vinovo e chi altrove. Altro che attualizzare, qualcuno preferisce tornare indietro all'autunno del 2004, all'epoca di "pensa più a chi è dietro piuttosto che a chi è davanti".

Moggi: L'Inter non sa perdere e cerca compensazioni - "Cosa mi sento di dire ai tifosi bianconeri? - aveva esordito Luciano Moggi su Radio Manà Manà, nel corso del programma 'Stile Juventus' - Non ce l'ho con l'Inter, ma vorrei che sabato vincesse la Juventus 10-0. L'Inter a Bergamo, ha giocato bene e non ha perso contro l'Atalanta che è una delle squadre migliori del campionato. La Juventus dovrà dare il massimo, credo possa fare bene a San Siro e oltre tutto c'è anche una tradizione favorevole". Gli piace lo spirito di questa Juve anche se... "La Juventus come spirito mi ricorda la mia prima Juve, ma ai miei tempi c'era molta più qualità. Conte riesce a trasmettere una carica che in pochi sanno dare". Poi commenta le scomposte reazioni nerazzurre, che tanto ricordano quelle che hanno preceduto e fomentato Calciopoli: "Dopo Calciopoli l'Inter disse che i torti degli arbitri si sarebbero dovuti accettare per come venivano, adesso hanno cambiato idea. Ho il sospetto che qualcuno voglia allontanare da sé una campagna acquisti piena zeppa di errori, come quelle pre Calciopoli. Paolillo insiste sull'attenzione degli arbitri che dovrebbero avere nei riguardi dell'Inter, potrebbe ricordare il tipo di attenzione che il designatore Bergamo chiedeva all'arbitro Rodomonti. Esattamente come adesso. L'Inter non sa perdere, comincia a piangere e non sanno muoversi nelle situazioni difficili. La Juventus di ora inizia a far paura ma deve fare qualcosa per evitare il trappolone della compensazione. I dirigenti bianconeri devono essere vigili su questa situazione, devono mettersi in moto e non possono tollerare per non fare accadere quella compensazione che invoca Paolillo".

La squadra lavora a porte chiuse - Il gruppo al completo ha ripreso il lavoro in vista dell'incontro di sabato 29 con l'Inter. Dopo la seduta "leggera" del pomeriggio precedente, alle ore 11 è iniziato l'allenamento mattutino, stavolta senza la presenza di tifosi e stampa, agli ordini di mister Conte. Il sito ufficiale della società, rispettando la riservatezza chiesta dallo staff, si limita a riportare che il gruppo ha lavorato "soprattutto dal punto di vista fisico. Dopo una prima parte dedicata ad esercizi atletici, i bianconeri hanno sostenuto una lunga partitella a campo ridotto". Siamo certi che, sentite le dichiarazioni di mercoledì sera dell'amministratore delegato nerazzurro Paolillo, si stia lavorando molto sull'attenzione e la motivazione dei nostri giocatori. La conferenza stampa del tecnico è prevista oggi per le ore 14, e sarà seguita dall'allenamento pomeridiano di rifinitura.

Qualche problema per Vucinic - Mirko Vucinic ha subìto ieri una brutta botta al piede: la sua presenza contro l'Inter potrebbe essere così a rischio, ma Conte spera di recuperarlo. Cosa che invece non potrà certo avvenire con Gigi Buffon, il cui posto tra i pali sarà dunque preso ancora da Marco Storari. D'altronde nemmeno l'Inter avrà il suo portiere titolare, Julio Cesar, vittima a Bergamo di uno stiramento di secondo grado all'adduttore della coscia sinistra (tre settimane di stop): Castellazzi il suo sostituto.

L'Uefa chiede di incontrare il Sion- L'Uefa ha invitato il Sion ad un incontro in cui gli presenterebbe tutti gli scenari possibili circa una sua eventuale reintegrazione in Europa League, valutandone congiuntamente l'impatto. Dopo aver sentito le altre squadre inserite nel gruppo I, quello in cui sarebbero stati presenti gli svizzeri prima se non fosse intervenuta la squalifica, La Federazione Europea chiederebbe al Sion il suo parere sul nuovo calendario degli incontri. Se il Sion acconsentirà, la consultazione dovrebbe aver luogo la prossima settimana, presumibilmente venerdì 4 novembre. Con questa proposta l'Uefa Mostra la volontà di preparare il terreno ad una possibile decisione del Tas (24 novembre) in favore del Sion.

Grave infortunio per Giuseppe Rossi - La sconfitta del Villarreal a Madrid (3-0) ha lasciato uno strascico ben più grave del risultato sportivo: Giuseppe Rossi, l'attaccante del Sottomarino giallo e della Nazionale azzurra, si è rotto il crociato anteriore destro, lo stop sarà di circa sei mesi. E' lo stesso infortunio patito da Quagliarella l'inverno scorso, un infortunio che richiede tempi lunghi per riprendere la piena efficienza: è dunque probabile che Pepito Rossi debba saltare l'Europeo con la Nazionale di Prandelli, che su di lui puntava parecchio.


Foto Gallery