Calciopoli: la sentenza di Napoli potrebbe slittare! Conte: Qui comando io.

News, 6 novembre 2011.

Tra repliche, controrepliche e sciopero il processo di Napoli potrebbe trascinare la sentenza sino al 22 novembre. Conte: Più di me non c'è nessuno al mondo che vuol bene alla Juve; e finché ci sono io, comando io. Ventitré i convocati di Conte: torna Giaccherini. Conte: Siamo un cantiere, il nostro lavoro deve far tornare la Juve quello che era, qualcosa di stratosferico e di straordinario, come il Barça ora. Conte: Anche il Napoli cinque anni fa era in B: ma aveva un progetto. Domani si svolgerà l'Assemblea di Lega. Il Consiglio Federale è convocato per martedì. Roma e Napoli promuovono un'alleanza anti-big del Nord sul terreno dei diritti televisivi. La Lega discuterà una riforma della Legge 91, che regola i rapporti tra le società e gli sportivi professsionisti.

La sentenza di Calciopoli potrebbe non arrivare né l'8 né il 15 novembre - Potrebbero allungarsi di una quindicina di giorni i tempi del processo di Calciopoli: la Presidente Casoria si era ripromessa si chiudere l'8, affidandosi al buon cuore degli avvocati, sperando che non parlassero troppo. Ma c'è Trofino che deve concludere la sua arringa (e potrebbe fargli gioco il processo Telecom, con la testimonianza della Plateo, che prova come realmente Moggi fosse spiato e dunque avesse motivo più che valido per acquistare schede svizzere per i suoi affari di calciomercato). Poi ci saranno la replica del pm Capuano (un'ora?) e le controrepliche degli avvocati (Figc e Brescia le hanno già preannunciate). Difficile che al presidente Casoria resti il tempo di chiudersi in camera di consiglio con le sue colleghe Pandolfi e Gualtieri e pronunciare infine l'atteso dispositivo della sentenza di primo grado. Più probabile che si debba rimandare alla prossima: e qui sorge un problema. Perché la prossima non potrà essere il 15, come si prevedeva, a causa dello sciopero degli avvocati, indetto dall'Unione delle Camere Penali, per cinque giorni, dal 14 al 18 novembre (salterebbe dunque anche la prima udienza del processo d'appello a Giraudo, Lanese, Pieri e Dondarini). E dunque per il verdetto si dovrebbe attendere il 22. Un problema forse per quanti che aspettano che sia la giudice Casoria a fare la prima mossa.
E forse le sorprese non sono solo sulle date: si parla infatti di qualche altra intercettazione in rampa di lancio. Non rimane che attendere.

Conte: Voglio il bene della Juve, perciò rispetto tutti ma comando io - Nella conferenza stampa della vigilia Conte ha pensato bene di mettere in chiaro una cosa, ripetendola più volte: chi prende le decisioni, nell'interesse della Juve, è lui. questo vale per il tormentone Del Piero, come per i casi di giocatori che vengono spesso definiti dalla stampa come 'emarginati', viste le loro sporadiche presenze in campo. Ha iniziato con Del Piero: "Del Piero con un'altra maglia? Stiamo parlando in questo momento di fantasie. Io sono molto realista e quindi penso a Del Piero nel presente con la maglia della Juventus, ben contento che indossi questa maglia". E alla domanda se chi vuole Alex in campo sempre e comunque voglia davvero il bene della Juve non ha lasciato scampo: "Penso che più di me non ci sia nessuno che voglia il bene della Juve. Questa cosa che sia chiara. E quindi io continuo a fare le mie scelte tecniche, sapendo e ribadendo a tutti che più di me non c'è nessuno al mondo che vuole il bene della Juve, questo che sia chiaro. Perché lo devo ancora trovare uno. Poi se lo troviamo, ci confrontiamo". Ha infine sigillato il concetto parlando di Elia: "Per quello che riguarda Elia, non dimentichiamo che stiamo parlando di un ragazzo che comunque viene da... lui ha giocato in campionati stranieri, olandese e in quello tedesco, dove gli spazi sono sicuramente molto molto più grandi rispetto a quelli italiani; basta vedere le partite di Bundesliga, io ho la fortuna di avere l'emittente che le trasmette: c'è poco tatticismo, ci sono molti spazi da attaccare, quindi c'è molta libertà d'azione. Elia è un giocatore che abbiamo preso, è un giocatore giovane su cui stiamo lavorando e stiamo cercando di inserirlo con la lingua, stiamo cercando di fargli capire cosa significa il campionato italiano. Io e la società stiamo facendo questo. Nel momento in cui vedrete Elia in campo significa che siamo a un buon punto. Poi io ribadisco sempre un discorso: io ho una rosa di 24 giocatori, devo fare queste benedette scelte, altrimenti faccio una richiesta e un regolamento per cercare di giocare in 14-15. Come tiri tiri scontenti qualcuno. Ripeto, io devo fare gli interessi della Juventus: quando metto la squadra è perché secondo me è la squadra migliore per cercare di vincere. Poi ci sbaglio, non ci sbaglio, ci azzecco, non c'azzecco, alla fine siamo figli dei risultati, quindi questo è fuori dubbio. Però da parte mia, l'unica cosa che posso dire, è che c'è sempre grande onestà, grande coerenza, grande onestà intellettuale in tutte le scelte. Non devo fare il tifoso, io devo fare l'allenatore. Sono pagato per fare l'allenatore, sono pagato per gestire un gruppo, sono pagato per portare la Juventus dove da parecchi anni non è. Questo deve essere chiaro a tutti. Poi capisco e rispetto il lavoro di tutti, capisco il tifoso, capisco esternazioni a volte estemporanee, però alla fine qui chi prende le decisioni sono io, che vada bene o vada male a tutti. Però finché ci sono io, comando io".

Conte ne convoca 23: torna Giaccherini - Nella trasferta di Napoli (i bianconeri sono atterrati poco prima delle 19.30) Conte ha portato con sé 23 giocatori: non c'è l'ultimo infortunato, Quagliarella, ma torna Emanuele Giaccherini, che ha smaltito l'infortunio al bicipite femorale della coscia sinistra patito a metà ottobre.
Questi i convocati: Buffon, Manninger, Storari, Chiellini, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner, Sorensen, Pazienza, Pepe, Marchisio, Elia, Pirlo, Vidal, Giaccherini, Krasic, Estigarribia, Marrone, Del Piero, Vucinic, Toni, Matri.

Conte e la Juve che fu - Stimolato da chi gli chiedeva se questa Juve gli ricordasse la 'sua' Juve, così ha risposto Antonio Conte: "Fare paragoni con la Juventus del passato mi sembra veramente molto molto prematuro, ma molto molto prematuro. Stiamo parlando di una squadra che, non mi stancherò mai di ribadirlo, ha fatto cinque finali consecutive in Europa, non parlo di scudetti: una di Europa League e quattro di Champions, consecutive. Quindi, fare paragoni con la Juve passata mi sembra improponibile, mi sembra prematuro. E' inevitabile che c'è voglia da parte nostra di prendere quell'esempio, questo è sicuro, sapendo che l'esempio di quella Juventus di quegli anni adesso è il Barcellona. Cioè, chiariamo questo fatto: adesso il Barcellona è un qualcosa di stratosferico e di straordinario. Prima lo eravamo noi e spesso ci siamo detti che noi in quel momento forse non ci rendevamo conto di quello che stavamo facendo; negli anni ti rendi conto che hai fatto qualcosa di straordinario, perché cinque finali consecutive, una di Europa League-Uefa e quattro di Champions, consecutive, significa che era una squadra che dominava, era una squadra straordinaria. Noi mi auguro che... sicuramente c'è la voglia di iniziare un progetto, ma noi siamo all'inizio di un progetto, noi siamo in un cantiere adesso e stiamo cercando giorno dopo giorno di mettere pietra su pietra per creare un qualcosa di duraturo, con fondamenta forti, e che poi negli anni possa tornare ad essere quello che è stato, qualcosa di straordinario". E, per raggiungere l'obiettivo, la parola giusta è sempre la stessa, 'lavoro': "Noi siamo una squadra che deve continuare a lavorare, quotidianamente. Una squadra che deve continuare a crescere, sotto tutti i punti di vista. Ci sono tanti miglioramenti, che focalizzarsi su un singolo sarebbe troppo riduttivo. Sappiamo che la strada intrapresa è quella del lavoro, è quella che ci sta portando a toglierci delle piccole soddisfazioni, però sappiamo che questa è una strada che noi non dovremo mai abbandonare, anzi, bisogna proseguire e cercare di migliorare dove necessita". Strada che vale per tutti, di chi abitualmente parte titolare, come di chi va in panchina o in tribuna: "Io mi aspetto sempre in settimana grande applicazione da parte di tutti, anche da chi ha giocato. Anzi, forse soprattutto da chi ha giocato la domenica prima con la maglia da titolare, anche perchè quella maglia da titolare in settimana se la può proprio sfilare, in maniera molto naturale, se non vedo applicazione, se non vedo impegno, se non vedo costanza, entusiasmo. Quindi è una costante per tutti, sia per chi ha giocato da titolare l'ultima partita, sia per chi è stato in panchina o per chi non ha fatto proprio parte nemmeno della panchina, mi dà fastidio pure dire tribuna. Quindi questa deve essere una costante. Io da questo punto di vista debbo dire che sono molto contento perché vedo sempre grandissimo impegno, grandissima applicazione da parte di tutti quanti e questo è un merito loro. Il fatto di avere dei ragazzi straordinari sotto questo punto di vista mi lascia molto sereno, molto tranquillo. Penso che anche questo inizio di campionato sia forse anche questo, il fatto che chi sta fuori in questo momento, chi non la vive da protagonista al 110%, ha stimoli e tiene sulle spine, sulla corda, anche i titolari. Questo penso sia anche uno dei segreti di questo inizio di campionato al di sopra delle nostre aspettative".

Conte: Anche il Napoli 5 anni fa era in B - Antonio Conte in conferenza stampa ha ovviamente parlato anche del Napoli: "E' una squadra che ho indicato fin dall'inizio tra le papabili alla vittoria del campionato, ma non perché fossi così uno che volesse buttare un nome a caso: perché vedo un grandissimo lavoro che è stato fatto in questi anni. Non dimentichiamoci che il Napoli, cinque anni fa, era come la Juventus, in serie B. Sono riusciti a trovare le persone giuste, sono riusciti a trovare un progetto, a lavorarci sopra, e debbo dire che la società, prima Reja e poi Mazzarri, sono stati gli artefici di questo progetto insieme ai calciatori. Adesso stiamo parlando di un Napoli che nel giro di poco tempo... già l'anno scorso ha lottato per lo scudetto, non dimentichiamo che il Napoli e l'Udinese potevano vincere lo scudetto già l'anno scorso. Quest'anno si sono rinforzati ancora di più è una squadra molto molto forte. Il Napoli ha due anni e mezzo di lavoro in più rispetto alla Juventus, con lo stesso allenatore, quindi questa è in questo momento la vera differenza tra noi e il Napoli. Loro sono due anni e mezzo che ogni anno hanno potuto lavorare, lavorare su un'idea di gioco, lavorare su tante situazioni. E ogni anno, poi, Mazzarri e la società sono intervenuti in uno zoccolo duro, andando a migliorare e a perfezionare quello zoccolo duro. Questa è la differenza tra noi e il Napoli. Noi siamo a quattro mesi di lavoro, loro sono due anni e mezzo che ci stanno lavorando e ci stanno lavorando bene, quindi bisogna fare i complimenti a loro. Non è un caso se il Napoli, nel giro di cinque anni si trova a lottare per lo scudetto, si trova a fare da protagonista la Champions, cioè c'è del lavoro, c'è sicuramente grande competenza". Già, il mister dice il vero: c'è chi negli ultimi cinque anni ha lavorato ad un progetto e chi invece ha buttato tempo e denaro in un fallimentare Projectò... Non c'erano le persone giuste, evidentemente, alla Juve.

Domani Assemblea di Lega - Domani, lunedì 7 novembre, alle ore 10.00 si terrà a Milano un'assemblea della Lega di serie A col seguente ordine del giorno: 1. Verifica dei poteri; 2. Invito a presentare offerte Diritti Audiovisivi Internazionali dei campionati di Serie A e Serie B Stagioni 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015; 3. Proposte in materia di riforma della Legge 91 e protezione dei marchi; 4. Pallone della Lega Serie A stagioni 2012/2015 (art. 27 Regolamento LNP Serie A); 5. Contenzioso con Lega Pro sulla “mutualità generale” e la “mutualità verso le categorie inferiori” di cui al Decreto Legislativo 9/08; 6. Criteri di ripartizione delle risorse audiovisive della stagione sportiva 2010/2011; 7. Criteri di ripartizione delle risorse audiovisive della stagione sportiva 2011/2012; 8. Criteri di ripartizione delle risorse audiovisive delle stagioni sportive a partire dalla stagione 2012/2013; 9. Comunicazioni del Presidente.

Martedì il Consiglio Federale - Si svolgerà martedì alle ore 12 a Vicenza (in omaggio all'ex presidente fondatore dell'Aic Sergio Campana, come era stato annunciato dal presidente della Figc Abete il giorno in cui Campana lasciò l'incarico ricoperto per 43 anni) una riunione del Consiglio Federale, con il seguente ordine del giorno: approvazione verbale riunione del 14 settembre 2011; comunicazioni del presidente; nomine di competenza; modifiche regolamentari; disegno di Legge sugli Stadi, riforma Legge 91/81 e tutela dei marchi: attività svolte e iniziative conseguenti; vivai, attività giovanile e formazione tecnica: aggiornamento sulle politiche federali; relazione sulle attività e su i progetti internazionali della FIGC; ratifica delibera d'urgenza di cui al C.U. n. 76/A del 27 settembre 2011; varie ed eventuali.

La Roma di Baldini e il Napoli di De Laurentiis contro le altre big sui diritti tv - Uno dei punti all'ordine del giorno dell'Assemblea di Lega è quello sui diritti Tv, che ha già spaccato da tempo la Lega. C'erano una volta le cinque Big: Juve, Milan, Inter, Roma e Napoli. Ma il fronte sembra sul punto di rompersi: come riportano fonti giornalistiche ci sarebbe stata una riunione 'riservata' tra Napoli e Roma, a Roma, ma a 'casa' De Laurentiis, negli uffici della Filmauro. Presenti: De Laurentiis, l'ad giallorosso Claudio Fenucci e il neo dg romanista Franco Baldini; e probabilmente almeno un paio di dirigenti di altri club, ma non la Juve, non il Milan, non l'Inter, e nemmeno Lazio e Fiorentina. Per la verità, in occasione del passaggio tra la Sensi e la cordata americana di Di Benedetto la Roma aveva già fatto intuire che avrebbe saltato il fosso, visto che la ripartizione da effettuarsi con i criteri proposti dalle mediopiccole risultava per lei economicamente più vantaggiosa. Ed ora sembra aver trovato alleati con cui confrontarsi in maniera continuativa: non solo per i diritti audiovisivi in Italia, ma anche per la vendita dei diritti Tv all'estero, per i quali al momento l'Italia incassa molto meno di altri campionati, solo 90 milioni), di cui si parlerà domani in Assemblea di Lega. Forse Baldini, forte della sua esperienza inglese (là vige il modello della vendita collettiva), era lì per quello. O forse, come insinua un po' maliziosamente la Gazzetta, leggendo l'episodio in chiave politica, c'è il tentativo di costituire un'alleanza stabile tra Roma, Napoli ed altri in contrapposizione o in alternativa alle tre grandi del Nord: "Non contro il potere, ma per un altro potere. Potrebbe essere tornato in Italia anche per questo". Si profila all'orizzonte un nuovo ribaltone?

In vista una riforma della legge 91- All'ordine del giorno sia dell'Assemblea di Lega che del Consiglio Federale c'è invece la riforma della Legge 91, quella che regola i rapporti tra le società e gli sportivi professionisti. Ci stanno lavorando da tempo, a fari spenti, il presidente di Lega Beretta e una commissione di undici presidenti di serie A, coordinata dalla delegazione della Juventus, composta, oltre che dal presidente Andrea Agnelli, anche dall'avvocato Michele Briamonte. Hanno raggiunto un'intesa su un progetto che porteranno in Lega e verrà poi sottoposto all'attenzione del Consiglio Federale prima, del Governo poi. L'obiettivo sarebbe quello di creare una nuova figura di professionista sportivo, applicabile a calciatori, allenatori, medici e dirigenti. Piuttosto rivoluzionario il punto in cui si proporrà, secondo quanto riporta anche la Gazzetta di ieri, che la cessione di un contratto da una società all'altra non debba più prevedere il consenso del lavoratore sportivo, a patto che sia mantenuto un trattamento economico pari a quello in godimento. Inoltre i calciatori (e gli altri lavoratori sportivi) avranno maggiori obblighi verso i club, per esempio una forma di responsabilità patrimoniale in caso di comportamenti inidonei in grado di recare pregiudizio al club stesso o semplicemente di mancata cooperazione. Infine, nei contenziosi tra società e giocatore, dovrebbe avere più peso la giustizia ordinaria rispetto a quella sportiva, con l'affidamento delle controversie ad un collegio arbitrale disciplinato dal codice di procedura civile.


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