La Juve ricorre al Tar contro FIGC e Inter!

News, 14 novembre 2011.

Ed ora andiamo a riannodare i fili pendenti di Calciopoli: giustizia sportiva e non, Italia ed Europa, la Juve, Moggi e Giraudo. "Vincere fa bene alla salute": e Bertelli e Sassi spiegano come si prendono cura dell'efficienza fisica dei bianconeri. Ad Andrea Agnelli e John Elkann il premio "Sport e civiltà". Ancora un mese e mezzo, poi Baroni e Conte potranno giovarsi anche dell'apporto di Gabriel Appel Pires. Marotta deve già pensare al mercato di gennaio; Paratici è in Brasile a caccia di talenti. Tra Lega e Figc è scontro sulle sospensioni di Lotito, Mencucci e Della Valle.

La Juve ricorre al Tar - Comincia a riannodarsi il primo filo pendente di Calciopoli. Con un comunicato la Juventus ha informato di aver presentato stamattina al Tar del Lazio la richiesta di risarcimento per i comportamenti illegittimi che hanno gravemente danneggiato Juventus S.p.A. (minoti introiti, svalutazione del marchio, perdita di chances e di opportunità, costi e spese). Accusati di mancanza di parità di trattamento e delle illecite condotte che l'hanno generata sono la FIGC e l'Inter. Questo il testo del comunicato: "JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.p.A. ha depositato in data odierna presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ricorso ai sensi dell’art. 30 del codice del processo amministrativo contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e nei confronti della F.C. INTERNAZIONALE s.p.a. chiedendo la condanna al risarcimento del danno ingiusto subito dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria in relazione ai provvedimenti adottati dalla FIGC nell’estate del 2006 e del 2011. Con tale atto JUVENTUS intende far accertare la mancanza di parità di trattamento e le illecite condotte che l’hanno generata ottenendo il risarcimento agli ingenti danni che sono prudenzialmente stimati in diverse centinaia di milioni di euro per minori introiti, svalutazione del marchio, perdita di chances e di opportunità, costi e spese. Il ricorso dà seguito alla pronuncia del Presidente Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport (TNAS) del 9 settembre 2011 che ha rimesso la Società innanzi al TAR limitatamente ai danni e rientra nella più ampia strategia di tutela della Juventus in ogni sede, già preannunciata nella conferenza stampa del 10 agosto 2011".

Ma la storia di Farsopoli non è finita qui - La storia di Calciopoli non è finita qui. Archiviata la settimana della sentenza, che ci ha ricordato in che paese viviamo, bisogna pensare al cammino, ancora lunghissimo, che ci resta da percorrere. Tanto in appello si sarebbe andati ugualmente, ovviamente con animo più sereno, ma la strada sarebbe stata sempre la stessa. E allora accingiamoci a percorrerla, cercando di riannodare, cammin facendo, i fili pendenti di Farsopoli, perché questa è, piaccia o non piaccia al pm Capuano.
A livello sportivo due solo i fili rimasti sospesi: il primo è la questione della radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini presso l'Alta Corte del Coni, che ormai medita da un mese sulla decisione da prendere: può darsi che la sentenza di Napoli infonda ai tre il coraggio di decidere, in un senso o nell'altro, coraggio ci vuole. Ma anche in questo caso non sarebbe finita qui: già ancora prima dell'Alta Corte Andrea Galasso, legale di Giraudo, meditava la strada della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo, ritenendo addirittura una perdita di tempo aspettare l'Alta Corte; e puntando soprattutto il dito contro l'eccessiva (eufemismo) lunghezza del procedimento, sei anni, quando la Carta Europea chiede che i processi abbiamo una durata ragionevole. Il secondo filo pendente in sede sportiva riguarda la Juventus, ed è la pronuncia del TNAS sulla revoca dello scudetto all'Inter: e qua siamo ancora ai preliminari, perché il Collegio deve ancora decidere se dirsi competente a giudicare se l'Inter sia il giusto detentore dello scudetto 2006.
A livello penale i fili sospesi sono i due processi d'appello: quello dell'appello dell'abbreviato di Giraudo, che era calendarizzato per il 16 novembre, ma lo sciopero delle Camere Penali (dal 14 al 18 novembre) ne comporterà il rinvio; quello dell'appello del processo di Napoli: qui la strada è più lunga, bisogna ancora attendere le motivazioni della sentenza, che arriveranno a febbraio e poi, dopo averle vivisezionate per bene, attendere l'appello.
Rimane ancora qualche filo sospeso che riguarda la Juve: qualunque sia la decisione presa dal Tnas, la Juventus ricorrerà al Tar per la questione dei risarcimenti. Poi si vedrà, altre vie si aprono davanti alla strategia del club: l'Uefa si è detta non competente, ma le strade d'Europa non finiscono a Nyon, si può anche qui proseguire fino a Strasburgo, come ha fatto Karen Murphy e come vuol fare il Sion.

La parola ai preparatori atletici bianconeri Bertelli e Sassi - Il calcio non è solo tecnica e classe, che sono senz'altro gli ingredienti indispensabili, che tuttavia vanno coniugati anche con la potenza e l'esplosività fisica. E Conte, per la sua esperienza in bianconero, dove non vuole assolutamente fallire, non ha certo trascurato di occuparsi di questo aspetto, nel costruire il suo staff. Staff che si avvale di tre personaggi che hanno sulle loro spalle il compito di consegnare al mister atleti in perfetta efficienza fisica, in grado di interpretare il suo sistema di gioco, che fa dell'aggressività un'arma fondamentale. Non sono tre maghi, solo tre professionisti con un'ottima preparazione. Si tratta di Paolo Bertelli, cinquantenne, primo preparatore che lavora a strettissimo contatto con Conte, con il quale elabora gli allenamenti; di Roberto Sassi, sessantenne, esperto di Training Check e dello spagnolo Julio Tous, trentanovenne, ex collaboratore del Barça, che è l'esperto della forza e lavora in palestra con macchinari innovativi. Ha raccolto i loro segreti 'Tuttosport' di ieri. Spiega Bertelli: "Siamo un gruppo affiatato, ognuno con proprie competenze. Bertelli è il primo preparatore, il più stretto collaboratore di Conte con il quale elabora gli allenamenti. Lo spagnolo Julio Tous è l’esperto della forza e lavora in palestra con macchine innovative. Io infine seguo e coordino il Training Check , una delle novità che abbiamo introdotto. Si tratta di elaborazione dati, analisi e report. Lavoriamo in stretta connessione e siamo al servizio di Conte per sviluppare il suo metodo". Sul Training Check precisa Sassi, l'esperto di questa metodologia: "È una struttura a supporto dell’intera società. Una grande novità voluta fortemente da Marotta. Monitoriamo tutti gli allenamenti dalla prima squadra ai bambini, in modo da portare avanti lo stesso tipo di allenamento, ovviamente con carichi diversi in proporzione all’età. Tutto sotto controllo con meccanismi di telemetria che quotidianamente scaricano dati nel mio computer. I vantaggi sono tanti. Un esempio? Quando un giovane viene aggregato alla prima squadra si trova meno spaesato: a cambiare è solo l’intensità, ma soprattutto si uniforma un metodo e si porta avanti". Tutto questo per permettere ad Antonio Conte di tradurre positivamente sul campo la sua idea di calcio: quello del tecnico bianconero "è un metodo misto: molto pallone, ma anche esercitazioni senza e lavoro in palestra. Tutto è orientato all’alta intensità, ad aggredire sempre quello che si fa. In partita, ovviamente, ma anche in allenamento o pure visionando un video. Conte cerca di sviluppare questa aggressività agonistica perché venga applicato al massimo il suo calcio". Si spera ovviamente che con uno staff così agguerrito venga finalmente posta sotto controllo la maledizione degli infortuni, che hanno tormentato la Juve nelle scorse stagioni. Su questo Bertelli e Sassi, i due intervistati, sono stati cauti, ma sembra emergere che vincere faccia bene anche alla salute. Parte Sassi: "Le componenti sono varie, dal numero di partite, vita vissuta, fortuna... è una torta con grandi fette". E suggella Bertelli: "Molto dipende anche dallo stress che influisce sui muscoli. Quando vinci sei più tranquillo". Del centro sportivo di Vinovo sono soddisfatti. "Bello e ben strutturato", lo definisce Bertelli. Un solo neo, evidenziato da Sassi: "E' un impianto di prim'ordine, se devo fargli una critica dico che manca una piscina: quando giochi ogni tre giorni diventa fondamentale averla, l'ho detto a Marotta". Passando ai giocatori di Vucinic apprezzano l'accelerazione, di Pirlo la resistenza ("può correre la maratona"), di Chiellini la potenza "stile rugby". Di Del Piero spiegano la longevità agonistica: "Alex Del Piero ha un preparatore personale che collabora con noi al 100%, ha una grande cultura del lavoro, altrimenti non sarebbe restato 20 anni a grandi livelli". Infine Marchisio va bene così com'è: "Non va irrobustito, lui è magro ma non esile non confondiamo le cose, provate a fare un contrasto con lui". Chiusura su un rimpianto: "Peccato per la gara di Napoli, eravamo belli carichi. Ci siamo dovuti riorganizzare visto che dall'ultima partita a Juventus-Palermo passeranno 21 giorni". Eh già, peccato, con quel bel sole!

Andrea Agnelli premiato - Andrea Agnelli e John Elkann (quest'ultimo assente alla cerimonia per impegni di lavoro) sono stati insigniti oggi del premio 'Sport e civiltà', assegnato loro dall'Unione Nazionale Veterani dello Sport di Parma, per l'importante opera di rinnovamento che sta riportando la Juventus, dopo le vicissitudini degli ultimi anni, a tornare tra le grandi protagoniste in Italia e in Europa, e per la grande e continua vicinanza della famiglia Agnelli alla Juve. La serata, presieduta da Vittorio Adorni e condotta da Massimo De Luca, ha visto premiati anche: come atleti dell'anno Mark Cavendish (ciclismo), Paolo Pizzo (scherma) e la Nazionale italiana di Pallanuoto maschile; Eddy Merckx (Una vita per lo sport), la famiglia Moser e Roberto Boninsegna (Ambasciatori dello sport), Celina Seghi (Benemerenza sportiva), Luca Pancalli (premio Dirigente), Paolo Bucci (maratoneta parmense, premio 'Ercole Negri'), Paolo Garimberti (Radio e televisione) e Alessandro Vocalelli (Stampa).

Baroni e Conte ora aspettano Gabriel Appelt Pires - E' stato acquistato in estate ma sinora non ha mai potuto essere schierato perché all'epoca dell'acquisto era ancora minorenne; il suo contratto potrà essere depositato solo ai primi di gennaio e da allora il giovane centrocampista brasiliano sarà agli ordini di Marco Baroni, che non vede l'ora di poterlo inserire in formazione ("Per noi Gabriel sarà un valore aggiunto, ormai ci siamo davvero", ha detto a Tuttosport); e sarà seguito attentamente anche da Conte, che lo ha voluto provare nella recente amichevole infrasettimanale contro il Savona e ne è stato ripagato da una buona prestazione coronata da un bel goal.

Già si pensa al mercato di gennaio - Le squadre di serie A cominciano a tirare le prime somme e i dirigenti iniziano a sondare i tecnici per vedere cosa mettere nella lista della spesa per gennaio e cosa poter sfrondare: perché di soldi non ne girano molti e per comprare bisogna anzitutto tagliare i rami secchi. E la Juve di rami secchi ne ha in abbondanza, giocatori o addirittura fuori rosa (Amauri) o comunque ampiamente ai margini (sottoutilizzati e spesso candidati alla tribuna: i vari Motta, Grosso, Iaquinta, Toni, ma anche Krasic), tutti frutto delle sciagurate campagne acquisti delle scorse stagioni. La Juventus, si dice (perché al momento son solo parole, gennaio tanto è vicino quanto ancora lontano), è decisa a dare una mano a Conte, che è riuscito, col lavoro, a rendere sinora competitiva questa squadra, ma per reggere sino a fine stagione ha bisogno di tasselli veri, e non di semplici pennellatine. Si cercano difensori (un centrale e un laterale sinistro) e si può sfoltire il reparto esterni (Krasic è nella lista dei partenti e anche l'oggetto misterioso Elia potrebbe partire, nonostante le dichiarazioni in senso contrario).
Ora Fabio Paratici è in Sudamerica, e ci sono anche Piero Ausilio, per l'Inter, e Ariedo Braida, per il Milan: i nomi che si contenderebbero (la Juve seguirebbe, e il condizionale è d'obbligo, in questi casi, il centrocampista Romulo, il trequartista Elkeson, il difensore Dedé e il costosissimo attaccante Leandro Damião) e le cifre, girano impazziti per il web e su quotidiani e trasmissioni dedicate; ma anche il Brasile è un mercato caro e occorreranno pazienza e competenza per riuscire a spuntarla e soprattutto per pescare l'asso giusto da un mazzo che contiene anche tante scartine. E la Juve non può più permettersi di sbagliare.

Si profila uno scontro tra Lega e Figc per le sospensioni di Lotito, Mencucci e Della Valle - La sentenza di Napoli ha reso di nuovo tempestoso il cielo sui rapporti tra Lega di A e Figc. E' stato indetto un Consiglio di Lega straordinario che ha nel mirino l'articolo 22 delle Noif, dove si dichiara sospeso da ogni incarico societario chiunque sia stato condannato, anche se non in via definitiva. Fiorentina e Lazio (con l'appoggio, dice 'La Stampa' anche di Juve e Milan chiedono di rivedere questo impianto normativo perché giudicato al limite della costituzionalità se rapportato a quanto accade ai vertici di aziende non calcistiche. Dice Beretta: "Costringere un dirigente di club alla sospensione da ogni incarico sociale fino ad eventuale assoluzione è un pregiudizio troppo penalizzante: queste norme sono del ‘93 quando il mondo del calcio era un’altra cosa: oggi le società fatturano fino a 250 milioni di euro...". Un altro interrogativo che pongono i club è questo: come mai le stesse Norme organizzative interne della Figc all’articolo 10 prevedono la sospensione dei dirigenti federali solo in presenza di condanna passata in giudicato e per gli incarichi sociali la stessa sospensione scatta già dopo il primo grado? E se, come accadrà per i reati di frode sportiva contestati per Calciopoli, dovesse sopravvenire la prescrizione dopo il primo grado, come andrebbe considerata la posizione dei condannati?". La Figc è in difficoltà, perché la Lega di A si dice forte dell'appoggio della Lega di B, della Lega Pro e della Lega Dilettanti: ciò le darebbe i numeri per portare avanti la revisione della normativa in Consiglio Federale; ma la modifica delle Noif deve avere il via libera del Coni, che dunque sta all'erta. La Figc ha chiesto alla Corte Federale un parere sulla posizione di Lotito come consigliere Federale. Dulcis in fundo, contro Lotito (giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei giornalisti del Lazio) si è scagliato il consigliere nazionale dell'Ordine stesso Pierluigi Roesler Franz che chiede l'avvio di un procedimento disciplinare contro il presidente biancoceleste, in quanto non avrebbe mai nemmeno avvisato l'Ordine di un procedimento penale a suo carico.


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